20.
STARE CON TE
Tornai quel giorno stesso,
qualche ora dopo pranzo. Ormai aveva smesso di piovere ma ogni tanto
continuava
a cadere qualche goccia dalla chioma degli alberi.
Quella mattina avevo corso
spinta dall’impulso, dalla paura. Non avevo avuto tempo di
pensare a niente…cosa
dirgli o cosa raccontargli. Avrei voluto preparare un discorso ma la
realtà è
che ancora non sapevo se avrei dovuto dirgli della lettera. Anche in
quel
momento, comunque, l’unica cosa a cui riuscivo a pensare
è che volevo vederlo.
Lo trovai facilmente, era al
suo solito posto, seduto su un tronco di albero e stava legando i suoi
lunghi
capelli in una treccia che gli svendeva fin sul petto, appoggiata su
una
spalla. Quando mi vide sorrise e fece spallucce. – Comincia a
fare caldo – fu
il suo unico commento.
Aveva ragione. Da un paio di
giorni le giornate avevano cominciato ad allungarsi e la temperatura a
salire.
Notai che aveva abbandonato il suo completo in pelle preferendo
indossare una
normale camicia e dei pantaloni neri. Gli stavano molto bene.
Si alzò in piedi e mi venne
incontro. Ci abbracciammo. Mi tenne stretta a sé per un
lungo momento poi mi
sollevò da terra e mi portò con sé.
Riuscì a farmi ridere, per
quanto fosse pesante il mio cuore, riuscì a farmi ridere.
– Mettimi giù –
mentre lo dicevo mi aggrappai a lui.
Mi appoggiò di nuovo a
terra. Mi spinse una ciocca di capelli dietro l’orecchio e ci
baciammo.
Era così facile stare con
lui. Così felice. Perché mi volevano portare via
questa felicità? Perché
dovevamo venir separati? E io? Perché lo stavo permettendo?
Mi irrigidii. Giusto:
perché
lo permettevo? Ero una bambola forse? Un giocattolo?
Fissai Safer, una scintilla
di determinazione nello sguardo che non potevo vedere ma che sapevo
fosse lì.
Anche Safer mi guardava, lo stava già facendo da un
po’. Doveva aver capito che
c’era qualcosa che non andava. Il mio Safer.
- Yuri? – disse.
- Devo parlarti – risposi.
Non sapevo da che parte cominciare, ma in qualche modo
l’avrei fatto. Non
sarebbe stata una storia lunga, complicata forse, ma non lunga.
Ci sedemmo per terra e
cominciai a dirgli di quella mattina e della lettera che mia madre
aveva
nascosto, mentre non gli dissi di averlo visto allenarsi sotto la
pioggia.
Sapevo che non avrebbe gradito.
Safer non disse niente né
durante il racconto, né dopo. Stava fermo, l’unico
movimento era fatto dalle
sue mani con le quali mi accarezzava distrattamente i capelli, il
collo, il
viso.
Mi accoccolai contro di lui.
– Non voglio separarmi da te.
- Yuri – cominciò
lui dopo
qualche altro istante. – Yuri. Ci sarebbe una soluzione, se
volessi.
Fece un'altra pausa, durante
la quale mi rimisi seduta dritta per guardarlo meglio in viso.
- Sarà dura, per te,
all’inizio. Ma forse – continuò
guardandomi negli occhi, sorridendomi
leggermente, - potresti venire via con me.
- A te…andrebbe bene?
Mi posò una mano sulla
guancia. – Nemmeno io voglio separarmi da te.
- Allora…è ok?
– domandai. –
E’ fatta?
Si chinò in avanti per
baciarmi. – Andiamo via insieme.
- Devo solo andare a
prendere Lei Lan dalla stalla. Non posso lasciarla qui –
sorrisi a mo’ di
scusa. – E qualche abito – aggiunsi dopo un momento.
- Vai se non puoi farne a
meno – rispose Safer facendo un gesto con la mano.
– Anche io preparerò le mie
cose. Ci rivediamo qui? Tra un’ora?
- Anche meno! – esclamai
balzando
in piedi. Prima di correre via, li buttai le braccia al collo e lo
baciai. – Ti
amo.
- Ti amo – rispose.
Partire. Partire con Safer.
Io e lui, insieme! Ero al settimo cielo, non riuscivo a
crederci…non avevo
nemmeno mai immaginato che potesse succedere una cosa del genere. Avrei
passato
la mia vita con lui, lo sapevo.
Attraversai il cortile come
un fulmine. Riuscivo a malapena trattenermi dal saltare, gridare dalla
gioia.
Spalancai la porta sul retro
senza preoccuparmi di non fare rumore. Mancava ancora qualche ora per
la cena e
non era strano per me entrare per poi riuscire poco dopo. Sarei anche
riuscita
a dire addio alla mia famiglia, anche se loro questo non
l’avrebbero saputo,
ovviamente. Magari avrei potuto lasciare loro un messaggio nella mia
camera…così che non mi credessero morta in fondo
a qualche precipizio. Sì,
avrei fatto così.
Cominciai a salire le scale,
sempre di corsa. Non riuscivo ad aspettare, volevo di nuovo essere con
Safer il
prima possibile. Prima i vestiti, dunque. Poi Lei Lan.
Non riuscii a fare più di
tre gradini che una voce mi chiamò, alle mie spalle. E
gelai.
Volevo muovermi. Dovevo
muovermi. Era assolutamente necessario che mi muovessi. Finire di
salire le
scale, tornare indietro, sarebbe andata bene qualsiasi cosa. Chiusi gli
occhi e
contai cinque respiri. Avevo affrontato un Behemoth: potevo riuscire a
muovermi.
Girai prima la testa, poi mi
voltai.
Mio padre. Mio padre, in
fondo al corridoio che mi fissava. Accanto a lui un ragazzo: non molto
alto,
magro ma muscoloso, gli occhi scuri e stepposi capelli color paglia.
Questa volta non ebbi
bisogno di contare fino a cinque. Non ebbi proprio bisogno di contare.
Mi
lanciai verso la porta da cui ero appena entrata, più veloce
che potei.
Due braccia mi afferrarono,
mi fermarono. Alzai gli occhi e era Daisuke.
Mi dispiace…mi dispiace
tanto! Era già stato
stabilito…e non ditemi che non vi avevo avvertita! <3
Un parto come al
solito comunque…e non so se si è
visto…ma non sono minimamente capace di
scrivere del fluff decente! E un’altra piccola
nota…io odio le domande
retoriche. Giuro, non le posso vedere…non so come mi sia
sognata di inserirle
qua! Se le odiate anche voi stringiamoci la mano con comprensione e
andiamo
avanti!
E’ tornato il
paparino…un po’ prima del previsto. E
adesso sarà bella. Il prossimo capitolo sarà non
lungo…di più. E sinceramente
ci starà un bel po’ sia per scriverlo sia per
pubblicarlo…come vi ho accennato
tra qualche giorno parto e tornerò per la fine di agosto
quindi mi sa che ci
sentiremo direttamente lì! Prossimo
capitolo….SEPHIROTH! E finalmente avremo
indietro il nostro silver-haired demon. O one winged angel. Che ora che
mi viene in mente…dovrò fargliela spuntare
quell’ala a un certo punto della
storia…no? Molto bene…respiriamo, teniamoci per
mano…creiamo un gruppo di
sostegno. Ci vediamo per il capitolo svolta della trama! Sephiroth *_*
Un bacione a tutti!! <3
Aya