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Autore: ckofshadows_    27/07/2012    8 recensioni
In un'accogliente caffetteria in una piccola città, un ragazzo con bellissimi occhi azzurri siede allo stesso tavolo ogni giorno, come se stesse aspettando qualcosa, o qualcuno. Blaine si sente in dovere di sedere e parlare con lui... e scopre l'inimmaginabile.
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Questa storia è una traduzione!
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: Roses in december
Autore: ckofshadows
Traduttrice: AngelCalipso
Disclaimer: I personaggi di Glee appartengono esclusivamente a Ryan Murphy e alla Fox, le vicende narrate in questa storia non sono frutto della mia testolina bacata , ma dell'autrice ckofshadows.


Capitolo 7


Quando entro in casa, posso sentire il debole suono del tintinnare della ceramica. Un’occhiata veloce all’orologio del nonno nell’atrio mi dice che sono quasi le undici. Il sabato, questo significa caffè e focaccine con conserva di fragole. Mi dirigo nell’ingresso e nella sala da pranzo, dove i miei genitori stanno bevendo il caffè, seduti in un teso silenzio.

“Visto?” papà dice, le rughe sulla sua fronte scompaiono quando mi vede. “Ti avevo detto che non c’era nulla di cui preoccuparsi, Cece. Blaine è un automobilista eccellente.”

“Lo so, ma stava nevicando forte fuori,” mamma dice, guardandomi e sorridendomi un po’. “Sono felice che tu sia tornato, caro, è previsto che peggiori ancora di più in giornata. Ci potremmo svegliare con un metro di neve, puoi scommetterci.”

Papà mormora a bassa voce. “Non ricordo l’ultima volta che abbiamo avuto tutta questa neve.” Si allunga verso la piccola ciotola di conserva, stendendola generosamente sulla sua focaccina. “Potrebbe stabilire un record.”

Si comportano in modo così normale. Come se qualcosa non fosse cambiato. Come se tutto non fosse cambiato. Affondo forte le unghie nei palmi delle mie mani, cercando di trovare un modo per affrontarli.

Se io li affronto, e negano, allora è la loro parola contro quella di Kurt. Ho bisogno di prove.

“Sono sollevata di aver comprato a Blaine la sua auto nuova.” Mamma ripiega la sezione stile del giornale prima di raggiungere di nuovo la sua tazza di caffè. “Immagina se avesse ancora guidato quella vecchia station wagon con la bufera,”

“Non stavo guidando durante la parte peggiore della bufera,” la assicuro, poi sento un’ondata di adrenalina quando aggiungo, “sono rimasto a casa di Kurt fino a quando non si è placata un po’.”

“Probabilmente è stata una buona idea,” annuisce. La sua tazza di caffè è a metà strada verso le sue labbra quando si blocca, e guarda verso mio padre. Lui ha una simile espressione di terrore, e allora capisco. Capisco.

E allora comincio a correre.

“Blaine!” Mio padre si alza dalla sedia e si precipita dietro di me, ma io faccio i gradini due alla volta, e ho sono partito in anticipo. Raggiungo la cima della scala prima che lui sia ancora a metà, e corro lungo il corridoio verso la sua camera. “Blaine, cosa stai-“

Ruzzolo attraverso la porta della sua camera e chiudo la porta sbattendola, e la chiudo a chiave dietro di me. Papà la raggiunge pochi secondi dopo, muovendo a scatti la maniglia prima di bussare forte alla porta. “Blaine Anderson, apri questa porta immediatamente!”

Il mio tempo è limitato. C’è un passe-partout nella cassettiera della cucina, e una volta che si sarà ricordato di ciò, non potrò più cercare nulla. I miei occhi setacciano la camera dei miei genitori lentamente mentre lui sbatte contro la porta.

Deve essere qui da qualche parte.

Setacciai il solaio la scorsa primavera quando stavamo cercando le decorazioni per Pasqua. E non abbiamo nessun deposito nel seminterrato. Se l’hanno preso, se l’hanno nascosto in casa, allora deve essere in questa stanza.

Guardo prima sotto il letto, poi sulle mensole nei loro armadi. Tiro fuori ogni cassetto della cassettiera. Niente, niente, niente.  Ricacciando indietro un’imprecazione, sento mio padre correre giù per le scale. Ho forse un altro minuto prima che entri dentro. I miei occhi cadono sul loro televisore a schermo piatto, che è posato in cima ad un baule della mia bis-nonna. I passi di mio padre stanno risalendo le scale mentre prendo il televisore e lo poso sul pavimento, prima di alzare il pesante coperchio del baule.

