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Autore: NeVeRgIVeUp_91    28/07/2012    4 recensioni
Dovergli dire addio quando meno se l'aspettava era stato così difficile che a malapena era riuscita a guardarlo negli occhi, prima che quel maledetto treno partisse. E quando lo vide correre dietro la locomotiva, era quasi arrivata a urlare di fermarla per scendere e ritornare tra le sue braccia; non lo fece solo perchè sapeva che Finn non lo avrebbe voluto.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Finn Hudson, Rachel Berry, Un po' tutti | Coppie: Finn/Rachel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ok, non odiatemi. è passato un sacco dall'ultima volta che ho aggiornato questa FF, faccio schifo. Ma finalmente è tornata l'ispirazione e quindi ecco il capitolo 7. Spero con tutto il cuore che vi piaccia, anche se la situazione è ancora più deprimente di quanto non lo fosse già lol Quindi non odiatemi anche per questo ahaha Vi lascio alla lettura del capitolo, grazie a tutte per i meravigliosi commenti *-* Prometto che cercherò di postare piu spesso u.u Vi amo *-*


"Sono a casa!" Quando Finn tornò da scuola quel pomeriggio, trovò suo fratello seduto sul divano, le gambe acavallate e le spalle perfettamente adagiate sullo schienale. Quando sentì la sua voce, voltò di scatto il capo nella sua direzione, rivolgendogli uno sguardo decisamente troppo serio. "Hey, perchè quella faccia?" Chiese preoccupato il ragazzo, avvicinandosi al fratello e sedendosi nella poltrona di fronte a lui.

"Mi ha chiamato Rachel." Disse, la voce cupa e priva di positività. "Sa tutto." Il volto del ex quaterback impallidì improvvisamente, sentì il respiro bloccarsi nella sua gola.

"C-cosa?" Tremò in preda al panico.

"Sa tutto. Sa che non sei a Fort Benning. Sa che non sei mai partito e che non hai mai preso parte ad alcun booty camp nel esercito. Sa che io, il Glee e i suoi eravamo al corrente di tutto."

"Come diavoli.." Sgranò gli occhi e scattò in piedi, portando le mani nervosamente sui capelli. "è stata Santana, vero? Quella stronza!" Urlò tirando un calcio alla sua borsa a tracolla, che giaceva ad un fianco del divano sul pavimento. "Come diavoli le è venuto in mente di dire tutto a Rachel? Come si è permessa di-"

"Sono stato io." Lo interruppe Kurt, chiudendo gli occhi ed emettendo un lungo, faticoso sospiro. "Io ho detto tutto a Rachel, non Santana." Un lungo silenzio avvolse la stanza. Lo sguardo di Finn era totalmente perso nel vuoto, quello del fratello fissava un punto indefinito del pavimento e non sembrava avere alcuna intenzione di spostarlo.

"Come hai potuto.." Sentì la rabbia ribollire nel sangue. "Ti avevo chiesto un favore, mi ero fidato ciecamente di te. Sei mio fratello maledizione!"

"Finn.."

"Sai benissimo perchè ho dovuto mentirle, lo sai meglio di chiunque! Possibile che tu non abbia avuto un minimo di cuore e capirmi? Lo sai che mi sento un'emerita merda nei suoi confronti, e ora hai solo peggiorato la situazione!"

