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Autore: HeartBreath    28/07/2012    1 recensioni
L'esitazione sparì come una nebbia di passaggio, quando Chris incontrò gli occhi di Darren. La disarmante bellezza di quello sguardo così dolce, così pieno di speranze, spazzò via qualunque accenno di paura.
Sì. Per quegli occhi, Chris Colfer avrebbe potuto affrontare qualunque insidia.
Persino le ossessive manie di potere di una madre.
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nota importante dell'autrice: Non ci sono scuse per questa mia assenza. Non ho più pubblicato nulla per un anno, e per questo potrei dare la colpa alle miriadi di grane che si sono presentate nell'arco di tutto questo tempo, ma la vera responsabile è la mia incapacità a portare a termine le cose quando le inizio. Ma ci sto lavorando, a cominciare da questo sito. Vediamo se riesco a dedicarmici con più serietà.
Spero vogliate concedermi un'altra possibilità, perché mi piacerebbe ricominciare da capo con quello che davvero mi appassiona.
In questa fanfiction lasciata a sé stessa, se siete tra quelli che la seguivano un anno fa, noterete che ho apportato qualche modifica. Ho riscritto, tolto e aggiunto alcuni dettagli, ho inserito dei veri titoli nei capitoli... Questo per impegnarmi di più a rendere questa storia quantomeno decente.
Sperando che piaccia ancora nonostante non sia aggiornata da un bel po', ecco il seguito.
Sempre (stavolta sul serio) vostra,
V










Chris prese un lungo respiro col naso, tentando di trovare tutta la concentrazione possibile.

Fa' il difficile, fa' il difficile, fa' il difficile...

 

"I really can't stay..."

"Baby it's cold outside!"

"I've got to go away..."

"Baby it's cold outside"

"This evening has been..."

"Been hoping that you'd drop in"

 

Darren continuava ad interromperlo nel mezzo delle note e delle frasi, ma era così che doveva essere.

Quel giorno, in quella performance davanti alle cineprese, in quell'esatto istante, Chris si ricordò perché aveva deciso di fare l'attore: erano i momenti come quelli a rendere il suo lavoro unico, i momenti in cui non avrebbe cambiato nulla, in cui si divertiva e si rilassava, seppure fosse in piedi dalle 6:30 per girare scene su scene.

La perfezione, in quel caso, era il duetto che stava cantando con Darren, il divertimento nell'impersonare qualcuno di sfuggente e altezzoso e il fascino del faccino supplichevole del suo collega.

Oh, se solo avesse potuto interrompere tutto e pagare Cory e Mark perché placcassero Keira e le coprissero gli occhi, sarebbe immediatamente saltato addosso a Darren a l'avrebbe ricoperto di baci. Da un lato era bello – no, di più, era dannatamente fantastico – potersi cullare in quella finzione, vedere Darren pregarlo di rimanere ancora un po' con lui come se fosse vero. Dall'altro, fosse stato per lui, non sarebbe stato capace di fare il difficile per molto: non c'erano altri modi per dirlo, Darren era irresistibile.

 

At least there will be plenty implied...

If you caught pneumonia and died
I really can't stay...

Get over that old out

 

I due attori smisero di gironzolare per la scena, rincorrendosi per la stanza, e si sedettero con allegria su un divano intonando in coro l'ultima strofa:


“... But it's cold outside!

 

Dopo quei primi mesi di ripresa, Chris si era rassegnato all'impossibilità di non sorridere, guardando Darren. Per sua fortuna, sorridere era proprio ciò che Kurt avrebbe dovuto fare in quel momento.

Il ragazzo annuì con convinzione. “Direi che sei pronto” disse Kurt a Blaine.

L'inquadratura passò ancora un paio di secondi a fissare il sorriso di Chris.

... E stop!” ordinò Keira. “Questa è buona, ma credo che telefonerò a Ryan” disse, finendo per parlare tra sé sfogliando il copione. “La fine della scena mi sembra troppo brusca, a mio parere dovrebbe continuare”

Chris respirò profondamente per calmare il proprio cuore.

Stai bene?” gli chiese Darren.

Lui cadde dalle nuvole, tornando alla realtà in cui non c'era possibilità di restare davanti al camino con quello splendido ragazzo mentre fuori si congelava. E purtroppo, fuori faceva freddo sul serio.

