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Autore: AlexisLestrange    27/07/2012    8 recensioni
Crossover demenziale Supernatural/Harry Potter.
Hogwarts è minacciata dall'erede di Serpeverde, da un professore disastroso, e da un fantasma isterico. Ah, sì, è c'è anche il Basilisco.
Ma se entrassero in campo i fratelli Winchester, la situazione non potrebbe essere risolta in un batter d'occhio?
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dean suona severamente nel suo fischietto e, non appena lo sentono, sei Tassorosso
schizzano fuori dallo spogliatoio e si riversano sul campo da Quidditch, sull’attenti,
davanti allo sguardo perquisitorio del loro nuovo coach.

Dean inizia a marciare avanti ed indietro, squadrandoli e selezionandoli uno ad uno: il
primo è alto e talmente sottile che pare un soffio di vento debba portarselo via, il
secondo è un nano, il terzo è decisamente sovrappeso, tanto che immaginando lo
sforzo della povera scopa al doverlo sollevare, Dean ne ha compassione; la quarta è
una ragazzina che sembra completamente terrorizzata, e quanto agli altri due, non
fanno che nascondersi uno dietro l’altro, chiacchierando fitto fitto.

Il giovane Winchester si massaggia le tempie, con aria distrutta (anche se ancora non
ha fatto niente). Improvvisamente, smette di chiedersi perché Tassorosso non
vince la Coppa di Quidditch da molto, molto tempo.

Sta giusto domandandosi come avrebbe potuto fare di quella roba una squadra vera
senza necessariamente essere costretto a prendere lui stesso il volo, quando,
accompagnato da un coro di applausi (?) e urletti d’ammirazione, fa la sua entrata in
scena il settimo giocatore.

Entra nel campo camminando al rallentatore, come su una passerella, mentre con un
gesto disinvolto si scosta dal volto un ricciolo castano, ed un ampio sorriso va ad
illuminargli il viso. Dean lo riconosce immediatamente come il tipo del cinema, o
meglio, come colui che gli aveva soffiato la bella cinesina.

Gli occhi dei compagni brillano d’ammirazione.

(N.d.a: Ogni utilizzo della parola “brillare” o di suoi sinonimi all’interno di questo
capitolo è puramente casuale)


«Scusate il ritardo» fa quello, senza smettere di sorridere, e tendendo un mano a
Dean, si presenta: «Sono Cedric Diggory, il capitano della squadra di Quidditch di
Tassorosso».

L’altro gliela stringe, squadrandolo da sotto in su.

«Lo immaginavo» risponde poi, senza troppo entusiasmo. «Forza, al tuo posto!» gli
intima, e Cedric va a sistemarsi al fianco dei compagni con il suo passo lento e
cadenzato.

«Bene, direi che è tempo di un pò di pratica!» esclama quindi Dean. «Forza,
distribuitevi nel campo. Come primo esercizio, io lancerò una palla e voi... ve la
passerete».

«Signore, non sarebbe meglio salire sulle scope, visto che stiamo allenando per il
Quidditch?» propone Cedric con tranquillità, senza nemmeno alzare la mano (che
maleducato).

«Che idea assurda, sulle scope!» borbotta Dean per tutta risposta. «Non lo sai che
bisogna sempre procedere per gradi?»

E detto questo, si allontana a prendere una grossa cassa dove gli hanno detto esserci
le palle da gioco: la apre di botto, e fa per prendere una di quelle più piccole.

«Signore, quello è un Bolide» lo interrompe nuovamente Cedric, che lo sta sbirciando
sempre più perplesso.

Dean batte le ciglia, cercando di assumere un’aria consapevole (ma è chiaro che non
sa bene da che parte cominciare). «Lo sapevo, cosa credi?» ribatte, a caso.

«E crede che sia una buona idea palleggiare con un Bolide? Non sarebbe meglio una
Pluffa?» chiede ancora il Tassorosso.

«Certo che lo credo!» risponde Dean, che ovviamente non ha idea di che cosa stiano
parlando. Apre la cintura che tratteneva la palla che gli si stampa immediatamente in
piena faccia, per poi volare via nel cielo blu, gridando: «Libertà!» (?).

