-Insomma , sì mi ha invitata al ballo- Porsi il bigliettino a Rebekah.
Eravamo tutt’e due sedute a gambe incrociate sul letto.
-E tu? Che farai?- Disse Rebekah  porgendomi il bigliettino.
-Non lo so.-  Alzai la testa e sospirai.
Quella situazione era estremamente estenuante ma perché avevo così bisogno di vederlo?
Di incontrare quel mare che si esibiva dolcemente nei suoi occhi?
-Mi puoi.. spiegare , se ti va , ovviamente- Presi un sospiro – La storia tra tuo padre e Klaus?-
-Perché ?- Disse dopo pochi secondi.
Mi girai verso di lei.
-Curiosità- Le dissi.
-Non sei brava a mentire. Ma va bene. -
-Nostra madre non aveva avuto rapporti solo con mio padre bensì anche con un licantropo del mio stesso villaggio. Da lì è nato Niklaus.
Anche quando era in fasce mio padre , per quanto mi ha raccontato Elijah , si rifiutava di fargli una semplice carezza  o di prenderlo solamente in braccio.
Niklaus non ha mai avuto un padre. Tutti avevamo paura di lui  ma ,come ti ho detto ieri sera, mio padre c’e l’aveva particolarmente con Niklaus poiché fosse figlio di un’altra persona.
Ricordo ancora un episodio che mi fece rabbrividire.
Sentii mio padre urlare il nome Niklaus. Io avevo solo 6 anni. Niklaus mi guardò e mi baciò la fronte poi prima di entrare nella camera mi sorrise si girò e il suo sguardo fu improvvisamente serio.
Entrò e dopo pochi minuti lo sentii urlare. Ero piccola e curiosa volevo salvare mio fratello.
Cercai di entrare e quando aprii la porta Niklaus era svenuto su un letto con il braccio sanguinante.
-Nik- Dissi e mia madre mi prese e mi porto di fuori in cortile.
Non disse niente  a mio padre mi prese e io cercai di dimenarmi.
Piansi così tanto quel giorno poi vidi Nik venire a consolarmi ancora con le fasce al braccio.- Disse Rebekah estremamente seria.
Non potevo crederci.
Quel Klaus che andava a consolare la sorella e nessuno lo aiutava.
-E che motivazione aveva?-
-Voleva farlo diventare più forte e resistente. Ma Nik conservò la rabbia e il rancore che aveva fin quando non furono amplificati diventando vampiro e da lì diventò così.-
-Ecco perché. Ecco cosa mi stava dicendo prima. Come una stupida non ho capito niente-
Ora capivo tutto.
-Tu invece? Perché sei diventata così?-
-Sono cattiva solo con chi voglio. Non mi pare di esserlo stata con te.-
-Apparte la prima volta che sono venuta qui.- Dissi ridendo.
-Beh ma non ti avevo ancora conosciuta bene.-
-Comunque sì ci vado al ballo.-  Le dissi.
-Ti metterai il vestito che ti ha regalato?- Mi chiese.
-No , non credo.-
-Mettiti il vestito e scendi di sotto , Klaus non ci sarà. Voglio vedere come stai.- Disse Rebekah e io annuii.



***


POV KLAUS
-Dove stai andando?- Mi disse Rebekah entrando nel mio studio vedendo che mi stavo preparando.
-Dai Gilbert.-
Inarcò un sopracciglio.
-A fare cosa?-
-A riportare Caroline-
-Perché?- Mi disse urlando.
Non lo volevo neanche io , credimi.
Ma era quello che potevo fare. Non vederla più mi avrebbe permesso di non fargli più male.
Non gli risposi.
Poi sentii la sua voce arrivare dalle scale.
-Bekah dove sei?- Disse quella voce così delicata e fine.
Poi vidi aprire la porta.
Mi ritrovai di fronte dei boccoli d’oro che scendevano in una coda e il vestito azzurro che le avevo regalato.
-REBEKAH!- Urlò disintegrandola con lo sguardo.
Poi decisi di non guardarla.
-Vai a vestirti ti riporto dai Gilbert.- Le dissi con tono serio non facendo vedere lo stupore che avevo al guardarla.
Rebekah usci dalla stanza.
Lei entrò.
-Perché?- Disse con calma.
-Non vuoi andarci?- Dissi inarcando un sopraciglio.
-Il fatto è che non si sono preoccupate per me. E’ un gesto di tua volontà loro non sono neanche mai venute.- Disse abbassando lo sguardo.
 Quanto la capivo.
Nessuno l’aiutava era da sola se non fosse per mia sorella.
Poi si girò e la vidi andare in camera sua.
Odorai ancora il profumo di vaniglia che era entrato nella mia camera.
Con uno scatto fulmineo mi ritrovai nella sua stanza.
-Che vuoi fare?-
Si girò e sobbalzo.
-Oh cavolo. Mi fai sempre spaventare. Comunque non lo so. -

POV CAROLINE
Mi stava facendo scegliere?
Si comportava così un cattivo ?
Non credo.
Si avvicinò a me accorciando ogni distanza.
Restai immobile  guardando i riccioli arruffati muoversi col vento.
Gli occhi incatenarsi ai miei.
-Tyler?-
Dissi frettolosamente come una stupida.
Sospiro e mi guardò sorridendo.
-Non so dove sia. E’ scappato da tutti.-
Abbassai lo sguardo.
-Perché non vuoi guardarmi negli occhi?- Mi disse alzandomi il mento.
Cercai di indietreggiare ma andai a sbattere contro il muro.
Mi prese il viso tra le mani.
-Klaus.- Sussurrai.
-Shh.-
Mi fece segno di non parlare e poggiò la sua fronte sulla mia.
Chiuse gli occhi.
Feci lo stesso.
Assaporammo quel momento come se fosse l’ultimo.
Il suo odore , le sue mani  il suo viso.
Avevo dimenticato chi fosse.
Poi  vidi le sue labbra avvicinarsi alle mie  come se avesse paura di essere rifiutato.
Gli misi le mani sul viso e mi lasciai guidare da quello che volevo veramente.
Lo portai alle mie labbra e spinsi la sua testa verso di me per assaporare ancora di più il bacio che doveva prima o poi terminare.
Sentii la sua lingua entrare nella mia bocca creando un vortice di pura passione.

