Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: amanda91    28/07/2012    2 recensioni
Dal prologo: La luce … poi un ritorno al buio. Elena dischiuse gli occhi ritrovandosi d’un tratto strappata al paradiso. Un lungo sonno, estraneo alla vita, e poi … tutto era svanito. Si trovò distesa su un rettangolo d’acciaio, respirò a fatica ingurgitando con prepotenza l’aria tutta intorno, che entrò feroce in lei, come se fosse respirata per la prima volta. Che fosse il paradiso? Una sorta di ritorno alla vita?
Non aggiungo altro, se non l'augurio di una buona lettura!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Innanzitutto volevo ringraziare tutti coloro che hanno recensito, o inserito la storia tra le preferite o tra le seguite. Ma vorrei anche ringraziare chi segue silenziosamente. Grazie mille a tutti =) mi farebbe piacere anche che commentaste, almeno per esprimere opinioni, ciò che vi è piaciuto o che cambiereste, visto che noto siete in tante a seguire =)  È sempre un piacere ricevere commenti !
Comunque vi lascio al nuovo capitolo!

Tra una moltitudine di cuori scalpitanti credette di perdere il controllo ancora una volta, e poi due, e tre… ma ogni volta Stefan le stringeva la mano, allora lei chiudeva gli occhi, sospirava forte e pensava a sua madre, la bellissima donna che l’aveva cresciuta e amata fino alla fine dei suoi giorni. Ed ogni volta tornava indietro nel tempo, e al suo ritorno stava meglio.
“Ti trovo in ottima forma stasera, sai? – commentò Bonnie seduta di fronte a lei – quando tornerai a scuola?”
“Spero presto! Non vorrei perdermi l’anno del diploma”
Spostò lo sguardo girovagando per il locale, quella sera zeppo di persone, fino a che i suoi occhi si posarono sul bancone. E ciò che vide non le piacque affatto. Dimenticò di essere lì seduta accanto a Stefan, in compagnia delle sue due più care amiche, smise di ascoltare le chiacchiere che le stavano rivolgendo.
Damon era di spalle, non poté vederlo in viso, ma poté immaginare che stesse semplicemente gustando un buon bourbon, quando una ragazzina travestita da catwoman, compressa in un vestito troppo stretto, gli si avvicinò con fare seducente. Non si soffermò neppure ad osservarla, le parve troppo spocchiosa e appariscente, forse inappropriata, per i gusti del vampiro.
Guidata da un istinto irrefrenabile, da curiosità si disse, da gelosia probabilmente, allertò i sensi fino a che, zigzagando tra una folla di inutili chiacchiere, riuscì a trovare la sua voce.
“Non sono interessato mi spiace” il tono piatto e scocciato con cui lo disse la rasserenò, e un sorriso le sfuggì senza che lo volesse.  Ma la ragazza non si arrese, e lei stava seriamente cominciando a perdere la calma.
Prendiamo un drink insieme, ti va? – gli propose maliziosa – non ti sto chiedendo altro”
Damon, finalmente, si voltò ad osservarla mostrando parte del profilo anche a lei. Si smarrì nella perfezione dei lineamenti duri e decisi, nei morbidi capelli che gli ricadevano appena sul volto, incorniciandolo perfettamente. Venne presa dalla voglia di affondarvi ancora una volta le dita, di respirarne il profumo … ma fu un solo attimo, perché subito riprese ad ascoltare attenta.
“Noto con piacere una certa intraprendenza …” rispose lui con un mezzo sorriso ironico.
“E’ una notte così bella … è un peccato sprecarla in chiacchiere”
Il vampiro rimase colpito dalla sua sicurezza, o più semplicemente, pensò Elena, capì di essere in diritto di concedersi una notte di sesso, con una perfetta e patetica sconosciuta, che gli era letteralmente piombata addosso. Non si era nemmeno degnato di cercarla … Damon era fatto così, il suo fascino sulle donne non calava mai, notò con disappunto.