"BASTA!" Urlò imporovvisamente Kurt. Il suo sguardo color smeraldo era furioso e se non fosse perchè lui non era mai stato un violento, lo avrebbe sicuramente voluto prendere a pugni in faccia. "Non puoi dare la colpa a me per il casino in cui tu ti sei messo. E nel quale hai coinvolto non solo me, ma tutte le persone che vogliono bene a Rachel!" Si alzò in piedi a puntò l'indice contro il petto del ragazzo, senza mai staccare i suoi occhi da quelli del fraellastro. "Se non gli avessi detto la verità, ora Rachel starebbe prenotando un volo per la Georgia, per raggiungere la persona che ama e fargli una sorpresa! Non potevo lasciare che andasse in un posto in cui il suo fidanzato non ci ha mai messo piede Finn! Credi davvero che questa farsa sarebbe durata per sempre, fino a quando tu non ti saresti finalmente deciso di raggiungerla a New York? Sei davvero così ingenuo?" La sua voce si placò lentamente. Fece un ennesimo sospiro e tornò a guardare il ragazzo negli occhi. Sentiva che sarebbe scoppiato a piangere da un momento al altro e per quanto fosse arrabbiato con lui, gli si spezzava il cuore a vedere Finn così vulnerabile. "Mi dispiace di essere stato proprio io a doverle dire la verità. Lo sai che avrei preferito che gliela dicessi tu quando saresti stato pronto, ma capisci che non potevo lasciarla andare in Georgia sapendo che tu non sei li ad aspettarla? Tu sei mio fratello, ma Rachel è la mia migliore amica e tengo a lei tanto quanto te Finn. E ora, lei non è solo arrabbiata con te, ma lo è con tutti. Mi ha chiuso il telefono in faccia senza nemmeno lasciarmi spiegare nulla." Finn si gettò a peso morto tra i cuscini del divano, portando le mani nervosamente tra i capelli.

“Sono un idiota. Sono un fottutissimo idiota.”

 
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Quando Rachel chiuse la telefonata con il suo migliore amico –ormai non era nemmeno certa di volerlo come tale- sentì le lacrime invaderle gli occhi con estrema violenza. I singhiozzi le bloccavano il respiro per quanto fossero insistenti e i suoi grandi occhi erano rossi i gonfi. Rimase nel suo letto in posizione fetale, incapace di muovere un muscolo, fino a quando non sentì la porta del suo apartamento aprirsi e poi richiudersi con poca eleganza, segno che la sua coinquilina era rientrata.

“Sono tornata!” Urlò dalla cucina. Non sentendo alcuna risposta, Santana si incamminò verso la camera dell’amica, trovandola sdraiata sul suo letto, il suo cellulare a terra e il viso totalmente sconvolto dal pianto. “Berry che diavoli ti è successo?” Vide la mora alzarsi per poi camminare velocemente nella sua direzione e senza rivolgerle una sola parola, chiuse la porta violentemente, lasciando l’amica fuori dalla sua stanza. “Che cazzo..Rachel!!” Bussò con estrema impazienza sul legno massiccio fino a sentire dolore ai palmi delle mani, ma non ottenne alcuna risposta.

“Berry, se non mi apri questa maledettissima porta, giuro che trovo il modo per buttarla giu.”

“Vai via Santana.” La sentì finalmente parlare. Era arrabbiata, no. Era incazzata nera. E dalla voce spezzata riusciva a percepire che stava ancora piangendo disperatamente. Ma perché?

“Puoi almeno avere la decenza di dirmi che cosa ti ho fatto di male? Se è per il tuo vestito bianco, diventato verde a macchie, mi dispiace. Non so nemmeno come abbia fatto a finire in lavatrice con i capi colorati, ma non è colpa mia se tu non fai attenzione a dove metti i tuoi vestiti, Berry.” La porta si apri improvvisamente davanti a lei.

“Stavo per prenotare un volo per la Georgia perché volevo fare una sorpresa a Finn nel week end.” Iniziò la cantante, il tono di voce era estremamente basso e ancora spezzato dal pianto. “Ero così felice della mia decisione che ho chiamato Kurt per dirglielo, perché non stavo piu nella pelle e dovevo raccontarlo a qualcuno.” Le lacrime tornarono ad annebbiarle la vista. “Mi è caduto il mondo addosso quando Kurt mi ha detto tutta la verità. Mi ha detto che Finn non è mai partito, che è sempre rimasto a Lima e che aiuta Shuster con il Glee. Mi ha detto che tutti sapevano di questa messa in scena. I miei genitori, i genitori di Finn, i miei amici, tu.

