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Autore: lancil90    27/07/2012    2 recensioni
Tutto cominciò in un normalissimo giorno di Settembre, un giorno come un altro a Stone Ville. Poi in una città vicina, Raccoon City, si verificò un grave incidente: un'arma biologica creata della "Umbrella Inc.", il Virus- T, si diffuse nella tranquilla cittadina di Raccon City, distruggendone quasi tutta la popolazione. Il letale Virus-T, però, si propagò ben oltre i confini di Racoon City. Anche la cittadina di Stone Ville, infatti, sarà testimone dei terribili eventi che hanno portato alla distruzione della vicina Raccoon City.
Riusciranno i pochi superstiti a sopravvivere?
Staying Alive!
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3: Fallimento.
 
 
Le strade di Stone Ville erano molto più simili ad un girone infernale che non alla mite e tranquilla città che tutti ricordavano. Le strade brulicavano di gente urlanti e terrorizzate. Molte di loro erano ferite o coperte di sangue, altre giravano armate di qualsiasi cosa che potesse essere una protezione contro le persone che erano impazzite. Questa persone ammattite, un tempo normali, erano facili da riconoscere: avevano la pelle cadaverica, camminavano come ubriachi e, soprattutto, erano orribilmente deturpati, mangiucchiati un po' dappertutto. Attaccavano chiunque gli si parava di fronte, senza distinzione tra uomini, donne, bambini o animali. Più passava il tempo e più ne aumentavano senza che nessuno riuscisse ad opporsi alla loro furia omicida. 
Nessuno sapeva da dove fossero arrivati o cosa li avesse generati. Qualcuno aveva affermato che qualche malattia infetta si fosse diffusa in città (e chiunque lo avesse detto aveva ragione), alcuni altri che la Umbrella Corporation avesse creato quelle micidiali creature (e neanche loro si erano allontanati troppo dalla realtà). Una cosa era chiara: la malattia si trasmetteva ad un altra persona se quest'ultima veniva morsa o ferita da colui che ne era affetto. Se fosse accaduto una cosa del genere, la persone si sarebbe gradualmente ammalata e sarebbe morta divorata dalla febbre. La cosa terrificante (come se già non lo fosse) era che la persona che era morta, dopo un'ora circa, tornava in vita assetata di sangue.
Spari e urla si levavano all'unisono nelle strade di tutta Stone Ville. La gente cercava, invano, un riparo sicuro. Chi non ci riusciva finiva dilaniata dai morsi dei non-morti. La polizia aveva provato a resistere a quell'assalto, aprendo un fuoco serrato su chiunque si avvicinasse troppo alla canna della loro pistola. Gli scontri avevano causato delle esplosioni e le strade erano ormai quasi impraticabili. Un contingente di forze dell'Umbrella Corporation era giunto in citta, cercando di porre fine a quell'orrore ma ben presto anche le loro forze furono soverchiate. Le persone che erano ancora in vita sapevano di star combattendo una battaglia disperata.
"Porca puttana!" - esclamò l'agente Ryan Evans mentre cadeva col sedere a terra dopo una forte esplosione. Un non-morto gli si fiondò addosso tentando di affondagli i denti nel collo, ma l'agente lo teneva con tutte le forze a debita distanza. Il fiato della creatura era nauseabondo. Dalla bocca spalancata, Ryan poteva vedere frammenti di carne incastonati tra i denti giallastri. Tentò di liberarsi con una serie di ginocchiate nello stomaco ma il mostro non demordeva.
"No, cazzo, nooo!" - esclamò Ryan, sentendo il suo fiato sul collo. Stava per azzannarlo quando un proiettile gli aprì la fronte. Il corpo finì addosso Ryan che, con ribrezzo, se lo tolse da dosso alzandosi.
"Tutto bene amico? Quante volte ancora dovrò salvarti il culo? Spara, spara e spara. - disse la persona che aveva sparato. 
"Tutto bene Thomas, grazie, non è questo il momento per discutere, via di qui, subito!" - rispose Ryan correndo dall'amico. Gli agenti di polizia che sorvegliavano la Main Street dovettero retrocedere lentamente mentre la folla inferocita e affamata si avvicinava. 
Ryan abbatté un paio di non-morti, imitato prontamente dall'amico. 
"Non so per quanto tempo resisteremo ancora! Quelle cose non accennano a diminuire!"
"Spara e non parlare Ryan, uccidi quei bastardi!" - esclamò Thomas spappolando la testa di quella che era stata una donna.
"Che giornata di merda!" - pensò Ryan sconsolato - "E per fortuna che oggi era il mio giorno libero".
