28/07/2012
5 recensioniPROLOGO
-Goal!-
Durante una partitella d’allenamento fra i membri della Raimon, una ragazza stava facendo il diavolo a quattro in campo, per la gioia del capitano Mamoru, da sempre disposto ad accettare nuovi membri con la passione del calcio.
E proprio in quel periodo, era vitale che si unissero nuovi e forti membri. E quella ragazza era ossigeno fresco nella lotta contro gli alieni, se contiamo che si era unita subito dopo la prima partita con la Gemini Storm: da lì era cresciuta tantissimo in abilità.
Kanzaki Eri aveva appena segnato, quando l’allenatrice Kira Hitomiko ordinò a tutti di terminare gli allenamenti. La partita con la Epsilon era stata molto dura, quindi era meglio che i ragazzi non si sforzassero troppo, rischiando infortuni. Mentre tornavano al loro mezzo di trasporto, Eri fece due chiacchere con un’altra ragazza, Urabe Rika, da poco entrata nella Raimon, e che con Eri formava una coppia d’attacco tutta al femminile; nonostante ciò, Eri non disdegnava nemmeno il giocare a centrocampo.
-Rika, tu perché ti sei unita alla Raimon?-
-Ma è ovvio! Per battere gli alieni e per stare vicino al mio tesoruccio!-
A quelle parole Ichinose Kazuya rabbrividì. Ma non pensava ad altro quella?
-E tu Eri?-
-Diciamo che l’ho fatto per mostrare a un amico che cos’è il vero calcio.-
-Sarà mica uno degli alieni, vero?-
-Ma che cosa dici, stupida!-
Le due si misero a ridere.
Un ragazzo dai lunghi capelli biondi e dagli occhi rossi si stava allenando con la sua squadra. Da quando si erano liberati da quelle droghe sperimentali e dall’uomo che li manipolava, erano diventati ancora più forti.
Lui lo stava facendo per una sua cara amica. Ricordò la sera del giorno in cui la sua squadra, la Zeus, perse la finale del Football Frontier. Era scappato dallo stadio, disperato. Non ci poteva credere. Non ci voleva credere.
Terminò la sua fuga in un parco. Era così lontano dal suo paese, la Corea. Fin da piccolo era vissuto in Giappone, ma si chiedeva perché i suoi genitori avessero deciso un così repentino cambio di domicilio, ma soprattutto perché dalla Corea al Giappone. Lo aveva chiesto, ma non gli avevano mai risposto.
-Afuro-kun...-
Il ragazzo alzò gli occhi e vide l’unica persona che l’aveva compreso, l’unica persona alla quale lui stava a cuore.
-Eri-chan...-
Si sedettero sui due seggiolini dell’altalena, e il ragazzo tentò di rivolgerle la parola, ma riteneva di non averne il diritto. Lui, che era scappato. Lui, che aveva trovato la strada facile per essere forti. Lui, proprio lui. Non sapeva cosa dire e non sapeva se dire qualcosa.
-Ti ho visto alla finale.-
Il ragazzo la guardò, cercando di intuire dove la ragazza voleva andare a parare e non riuscendoci.
-Te l’avevo detto io, quando tu eri stato reclutato nella Zeus da Kageyama, che non esiste una via semplice per giocare a calcio. Per essere forti. C’è solo l’allenamento costante e infinito. Solo in quel modo si raggiunge la vera forza. Per questo io entrerò nella Raimon.-
A quelle ultime parole il ragazzo sentì una fitta al cuore.
-Ma non voglio farlo da sola. Vieni con me, Afuro-kun. Diventiamo forti insieme.-
-Non... non posso. Sono ancora il capitano della Zeus. Ho una squadra di cui prendermi cura. Dopo la partita abbiamo capito il nostro errore. E dobbiamo espiarlo tutti insieme. Ti prometto, Eri-chan: quando sarò più forte verrò alla Raimon. Ma ora non posso abbandonare la mia squadra.-
-Che dire? Ci conto allora. Ma sbrigati a diventare forte. In fondo sei pur sempre il mio migliore amico, e siamo stati separati per troppo tempo. Però c’è una cosa che voglio chiederti ti fare.-
-Cosa?-
-Insegnami l’Heaven’s Time.-
Afuro sorrise. Come poteva dirle di no?
-D’accordo.-
Dopo la partita con la Epsilon, i tre grandi dell’Aliea avevano notato che la Raimon diventava sempre più forte. Burn, il capitano della Prominence dai capelli rossi e dagli occhi gialli, esclamò:
-Non possiamo permettere che continuino a sconfiggere le nostre squadre. Scenderò in campo io.-
-No.-
Fu Gran, il capitano della Gaia divenuta Genesis, anch’esso dai capelli rossi ma dagli occhi verdi, a negare la proposta di Burn.
-Perché no? Li possiamo schiacciare come moscerini!-
-Sarà nostro padre a dare gli ordini. Noi non possiamo fare altro che aspettare.-
-Bah...-
Poco dopo, arrivò una comunicazione dal capo dell’Aliea, che indicava i prossimi avversari della Raimon: la Diamond Dust, capitanata da un ragazzo dai capelli biancastri e dagli occhi azzurro ghiaccio, Gazel.
-Ho già un piano per costringerli ad accettare la sfida con noi. Non falliremo.-
Gazel sapeva già cosa fare, e aveva da un po’ messo gli occhi sulle abilità di una giocatrice della Raimon.
“La porterò qui. Le mostrerò che la Raimon non può nulla contro l’Aliea. E quando lo capirà, sarà un’ottimo acquisto per la Diamond Dust. Kanzaki Eri... vengo a prenderti.”
L’angolo di Zael
Ed ecco qua il prologo della fanfic commissionatami da LightBlue. Si delineano già i tre personaggi principali, anche se poi tutti e tre avranno un forte cambiamento psicologico, quindi non posso dirvi altro se non: continuate a seguire questa long per sapere come si evolverà la faccenda. Al prossimo capitolo!Zael