Chris annuì. “E' tutto okay, sono soltanto... distratto, oggi. Faccio fatica a tenere il passo”

Però è stata divertente questa scena” commentò l'altro, alzandosi dal divano. Offrì subito la mano a Chris per aiutarlo a rimettersi in piedi.

Lui fissò per un secondo il sorriso confidenziale e perfetto di Darren, frutto di quei pochi mesi, sufficienti a rendere i due amici. A tutti gli effetti.

Inutile dire che Chris avrebbe voluto molto di più che affetto dai sorrisi di Darren, ma non poteva negare la bellezza di quelli che riceveva già. Così, ogni tanto, si concedeva il lusso di perdercisi dentro...

Alla fine, a malincuore, dovette distogliere lo sguardo da quel viso e prendergli la mano.

Il contatto fisico: una consolazione non da poco, in fondo.

Avanti, ragazzi” urlò Keira a tutto lo staff dal megafono. “Ancora qualche ora e poi potete andare tutti al diavolo in tempo per Natale!”

 

 

A volte Chris si faceva un esame di coscienza, domandandosi se non stesse esagerando con questa storia di “Darren mi piace da impazzire”. Non aveva mai avuto la cotta facile come Kurt, non era mai stato particolarmente disperato né superficiale, e crescendo un po' si era persino chiesto se si fosse mai veramente innamorato, in vita sua. Si vergognava addirittura a dire a qualcuno dei suoi colleghi che la cotta per Darren era peggiorata dall'ultima volta che ne aveva accennato, all'inizio della stagione. Non voleva che lo considerassero così prevedibile da innamorarsi dell'attore del ragazzo del suo personaggio. Anche se aveva il sospetto che Lea – la sua adorata, pettegola Lea – lo sapesse benissimo, non ne parlava mai a nessuno.

Circa un mese prima, in una notte insonne per colpa di un caffé non decaffeinato come aveva ordinato, aveva persino stilato una lista di motivi per cui avrebbe potuto essere innamorato di Darren.

 

  1. Potrei annegare nel dolce caramello dei suoi occhi.

  2. E' un incosciente a volte, ma in modo adorabile

  3. La sua risata è musica per le orecchie

  4. Muoio dalla voglia di avvinghiare le dita a quei ricci ribelli

  5. Mi parla come se mi conoscesse da sempre

  6. Mi fa sentire un quattordicenne cotto del compagno di banco

  7. Quando mi fa l'occhiolino gli salterei addosso

  8. La prima impressione era solo un abbaglio: non è particolarmente alto, in compenso è davvero, davvero sexy

  9. Le sue mani sono calde

  10. Ha una voce d'angelo

  11. E' la persona più divertente che abbia mai conosciuto, dopo Jane

  12. Profuma di aria tiepida primaverile

  13. Ha dei denti perfetti

  14. Mi fa impazzire quando arriccia il naso e mi guarda storto perché sospetta che l'abbia appena preso in giro a sua insaputa

  15. E come si muove quando balla...

 

Chris si era chiesto più volte per quali motivi la gente si innamorasse, se fosse per dettagli minimi o grandi caratteristiche, se per l'aspetto, l'animo o entrambi, se fosse possibile che i punti della sua lista corrispondessero a quello che il mondo chiamava amore.

Si poteva dire che fosse tutta la vita che Chris si dilettava scrivendo. Racconti, temi, anche semplici memorie. E nonostante chiunque leggesse il suo operato gli ripetesse che era un autentico talento, il suo limite era la difficoltà nello scrivere d'amore. Non era capace di descriverlo, al punto da, appunto, dubitare di averlo mai provato. Così, nella sua lista aveva evitato di provare ad approfondire il punto “Mi fa sentire un quattordicenne cotto del compagno di banco”. Quante parole avrebbe usato per sfogarsi ed esprimere quello che provava, se solo avesse potuto...

Cosa farai durante le vacanze?” chiese Darren, distogliendolo dai suoi pensieri.

Si alzò un vento breve ma gelido, che fece stringere Chris nel cappotto.

Abbiamo solo tre giorni liberi” gli ricordò, facendo vagare lo sguardo tra le auto parcheggiate per ricordare dove fosse la sua.