Era stato svegliato in mattinata dallo squillo del suo telefono. Si era alzato sbadigliando a aveva risposta alla chiamata: era lo sceriffo MCAllister . Gli ordinò di recarsi immediatamente al quartiere di Shiny Hill, armato. "Cosa diavolo sarà successo?" - si domandò mentre infilava un paio di jeans, una t-shirt blu e una giacca di pelle nera. Aveva sentito urla e spari: niente di buono. Chiamò prima Thomas chiedendogli di andarlo a prendere. L'amico sarebbe arrivato a breve con l'auto di ordinanza. Thomas Greco, il suo migliore amico. Si conoscevano da quando erano dei mocciosi e avevano frequentato la stessa scuola. Thomas era sempre stato un buon amico, nonostante i loro caratteri fossero parecchio differenti: Ryan era assennato e riflessivo; Thomas impulsivo e irrequieto. Ma nonostante tutto, la loro amicizia era molto profonda e entrambi avevano seguito la stessa strada nella vita.
Prese la pistola e la infilò nella fondina mentre mise il distintivo in tasca. Era da circa un anno e mezzo che lavorava per la Stone Ville Police Department e durante la sua permanenza in quella città non era mai accaduto niente di grave. Aveva arrestato qualche sbandato che la sera aveva alzato un po' il gomito, ma non aveva mai esploso un colpo fuori dal poligono di tiro. A pensare che la madre voleva iscriverlo all'università e farlo studiare, ma Ryan aveva preferito seguire le orme di suo padre e diventare un poliziotto come lui. Sarebbe stato orgoglioso, non aveva dubbi, se fosse stato ancora vivo. Era morto circa dieci anni prima, ucciso da una pallottola in una sparatoria. La madre aveva sofferto tanto per la sua perdita e ancora di più una volta che Ryan le comunicò che si aveva fatto domanda da poliziotto. In breve, visto la sua bravura, era diventato uno dei migliori del suo gruppo e la sua domanda per entrare a far parte della polizia di Stone Ville venne accettata. Era un poliziotto, adesso, e avrebbe svolto il suo lavoro nel migliore dei modi.
Era appena uscito dal suo modesto monolocale e si stava dirigendo verso la centrale di polizia quando sentì un rantolo provenire dalla strada. Andò verso l'origine di quel rumore e quello che vide gli fece rivoltare lo stomaco. Una persona era china su un'altra: la prima era ricoperta di sangue e reggeva con le mani le budella che fuoriuscivano dallo stomaco del secondo. Le portava lentamente alla bocca con le mani e staccava grossi bocconi seguiti da fiotti di sangue. 
"Oh Cristo santissimo" - esclamò Ryan, trattenendo a stento un conato di vomito. La persona che si stava cibando si voltò mostrando il suo volto sfigurato. Emise un ruggito e lentamente si alzò caracollando verso di lui. 
"Stai indietro!" - ordinò Ryan, estraendo la pistola - "Non ti avvicinare, altrimenti sparo!" 
Il mostro non sembrò sentirlo o meglio ancora capirlo. Si avventò su di lui e Ryan lo sparò ad una gamba. Un fiotto di sangue nero uscì dalla ferita ma quella cosa non sembrò rendersene conto. 
"Ma che cazzo succede, stai indietro!" - ma la cosa non stette indietro, anzi gli si avventò contro afferrandolo per le spalle e tentandolo di mordere.
"Merda! Toglimi le mani di dosso, via! - Ryan colpì il volto del mostro con il calcio della pistola. Sentì la sua mascella frantumarsi sotto il calcio della pistola.
Il mostro cadde a terra ma, ancora una volta lo afferrò per le gambe, cercando di morderle. Ryan cercò di divincolarsi ma questo lo fece inciampare e cadere a terra. Il mostro gli fu addosso. Il peso lo schiacciava e non riusciva a muoversi. Tra i ruggiti del mostro e le sue imprecazioni, Ryan sentì il rumore della sirena della polizia: Thomas era arrivato!
"Tommy! Aiutami, presto!" - implorò Ryan. Thomas arrivò come un razzo e con uno strattone glielo tolse di dosso per poi prenderlo a calci.
"Attento è pericoloso!"
Un colpo di pistola alla testa del mostro mise fine alla battaglia. "Adesso non più." - rispose l'amico, passandosi la mano tra i capelli neri - "Alzati adesso. Abbiamo del lavoro da fare. Non so se lo sai ma in città è scoppiato il finimondo". Porse una mano a Ryan, aiutandolo ad alzarsi. 
"Ma cosa diavolo era quella cosa? Stava mangiando un altro essere umano! Come è possibile tutto questo? 
"Non ne ho idea, ma ti assicuro che questo non è l'unico episodio di violenza avvenuto in città. Lo sceriffo McAllister ha dato ordine di aprire il fuoco tutto ciò che non è...normale".
Salirono in macchina e si recarono al quartiere di Shiny Hill. La piazza si era trasformata in un campo di battaglia. Ryan sperò che tutto quel casino si risolvesse quanto prima, ma non sapeva che quello era solo l'inizio.
