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Autore: Sarasvathi    27/07/2012    2 recensioni
Come dice il titolo l'amore è acqua e muta facilmente...non è possibile dire di amare una persona davvero se prima non si capisce chi si è veramente e chi ti sta davanti...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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avevano deciso di guardare un film, ovviamente d’azione, poiché costretti dal leader.
Daehyun e Youngjae avevano da poco fatto la pace e sembrava fossero ritornati indietro nel tempo, in quei primi periodi in cui appena trovavano un po’ di tempo si coccolavano e sussurravano dolci parole: “Dae, ti amo”
“Anch’io, orsettino”
“Dai, non chiamarmi così”
“Un tempo ti piaceva quando ti chiamavo così…”
“Ma adesso non più!” e scoppiò a ridere.
“Voi due la volete smettere di disturbare? Sto cercando di vedere un film, io!” urlò Yongguk.
Daehyun si mise dritto sul divano e fissò il leader “Ma perché devi essere sempre così cattivo?”
“Non sono cattivo! Sto solo, cercando. Di. Vedere. Questo. Film!”
“Scusaci tanto, grande capo” rise Youngjae.
Bang alzò il volume della tv.
“Dea…” sussurrò Youngjae nell’orecchio dell’amante “Che ne dici di lasciare i nostri compagni, che vogliono guardare questo film dalla trama travolgente e ce ne andiamo nella nostra stanza a…” e chiuse le mani attorno all’orecchio di Daehyun e gli sussurrò il resto della frase, facendolo ridere.
“Andate ad accoppiarvi se volete, ma vi prego di non farlo qui!” supplicò Bang.
Daehyun afferrò il suo ragazzo per un braccio e i due, mentre entravano nella stanza di Daehyun riempirono la casa di tenere risate.
 
“Scusate” aveva chiesto Zelo quel pomeriggio, quando si erano tutti riuniti “Non avrei dovuto dirvi quelle cose…non ho il diritto di giudicarvi…non so nemmeno cosa sia l’amore e non posso giudicarlo…” poi si grattò la testa, sorridendo debolmente e fece un grande inchino davanti ai due ragazzi.
“Grazie Zelo…non c’è bisogno che chiedi scusa così…abbiamo capito” sorrise Youngjae.
“Guarda che se rimani chinato ancora un po’ rimarrai così per sempre!” aggiunse Daehyun, col cuore più rilassato.
Zelo si alzò mostrando a tutti i suoi hyung un sorriso raggiante.
Sì, la primavera era arrivata e i primi fiori vestivano di un rosa confuso, che sarebbe sbocciato lentamente.
 
Deahyun e Youngjae se n’erano andati da un po’ e il grande divano sembrava ora vuoto.
Bang aveva gli occhi fissi nello schermo ed era talmente partecipe da risultare patetico agli occhi degli altri, ma non quelli di Himchan.
Lo fissava. Sempre. L’ammirazione iniziale si era trasformata in amore; lo sapeva, non era una semplice cotta, non questa volta.
Avevano la stessa età, ma il leader sembrava molto più maturo e intelligente di lui, così stupido, così…solo.
Era incredibile come ogni cosa che faceva, ogni impulso che faceva muovere i suoi muscoli facciali lo affascinasse.
Era come se lui fosse l’autunno che lentamente cadeva a pezzi, vittima delle forti piogge e Bang invece l’estate possente, calda, ormai passata e quindi irraggiungibile.
Si divertiva a vedere le sue espressioni così attente rivolte verso quello stupido film che chissà dove aveva trovato. Certo, non era il genere di film che piaceva a Himchan, e gli attori erano alquanto mediocri, ma che mi importa se ho la possibilità di portelo guardare senza che lui e gli altri se ne accorgano. In silenzio. Al buio, illuminato solo dalle luci dello schermo che sembrano segnare il tempo dentro di me, facendo cadere il più velocemente possibile tutte le mie foglie.
Verso la fine del film si accorse di come erano seduti su quel divano: lui all’estremità sinistra, dopo di lui il vuoto lasciato dai due che probabilmente se la stavano spassando in una delle loro stanze; poi c’era Bang e accanto a lui Zelo; gli faceva male vederli così vicini, braccio contro braccio.
Bang era uno che non amava agire rapidamente, ma preferiva fare tutto lentamente, lasciando che fosse il tempo a decidere il tutto, ovviamente cercando di batterlo.
Ultimo sedeva Jongup; un Jongup che guardava lo schermo passivamente, un Jongup che era senpre tra le nuvole, magari stava guardando un film nella sua mente, però.
Sembrava stanco e all’improvviso spinse Zelo più vicino a Bang dicendogli che aveva bisogno di più spazio; Bang staccò un momento gli occhi dalla tv e si voltò verso il piccolo.
Himchan non poté vedere la sua espressione e ne fu triste, perché sapeva che era strapiena d’amore e anche se era rivolta a Zelo avrebbe voluto accoglierla nel suo cuore come se fosse per lui.
Poi sentì gli occhi di Jongup su di lui, occhi che dicevano ‘Lasciamoli soli, fammi questo favore’.
Eppure Himchan non poteva arrendersi, solo perché un stupido ragazzino gli aveva chiesto con gli occhi di andarsene.
Volse lo sguardo alla porta che collegava il soggiorno alla cucina e per tutto il resto del film non mosse un muscolo, perso nei suoi pensieri: quelli che lo facevano diventare ombroso, quelli che gli facevano pensare che forse davvero aveva tante personae dentro di sé, chissà quale, la sua vera faccia.
 
