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Autore: claudineclaudette_    27/07/2012    7 recensioni
Il mio nome è Yuri diventerò una guerriera! Il mio maestro…. Ma cominciamo dall’inizio!
La storia di una giovane che cerca di andare contro i pregiudizi della società in cui vive per riuscire a realizzare il suo sogno.
Dico solo un nome: Sephiroth! ...e una parola: Commenti! Perchè più commenti rendono gli autori più felici!
p.s. Lei non è una Mary Sue :p promesso!
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sephiroth
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Altro contesto
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20. STARE CON TE

 

Tornai quel giorno stesso, qualche ora dopo pranzo. Ormai aveva smesso di piovere ma ogni tanto continuava a cadere qualche goccia dalla chioma degli alberi.

Quella mattina avevo corso spinta dall’impulso, dalla paura. Non avevo avuto tempo di pensare a niente…cosa dirgli o cosa raccontargli. Avrei voluto preparare un discorso ma la realtà è che ancora non sapevo se avrei dovuto dirgli della lettera. Anche in quel momento, comunque, l’unica cosa a cui riuscivo a pensare è che volevo vederlo.

Lo trovai facilmente, era al suo solito posto, seduto su un tronco di albero e stava legando i suoi lunghi capelli in una treccia che gli svendeva fin sul petto, appoggiata su una spalla. Quando mi vide sorrise e fece spallucce. – Comincia a fare caldo – fu il suo unico commento.

Aveva ragione. Da un paio di giorni le giornate avevano cominciato ad allungarsi e la temperatura a salire. Notai che aveva abbandonato il suo completo in pelle preferendo indossare una normale camicia e dei pantaloni neri. Gli stavano molto bene.

Si alzò in piedi e mi venne incontro. Ci abbracciammo. Mi tenne stretta a sé per un lungo momento poi mi sollevò da terra e mi portò con sé.

Riuscì a farmi ridere, per quanto fosse pesante il mio cuore, riuscì a farmi ridere. – Mettimi giù – mentre lo dicevo mi aggrappai a lui.

Mi appoggiò di nuovo a terra. Mi spinse una ciocca di capelli dietro l’orecchio e ci baciammo.

Era così facile stare con lui. Così felice. Perché mi volevano portare via questa felicità? Perché dovevamo venir separati? E io? Perché lo stavo permettendo?

Mi irrigidii. Giusto: perché lo permettevo? Ero una bambola forse? Un giocattolo?

Fissai Safer, una scintilla di determinazione nello sguardo che non potevo vedere ma che sapevo fosse lì. Anche Safer mi guardava, lo stava già facendo da un po’. Doveva aver capito che c’era qualcosa che non andava. Il mio Safer.

- Yuri? – disse.

- Devo parlarti – risposi. Non sapevo da che parte cominciare, ma in qualche modo l’avrei fatto. Non sarebbe stata una storia lunga, complicata forse, ma non lunga.

Ci sedemmo per terra e cominciai a dirgli di quella mattina e della lettera che mia madre aveva nascosto, mentre non gli dissi di averlo visto allenarsi sotto la pioggia. Sapevo che non avrebbe gradito.

Safer non disse niente né durante il racconto, né dopo. Stava fermo, l’unico movimento era fatto dalle sue mani con le quali mi accarezzava distrattamente i capelli, il collo, il viso.

Mi accoccolai contro di lui. – Non voglio separarmi da te.

- Yuri – cominciò lui dopo qualche altro istante. – Yuri. Ci sarebbe una soluzione, se volessi.

Fece un'altra pausa, durante la quale mi rimisi seduta dritta per guardarlo meglio in viso.

- Sarà dura, per te, all’inizio. Ma forse – continuò guardandomi negli occhi, sorridendomi leggermente, - potresti venire via con me.

- A te…andrebbe bene?

Mi posò una mano sulla guancia. – Nemmeno io voglio separarmi da te.