C’è lo sfregare di una chiave nella serratura, e mio padre incombe dal vano della porta, e mia madre è dietro di lui. E io non registro niente di tutto questo. Perché c’è un baule pieno di confusione e ricordi e inganno di fronte a me, e io non so da dove cominciare.

Il mio annuario del quarto anno alla Dalton? La pila di foto con buchi di puntine? Lo stendardo del McKinley? La felpa della Hummel Tires and Lube? La mia testa sta vacillando per tutto questo. Guardo verso i miei genitori, che mi stanno fissando, congelati sul posto.

“Dov’è?” chiedo lentamente.

Papà abbassa lo sguardo, ma mamma continua a pretendere che nulla sia sbagliato. “Dov’è cosa, caro?”

“Sapete cosa. Ridatemelo.”

“Blaine, davvero non-“

“Ho detto di darmelo.”

“Parliamo come persone razionali,” papà dice, continuando a non guardarmi negli occhi.

“Razionali?” mi alzo in piedi, i miei occhi in fiamme. “Cosa è razionale, papà, cancellare il mio passato? Impedendo alle persone che amo di avere qualsiasi contatto con me?”

“Io non-“

“Dammelo!” Sto urlando adesso, e non ho mai urlato a mio padre. Mai. “Non ne hai il diritto!”

Soffia un lungo sospiro prima di camminare verso il suo armadio. “Harold, non-“ Mamma geme, ma continua, apre il cassetto più alto e prende la sua scatola di gemelli. E poi sta aprendo un compartimento nascosto al di sotto, e mi offre qualcosa, e riconoscerei questi  tralci intricatamente intrecciati ovunque. Lo prendo, la mia vista si sfoca mentre le lacrime spuntano fuori con una sensazione sconosciuta. Io non piango, non piango mai.

È vero, tutto ciò che mi ha raccontato Kurt. È tutto vero. I miei genitori –le persone di cui mi sono sempre fidato di più- mi hanno mentito fin dal momento del mio risveglio dal coma. Mi rigiro l’anello sul mio palmo, leggendo l’iscrizione Sempre tuo, Kurt all’interno.

“Blaine,” mamma mormora. “Ti prego cerca di capire.”

Non ricordo quest’anello. Non ricordo come abbiamo deciso di scambiarceli, o quanto tempo è stato necessario a Kurt per fare il disegno, o se abbiamo fatto qualcosa di speciale per sorprenderci. È come se l’anello fosse caduto dal cielo, e io sto fremendo dal bisogno di sapere.

“Perché?” dico con voce rauca.

Papà si lascia cadere pesantemente sul letto, facendo correre la mano lungo il retro del suo collo. “Non è stata una decisione presa a cuor leggero.”

Alzo la testa per fissarlo. “Ci avete pensato molto, huh?”

“I dottori non sapevano se ti saresti mai svegliato,” dice con impotenza. “E poi ti sei svegliato e tutto è successo così velocemente-“

“Avevo degli amici. Avevo Kurt. Li avete allontanati da me.”

“Sentivamo che tu avessi bisogno-“

“Chi siete voi per decidere di cosa io ho bisogno? Avrei potuto avere il loro supporto. Sono quasi morto, e-“

“Esattamente!” Mamma esplode. “Tu sei quasi morto, Blaine! Ti sei mai fermato a pensare a questo? Ti sei mai chiesto come ci ha fatti sentire ciò, perdere il nostro unico bambino?”

Stringo l’anello nella mia mano, cercando di controllarmi. “Ti stai comportando come se io avessi la colpa di ciò che è successo.”

“Può anche essere!”

“Cecilia,” papà la rimprovera con calma. “Non farlo.”

“Non lo sappiamo!  Nessuno lo sa! La polizia non ha mai scovato i tuoi aggressori, Blaine. Sono ancora lì fuori da qualche parte. E chiunque sia…” Spinge il suo pugno contro il suo mento forte. “È qualcuno che ti conosceva.”

 Posso sentire il mio cuore cedere. “Cosa?”

