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Autore: Elpis Aldebaran    11/02/2007    9 recensioni
Lui scosse la testa e posò il suo sguardo sul paesaggio fuori dalla finestra, evitando di guardarla, segno che per lui il discorso non era chiuso ma solo rimandato. Lei sospirò rassegnata. Perché voleva ancora discutere? Tanto sapeva che lei sarebbe partita comunque, era il suo lavoro porca vacca!
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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QUANDO TUTTO TI E’ CONTRO

 

di Coco Lee

 

 

CAPITOLO 8:  Red hair

 

 

 

“Con questa mano io dissiperò i tuoi affanni.

 Il tuo calice non sarà mai vuoto perchè io sarò il tuo vino.

 Con questa candela illuminerò il tuo cammino nelle tenebre.

Con questo anello ti chiedo di essere mia.”

[Tratto da film “La sposa Cadavere”]

 

 

 

Tsuyoshi premette il campanello per la terza volta e finalmente sentì che dentro all’appartamento qualcuno stava correndo ad aprirgli.

Gomi aprì la porta pochi secondi dopo, mise sola la testa fuori nel corridoio, diede una rapida occhiata in giro, guardò Tsu davanti a se e infine lo prese per la maglietta.

- Entra!- gli ordinò e lo trascino dentro casa sua, sbattendo la porta.

 

Lo fece sedere in salotto senza tanti complimenti e si mise a guardare fuori dalla finestra, aspettava qualcun altro.

- Gomi, sei sicuro di stare bene?- provò a chiedere Sasaki sconcertato dal comportamento dell’amico. D’accordo che Gomi non era mai stato un ragazzo del tutto a posto con la testa, lo sapevano tutti, ma ora stava veramente passando il limite!

Il moro non rispose subito, continuò a guardare fuori dalla finestra. Vide qualcosa e velocemente andò ad aprire la porta di casa.

- E’ arrivato Hayama..- spiegò all’amico, ancora seduto sul divano, che lo guardava come un pazzo.

 

Infatti, pochi minuti più tardi, Akito varcò la soglia di quell’appartamento, osservando i due ragazzi davanti a se.

- Si può sapere che cosa è successo?-

Gomi osservò gli amici: era giunto il momento, non poteva più nasconderlo.

Si sedette con un tonfo sul divano, prendendosi la testa fra le mani. Era confuso, agitato e anche spaventato. Spaventato da come i suoi amici avrebbero potuto prendere quella notizia. Si faceva schifo da solo.

 

- Ieri sera..- iniziò con voce titubante, mentre Akito e Tsuyoshi lo osservavano: era disperato, come non lo avevano mai visto in tutta la loro vita.

 

- .. Hisae è venuta a casa mia.. mi ha detto di aver litigato con Eiji..- disse con un sospiro, preparandosi al peggio. Hayama lo scrutava dalla sua posizione, appoggiato al muro del salotto, sapeva gia tutto. Sapeva gia cosa Gomi stava per rivelargli. Conosceva lui. Ma cosa più importante, conosceva Hisae.

 

- .. non so come sia potuto succedere, ma..-

Tsuyoshi si mosse strano sul divano, anche lui aveva gia capito la storia.

Akito chiuse gli occhi, pronto al peggio. A quella frase.

- .. abbiamo fatto l’amore. E non me ne sono pentito.-

 

***

 

Aya rimase scandalizzata e si coprì la bocca con una mano.

Fuka rimase impassibile. Sapeva che prima o poi sarebbe successo. Lo sapeva (e forse lo aveva anche sperato) lei, e lo sapeva anche Hisae.

Ci furono momenti di silenzio imbarazzante dove le ragazze fecero mente locale per digerire quello che avevano appena udito.

 

Hisae le guardava immobile, trattenendo il respiro. Timorosa del loro giudizio, delle loro opinioni. Sapeva che quello che era successo da Gomi era stato uno sbaglio, o almeno era quello che voleva pensare perché quella frase “Non mi sono affatto pentito di quello che ho fatto” che aveva pronunciato Gomi quando si era risvegliata nel suo letto, continuava a rimbombarle nella testa, mandandola in confusione, ma infondo doveva ammettere che era una confusione piacevole.

- Lo sapevo che sarebbe successo.. era troppo evidente.- esordì Matsui, stanca di quel silenzio e di quei pensieri che affollavano quella stanza.

- Io ancora non ci credo..- disse solamente Aya.

Hisae le guardò ancora un istante, pronta ora a dire il peggio. Sì, il peggio doveva ancora arrivare.

Ormai stanca di tenere quel segreto, la prova che quello che aveva fatto era ancora più grave, tirò fuori la mano sinistra che fino ad adesso era rimasta nascosta nella tasca della sua felpa.

L’occhio di Fuka si puntò immediatamente su quell’oggetto, quel dannato oggetto, che adornava l’anulare sinistro di Hisae.

- Porca putt…- esclamò Matsui spalancando la bocca. Aya, non capendo la reazione dell’amica, osservò il punto che la ragazza stava fissando.

Se prima era sconcertata, adesso era veramente fuori di se per la sorpresa.

- Eiji tre giorni fa mi aveva chiesto di sposarlo e io ho accettato..ma ora non sono sicura di fare la cosa giusta, non sono sicura più di niente!- e detto questo, finalmente, Hisae si sciolse in un pianto liberatorio.

 

***

 

Akito infilò la chiave nella serratura della porta. Quella giornata era stata pesante e massacrante. Strana.

Prima la tomba, poi quel detective e infine Gomi e Hisae.