Gli piacevano quei film pieni di cazzotti, pistole e sesso, ma quella sera non riuscì a concentrarsi abbastanza per seguirlo: Himchan lo aveva fissato tutto il tempo.
Allora è vero che gli piaccio…se mi fissa tutto il tempo…cosa posso fare?...un po’ mi mette a disagio e…ancora non ho capito se mi possa piacere anche solo un po’…insomma, sì…è un bel ragazzo ma non mi sono mai innamorato di un maschio…come si fa?...aspetta, esiste una specie di formula per riuscirci?...impossibile, perché penso certe cose che…nemmeno il bambino ce fantastica di più potrebbe inventarsi…ma io l’amore…l’ho mai conosciuto?
Poi si voltò verso Himchan e sì: lo stava ancora fissando e aveva un’espressione così…tenera.
Subito dopo distolse lo sguardo, un po’ rosso in viso.
Cosa fare?...come faccio a capire se mi piace…aspetta…ah no, non è detto che mi piaccia per forza se…insomma potrebbe essere solo attrazione fisica e…aish, ma perché sto pensando a certe cose adesso, insomma…devo guardare il film, cavolo!
Eccoli i due piccioncini che se ne vanno…chissà com’è tra due maschi…posso immaginare che insomma uno sta sopra e l’altro sta sotto e poi…no aspetta…sì, è così…dovrei documentarmi? Ma anche no! Comunque ci deve essere uno che fa ‘la donna’…Youngjae o Daehyun?...non ne ho idea, ma forse quello che è più grande…o quello più alto?...niente, guardo il film!
Sentì comunque addosso a lui lo sguardo di Himchan e non riuscì a seguire nemmeno due fotogrammi dietro fila.
Poi, verso la fine del film sentì Jongup spingerlo verso Bang.
E questo che vuole ora? Dice che non ha spazio, ma per tutto il film non si è lamentato…vallo a capire…a volte si comportano tutti in modo strano e non riesco a capire dove vogliano andare a parare…riuscirò a godermi una dannata scena di questo stupido film?
 
Lo sapeva che tutto il tempo gli occhi di Himchan erano fissi su Bang, non aveva avuto bisogno di girarsi per constatare se era così o meno. Avrebbe fatto anche lui lo stesso se non avesse deciso di farla finita.
Non poteva continuare a guardare qualcuno che non lo ricambiava e neanche Himchan doveva, perché lui e Bang erano solo grandi amici: più di una volta Bang, parlando con Jongup gli aveva fatto capire che ammirava quel ragazzo a volte un po’ stupido, ma che se una cosa non gli andava bene te la diceva in faccia, senza pensare alle conseguenze; sì, provava un forte senso di amicizia e lealtà verso Himchan. Ma non lo amava. Nella testa di Bang solo Zelo occupava il ‘posto dell’amore’.
Il film che stavano guardando era estremamente noioso e solo Bang avrebbe avuto il coraggio di sostenere che quel film era ‘una meraviglia’, anche se non gli era piaciuto, perché se il film lo sceglieva lui doveva per forza essere bello. E se Himchan o Zelo avessero cominciato a discutere lui avrebbe alzato la sua voce, quella voce che amo tanto, e insieme alla sua autorità avrebbe ottenuto che ‘Sì, il film non era poi così brutto’.
Ma questa volta nessuno sembrava stesse guardando il film.
Quando si girò, dopo che Daehyun e Youngjae se ne furono andati aspettò il giusto momento e, trovato Zelo concentrato nei suoi ‘filosofici’ pensieri lo spinse verso il leader.
Sì, doveva fare di tutto per Bang: erano soci ora, o meglio, fratelli e come fratello Jongup doveva aiutare il fratello maggiore nei suoi tentativi di conquista.
Fatto ciò rivolse le sue attenzioni a Himchan: era seccato, si vedeva anche al buio, ma oltre a quello sembrava non volersi perdere la scena. Jongup gli fece cenno di andare via e lasciare quei due da soli e Himchan fu molto chiaro: girò la testa dalla parte opposta e cominciò a fissare lo stipite della porta.
Jongup sorrise silenziosamente, sembrava che Himchan fosse un ragazzino alle prese con la sua prima cotta.
 
