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Autore: EBI_Weasley    27/07/2012    8 recensioni
Storia ambientata dopo la fine della seconda guerra magica. Una vicenda emozionante e piena di colpi di scena. Riprende l'azione e l'avventura dei famosi libri di J.K. Rowling, raccontandone e descrivendone i segreti della fiducia e dell'amore. Harry, Ron e Hermione impegnati ancora una volta in una nuova coinvolgente avventura magica, dove l'amore, il rimorso e la paura sono i protagonisti.
Dal prologo:
"La luce di una lanterna illuminava la piccola stanza dove Hermione Granger si era addormentata, qualche ora prima, sui suoi amati libri. La ragazza stringeva nella mano destra un foglio di carta ingiallito e bagnato. Le sue lacrime avevano reso quasi illeggibile il contenuto della lettera."
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, George Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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La luce di una lanterna illuminava la piccola stanza dove Hermione Granger si era addormentata qualche ora prima, sui suoi amati libri. La ragazza stringeva nella mano destra un foglio di carta ingiallito e bagnato. Le sue lacrime avevano reso quasi illeggibile il contenuto della lettera.
‹‹ Hermione, cara, è pronta la colazione! ›› La voce della signora Granger risuonò per le scale.
Hermione aprì gli occhi lentamente e lasciò cadere il foglio sul pavimento. Si guardò intorno e sbadigliò. Si era addormentata sul nuovo libro che aveva comprato: “Storia della seconda guerra magica. Finalmente la pace?” Scritto da Rita Skeeter, che non aveva perso tempo e aveva pubblicato il suo libro dopo appena un mese dalla fine della guerra. La ragazza chiuse il volume e si alzò in piedi. Camminò a tentoni nella stanza finché non trovò l’interruttore.  Era nella sua vecchia casa, dove aveva vissuto per tanti anni insieme ai suoi genitori. Terminata la guerra e sconfitto Voldemort, Hermione era subito partita in cerca della sua famiglia in Australia accompagnata da Ron, Ron Weasley. Hermione chiuse gli occhi e una lacrima silenziosa le solcò il viso. Era certa che la volesse aiutare e sostenere, ma era troppo sconvolto e toccato dalla perdita di suo fratello. Ricordava tutto come se fosse successo il giorno prima. Hermione scosse la testa e aprendo la porta della sua stanza scese le scale. Arrivò in cucina e salutò sua madre. Si sedette a tavola e cominciò ad osservare la sua colazione. Bacon e uova. Afferrò la forchetta e cominciò ad assaporare il pasto. Ottimo come sempre, ma più continuava a mangiare e più le risaliva un senso di nausea su per lo stomaco. Tutto le ricordava Hogwarts, la battaglia e la disperazione.  Per fortuna tutto era finito, ma la guerra aveva lasciato un vuoto incolmabile.
‹‹ Tutto bene Hermione? ›› domandò la signora Granger.
‹‹ Non ho fame. ›› rispose lei stizzita lasciando la forchetta.
‹‹ Vuoi tornare in camera tua? Potresti chiamare i tuoi amici, Harry e Ron? Che ne pensi? ››
Gli occhi di Hermione diventarono lucidi e subito la ragazza distolse lo sguardo.
‹‹ Forse hai ragione, penso di aver bisogno di una buona dormita. Grazie mamma. ›› Si alzò dalla sedia e sotto lo sguardo vigile di suo padre, baciò in fronte la madre e si incamminò verso la sua stanza.  Quando entrò si richiuse la porta alle spalle e rimase al buio. La luce della lanterna aveva infatti fatto il suo corso e si era spenta. Si sedette sul suo letto e i pensieri cominciarono a vorticare nella mente, mostrandole immagini che non avrebbe mai più voluto rivedere. Corpi distrutti dalla ferocia della guerra, lacrime scorrere sul viso dei suoi amici e poi i suoi occhi, i suoi capelli e il suo viso lentigginoso a cui era tanto affezionata.  Il ricordo di quell’ultima giornata che avevano trascorso insieme gli diede una fitta allo stomaco.

Hermione camminava lentamente per il giardino di casa Weasley. Tutto era insolitamente silenzioso. Non un solo rumore proveniva dall’interno e dall’esterno dell’abitazione. Sembrava che anche l’aria fosse in lutto. Non poteva certo biasimare nessuno.  Aveva sempre considerato Fred come uno dei tanti fratelli del suo migliore amico, ma aveva compreso di essersi affezionata a lui, a loro, molto di più di quanto pensasse. Erano diventati una seconda famiglia per lei e dopo Fred, aveva paura di perderli uno ad uno.
Avrebbe voluto aiutarli, ma era consapevole di non poter fare assolutamente nulla. Dopo poco trovò Ron seduto sull’erba che lanciava pietruzze agli gnomi che infestavano il loro giardino. Erano passate due settimane dalla fine della guerra e il suo sguardo era ancora vacuo e cupo. Lui la vide arrivare e un lieve sorriso comparve sul suo viso. Hermione si sedette accanto a lui e gli poggiò una mano sulla spalla.

