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Autore: Nana Kudo    27/07/2012    4 recensioni
“che cosa mi succede? E ME LO CHIEDI PURE?! Sherlock Holmes di qua, Sherlock Holmes di là.. SEI UN MANIACO SHINICHI! UN MANIACO DI SHERLOCK HOLMES!” rispose una Ran che ormai aveva perso il controllo.
(tratto dal 1° capitolo)
piccola collezione di fic sulla coppia ShinxRan, sono tutti "missing moments" tratti da prima e dopo la trasformazione di Shinichi in Conan.
se l'introduzione vi ha incuriositi almeno un pochino allora non rimane che leggere e farmi sapere!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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                                                                Non stò arrossendo, è il riflesso del tramonto!
                                                                                                 (P.T.)
 

Era un pomeriggio di aprile, l’anno scolastico era cominciato da poco * alla scuola elementare Teitan.
Due bambini erano seduti l’uno affianco l’altra. Lei, dai capelli castani e gli occhi azzurri-lilla era attentissima alla spiegazione della maestra. Lui, dai capelli color cioccolato e gli occhi di un blu talmente profondo da sembrare irreale, aveva una matita sul naso e la mente da tutt’altra parte. Si stava annoiando a morte in quella classe, avrebbe preferito leggere uno dei suoi amati libri di Sherlock Holmes o giocare a calcio piuttosto che stare lì ad ascoltare la maestra che gli insegnava cose che lui già sapeva come leggere o scrivere, ma in fondo aveva solo sei anni, e volente o nolente a scuola doveva andarci.
“Shinichi si può sapere che ti prende???” gli bisbigliò Ran.
“niente perché?”
“ se non te ne fossi accorto, la maestra ti sta chiamando da ore!”
“eh? Davvero?” poi si girò per capire cosa stava succedendo, ma per sua disgrazia ciò che gli si presentava davanti non era la testa di quell’oca di Sonoko, ma bensì quella dell’insegnante.
“Shinichi ti stai annoiando caro? Vieni che una soluzione ce l’ho!”. Non sapeva se alzarsi o meno: alzarsi sarebbe significato preside, mentre il contrario una strage. Proprio in quel momento suonò la campanella che andava ad indicare la fine delle lezioni.
“sei fortunato, per questa volta”, disse l’insegnante, e in men che non si dica si era già dileguata da quella stanza.
 
“a che cosa stavi pensando prima?”
“a niente, ero soltanto annoiato da quella lezione” rispose il bambino mentre calciava un pallone verso la parete.
“Ran! Shinichi! ” urlavano in coro un gruppo di bambini che correva verso di loro.
“noi vogliamo giocare a nascondino ma in tre non è divertente, non è che per caso vi va di unirvi a noi?”
“che bello nascondino! Shinichi andiamo dai!”
“scusa Ran ma io preferisco di no, se vuoi però vai tu per me non c’è problema”
“che cosa?!” chiese delusa Ran.
“e dai Shinichi non fare l’antipatico e vieni a giocare con noi a nascondino!” continuavano gli altri tre.
“ mi dispiace ma preferisco allenarmi per la partita di questo sabato”
“ah capisco” risposero in coro rassegnati i bambini. “su Ran andiamo!”
“va bene arrivo!” rispose, per poi girarsi verso l’amico: “ ci vediamo dopo”
“a dopo!”
 
Dove posso nascondermi? Ah ci sono!
La piccola Ran corse fino agli scalini che portavano all’entrata della palestra.
Spostò le scale di lato per poi scoprire due piccole ante di legno.
Qui non mi troverà nessuno
Pensò contenta lei, per poi aprire quelle ante ed entrare nel ripostiglio chiudendosi dentro.
La stanza era buia, così si mise a cercare l’interruttore e accese la luce.
Bene, ora basterà sedermi su una sedia ed aspettare che passino 30 minuti, quando finirà la partita.
Proprio in quell’attimo passò un’insegnante, che notando la scala spostata, la rimise al suo posto.
Oh no, non dirmi che…
Corse subito davanti la porticina cercando di aprirla, ma purtroppo era bloccata.
E adesso cosa faccio? Non credo riusciranno a trovarmi in fretta… forse sarà meglio urlare, così magari mi sentiranno
E così iniziò ad urlare il più forte che poteva con la speranza che qualcuno di passaggio la potesse sentire, ma fu tutto inutile.
La paura aveva iniziato ad impossessarsi del suo corpo: tremava come una foglia, nella sua mente continuava a ripetersi di stare calma ma allo stesso tempo si chiedeva cosa sarebbe successo se nessuno le aprisse.
Si rannicchiò in un  angolino di quel ripostiglio, e dopo pochi attimi il suo viso ed i suoi occhi erano pieni di lacrime.
Perché ho accettato di giocare? Perché non sono rimasta con Shinichi? Perché ho deciso di nascondermi proprio qui?
 
“Shinichi!” urlavano tre bambini preoccupati.
“dov’è Ran? A quest’ora dovevamo già essere a casa”
“vedi, non la troviamo! È passata quasi un’ora dalla fine del gioco, ma lei non è ancora arrivata!”
“è tutta colpa nostra! È tutta colpa nostra!” continuava a ripetersi la bambina che faceva parte del gruppo.
“ragazzi manteniamo la calma, sono sicuro che la troveremo, tranquilli!”  detto questo si mise una mano sul mento e iniziò con i suoi ragionamenti.
No in classe non è, in palestra non credo proprio, dove si sarà nascosta…ci sono!
Una lampadina si accese sulla sua testa, e le sue labbra s’incurvarono in un sorriso soddisfatto, che fece dedurre ai compagni di aver capito il nascondiglio della sua amica.
“Shinichi dove vai?” chiese un bambino del gruppo vedendolo correre via.
“so dov’è Ran! Voi andate pure a casa!”
 