Lei sta scuotendo la testa, i suoi occhi sono lucidi per le lacrime trattenute, allora papà parla. “Sei stato ferito molto più gravemente di Kurt,” mormora, le sue spalle sono curvate. “Kurt era in grado di ricordare cosa ha condotto all’aggressione, e disse che entrambi stavate facendo una passeggiata. Non c’è stato nulla che avrebbe potuto attirare la loro attenzione più su di te che su Kurt.”

“Ciò significa che ti conoscevano,” mamma suggerisce con rabbia. “O odiavano te di più, o Kurt gli piaceva di più. In ogni caso, era qualcuno che ti conosceva.”

“Non lo potete sapere con certezza.”

“È plausibile, però,” papà dice.

“Potrebbe essere stato qualcuno che andava alla Dalton con te .” La voce di mamma sta diventando più acuta. “potrebbe essere stato un membro della squadra di football del fratellastro di Kurt. Potrebbe essere stato qualcuno del tuo glee club.”

“È questo il motivo per cui avete tagliato tutti fuori dalla mia vita? Perché pensavate che gli aggressori avrebbero potuto attaccarmi di nuovo e finire cosa avevano cominciato?”

Papà fa un piccolo rumore, coprendosi le labbra con la punta delle dita. “Tu sei tutto quello che abbiamo,” sussurra. “Prima dell’aggressione dopo il ballo scolastico, poi questo… Cosa succederà dopo, Blaine? Come potremmo continuare a vivere con noi stessi se qualcosa di peggiore ti accadesse?”

“Quindi mi avete tenuto qui.” Deglutisco con forza, cercando di scacciare il sapore della bile nel retro della mia gola. “Mi avete reso il vostro piccolo animale domestico, con nessun contatto con il mondo esterno.”

“Solo fino al college,” dice con tono supplichevole. “Solo fino a quando non avresti lasciato l’Ohio.” Non potevo trasferire il mio studio, e così abbiamo pensato che avresti potuto ripetere il tuo ultimo anno scolastico e poi andare ovunque volevi. A San Francisco, o New York, o Boston. Una di queste grandi città dove questo tipo di bigottismo non è accettabile. Dovevamo solo farti volare sotto il radar fino ad allora.”

“Non intendi sotto il gayradar?” chiedo con risentimento.

“Non vogliamo che tu sia diverso da ciò che sei,” lui insiste. “Ma dovevamo tenerti al sicuro.”

“Capisco il vostro bisogno di proteggermi… ma questo è stato esagerato,” dico seccamente. “Non avete semplicemente scacciato i miei amici dalla mia vita. Mi avete fatto credere che i miei ricordi fossero allucinazioni. Mi avete fatto credere che fossi pazzo. Tu mi hai drogato, per l’amor di dio.”

“Gliel’ho chiesto io di farlo,” mamma dice debolmente. “Vidi qualcosa riguardo il litio alla TV, e-“

“Non gli ho mai dato il litio, Cece.”

Entrambi ci voltiamo a guardare papà sotto shock.

“Non è vero,” protesto. “Quelle pillole che portavi a casa mi rendevano stanco e mi davano le vertigini.”

“Questo succedeva perché ti stavo dando Benadryl,” ammette. “Non ero d’accordo nel somministrarti un farmaco potente e potenzialmente pericoloso per impedirti di riavere i ricordi. Questa è un confine che non volevo scavalcare.” Scrolla una spalla. “Il Benadryl rendeva il tuo cervello un po’ confuso, cosicché avresti dubitato di ciò che stavi ricordando. E di solito dormivi soltanto.”

Guardo l’anello nella mia mano, poi al cumolo dei miei vecchi effetti personali nel baule. “E quando mi avreste raccontato la verità, allora? Quando sarei stato pronto a partire per il college?” Gli occhi di papà sono puntati sulle sue ginocchia, e mamma sembra che stia studiando il suo copriletto. Annuisco amaramente. “Giusto. Stavate progettando di non dirmelo mai, vero?”

“Il college sarebbe stato un nuovo inizio per te.” Mamma mi sorride, come se fosse stato un suggerimento brillante. “Avresti ricominciato tutto, avresti incontrato qualcuno si speciale-“

Avevo già incontrato qualcuno di speciale!” Le ricordo furiosamente. “E voi avete portato lui via da me. E avete portato via me da lui, anche, ci avete mai pensato? Avete mai preso in considerazione che avrebbe potuto aver bisogno di me tanto quanto io avevo bisogno di lui?” Entrambi si limitano a guardarmi, silenziosi e sconfitti. La rabbia aumenta sempre di più dentro di me. Mi volto e mi abbasso sul baule, raccogliendo quanti più oggetti possibile. “Non posso rimanere qui,” biascico.