Non sapeva quante ore erano passate da quel momento. Aveva perso totalmente la cognizione del tempo. Gli spari, le urla, i morti...non ci capiva più niente. 
La squadra di polizia indietreggiò ancora. Molti di loro venivano afferrati dai mostri e trascinati a terra, sparendo urlanti sotto decine di altri non-morti.
Un soldato dell'Umbrella, nella sua classica tenuta nera, aprì il fuoco con la sua mitragliatrice crivellando decine di non-morti. Sembrava avere la meglio finché non venne sopraffatto da due mostri che lo azzannarono.
"Thomas dobbiamo tornare alla centrale, qui siamo spacciati!" - urlò Ryan nel fragore della battaglia. 
"Hai ragione, lì saremo al sicuro" - rispose, dopodiché urlò ai sopravvissuti di ritirarsi nella centrale. 
Il gruppo iniziò ad indietreggiare, seguito dalla folla inferocita dei non-morti. Erano quasi arrivati alla centrale quando Ryan vide in lontananza una ragazza urlante, chiusa in una macchina. I morti avevano circondato la macchina, colpendo con i pugni la vettura.  
"Che c'è Ryan?" - domandò Thomas che stava iniziando a salire le scale della centrale.
"C'è una ragazza intrappolata in quell'auto rosso, lì guarda! Quella circondata dai morti. Tom io vado lì a prenderla!"
"Sei pazzo amico? Quella ragazza è spacciata, lo vuoi capire! Entriamo, presto!" - esclamò Thomas afferrandolo per un braccio ma Ryan si divincolò.
"No, non possiamo lasciarla lì. Sei diventato un mostro anche tu per caso?"
"Ma non ce la farai mai! Sei pazzo"
"Ascolta, tu mi coprirai le spalle mentre io la libero, ti prego!" -  lo implorò Ryan. Thomas si zittì. Lo guardò per qualche istante e poi fece si con la testa.
"Ok dannato incosciente va, ti guardo le spalle io, va sbrigati. Ma ti prego fa attenzione" 
"Sarò subito qui" - disse Ryan sfrecciando verso la vettura. Corse a zig-zag tra i morti che tentavano di afferrarlo ma che poco dopo finivano a terra, colpiti dai precisi colpi di Thomas. Quando Ryan arrivò alla macchina i mostri gli andarono incontro ma lui li freddò uno ad uno facendo schizzare vie le loro cervella. Sgombrato il campo, l'agente bussò alla vettura. La ragazza era terrorizzata ma vedendo che non era un morto, aprì la portiera. Ryan l'afferrò e la trascinò via. Stavano per tornare alla centrale quando dalla strada alla loro destra uscirono decine e decine di non-morti.
"Cazzo, cazzo, cazzo" - esclamò Ryan trascinando la ragazza dietro una villetta.
Thomas vide il suo amico sparire dietro la casa inseguito da un piccolo esercito di mostri. "Nooooo, Ryan! Torni qui!" - urlò sparando a destra e a sinistra. Le scale della centrale erano piene di non-morti che gli erano quasi addosso. Due agenti lo afferrarono e lo trascinarono dentro. 
"Ryannnnnnn!" - esclamò Thomas un'ultima volta ma ormai le porte delle centrale erano chiuse.
 
Ryan e la ragazza corsero per una piccola strada, inseguiti dai non-morti. L'agente cercò con gli occhi un riparo, ma le strade erano piene di quelle creature. 
"Ti prego aiutami, non lasciarmi morire" - implorò la giovane ragazza.
"Non ti accadrà nulla, te lo prometto." - rispose Ryan. Mai fare promesse che non puoi mantenere, amico mio - gli sussurrò una vocetta interiore.
Erano nei pressi di Little Heaven, quartiere centrale di Stone Ville, quando Ryan decise di nascondersi nella casa che aveva di fronte. Era la loro unica possibilità. 
Erano quasi arrivati nel giardino quando un morto sbucò da dietro una macchina e azzannò al collo la povera ragazza che urlante cadde a terra. 
"No, no, nooooooooooo!" - urlò Ryan sparando all'impazzata ma ormai era tardi. Decine di non-morti le si gettarono addosso e iniziarono a cibarsi della sua carne. Le urla strazianti della ragazza gelarono il sangue dell'agente. Sangue e pezzi di carne schizzavano dappertutto. Ryan assistette immobile a quella scena. Vuoi fare la stessa fine anche tu, coglione? Scappa che aspetti! - gli suggerì quell'odiosa vocetta interna. Aveva ragione, doveva entrare in casa adesso che i mostri erano impegnati a banchettare con la ragazza.
(Che non hai salvato!)
Entrò in casa e sbarrò la porta. Lentamente si accasciò al suolo, ansimante. I suoni disumani che provenivano da fuori lo perseguitarono per un bel po'. La testa gli scoppiava e lacrime amare gli affiorarono agli occhi.
(Hai fallito Mr.Evans!)
Aveva fallito.
  
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