Era un uomo libero dopo tutto, glielo aveva detto e ribadito lei! Continuava a dirselo e a ricordarselo troppo spesso ultimamente, pensò. Non andava affatto bene.
Soprattutto perché non appena li vide alzarsi entrambi e allontanarsi l’unica cosa che riuscì a sentire fu la gelosia, inaspettata e incontrollabile gelosia.  
Un desiderio irrefrenabile di affondare i canini in quel collo niveo, fino a mostrarle cos’era capace di fare. Sentì il controllo abbandonarla di nuovo, fu diverso questa volta, era un bisogno viscerale e inarrestabile. Era la rabbia e guidarla. Doveva fuggire di lì, al più presto.
Interruppe una probabile discussione della quale aveva afferrato poco o nulla.
“Devo andare via… io… scusate” vide i loro volti mutare, preoccupati, ma non se ne curò e in un soffio fu fuori, all’aria aperta. Non si preoccupò che qualcuno l’avesse vista, in quell’ammasso di danze nessuno avrebbe fatto caso a lei.
A contatto con il freddo della notte si sentì lentamente sbollire, riprendere pian piano sicurezza. Respirò a fondo, più per abitudine che per vera necessità, dedicando attenzione alle tenebre che la circondavano. Dentro e fuori, non sentì altro che freddo e buio. Qualcosa stava cambiando in lei, ciò la terrorizzava, ma non riusciva ad opporvi, né ad evitarlo.
“Tu vuoi un amore che ti consumi, vuoi passione, e avventura, ed anche un po’ di pericolo”
Quelle parole, quell’incontro, le martellavano in testa. Le sembrò che provenissero da un’altra vita, una vita lontana, ben diversa da quella. Ma il comune denominatore era sempre lui: Damon.
“Mi dici che ti è preso?” la voce di Stefan, alle sue spalle, la spaventò. Si voltò ad osservarlo mentre la fissava preoccupato, con un velo di rabbia negli occhi.
“Ho ancora qualche problema di controllo, mi spiace”
Il vampiro scosse la testa sorridendo appena.
“Non sono stupido Elena! Ti ho vista come guardavi Damon con quella ragazza, e a giudicare dall’attenzione dedicata alla conversazione al tavolo posso dedurre che tu stessi ascoltando altro. È stato questo che ti ha fatto perdere il controllo”
Aveva alzato la voce questa volta, ciò non accadeva quasi mai, e lei ne rimase stupita e spaventata al contempo, incapace di trovare nei suoi occhi un briciolo di comprensione. Come avrebbe potuto?
“Stefan io … scusami! Sai quanto possa essere difficile controllare tutte queste emozioni”
“Elena basta! Questa carta l’hai già giocata! Non è importante con quanta intensità, la gelosia è un sentimento umano, non centra la trasformazione!” le puntò un dito contro, e fu come un pugno in pieno petto.
“Stefan lo so… è complicato! Io ti amo e lo sai, ma Damon mi è stato vicino quando tu non c’eri e io… io non posso semplicemente cancellare quello che è successo tra di noi! Non puoi chiedermi di dimenticare tutto e cominciare da zero!”
“Allora non avresti dovuto scegliere me. Non avresti dovuto scegliere affatto!” gridò furioso, spaventandola ancora. Elena sussultò.
“Che vuoi dire con questo?” chiese perplessa.
“Che è arrivato il momento che tu scelga per davvero!”
“No, no, no… non puoi chiedermi questo! Non puoi chiedermi di tagliarlo fuori dalla mia vita!” scosse la testa trattenendo a stento le lacrime, e la lunga chioma raccolta ballò con lei.
“Si che posso! Tu stai con me, sceglimi ancora se non vuoi che finisca!”
“Sei ingiusto! Damon non l’avrebbe fatto” le sfuggì dalle labbra senza volerlo e il vampiro sgranò gli occhi furioso. Solo allora si rese conto della forza e dell’impatto che quelle parole avevano avuto su di lui. Lo aveva, per la prima volta, paragonato al fratello, e altrettanto per la prima volta aveva lasciato vincere Damon in quello strano duello. Ma era ciò che pensava.