‘’Sorride anche lei e si lascia andare.
Bacio morbido. Bacio lento , bacio non irruento. Bacio di lingue in lotta , bacio con morso , bacio vorrei andare avanti ma non posso. Bacio non si può.’’
 
Mi distaccai e lo vidi sparire dalle mie mani.
Sorrisi come una  ebete e non seppi il perché.


***


Scesi nel salone e vidi gente su gente chiacchierare e spettegolare.
Mi fermò Elena.
- Quanto mi sei mancata , Care- Disse Elena abbracciandomi.
-Beh infatti tre giorni in questa casa senza essere salvata è un buon risultato.-
Dissi non rispondendo all’abbraccio.
-Caroline scusami il fatto è che stavamo e stiamo ancora escogitando un piano.-
-Tranquilla va tutto bene.-
Poi la lasciai vedendo arrivare quello stronzo di Damon.
-Caroline- Mi girai.
-Elijah.-  Dissi.
Mi porse un bicchiere di spumante e si avvicinò ad Elena.
Bevvi lo spumante e lo sistemai sul tavolo.
Ero imbarazzata ma cercavo di vederlo in tutti i modi.
Lo vidi ridere con una ragazza e lì mi prese una stretta allo stomaco.
Mi guardò e il suo sorriso diventò serio.
Mi venne incontro.
-Buonasera.- Mi disse sorridendo.
Non incrociai i suoi occhi per la paura.
-Ho bisogno di bere.- E dette queste parole lo lasciai impassibile.
Poco dopo Esther disse di scegliersi un compagno e di ballare.
Decisi di non farlo quando poi però venne Klaus.
-Allora? Mi concede questo ballo signorina Caroline?-
-Ok.- Dissi e cercai di sorridere.

POV KLAUS.
Cercava sempre di non guardarmi.
Le feci fare una giravolta e la strinsi a me.
-Rebekah mi ha raccontato la storia della tua famiglia.. di tuo padre.-
-Rebekah dovrebbe farsi i fatti suoi.-
La vidi alzare gli occhi al cielo e sorrisi.
-E’ per quello che ti ha raccontato Rebekah che è successo quel che è successo prima.-
Inarcò un sopracciglio.
-Perché tu mi capisci , Caroline-

POV CAROLINE
Poi finì la musica e lo vidi andare nello studio.
-Barbie tu verrai con noi.- Qualcuno mi stava strattonando.
-Io non verrò con voi.-
Damon inarcò un sopraciglio.
-Non vi siete mai preoccupati per me perché ora dovrei venire con voi?-
-Perché lo stiamo facendo ora e non fare la bambina capricciosa.-
Levai la sua mano dal mio braccio e corsi verso la mia camera.
Quando vidi qualcuno agitare le mani con fare delicato.
Era lui.
Cercai di spiarlo senza farmi notare.
Chissà quando aveva imparato a disegnare.
Mi chiesi.
-Ti devo parlare , Caroline- Disse una voce dietro di me.
Ecco ora sapevo di essere stata scoperta da Klaus.
-Cosa c’è?- Mi girai imbarazzata e vidi Elena.
-Tu devi venire con noi.-
-Ti sei mai preoccupata per me? Non credo. Quindi lasciami stare. Questa è la mia vita e la gestisco io.-
Entrammo nella camera che ormai era diventata mia.
-Perché fai così?-
-Perché ti preoccupi solo e solamente di te.-
Poi vidi Klaus aprire la porta e Elena scansarsi.
-Lo faccio per te , Care.- Disse Elena guardandomi.
-Cosa?- La guardai e poi guardai Klaus.
Mise la sua bocca vicino al mio orecchio.
-Scusa- Sussurrò.
Poi sentii un colpo dietro la nuca e caddi tra le braccia dell’ibrido.
-Klaus- Dissi  e prima di perdere i sensi sentii ancora la sua voce.
-Io devo salvarti da .. me.- Disse e poi con quella voce caddi nell’oscurità.

POV KLAUS.
-Volevo solo che l’ammaliassi!-Mi disse Elena urlando.
Gli andai addosso.
-Prendila e portala a casa!- Urlai.
Elena la prese e la portò via.
Anche io volevo solo ammaliarla ma non sarei riuscito a guardarla negli occhi e a dirle che non la volevo qui , che il bacio era finto e che doveva dimenticare tutto.
Forse è stato egoista ma io non voglio che lei dimentichi tutto.
Vidi Elena allontanarsi con quella donna sulle braccia.
Vidi i boccoli d’oro ondeggiare e poi venne presa da Damon.
-Scusa , sweetheart-

‘’Gli occhi sono la porta dell’anima.
 L’anima oscura , traditrice , paziente , irruente .. buia.
Amerebbe quell’anima così orribile come se fosse l’anima ..d’un angelo?’’

ANGOLO AUTRICE.
Okay il pensiero del bacio con le virgolette l’ho preso sul libro di Federico Moccia  : Ho voglia di te.
Mentre quella degli occhi è una mia citazione.
Anche quelle dell’altro capitolo (:
Spero che questo vi piaccia.
Alla prossima.