La cosa peggiore che poteva capirare
Ormai non c'era più niente da fare. La sua vita era finita. Cos'avrebbe fatto senza di lei? Niente, perché senza lei, lui non era nessuno. Ti metti a piangere, nascosto nell'ombra. Non vuoi che il suo "scheletro" ti veda piangere. I tuoi occhi si chiudono, la vista si annebbia per le lacrime che versi, lacrime che toccano il pavimento macchiandolo. Guardi con dolore la foto che ritrae la tua bella, sempre così perfetta e meravigliosa. "Cosa ho fatto di male?" pensi, mentre il tuo corpo viene invaso da un secondo spasmo di dolore. Cerchi di alzarti, ma non ci riesci e crolli nuovamente a terra. Il pavimento si bagna ancora, le tue lacrime calde rimarranno per sempre lì. La porta, di scatto, si apre. Aki entra e ti guarda, curiosa. «Che succede?» domanda tranquilla, lei ancora non sa nulla. Ti alzi e la guardi, le lacrime solcano ancora il tuo viso. «Aki è capitata la cosa più brutta che mi poteva capitare» esordisci con voce incrinata, spezzata dal dolore. «Il pallone... si è rotto!» esclami, tristemente. Aki ti guarda per un po', poi un rumore ti assale le orecchie. La porta del magazzino – ora diventato sede del club di calcio – è stata chiusa con forza da un'esasperata Aki. E tu ti chiedi il motivo.
Edit 13\06\2013
Dopo quasi un anno, ritorno sui miei passi per notare quanto la mia scrittura faceva schifo. Ho pensato per molto tempo quanto sia importante per me EFP. Questo sito è stata la mia casa e lo è ancora. Ma adesso sono decisa nel migliorare il mio stile. Ho deciso di sospendere ogni storia che ho in corso e di trasformare quelle vecchie in qualcosa di migliore. Partendo da questa.
Detto questo, vi saluto.
Summer.