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Autore: momos___love    27/07/2012    2 recensioni
[SOSPESA]
Dal prologo:
«Io mi chiamo Honey, e tu ? »
La rossa, ingoiò della saliva poi rispose con voce flebile.
«…io mi chiamo Bonnie»
La mora sorrise poi strinse la mano della bambina che le si parava di fronte.
«Hai un bel nome! Io ho faccio la prima nella classe accanto alla tua»
Gli occhi verdi di Bonnie si ingrandirono e per la prima volta le comparse un sorriso sul viso.
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Un'amicizia durata un vita infranta per un ragazzo.
Non è la solita FF in cui due delle nostre carote si contendono una ragazza o una loro fan, non è la solita FF in cui loro sono famosi e si innamorano di ragazze normali, è semplicemente una Flebile Idea.
Astrid.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Faint.

 

 

Prologo

 

Incy Wincy Spider went up

 the water spout
Down came the rain

 and washed the spider out.

Out came the sunshine

and dried up all the rain
And Incy Wincy Spider went up

 the spout again.

 

{Incy Wincy Spider Song}

 

 

«Ehi!...si tu, devi darmi la tua merenda! ORA!»

Urlò una bambina dai capelli biondi, rivolta ad una ragazzina magrolina con due lunghe trecce di capelli color rame.

La bambina bionda sembrava aver otto anni, mentre quella dai capelli ramati sembrava averne a mala pena sei.

Era piccola, mingherlina, esile e fragile, e stranamente sembrava essersi rimpicciolita da quando la biondina gli aveva rivolto parola.

«ma…ma.. »

Balbettò  la rossa,   la bambina bionda, divenne rossa in viso per la rabbia, si avvicinò minacciosa contro la più piccola e con tutta la rabbia in corpo la prese per il colletto del vestitino a fiori che portava e la alzò da terra di una quindicina di centimetri.

«TU ORA MI DAI LA TUA MERENDA IMMEDIATAMENTE, HAI CAPITO ?»

Le sbraitò contro la bionda, a dir poco adirata.

Oramai tutti i bambini all’interno del parco della scuola elementari Clarkson, erano  intenti ad esaminare la scena, ma nessuno interveniva,  nessun adulto era nei paraggi, come non lo era  mai durante il consueto pestaggio da parte dei bulletti di turno.

Annabella, la ragazza dai capelli biondi, faceva la quarta elementare, giocava a calcio e fisicamente era molto più grande  dei suoi compagni di classe, perciò non era difficile per lei fare quello che le riusciva meglio e che la divertiva di più, ossia terrorizzare i bambini delle prime e delle seconde, assieme alla sua banda.

La rossa, era terrorizzata, aveva un groppo in golo, si vedeva che stava per scoppiare a piangere da un momento all’altro e in oltre il colletto alzato a quella maniera la stava facendo soffocare.

«ehm…non..riesc… »

  Cerco di rispondere la bambina, senza successo.

«ANNA SBERLA, LE PUZZA L’ASCELLA! »

Cantò ad alta voce, una bambina dai capelli neri,  nascosta sul ramo di un albero, tutti scoppiarono in una breve risata.

La bulla cercò con lo sguardo chi fosse stato l’autore di quella battutina.

«SI PROVA A LAVARE IN UNA BACINELLA! »

Continuò la ragazzina, una nuove serie di risate si propagò fra i bambini.

Annabella lascio cadere la bambina rossa e si girò completamente per cercare meglio quel bambino.

«FATTI VEDERE !>> »

Le rispose, infuriata la bionda,

«NON è  MOLTO BELLA E NEPPURE SNELLA! »

Finì la bambina, i bambini risero ancora di più, iniziarono a schiamazzare più forte e a cantare i versi della canzoncina, formando un piccolo coro.

La bambina dai capelli rossi, era ancora ai piedi della bulla, lentamente a gattoni cercò di scappare senza essere vista, ma non appena fece due passi la biondina la prese per il retro del colletto e se la porto accanto.

La rossa emise un gridolino di dolore, quando le sue ginocchia sfregarono contro l’asfalto, sbucciandole la parte entrata a contatto col suolo duro.

Però tutti erano concentrati  su Annabella, per rendersene conto.

«AIAHHH!»

Urlò essa,  infatti, a gran voce.

In un attimo la bionda, si accascio a terra tenendosi la faccia, mentre tutti la osservavano, una raffica di sassolini iniziano a colpirle le mani e a farle sanguinare le nocche, mentre  continuava a urlare imperterrita.

D’un tratto si alzò, sempre  tenendo le mani premute contro il viso  e gridando,  corse via nella direzione dei bagni delle femmine.

Tutti i presenti corsero all’interno della scuola, non appena sentirono il suono della campanella invadere il piccolo parco giochi, segno che la ricreazione era terminata.

Tutti tranne  la bambina dai capelli rossi che era rannicchiata a terra e piangeva per il dolore alle ginocchia e al collo.

Un “Tonfh” segnalò che la bambina dai capelli neri era appena scesa con un tonfo dal ramo dell’albero in cui era appollaiata, poco prima.

In una mano teneva, quella che doveva essere una fionda poiché nell’altra teneva due biglie, ben strette.

Che con cautela, dopo aver ispezionato il parco, rimise in un borsello in pelle morbida gonfio e pieno di altre biglie, legato alla cintura dei pantaloni.

La bambina, si girò verso, quella dai capelli rossi e le si avvicinò, si sedette di fronte a lei e la fissò intensamente, fino a quando anche l’altra bambina  alzò lo sguardo e incrociò dei grandi occhi nocciola fissi nei suoi verdi.

Le due rimasero in quella posizione per un po’, senza dire nulla, poi la mora si alzò prese per  una mano della rossa e la sollevò da terra, quando vide che calze bianche della bambina erano strappate e tinte di un rossiccio simile a quello dei capelli della bambina,  prese dal borsello una biglia e la poggiò con cautela  sulle ferite.

La rossa si ritrasse intimorita,

«Sono fredde , mettile sopra i tagli»

La rassicurò la bambina dai capelli neri, poggiando nelle mani della rossa una manciata di biglie, la bambina fece come gli era stato detto, si lasciò sfuggire un breve verso di apprezzamento.

«ti fa tanto male? »

Domando la mora, corrugando la fronte, la bambina rispose con una scossa del capo, la bambina sorrise .

«Io mi chiamo Honey, e tu ? »

La rossa,  ingoiò della saliva poi rispose con voce flebile.

«…io mi chiamo Bonnie»

La mora sorrise poi strinse la mano della bambina che le si parava di fronte.

«Hai un bel nome! Io ho faccio la prima nella classe accanto alla tua»

Gli occhi verdi di Bonnie si ingrandirono e per la prima volta le comparse un sorriso sul viso, 

«Credo che Anna sberla, non farà più la cattiva con te….»

Disse ridacchiando Honey anche Bonnie ridacchio.

«Anche io»

Rispose Bonnie sistemandosi il vestitino stropicciato.

«<…e se anche ci provasse, avrebbe contro le mie biglie, no?>> »

Scoppiarono entrambe di nuovo in una grande risata.

«HONEY FOLKER, BONNIE ANNELY, COSA CI FATE QUI? DALLA MAESTRA IMMEDIATAMENTE»

Sbraito il bidello, brandendo fra le mani una scopa, le due bambine corsero all’interno della scuola tenendosi per mano e ridendo come matte.

 

Quel giorno iniziò un’amicizia, un’amicizia profonda e intrisa di profondi sentimenti fra due bambine talmente diverse da essere quasi gemelle, per quanto l’una completasse l’altra .

  
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