“Rachel-"

“NO!” Urlò la ragazza puntandole l’indice vicino al volto. “Non. Ho. Finito.” Per la prima volta in quattro anni che si conoscevano, Santana rimase in silenzio. Non disse una parola, si limitò ad annuire in attesa che l’amica continuasse a parlare. Per la prima volta da quando si conoscevano, quello sguardo così dolce e innocente, le fece tremare le ginocchia. Non l’aveva mai vista così arrabbiata, mai. “Mi hai reso la vita un inferno durante le superiori e quindi potevo accettare che tu ti prendessi gioco di me e dei miei sentimenti. Ero convinta che nonostante tutto quello che mi hai fatto passare gli anni passati, fossimo finalmente riuscite a diventare amiche. Cazzo, avevo iniziato a considerarti una delle mie migliori amiche, perché eri l’unica ad abbracciarmi la notte quando non riuscivo a dormire per via degli incubi o per il semplice fatto che volevo piangere perché mi mancava il mio ragazzo. Come diavoli hai potuto tradirmi così, proprio adesso?”

“Sei una stupida, Berry.” Sentenziò la ragazza dai tratti latini, stringendo i pugni che giacevano sui suoi fianchi. “Possibile che tu non capisca che lo abbiamo fatto per te?”

“Smettila di dire che lo avete fatto per me!!” Urlò ancora la moretta. “è la scusa più assurda che abbia mai sentito! Se volevate il mio bene allora dovevate lasciare che fossi io, a decidere cosa fare della mia vita!”

“Questo lo devi dire a Finn, non a me.”

“No. Tu lo hai aiutato. Mi avete fatto vivere in una bugia per mesi e tu cazzo sapevi che ero ridotta uno schifo! Non ti è mai importato nulla di Finn, allora perché improvvisamente hai avuto l’illuminazione e hai voluto aiutarlo?”

“Senti Rachel, pensa quello che ti pare. Ma se ho accettato di aiutare il tuo fidanzato in questa enorme cazzata è perché, che tu ci creda o no, nel più profondo degli abissi del mio piccolo cuore di pietra, ci tengo a lui. So perfettamente che era la scelta più sbagliata, ma sapevo anche che lui lo faceva per il tuo fottuto bene.”

“Non-“

“Zitta e ascoltami.” La cantante tacque, adagiandosi sulla poltrona in pelle posta vicino al letto della sua camera. “Non puoi prendertela con me o con Kurt o con Finn, perché abbiamo cercato di farti andare avanti nel tuo futuro. Non c’è bisogno che ci odi e che ci rinfacci a vita che abbiamo sbagliato con te, perché lo sappiamo e credimi, ci sentiamo tutti delle emerite merde nei tuoi confronti, ma sinceramente? Non è poi così sbagliato se lo abbiamo fatto perché ti vogliamo bene. Puoi essere arrabbiata quanto ti pare, puoi non parlarmi più per il resto della tua vita, ma sappi che io, non mi pento di aver dato una mano al tuo ragazzo.” Fece una pausa per riprendere fiato. Chiuse gli occhi per un istante e fece un lungo sospiro rassegnato. “Quel armadio con le gambe al quale tu hai sbavato dietro per anni, ti ama follemente. Ha fatto un sacrificio immenso per te, ha messo la tua felicità davanti alla sua e ti ha lasciata andare, pur sapendo che fosse l’ultima cosa che voleva fare. Non puoi prendertela con lui per averti indicato la tua strada. Cazzo Berry, se non fosse per Finn ora tu saresti ancora a Lima a postare i tuoi noiosissimi video su internet.” Rachel abbassò lo sguardo, portando le ginocchia sul petto, stringendole a sé per poi nascondere il volto su esse.

“Vai via. Voglio stare da sola.” Sussurrò esausta.

L’ex cheerleader la guardò sconsolata. Scosse il capo leggermente e infine lasciò la stanza, chiudendo la porta alle sue spalle violentemente.

  
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