Damon aveva sempre sopportato di vederla accanto a lui, aveva tentato di conquistarla, è vero, ma mai le aveva chiesto di escludere Stefan dalle loro vite.
“Io non ti riconosco più!”
“Solo perché non vedo tuo fratello come un mostro? Dovresti rivedere l’idea che hai di lui… è una persona migliore di quello che credete tutti”
Si stavano ferendo a vicenda, lo percepiva nell’aria, lo sentiva sulla pelle il dolore che le parole stavano imprimendo, in quello scontro senza mezzi termini.
“Questo non giustifica il fatto che tu provi qualcosa per lui!”
Si calmò a quelle parole … per paura di perderlo forse, o per il timore che venisse fuori ciò che più teneva nascosto al mondo, e persino a sé stessa.
“Se ho scelto te è perché nonostante quello che provo per lui io non ho mai smesso di amarti, e questo Damon lo sa”
“O forse stai semplicemente tentando di convincertene”
La vampira sussultò “Che vorresti dire?” chiese titubante. Non sarebbero mai dovuti arrivare a quel punto, non avrebbero nemmeno dovuto iniziarlo un discorso del genere. E lei non avrebbe dovuto origliare né interessarsi minimamente a Damon quella sera. Non avrebbe dovuto fare tante cose… ma molte di quelle non erano state volute, erano accadute e basta, inevitabilmente.
“Io non so più che pensare, ti sto venendo incontro in tutti i modi, ma forse non sono io la persona della quale hai bisogno in questo momento”
“Questo non è vero!” obiettò decisa.
“Ammettilo Elena! Tu hai bisogno di lui!”
“Io ho bisogno di entrambi!” gridò fuori di sé. Si accorse solo allora che stava piangendo ormai senza riserve, e senza vergogna.
“Questo non è possibile – scosse la testa, e sembrò calmarsi, o semplicemente rassegnarsi – non fin quando non avrai fatto chiarezza”
“Io ho già scelto”
“Lo so, e non metto in dubbio che tu ci abbia creduto davvero in quella scelta… ma Elena – le si avvicinò costringendola a fissarlo negli occhi – guardami ora e dimmi che ci credi ancora”
Restarono a scrutarsi vicino fino a toccarsi, ma nessuno dei due ebbe il coraggio di sfiorarsi ancora. Non era una bugiarda, aveva tanti, forse troppi difetti, ma non era in grado di mentire, non dinanzi ad occhi tanto grandi, profondi e sinceri.
Per quanto avrebbe voluto dire o spiegarsi le parole le morirono in  gola ancor prima che aprisse bocca. Si persero nel vento appena schiuse le labbra nel tentativo di pronunciarle.
Lunghe scie di lacrime continuarono a bagnarle gli occhi per riversarsi sulle guance. Le solcarono il viso senza fretta, senza paura, né meta. Per la prima volta non riuscì a darsi né a dargli una risposta.
“Ecco … appunto” sentenziò Stefan arreso, al suo posto. Vide i suoi occhi inumidirsi mentre lentamente le si allontanava ferito. Avrebbe potuto fermarlo, ricongiungersi a lui e in quell’abbraccio ritrovare la sicurezza che tanto cercava, ma non ne ebbe il coraggio.
Non poteva continuare a ferirlo, per quanto avesse bisogno del suo conforto, del suo sguardo paziente e comprensivo, non avrebbe più dovuto fargli del male. Lo vide allontanarsi, e non si mosse. Rimase immobile, persa nel buio, nel freddo e nel vento.
L’ultima certezza della sua vita era stata spazzata via, come una foglia portata lontana dalla brezza e persa all’orizzonte.