‹‹ Come stai? ›› chiese Hermione guardandolo.
Ron non alzò lo sguardo e continuò a lanciare pietre verso gli gnomi.
‹‹ Meglio. Come vanno i tuoi genitori? ›› rispose cambiando immediatamente discorso.
‹‹ Bene, il mio incantesimo ha sortito un buon effetto. Anche se a volte dimenticano cosa stavano facendo o perdono facilmente il filo del discorso. Però penso che miglioreranno con il tempo. ››
‹‹ Ne sono felice. ›› sussurrò Ron.
Poi rimasero per un po’ in silenzio. L’aria calda dell’estate era torpida e pesante. Non c’era un filo di vento e il sole era alto nel cielo azzurro.
Hermione afferrò i suoi capelli e li scostò dalle spalle sudate.
‹‹ Ron volevo ringraziarti. ›› disse lei rompendo il silenzio.
‹‹ E di cosa? ›› domandò Ron seriamente sorpreso, guardandola per la prima volta negli occhi.
‹‹ Per essermi stato accanto per tutto questo tempo, per avermi aiutato con la ricerca dei miei genitori. ››
Ron arrossì leggermente. ‹‹ Ecco io … ehm è stato un piacere. Credevo ci volesse più tempo, insomma siamo riusciti a scovarli dopo pochi giorni. ››
Hermione sorrise e si appoggiò a lui. Ron si fece tutto teso e aprì gli occhi un po’ atterrito da quel suo gesto. Poi si rilassò e le appoggiò la mano sul capo delicatamente.
Hermione si scostò leggermente. ‹‹ Ron noi dovremmo … >>
‹‹ Ho deciso di partire. ›› la interruppe il rosso con lo sguardo puntato verso la campagna che circondava la Tana.
‹‹ Cosa? ›› domandò Hermione staccandosi da lui.
‹‹ Quando sono partito con te in cerca dei tuoi genitori, non ho fatto altro che pensare a … Fred. >> la sua voce vacillò. ‹‹ Io ho deciso di trovare e uccidere il Mangiamorte che lo ha ammazzato.  ››
‹‹ Ron è una pazzia! Fred è morto a causa di un esplosione, è stato un incidente … ››
‹‹ E chi ha provocato quell’incidente? ›› esclamò lui alzandosi in piedi furioso. ‹‹ Quel bastardo non è stato arrestato, lo sapevi? Solo perché lavorava al Ministero e ha fornito molte informazioni, lo hanno graziato. ››
Ron aveva gli occhi iniettati di sangue, stringeva i pugni e tremava dalla rabbia.
‹‹ Io … ›› riuscì solo a biascicare Hermione ancora seduta per terra. Aveva paura di Ron, non lo aveva mai visto in quello stato. ‹‹ Ron non puoi farlo. ››
‹‹ Hermione, tu non hai visto in quali condizioni è mio fratello George, tu non hai idea di come soffra mamma e … da quando sono tornato, tutto sembra essere peggiorato. ›› spiegò Ron cercando di calmarsi.
‹‹ Ad essere onesto, io ... volevo chiederti di venire con me. Sei l’unica persona di cui riesco a fidarmi, sei l’unica con cui riesco a parlare. Ciò che è successo durante la battaglia … non abbiamo avuto possibilità di parlarne e ho pensato … insomma io non sono bravo in queste cose. Ti prego vieni con me. ››
Hermione sentiva il cuore battere all’impazzata e i suoi occhi diventare più lucidi ogni secondo che passava.
‹‹ Non posso partire con te. ›› disse Hermione con voce ferma. ‹‹ E non dovresti farlo anche tu. Non ti sentirai meglio dopo averlo trovato. ››
‹‹ Invece sì. Pensavo che almeno tu mi avresti capito. ›› disse Ron senza guardarla. Un silenzio teso cadde sui due. Ron si voltò di spalle. ‹‹ Non posso costringerti, però ti chiedo di non parlarne con nessuno. ››
Non le diede il tempo di aprir bocca che già era andato via. Niente e nessuno lo avrebbe fermato, neanche lei.
   
 
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