Il film non era granché, qual era il titolo? Non lo ricordava, ma per quel che gli serviva…
Quando fissava lo schermo non c’era modo che potesse distogliere lo sguardo da quella scatola magica, ma avere Zelo lì accanto, a pochi centimetri lo mise un po’ in agitazione.
Certo, non era la prima volta che quei due si trovavano così vicini, ma più giorni passavano e più Yongguk capiva di amare Zelo. Era cominciato tutto molto presto: Zelo che era il più piccolino, loro che si dovevano conoscere, lui che doveva già fare la parte del leader e proteggere gli altri. Specialmente lui, che aveva solo quindici anni.
Era alto e magro, forse dimostrava qualche anno in più col trucco sul viso e i suoi occhi venivano rimpiccioliti dalla matita pesante; senza trucco i suoi occhi sembravano contenere tutti i continenti senza il mare in mezzo Come si chiamava?... Pangea se non ricordo male.
Aveva subito sentito di doverlo proteggere e guidare, passo dopo passo, con distacco, come un insegnante che ha il compito di insegnare una materia importante e anche come vivere al di fuori dei libri; quel sentimento era poi affluito dentro quel grande serbatoio che chiamano ‘amore’: prima aveva cominciato a notare in lui piccoli particolari, poi aveva cominciato a piacergli anche come persona, forse perché Jun lo cercava di continuo e Bang gli faceva da bussola.
Quando lo sentì quasi sopra di lui ebbe un piccolo sussulto e si girò verso il maknae; non ricorda che espressione avesse in viso, certamente non arrabbiata e poi la sua mano…sulla mia gamba.
Lo so che non dovrei agitarmi troppo per una cosa così banale, ma non so più quand’è stata l’ultima volta che ho toccato un corpo e se poi è Zelo a toccarmi…non dovrei, ma è da troppo che tengo stretti questi sentimenti e…i pantaloni…grazie Dio per aver inventato la notte e la luce spenta e la tv che illumina poco, grazie. Ma perché qui, ora? Zelo non guardare vicino alla tua mano, ti prego, non vorrei ti venisse un colpo vedendo che…cazzo sì, sono estremamente eccitato. Ma non devo pensarci, forse è meglio se ritorno a guardare il film, anche se vorrei prendergli la mano e tenergliela stretta, ma non posso…ok, ritorniamo al film…
E dopo che anche Zelo gli ebbe chiesto gentilmente scusa, ritornò a quello stupido e inutile film.
 
Non riusciva a chiudere occhio: era sicuro di piacere a Himchan, ma non riusciva a capire se a lui potesse piacere.
Così pensò a una soluzione: si sbottonò i jeans e steso sul letto cominciò a massaggiarsi lentamente, prima sopra gli slip, poi con la mano dentro di essi. Cercò di pensare a Himchan e per un po’ pensò che stesse funzionando: se pensando a lui poteva fare certe cose significava che fisicamente non gli dispiaceva.
Ma dopo poco al viso di Himchan si affiancarono quelli di Bang, Jongup e Daehyun e Youngjae che si baciavano. Si fermò di colpo: non poteva fare un’orgia mentale e non gli piaceva nemmeno l’idea di…di tutti quei maschi che mi guardano e non osa immaginare oltre.
Si rivestì e andò a farsi una doccia fredda.
Domani mattina avrebbe provato in qualche altro modo, almeno sperava.
 