 
POV DAMON
 
Una dose di buon sesso era l’ideale per alleviare la sbornia e il dolore. Dopotutto le sue preferenze non erano mutate: il sesso restava sempre un ottimo palliativo ai dispiaceri. Se poi ci aggiungeva anche una buona dose di sangue fresco, allora si che la serata sarebbe finita nel migliore dei modi.
Non male, aveva recuperato anche un numero di telefono. Decisamente gran bella sera, pensò soddisfatto infilandosi il bigliettino nelle tasche dei jeans.
Non che gli piacesse particolarmente la biondina, forse un tantino troppo eccentrica e appariscente per i suoi gusti, ma d’altronde la donna da amare, purtroppo, l’aveva già trovata. Ciò di cui aveva bisogno era nient’altro che una donatrice brava a letto.
Con un sorrisino strafottente dipinto sul volto tornò al Grill per riprendere la sua auto. Preferì non rientrare. Per quella sera aveva visto abbastanza smancerie da star male tutto l’anno.
Scosse la testa per destarsi da quei pensieri tutt’altro che felici, che sicuramente gli avrebbero rovinato l’umore, e individuò nel buio la sua auto, parcheggiata tra le tante, così come l’aveva lasciata.
Quando fu vicino abbastanza, però, si accorse di una figura snella e slanciata poggiata allo sportello del passeggero, a testa bassa, di spalle, non poté vederla in volto ma riconobbe la massa di capelli raccolta sulla nuca, e le spalle fini e ossute. Non ebbe più dubbi quando annusando l’aria intorno sentì salirgli alle narici un dolce odore vanigliato. Il suo.
 “Cosa ci fai tu qui?” le domandò perplesso, girando intorno all’auto fino a raggiungerla.
“Ho litigato con Stefan…”
“Vi siete contesi lo stesso scoiattolo?” la prese in giro sarcastico. Ma quando si accorse del viso segnato dal pianto e dell’espressione stanca, si rese conto che non era il caso di continuare, e il sorriso gli morì sulle labbra.
“Non mi va di parlarne”
“Allora perché sei qui?”
“Non sapevo da chi altro andare” gli confidò guardandolo con occhi gonfi di pianto.
Damon tremò appena, di gioia “Bonnie e Caroline?”
“Sono al Grill”
Il vampiro la guardò d’improvviso perplesso, aspettandosi a quel punto una spiegazione più convincente e veritiera. Non si sarebbe illuso questa volta, non fin quando non fosse stata lei a permetterglielo ancora.
Elena sbuffò “Volevo vedere te! … contento??”
“Si! … contenta?”
Si guardarono indispettiti e severi, scrutandosi a vicenda. Poi lei scoppiò a ridere.
Una risata sincera e contagiosa, che coinvolse anche lui, rilassando entrambi.
Damon ne approfittò per poggiarsi anch’egli alla macchina, al fianco della vampira.
“Non mi interessa sapere il perché abbiate litigato…ma tu, signorina Gilbert, hai bisogno di staccare la spina!” le spiegò scherzoso.
“Cioè?”
“Cioè devi chiudere quella bocca e seguirmi senza fare domande!”
Lei sgranò gli occhi fingendosi offesa e spaventata “E’ un rapimento questo, signor Salvatore?”
“Solo se tu non vuoi” la sua voce si tramutò in un sussurro, un flebile soffio a pochi centimetri dal suo viso.
L’elettricità che si scatenò da quella semplice vicinanza fu magica, Damon sentì lunghe scie di piacere passare dal suo corpo a quello di Elena, che lo guardava fisso negli occhi senza proferire parola, ma con appena un sorriso dipinto sul volto pensieroso. Stava valutando la sua proposta.
“Dove mi porti?” in quella semplice domanda quasi urlata dall’entusiasmo, fece capire che era con lui, che quella notte sarebbe stata loro.
“Ti mostro cosa vuol dire essere un vampiro! Non è solo sangue e malumore, è molto di più”
Detto questo la incitò a seguirlo, entrando nell’auto. E lei incuriosita e affascinata lo fece senza fiatare.
 
 
 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: amanda91