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Autore: Ordinaryswan    28/07/2012    2 recensioni
Due giovanissimi fratelli Jared e Shannon a scuola, alle prese con le prime esperienze.
Una ragazza, Alice, asociale e scontrosa, per quanto vuole mostrare, pronta a cambiare per se stessa...
Un solo amore.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Andiamo al mare!” disse aprendo la tenda e accecandomi con la luce del sole. Quasi si metteva a saltare sul letto pur di farmi alzare.

Cosa?” dissi probabilmente sul pavimento, finita per terra insieme alle coperte per il brusco risveglio.

Io e te da soli, al mare, dai ti prego!” un bambino, sembrava un bambino. Per la prima volta mi stavo domandando se tra di noi ci fosse davvero un solo anno di differenza.

Okay, il da soli mi ha convinto” risposi alzandomi. Erano settimane che non stavamo un giorno per conto nostro. Un giorno senza lavoro o la crew intorno. Un giorno senza Emma che facesse le sue battute sarcastiche o Tomo, che per quanto lo adorassi, ci interrompeva sui momenti più belli. Io e lui, e basta. La cosa mi piaceva molto.

Mi misi un costume rosso, l'unico che mi ero portata dietro, perché non mi aspettavo un visita al mare in quel momento. Short e maglietta ed ero pronta.

Il sole era già nato da qualche ora e riscaldava perfettamente l'aria.

In venti minuti arrivammo in spiaggia e fui colpita dall'odore di salsedine. Mi mancava, come mi mancava la sabbia bollente sotto i piedi.

 

Distese due teli sulla sabbia, vicino alla riva.

Buttò per terra le borse. Io nel frattempo mi ero tolta gli indumenti così da rimanere in costume, quando mi girai anche lui indossava solo dei bermuda e se non fossi stata così abituata a vederlo a petto nudo, avrei iniziato ad avere la bava alla bocca, cosa del tutto imbarazzante e fuori luogo.

Mi prese per mano e corse verso l'acqua, lo seguii spinta anche dalla sua presa e poi finii completamente a gambe all'aria tra le sue braccia.

Mi prese in collo, in questo modo allacciai le gambe alla sua vita.

Eravamo fronte a fronte, guardandoci ininterrottamente, l'acqua trasformava i miei occhi in verde chiaro, mentre i suoi erano dello stesso colore del mare, quasi vedevo il mio riflesso nelle sue pupille scure.

Potresti baciarmi Jared Leto, o vuoi un invito scritto?” rise staccandosi per un secondo dal mio volto e poi immergendoci completamente nell'acqua, io ancora aggrappata a lui, mi baciò. Un bacio appena accennato, tenero.

Poi andammo completamente sott'acqua. Lì mi svincolai dalla sua presa e mi allontanai prendendo distanza. Tornai in superficie per prendere aria e quando tornai sotto lui era già lì dove mi trovavo io, mi prese e mi rubò un altro bacio.

Gli tirai una spinta immaginaria perché ovviamente sott'acqua la mia forza era nulla.

Ripresi aria e trovai anche lui in piedi.

Usciamo dai piccola peste” mi disse riprendendomi la mano

Sì, usciamo prima che Alì ti affoghi”dissi provocandolo. Avevo usato anch'io quel nomignolo per me stessa. Mi attirò a sé bruscamente, schiacciando il suo corpo con il suo. Tracciò con la lingua il profilo dal collo fino al lobo dell'orecchio, mordendo quest'ultimo. Deglutii rumorosamente.

Erano tre giorni che non ci toccavamo, nada. Niente sesso per via dell'impegni o dei miei problemi, anzi più per i miei problemi sul cibo. Quel contatto mi fece scaldare più di quanto immaginassi.

Con le mani bagnate andai a toccargli le labbra ed assaporarle con la lingua, ricambiando quei gesti davvero afrodisiaci. Mi baciò ancora.

Usciamo” disse poi sconfitto. Non potevamo certo fare atti osceni in pubblico, e già qualche vecchietta ci stava guardando male.

Tutti e due stavamo impazzendo dalla voglia di unirci.

Ci asciugammo al sole e poi quando finalmente mi ero rilassata da tutta la tensione dei momenti prima, Jared tornò all'attacco con la crema. Le sue mani morbide andarono a toccare la mia pelle. Mi fece girare di schiena e mi sciolse il lacci del pezzo di sopra, massaggiandomi la schiena e toccandomi tal volta il seno e le natiche.