Mentre si toglieva la giacca per poggiarla sull’appendi abiti, sentì i passi allegri provenire dalla cucina, segno che anche quella sera Romi stava provando a cucinare, si perché come gia detto, lei non ne era molto capace.

Hayama si avviò verso la cucina, ma non prima di aver preso quello che gli serviva dalla tasca interna della giacca. Quella sera era il momento perfetto. Doveva andare tutto liscio, non poteva permettersi di sbagliare.

Fece il suo ingresso nella stanza e trovò la ragazza col grembiule davanti ai fornelli mentre assaggiava qualcosa che coceva nella pentola.

 

Sorrise.

Teneva gli occhi semichiusi rivolti verso l’alto, la bocca piccola e bella serrata mentre assaporava quello che aveva cucinato. I capelli neri le cadevano sciolti e lunghi sulla schiena dritta, la mano destra era impegnata a reggere il mestolo, mentre la sinistra teneva il contenitore del sale.

 

Un’immagine perfetta.

 

Akito tossì due volte per attirare l’attenzione della ragazza che non si era accorta del suo rientro a casa. Romi si voltò con un balzo. Era gia la seconda volta che il suo ragazzo le faceva prendere un accidente!

Sorrise gioiosa, lasciando incustodita la pentola sul fuoco, e si buttò tra le braccia del ragazzo.

- Sei tornato tardi!- lo rimproverò lei con dolcezza.

- Scusa.. Gomi ha avuto un problema e..-

- Si lo so.. mi ha telefonato Hisae poco fa..- ammise lei staccandosi dal corpo dell’uomo.

Hayama la guardò dritta negli occhi.

Ora.

Adesso.
Era il momento.

- Romi, potresti chiudere gli occhi per piacere?- chiese gentilmente alla ragazza. Questa annuì, non capendo bene a che gioco stesse giocando il giovane.

Sentì solo la sua mano grande che prendeva la sua più piccola, la sinistra, è avvertì qualcosa di freddo e metallico avvolgergli l’anulare.

“Oh mio Dio..” disse dentro di se, mentre sentiva il cuore che velocemente aumentava i battiti.

Spalancò gli occhi, per vedere se non aveva sognato, se non si era solo illusa.

Sorrise di gioia quando lo vide.

Quell’anello era li: fine, di oro bianco, con uno smeraldo blu piccolo incastonato sopra. Proprio come lo voleva lei.

- Aki, ma cosa..?- riuscì solo a formulare con gli occhi che lentamente diventavano lucidi.

- Per dirti che voglio passare la mia vita con te, per dirti che è grazie a te che dopo tanto tempo riesco a sorridere alla vita e..- si fermò un attimo.

- E..?-

- .. e che non voglio fare la stessa fine di Eiji! Quindi prima ti sposo, meglio è! Così ci pensi due volte a mettermi le corna!- disse ridendo baciandola con trasporto.

Romi rise sopra le sue labbra, per poi lasciarsi andare a quella sensazione di benessere e felicità. Non se lo aspettava. Era felice. Troppo felice. Si mise a piangere come uno sciocca, ma per niente al mondo avrebbe interrotto quel bacio, quel sigillo del loro amore, della promessa che due secondo fa le aveva fatto Akito.

Si staccarono solo quando il telefono e il campanello di casa suonarono insieme.

- Credo che dovremo andare..- disse Romi ancora immersa nelle carezze del suo fidanzato.

- Ancora un attimo..- soffiò il ragazzo sul suo collo, riprendendo a baciarlo come se fosse la cosa più fresca e morbida che avesse mai sentito in vita sua.

Ma all’ennesimo trillo del telefono e all’ennesima scampanellata, fu costretto a separarsi dalla giovane.

Andò ad afferrare il cordless mentre Romi correva a togliersi il grembiule da cucina per poi andare ad aprire la porta.

- Pronto?-

- Hayama-kun? Buonasera, sono Misako Kurata.-

- Signora salve!- salutò il ragazzo sorpreso di sentire la donna. Era secoli che non si sentivano.

- Devo avvertirti prima che quella pazza si presenti a casa tua e ti faccia venire un infarto!- gridò la scrittrice con foga.

Akito incurvò leggermente le sopracciglia in una espressione di stupore.

- Signora ma cosa..- non finì la frase che un ragazza alta, dai capelli rossi, la figura snella e un sorriso luminoso fece irruzione in casa Hayama, lasciando lei e Romi ammutoliti.

 

Non era possibile.

 

Era fisicamente impossibile.

 

Akito lasciò cadere il telefono a terra.

Romi aveva la bocca spalancata e si teneva appoggiata al muro del corridoio d’ingresso. Non era capace di stare in piedi da sola.

C’era solo il silenzio in quella stanza. Un silenzio carico di stupore e incredulità.

La voce della signora Kurata ancora in linea fece destare Akito Hayama dal suo stato d’immobilità.

- Hayama-kun? Akito ci sei? Non mi dire che Sana è gia li da te?-

 

Sì.

 

Sana Kurata era gia da lui.

 

 

 

 

Note dell’autrice: aggiornato a tempo di record! Sto migliorando^^! Questo capitolo credo che sarà molto apprezzato. Da questo momento in poi, possiamo ufficialmente dirlo, la storia sarò inedita per tutti. La storia si era fermata qui tempo fa. Bhe, cosa dire?

 

 

Ringraziamenti a:

 

miki90

SyriaPluto

LizDreamer

giulia88

merwen

Lu92

Kathy92

Daisy

 

 

Questo capitolo è dedicato a voi che m’incoraggiate a dare sempre il meglio di me stessa, a voi che con le vostre recensioni mi fate sorridere.

 

 

 

   
 
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