«Epismendo» sussurra Cedric puntando una bacchetta contro la faccia di Dean, che si
ritrova perfettamente guarito, e per una volta senza interventi angelici o divini.
«Signore, adesso che il Bolide è scappato, possiamo usare la Pluffa?».

«Fate come volete» borbotta Dean, ferito nell’orgoglio, e finalmente l’allenamento può
cominciare.

Dopotutto, finchè stanno con i piedi per terra, i Tassorosso non sono così male.
Purtroppo, ad un certo punto, qualcuno (Cedric) ha la malaugurata idea di salire sulle
scope: la maggior parte della squadra barcolla, qualcuno viene spazzato via dal vento,
e un paio non riesce neppure a sollevarsi.

Dean li guarda, terrorizzato dalla prospettiva che qualcuno (magari lo stesso qualcuno
di prima) possa chiedergli di fare qualcosa: indietreggia lentamente, e va a sbattere
contro qualcosa di piccolo e viscido. Si volta, e si trova a faccia a faccia con Draco
Malfoy, e non tanto faccia a faccia, ma comunque di fronte, con l’intera squadra di
Quidditch di Serpeverde.

«E voi cosa ci fate, qui?» chiede  subito Cedric, atterrando al fianco di Dean con una
capriola e una doppia piroetta.

«Allenamento speciale per il nuovo Cercatore» risponde un tipo dalla stazza di un
armadio, e Malfoy ghigna soddisfatto.

«Ma questo è il nostro allenamento!» protesta Cedric, assolutamente indignato.

I Serpeverde danno un’occhiata al campo, dove i Tassorosso, più che giocatori di
Quidditch, sembrano tanti piccoli fuochi d’artificio che scoppiettano vorticosamente
nell’aria.

«Diggory, va a preparare le tue coreografie futuristiche da un’altra pare» replica
Malfoy sollevando un sottile sopracciglio biondo come solo i Malfoy sanno fare.

«Ma...»comincia quello, ma viene interrotto da Dean, che vede nei Serpeverde un
miracoloso pretesto per finirla lì con l’allenamento e scappare via prima che il Bolide
ritorni a prenderlo.

«Insomma, Cedric, cerca di capirli, no?» gli dice, tutto comprensivo, dandogli una
pacca sulla spalla. «Hanno un nuovo Cercatore, insomma, non vorrai che si trovino in
svantaggio alla partita di domani, giusto?»

«Ma è un mese che irrompono negli allenamenti altrui dicendo che devono allenare il
nuovo Cercatore!» insiste il ragazzo, incrociando le braccia.

Dean fa un sospiro paziente. «Sai quant’è difficile integrarsi in una nuova squadra,
no? Dobbiamo aiutare questo povero giocatore, bisogna pur essere leali, in queste
situazioni! Su, va a dire alla tua squadra di ritirar... cioè, di andare a cambiarsi».

Quando ti appelli alla lealtà di un Tassorosso, non c’è più niente che lui posso fare.
Cedric, quindi, se ne va a spalle basse, afflitto: tutti i Serpeverde, invece, ghignano
vittoriosi.

Dean, quindi, si rivolge a Draco Malfoy. «Prima che cominci, devi rispondere a qualche
mia domanda» gli intima, con una voce che cerca di suonare minacciosa, ma il
piccoletto fa le spallucce.

«E perchè dovrei?» replica. «Non sei neanche un professore! Voglio dire, non devo
nemmeno preoccuparmi ti portarti rispetto, non puoi togliere punti, tu!»

E detto questo, segue i compagni sul campo.

Dean ci rimane male, con un tale rifiuto, poi si ricorda che Cass lo aveva già avvertito
che il nanetto era un idiota: così, mani in tasca, sguardo alto, si incammina di nuovo
verso il castello, ringraziando la fortuna sfacciata che gli ha permesso di fare bella
figura senza alzare neppure un dito da terra.

Il primo allenamento di Tassorosso è terminato, ma la squadra sarà rimasta
soddisfatta? Il nuovo Cercatore ce la farà finalmente ad integrarsi? E dov’è finito
Sammy?
   
 
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