Si svegliò presto, come sempre: 7 e 30, sveglia biologica che chissà quando il suo cervello gli aveva imposto.
Scese in cucina e si diresse verso il frigo: lo aprì: latte o succo d’arancia? Chiuse il frigo.
Aprì uno scaffale: biscotti al cacao, frollini o fette biscottate? Chiuse l’anta che aveva aperto e ritornò al frigo: burro, marmellata, uova. Richiuse il frigo e si chiese quando gli altri sarebbero scesi e cosa avrebbe potuto fare con Himchan.
Si stropicciò i capelli rosa, spostò una sedia dal tavolo, tanto per potersi sed…
“Oddio santissimo!” e il suo sedere si trovò a terra. Si rialzò “Che cazzo ci fai tu, lì? Quando sei entrato?”
“Ero già qui quando ti sei diretto verso il frigo, poi verso quello scaffale e sei ritornato a esplorare il frigo”
“E perché non ti ho visto?”
“Perché anche se hai occhi più grandi di me non sai fare a guardare!”
“Che ne sai tu?” sbuffò Zelo.
“Mi porti una tazza di caffè, Jun?”
“S…sì, certo”
Gli portò la tazza e si sedette accanto a lui “Me ne lasci un po’?”
“Stai parlando con me? Tu, voi del caffè? Ma se dici sempre che ti fa schifo!”
“Beh, oggi non mi fa schifo!”
“Se lo vuoi poi andare a riempirtene una tazza tutta per te”
“Non mi va: voglio bere dalla tua tazza”
Himchan non sapeva se ciò era bene o male: sembrava che Zelo avesse preso bene la sua dichiarazione, ma non voleva andare oltre: ciò che aveva detto, lo aveva detto solo per fare in modo che Zelo stesse il più lontano possibile da Yongguk.
“Allora te ne lascio un po’” gli sorrise e gli arruffò i capelli.
Quando ebbe la tazza tra le mani tremò un pochino, poi cercò il segno lasciato dalle labbra di Himchan e vi posò sopra le sue: da qualche parte aveva sentito che era un bacio indiretto.
Il caffè faceva schifo e per di più Himchan lo beveva amaro; comunque lo mandò giù, ma non provò nessun brivido anche se aveva posato le sue labbra dove quelle di Himchan avevano lasciato il segno.
Allora si alzò di scatto e prese il volto del più grande tra le mani tremanti e con occhi altrettanto tremanti lo fissò per alcuni secondi, prima di fiondarsi di peso su quelle labbra quasi rosse.
Himchan non sapeva cosa fosse preso a Zelo, ma sta di fatto che le labbra del piccolo erano sulle sue, così incerte.
Stava per mettersi a ridere, perché la scarsa, forse inesistente esperienza di Zelo era troppo evidente.
A un certo punto sentì le labbra di Jun aprirsi e la sua lingua cercare un passaggio dentro la bocca di Chan.
All’inizio lui non gli permise di entrare, poi sempre con un gran divertimento addosso lo accolse e mentre il bacio si faceva più intenso, Zelo sembrava un poco rilassarsi ed essere più naturale.
Himchan aprì un attimo gli occhi, tanto per vedere l’espressione del piccolo, ma la prima cosa che vide fu Bang.
Era sulla porta e stava guardando la scena con un sorriso amaro: probabilmente era entrato in cucina con un gran sorriso che si era spento quando aveva visto il suo tanto amato Zelo baciare il suo grande amico Himchan.
Himchan spinse lontano Zelo che non seppe capire perché gli urlò: “Perché mi hai spinto all’improvviso?”
Poi anche Zelo portò lo sguardo alla porta.
Gli occhi di Bang sembravano spenti e sconfitti, il corpo sembrava non avere più ossa che lo sostenessero.
Zelo aprì la bocca “Hyung…io”
Bang sbatté un pugno sulla porta e corse via, non senza aver prima lasciato ai due ragazzi uno sguardo poco promettente.

ringrazio RyuzakiUchiha per la recensione (rileggendo il punto in cui parlo di no mercy mi sento una che non ha mai visto un ragazzo....comunque.....)
ringrazio anche chi segue questa ff che un po' per noia, un po' per esplorare una forma di scrittura che non conoscevo mi ha riempito i pensieri (sì, non faccio altro che pensare a come finirà, perché nemmeno io so che piega prenderà la storia: io ho plasmato i miei personaggi e loro prendono la loro via...oddio mi sento un piccolo Dio...no ok, non lo sono)
ciao ciao, spero di poter pubblicare presto il prossimo capitolo che formicola tutto nella mia testa e nelle mie mani
  
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