- Allora…è ok? – domandai. – E’ fatta?

Si chinò in avanti per baciarmi. – Andiamo via insieme.

- Devo solo andare a prendere Lei Lan dalla stalla. Non posso lasciarla qui – sorrisi a mo’ di scusa. – E qualche abito – aggiunsi dopo un momento.

- Vai se non puoi farne a meno – rispose Safer facendo un gesto con la mano. – Anche io preparerò le mie cose. Ci rivediamo qui? Tra un’ora?

- Anche meno! – esclamai balzando in piedi. Prima di correre via, li buttai le braccia al collo e lo baciai. – Ti amo.

- Ti amo – rispose.

 

Partire. Partire con Safer. Io e lui, insieme! Ero al settimo cielo, non riuscivo a crederci…non avevo nemmeno mai immaginato che potesse succedere una cosa del genere. Avrei passato la mia vita con lui, lo sapevo.

Attraversai il cortile come un fulmine. Riuscivo a malapena trattenermi dal saltare, gridare dalla gioia.

Spalancai la porta sul retro senza preoccuparmi di non fare rumore. Mancava ancora qualche ora per la cena e non era strano per me entrare per poi riuscire poco dopo. Sarei anche riuscita a dire addio alla mia famiglia, anche se loro questo non l’avrebbero saputo, ovviamente. Magari avrei potuto lasciare loro un messaggio nella mia camera…così che non mi credessero morta in fondo a qualche precipizio. Sì, avrei fatto così.

Cominciai a salire le scale, sempre di corsa. Non riuscivo ad aspettare, volevo di nuovo essere con Safer il prima possibile. Prima i vestiti, dunque. Poi Lei Lan.

Non riuscii a fare più di tre gradini che una voce mi chiamò, alle mie spalle. E gelai.

Volevo muovermi. Dovevo muovermi. Era assolutamente necessario che mi muovessi. Finire di salire le scale, tornare indietro, sarebbe andata bene qualsiasi cosa. Chiusi gli occhi e contai cinque respiri. Avevo affrontato un Behemoth: potevo riuscire a muovermi.

Girai prima la testa, poi mi voltai.

Mio padre. Mio padre, in fondo al corridoio che mi fissava. Accanto a lui un ragazzo: non molto alto, magro ma muscoloso, gli occhi scuri e stepposi capelli color paglia.

Questa volta non ebbi bisogno di contare fino a cinque. Non ebbi proprio bisogno di contare. Mi lanciai verso la porta da cui ero appena entrata, più veloce che potei.

Due braccia mi afferrarono, mi fermarono. Alzai gli occhi e era Daisuke.

 

Mi dispiace…mi dispiace tanto! Era già stato stabilito…e non ditemi che non vi avevo avvertita! <3 Un parto come al solito comunque…e non so se si è visto…ma non sono minimamente capace di scrivere del fluff decente! E un’altra piccola nota…io odio le domande retoriche. Giuro, non le posso vedere…non so come mi sia sognata di inserirle qua! Se le odiate anche voi stringiamoci la mano con comprensione e andiamo avanti!

E’ tornato il paparino…un po’ prima del previsto. E adesso sarà bella. Il prossimo capitolo sarà non lungo…di più. E sinceramente ci starà un bel po’ sia per scriverlo sia per pubblicarlo…come vi ho accennato tra qualche giorno parto e tornerò per la fine di agosto quindi mi sa che ci sentiremo direttamente lì! Prossimo capitolo….SEPHIROTH! E finalmente avremo indietro il nostro silver-haired demon. O one winged angel. Che ora che mi viene in mente…dovrò fargliela spuntare quell’ala a un certo punto della storia…no? Molto bene…respiriamo, teniamoci per mano…creiamo un gruppo di sostegno. Ci vediamo per il capitolo svolta della trama! Sephiroth *_*

Un bacione a tutti!! <3

Aya

   
 
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