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Autore: lepty    10/02/2007    7 recensioni
Alla festa per il millenario dalla fondazione della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, Hermione cerca di farsi notare da Draco Malfoy, che non si tira indietro
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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LA ROSA Più BELLA

La rosa più bella

 

Hermione ammirò il risultato allo specchio. Sì, poteva andare, anzi no era perfetto; quella sera dopo essersi cambiata mille volte aveva trovato un bellissimo abbinamento: la maglietta color blu oltremare con una scollatura mozzafiato sulla schiena, i jeans bianchi e le ballerine blu con un leggero tacco, la rendevano simile alla luna, e il trucco, una leggera spolverata di ombretto argentato e un tocco di lucidalabbra non facevano che migliorare il risultato.

Si strinse i capelli in una coda di cavallo e sorrise. Si, quella sera il suo segretissimo amore l’avrebbe notata, sicuramente.

A questo pensiero le scappò un risolino; chissà che cosa avrebbero pensato Harry e Ron se avessero scoperto che era innamorata di Draco Malfoy, il loro acerrimo nemico.

Si riscosse dai suoi pensieri e guardò l’ora. Già le sette meno un quarto; era in ritardo e doveva passare a prendere Harry e Ron, per poi trovarsi alle sette in Sala Grande con tutta la scuola.

Quella sera infatti, per il millenario dalla fondazione della scuola di Magia di Hogwarts, era stata indetta una festa.

Hermione aprì la porta del dormitorio femminile, e tutta assorta nei suoi pensieri non si era accorta che i due amici l’avevano preceduta e la stavano aspettando lì. Dopo un breve saluto si incamminarono verso la Sala Grande.

Avendola osservata meglio, Harry disse:” Oh oh! Perché ti sei vestita così elegante? Ti devi per caso vedere con qualcuno?”,e strizzò l’occhio a Ron che aggiunse maliziosamente:” Si, magari con Malfoy!”. A quelle parole Hermione arrossì violentemente, ma per fortuna nessuno dei due se ne accorse, soprattutto Ron, troppo assorto nell’ osservare attentamente i fondoschiena delle ragazze che incrociavano.

Giunsero infine alle scale che portavano in Sala Grande. Gran parte degli studenti era già arrivata, ma la ragazza cercò inutilmente Draco con gli occhi.

Egli era infatti in un’angolo insieme a un gruppetto di Serpeverde,ma non li stava ascoltando; infatti  dietro la spalle di Tiger osservava la perfetta schiena di Hermione.

Anche lui infatti all’insaputa della ragazza, aveva per lei una cotta segreta,e quella vista non faceva che accrescere il suo sentimento.

All’improvviso lei si voltò e vide la nota testa bionda che la fissava. Diventò rossa in viso e frettolosamente si introdusse nel discorso che Harry stava intrattenendo con Ron e Calì.

Il tempo di breve pasto in piedi e iniziarono i balli; Neville invitò Hermione che non potè rifiutare per non offenderlo e non potè neanche negare che era un ottimo ballerino.

Di ritorno notò che sulla sua sedia era posato un bigliettino con scritto:” Ti aspetto fuori di fianco al portone d’ingresso”.

Conosceva quella scrittura, l’aveva vista mille volta quendo consegnava i compiti scritti di Storia della Magia.

Il suo cuore cominciò a palpitare e sembrò mancarle l’aria. Con la scusa di andare in bagno si allotanò e si diresse verso il portono d’ingresso; Sostò lì ben dieci minuti, indecisa sul da farsi, poi, poco convinta uscì.

Si guardò intorno, ma anche se la nottata era limpida non scorse nessuno.

L’aria si stava facendo freschina, decise di rientrare: “Probabilmente il biglietto era per qualcun altro, e io come una stupida ho scambiato la scrittura per quella di Draco; sicuramente  adesso si sarà imboscato da qualche parte a baciare la Parkinson, e io che credevo di fare colpo vestita così, figuriamoci....!” pensò, e per un’istante provò un moto di stizza per essere finita in Grifondoro invece che in Serpeverde, ma per fortuna passò subito.

Era ancora immersa in questi cupi pensieri , quando due mani la afferrarono delicatamente ai fianchi: si voltò di scatto e sobbalzò quando vide una (nota) testa bionda.

Arrossì talmente tanto che si sentiva le guance in fiamme, ma dopo essersi ripresa dallo shock, nervosamente staccò le mani del ragazzo e chiese: “Cosa vuoi?” e cominciò a fissare le punte delle sue scarpe, non le aveva mai trovate così interessanti.