Shinichi ho paura, vienimi a prendere ti prego…
Sentì dei rumori provenire da fuori: qualcuno stava spostando la scala!
Si avvicinò lentamente alla porticina e notò dei raggi sul rosso penetrare nella stanza, non stava sognando, qualcuno l’aveva trovata!
“Ran!”
“Shinichi… Shinichi!”  gli saltò letteralmente addosso abbracciandolo e piangeva, però questa volta piangeva lacrime di gioia: Shinichi l’aveva salvata da quell’incubo, non era un sogno!
“hey stai tranquilla, ormai sei fuori!” continuava a ripetergli dolcemente mentre del rossore iniziava a formasi sulle sue guance.
“su, torniamo a casa adesso, non voglio assaporare l’ira di tuo padre”
“va bene, andiamo” rispose lei tra le risate. Purtroppo era così, suo padre si starà preoccupando in quel momento e come suo solito avrebbe dato la colpa al suo amico.
 
“Shinichi, come hai fatto a capire che mi trovavo in quel ripostiglio?” chiese curiosa Ran.
“la campanella del terrore”
“eh?”
“in quel film i bambini che si nascondevano nella scuola finivano per essere mangiati dal mostro, perciò le probabilità che ti fossi nascosta là dentro erano pari a 0” rispose sicuro lui mentre continuava a far palleggiare il pallone.
“aspetta un attimo, come facevi a sapere che io avevo visto quel film?”
“ogni volta che passiamo davanti al negozio di videonoleggio tu guardi la locandina di quel thriller.
Continui a ripetere che i mostri non li sopporti  però poi li guardi ugualmente, ammettilo”
“uh?” sorpresa Ran si fermò un attimo, l’aveva capito solo da quello?!
“e così ho dedotto che fossi in un luogo fuori dalla scuola” cominciò lui, fermandosi a sua volta e tenendo il pallone tra le mani. “visto che ti piacciono molto gli animali ho pensato che avresti sicuramente evitato il pollaio per non spaventare le galline, in palestra c’erano i giocatori della squadra di basket che stavano pulendo gli armadietti  e non potevi di certo esserti nascosta lì dentro, la piscina è ancora un cantiere e ci sono delle reti troppo alte, e quindi l’unico posto possibile era sotto la palestra” Ran lo guardava sempre più stupita, ma come faceva a sapere tutte quelle cose?!
“e poi so che prima di salire per l’ora di ginnastica guardi sempre dietro la scala di legno” concluse lui soddisfatto delle sue stesse deduzioni e lasciando ricadere il pallone ai suoi piedi.
“perché non parli? Ti ho sorpreso?”
“no, sono contenta! Non immaginavo che mi osservassi così da vicino!” disse lei avvicinandosi e abbozzando un sorriso.
“ma, che sciocchezze! Cosa vai a pensare!” rispose lui arrossendo e girando il viso dall’altra parte.
“hey! Come mai sei diventato rosso?”
“non sono arrossito, è il riflesso del tramonto!” disse di rimando per poi correre via col suo pallone.
Che buffo, quando arrossisce è così buffo!
Continuava a ripetere Ran nella sua testa ridendo, per poi accorgersi dell’imminente distanza tra lei e l’amico.
“Shinichi aspettami! Non correre ti prego!”
“non è colpa mia se sei lenta!”
“hey!”
 
Sono passati anni da quell’accaduto, ma rimarrai per sempre il mio salvatore, perchè tu mi capisci e perché anche se fingi di non osservarmi, in cuor mio so che tu vegli sempre su di me, anche ora che sei lontano, perché come ho già detto, tu sei il mio salvatore Shinichi.
 
 
 *non sono pazza! In Giappone il sistema scolastico è un po’ diverso: invece d’iniziare a settembre e finire a giugno, loro iniziano ad aprile e finiscono verso metà marzo.


Princy's corner:
Konnichiwa!!!!!!!!!!
vi avevo minacciati sul fatto che sarei tornata presto 
ed eccomi quì, perchè io mantengo sempre le minaccie xD
in quanto al capitolo, cosa ne pensate? Ran mi ha fatto un po' pena, però Shinichi è così tenero quando arrossisce >.<
Kawaii!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
questa vicenda è accaduta veramente. se non sbaglio nel nono film Ran ne accenna qualcosa a Sonoko, così ho deciso di metterci anche un po' di mio è da un piccolo ricordo è diventato un capitolo.
l'ultima frase in corsivo è un piccolo pensiero sulla vicenda, vi piace? incrociamo le dita :s

ora passiamo ai ringraziamenti:
un grazie speciale a mangakagirl e Just a little wizard per le recensioni. grazie, grazie, grazie!!!!!!!!
un grazie a chi ha messo la storia nelle seguite.
ed infine un grazie anche a chi legge solamente (comunque un commentino anche da voi non mi dispiacerebbe ;) )

al prossimo capitolo!!


XXX,
Black_Princy
 
 
   
 
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