Un giorno pagherai tutte queste torture” dissi facendolo scoppiare in una risata. Si sdraiò di nuovo sul telo

Potrei dire lo stesso di te” mi voltai per guardarlo e notai il rigonfiamento del costume. Mi venne da ridere.

Guarda che hai fatto tutto da solo” risposi.

Mangiamo, ti va?”
“Non voglio rovinarti la giornata” dissi guardando i granelli di sabbia.

Ma smettila!” mi disse, offrendomi il panino che ci avevano preparato. Il suo buonumore e il suo incoraggiamento mi facevano sentire bene e in qualche modo trovavo la forza di trattenermi e di sembrare abbastanza normale.

Dopo una mezz'ora dal pranzo dovetti affondare la testa tra le sue braccia come sempre per calmarmi. Mi accarezzò i capelli umidi e dopo qualche minuti mi ripresi.

 

Li odio!” sbottò Jared, vedendo i paparazzi.

Ehi, lasciali stare.. okay? Fregatene come faccio io”

Sì, ma sono sempre tra i piedi, non possiamo nemmeno stare da soli!” disse arrabbiato.

Pensa che vita triste, a farsi gli affari degli altri” lo spronai a essere positivo. “Che ne dici se ci prendiamo un gelato?”

Sì.. no, no Jason ha detto niente dolci, non posso accontentarti”

Jay, te lo sto chiedendo, sto bene ho solo voglia di un gelato.. non è un attacco di fame”

Facciamo così, prendiamo un frappè metà lo bevo io e metà tu” Annuii senza insistere per non sembrare davvero insana, stavolta volevo solo mangiare un gelato ma lui aveva ragione a preoccuparsi, forse il frappè era la soluzione migliore, niente cibo, ma latte da bere.

 

Entrammo in una gelateria vicina ordinando il frappè al cioccolato, almeno il gusto l'avevo potuto scegliere. Jared si fece consegnare il cartoncino e pagò.

Ci mettemmo a sedere in quei tavolini che offriva la gelateria, uno davanti all'altro. Almeno lì eravamo al sicuro dagli scatti.

Ehi non lo finire!” lo accusai quando vidi che era appena arrivato a metà. “E la schiuma è mia” gli lanciai uno sguardo minatorio, così mi passò il frappè.

Iniziai a berlo a piccoli sorsi e ogni volta che tiravo su un sorso, il liquido mi si appoggiava sul labbro superiore così con la lingua mi pulivo il labbro.

Jared mi stava osservando con un sorrisetto troppo compiaciuto per non essersene accorto.

Torniamo in albergo?” mi domandò. Eravamo sulla stessa lunghezza d'onda, l'astinenza non faceva per noi, e poi quello era l'unico giorno di riposo dove eravamo riusciti a rimanere completamente soli perciò accettai.

Il tempo di ritorno ci sembrò molto più lungo, anche perché rimanemmo in silenzio stando solo spalla a spalla. Salimmo in camera appena arrivammo.

Te lo metti?” mi chiese, sbarrai gli occhi sperando che non fosse quel completo sadomaso.

Cosa?” domandai innocente.

Il mio regalo”

I tuoi regali mi spaventano” borbottai, ma non mi sentì.

Mi cambiai in bagno e uscii imbarazzata.

Mi diede un bacio sul collo e mi sdraiò sul letto cominciandosi a muovere sulle mie labbra e continuando per tutta la sera a fare la cosa che più ci faceva sentire bene, amarci. Mi sentivo in una bolla di felicità in quei momenti, mi dimenticavo dei miei problemi, mi dimenticavo del lavoro, mi dimenticavo dell'uso della parola, mi dimenticavo cosa voleva dire controllarsi, ma non mi dimenticavo degli occhi che mi guardavano, le sue labbra che mi sfioravano e assaporavano ogni angolo del mio corpo, e le sue mani che toccandomi con una delicatezza amorevole, mi portavano al piacere. Lui era in me e io mi sentivo completa in lui.

Era l'unico e lo era sempre stato però io non credevo nel per sempre...

Note dell'autrice: Il prossimo sarà l'ultimo prima dell'epilogo, mi mancherà questa storia, e grazie grazie a tutti lettori/recensori. A presto, Cri.

  
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