“Non andrai fuori di qui di nuovo,” mamma dice allarmata. “Blaine, c’è una tormanta.”

La sorpasso, le mie braccia sono cariche mentre marcio verso il corridoio. Entrambi si affrettano dietro di me.

“Affrontiamo la cosa da adulti,” papà annuncia mentre scendo le scale. “Non puoi guidare in queste condizioni meteo, nello stato emotivo in cui sei adesso.”

Quando raggiungo l’atrio, mi giro e guardo verso loro due. Entrambi sono fermi sulle scale, sembrano terrorizzati. “Non posso restare qui adesso,” dico. “Posso anche ricordare solo frammenti e piccoli pezzi della mia vita con Kurt, ma adesso per me lui è molto meno  estraneo di a voi due.” Mi volto ed esco dalla porta principale. Non mi seguono, e per questo sono riconoscente. Poso gentilmente i miei tesori recuperati sul sedile del passeggero della mia auto prima di salire al posto del guidatore.

La neve sta scendendo fitta quando mi immetto in strada. Per un momento, penso a Kurt e alla lunga strada per tornare indietro a Lima. La preoccupazione inizia a stringermi lo stomaco mentre mi chiedo se sta bene. Ma la scaccio via, così come ho scacciato le visioni nell’ultimo anno. Per una volta devo concentrarmi su me stesso.

Inizio a guidare senza avere una vera idea di dove andare. Sta diventando difficile vedere oltre il parabrezza, e so di dover trovare un posto dove aspettare la fine della tempesta. Un’idea mi colpisce, e dirigo la macchina a nord, stando lontano dalle strade principali. Il complesso di appartamenti normalmente dista venti minuti d’auto da casa mia, ma ci vuole quasi un’ora affinché lo raggiunga. Parcheggio tra due auto coperte di neve nel parcheggio, e metto tutti i miei effetti personali in una vecchia  busta della spesa che ho trovato nel portabagagli. Con interesse, mi accorgo di essere riuscito a prendere il mio vecchio diario dal baule. Forse ci sono delle risposte all’interno.

Il codice di sicurezza dell’entrata dell’edificio non è cambiato, e abbastanza presto sono nel caldo atrio, a spazzolarmi la neve dalle spalle e a premere il pulsante dell’ascensore. L’appartamento di Rob è all’ultimo piano, in un angolo tranquillo del palazzo. Lì riuscirò a pensare, e a capire cosa fare dopo.

Ho messo la chiave nella serratura e fatto un passo a metà strada nell’appartamento quando realizzo che qualcosa è sbagliato; le luci sono tutte accese, e posso sentire l’acqua scorrere.  Mi acciglio, chiudendo la porta alle mie spalle. Rob lavora a Wall Street, e usa questo appartamento solo un paio di settimane all’anno. Perché dovrebbe essere qui? “Ciao?” chiamo a disagio.

L’acqua viene chiusa, e dei passi si avvicinano. Il respiro mi si blocca in gola quando gira l’angolo.

“Ciao,” dice Kurt debolmente.

“Cosa stai… come…” balbetto rocamente.

I suoi occhi sono rossi; stava piangendo. “Ho iniziato a guidare verso Lima, ma la bufera è peggiorata troppo. Sarei rimasto qui fino alla fine della tempesta.”

“Come hai fatto ad entrare?”

“Chiavi.”

Resto a bocca aperta. “Vivevamo qui assieme?”

“Qualche volta alla settimana,” annuisce. “Alla fine mi facesti la copia delle chiavi. Tuo cugino disse che per lui andava bene.”  Si sta torcendo le dita nervosamente. “Devo andare via?”

“No, tu-“ mi fai sentire a casa, non lo dico. “Puoi restare.”




Note della traduttrice

Ciao a tutti! Vi chiedo scusa, ma sono davvero in volata! Sono in terribile ritado ad un appuntamente, ma volevo comunque lasciarvi il capitolo!! Impressioni? Spero che vi sia piaciuta la reazione di Blaine, io mi sono sentita il cuore in gola per tutto il tempo!
Un bacione a tutti ed un grazie speciale!

Angel
  
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