Malfoy però le alzò la testa sussurrandole con leggero fare ironico: “Solo vederti mia diva”. Piuttosto irritata da questo tono Hermione gli chiese sgarbatamente: “Ah! Allora sono passati i tempi in cui mi chiamavi ‘Mezzosangue’...”. Con sua grande sorpresa lui chinò il capo,umiliato, cosa che a memoria d’uomo non si era mai vista, e disse guardandosi i piedi e poi alzando la testa: ”Erano altri tempi Hermione, solo l’anno scorso al Ballo del Ceppo ho capito quanto vali. Controvoglia io ti ho trattata male, perchè i Serpeverde mi avrebbero preso in giro tutta la vita: Malfoy con la Granger! Le voci sarebbero giunte a mio padre che mi avrebbe tolto definitivamente da Hogwarts”

Lei rispose sempre più sgarbata: “ Evidentemente il tuo orgoglio è più importante dall’amore. Quando è così me ne vado”

In verità Hermione aveva una tattica: dopo questa sua affermazione, se Malfoy teneva davvero a lei l’avrebbe fermata, in caso contrario se ne sarebbe tornato dentro, ipotesi alla quale dava più credito.

Con suo grande stupore invece il ragazzo la fermò, aveva quasi le lacrime agli occhi: “Ma io ti amo tantissimo. Devi credermi; d’ora in poi l’orgoglio sarà messo da parte, te lo prometto, e tutti dovranno accettarci così come siamo.”

La fanciulla rimase di stucco e abbassò lo sguardo. Non c’erano più dubbi, lui l’amava, e anche tanto. Aspettò.

Draco la prese per la vita e la guidò lentemente per il sentiero che attravesava i cespugli, dove l’anno prima Harry e Ron avevano sentito Hagrid rivolgere parole dolci a Madame Maxime.

Lei sfiorava le rose con le mani. Erano così belle! Lo guardò e lui le sorrise, un sorriso diverso da quello che le aveva rivolto per i corridoi della scuola, un sorriso caldo e pieno di amore. Appoggiò la testa sulla spalla del ragazzo, di quel ragazzo che era quasi suo.

Poco dopo arrivarono ad una panchina di pietra circondata da cespugli con tantissime rose, una più bella dell’altra. Vi si sedettero.

Hermione vincendo l’imbarazzo parlò per prima: “Ma stavi fissando proprio me in Sala Grande?”

“Ovvio” rispose lui con un sorriso “non passi inosservata con questa maglietta”.

Gli occhi della ragazza luccicavano, e di nuovo appoggiò la testa sulla spalla di lui, che le sfiorò la schiena dolcemente.

Fu percorsa da un brivido e tutto a un tratto si trovò a disagio, anche se si trovava nel posto più romantico con il ragazzo che amava. Si staccò da lui e si voltò da un’altra parte.

Draco, accortosi del disagio, le prese la nuca e le girò la testa verso il suo viso e le sussurrò: “Si dice che Hermione  fisse la figlia di Elena, la donna più bella del mondo”. La ragazza si tranquillizzò e sorrise lusingata al complimento implicito, e lasciò andare la testa ad appoggiarsi contro la mano di lui, che le sosteneva la guancia; chiuse gi occhi per un minuto e poi li riaprì lentemente fissando quelli di Draco.

I loro visi si stavano avvicinando sempre di più.

Il ragazzo la guardò e poi abbassò lo sguardo sulle sue morbide labbra; la fanciulla fece la madesima cosa, abbassando lentemante i suoi occhi.

Furono così vicini che lei potè notare una piccolissima cicatrice a fianco del labbro di Draco, e lui sentire il caldo profumo della pelle di lei e il suo petto che si alzava velocemente. Gli occhi si chiusero.

Hermione si svegliò di soprassalto, e si toccò istintivamente le labbra. Che bel sogno era stato quello, e pansando al suo contenuto arrossì.

Poi notò di avere indosso i vestiti della festa, e solo allora capì che quel sogno l’aveva vissuto davvero quella sera. Riassaporò lentamente quei momenti meravigliosi.

Sentiva ancora il bacio passionale di Draco, le sue forti mani che le cingevano delicatamente i fianchi, e lei che a quel bacio aveva risposto prima timidamente, poi sempre con più passione, fino a perdervicisi dentro completamente. All’improvviso le cadde in mano una morbida rosa con incise parole dorate:”Alla rosa più bella”.

Non si era mai sentita così felice, e ripensò l’ennesima volta a quei fatti che erano accaduti, e avrebbero determinat l’inizio di una meravigliosa storia.

  
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