Darren gli camminava accanto. Diceva di avere la macchina da qualche parte in quella direzione, ma a Chris piaceva credere che fosse un motivo per accompagnarlo.

Beata ignoranza...

Ma immagino che per voi siano una meravigliosa eternità, tre giorni senza mia madre”

Solo quando si assicurò che quella di Darren fosse una battuta, rise liberamente. D'altronde, il ragazzo non aveva mai negato l'eccessiva severità di sua madre, e non era la prima volta che ci scherzava sopra. Ma ad ogni battuta, Chris aveva sempre paura di fraintendere e ridere quando non avrebbe dovuto.

Comunque tornerò a casa dei miei, mia madre è famosa per il suo arrosto di Natale. Ma sono sempre in tempo per decidere di fare il Grinch della situazione e rubare i regali del cast”

Darren scoppiò una risata energica.

Tu starai con Keira?”

Sì, mio padre ci verrà a trovare la mattina di Natale. Spero che lui e la mamma riescano a non litigare, quando io ero piccolo molte cene di famiglia finivano con qualche piatto rotto”

Famiglia movimentata...”

La risata di Darren riempì di nuovo le orecchie di Chris. “Puoi ben dirlo”

Quanti anni avevi quando i tuoi hanno divorziato?”

Quasi diciotto. Ma nella mia vita non cambiò quasi nulla, dopo. Anche prima del divorzio, non vedevo molto mio padre”

Sempre a lavoro?” chiese Chris, secondo la prevedibilità dei padri assenti.

Al contrario, ero io ad essere occupato col lavoro di mamma. Dopo la scuola, la raggiungevo sempre sul set in cui lavorava e l'aiutavo più o meno come faccio tutt'ora. E quando le venne offerto di girare una fiction a Ginevra, io decisi di studiare la privatista, così da poterla seguire. Voglio bene a papà, ma sono sempre stato più legato a mia madre...”

Nonostante si sforzasse, Chris non riusciva a capire il perché.

Scusami, sto straparlando” ridacchiò Darren con imbarazzo.

No, sono curioso. Quand'è che hai deciso di diventare un attore?”

E' una storia lunga, lascia perdere”

Tra i veicoli supercostosi di tutto il cast, finalmente Chris arrivò alla sua decapottabile – ovviamente con il tettuccio alzato.

Puoi raccontarmi tutto al calduccio nella mia auto” propose ammiccante a Darren.

Questo esitò un istante, poi fece spallucce. “Perché no? Se non hai fretta di tornare a casa...”

Chris sorrise e gli aprì la portiera del passeggero.

Un chiaro tentativo di farlo sentire una fanciulla ad un appuntamento, e Darren lo capì: “Molto divertente, Chrissie” brontolò fingendosi offeso, ed entrò in macchina.

Prima di raggiungerlo sul sedile dell'autista, il ragazzo prese un profondo respiro tra le labbra socchiuse, senza farsi vedere. Non voleva rischiare di farsi ritrovare da un momento all'altro con le guance in fiamme solo perché Darren, per la prima volta, l'aveva chiamato in quel modo. Meglio non far capire quanto gli fosse piaciuto il tono con cui l'aveva detto...

Si schiarì la gola e si chinò per entrare in macchina, e accese subito il riscaldamento. Si voltò comodamente sul sedile verso Darren. “Bene, raccontami tutto”

Il suo collega si passò velocemente la lingua sulle labbra seccate dal freddo – a quella vista, fu faticoso per Chris non proporgli un modo alternativo per inumidirle -, e iniziò a parlare. “Avevo quattordici anni, quando mia madre mi venne a prendere a scuola all'ora di pranzo per portarmi sul suo posto di lavoro. Gliel'avevo chiesto io, perché da una settimana dirigeva un cortometraggio con Jennifer Aniston – e io a quel tempo adoravo Jennifer Aniston. Appena salii in macchina, mamma mi fece giurare di non iniziare a fare il fan accanito e chiedere autografi, foto e quant'altro a Jennifer non appena l'avessi vista. Questo era l'accordo: lei mi permetteva di vederla dal vivo e io non la facevo sfigurare sul posto di lavoro. Me ne sarei stato buono a fissare Jennifer e a fare fantasie silenziose su noi due e un letto di rose...” ricordando quei dettagli, arrossì lievemente – una cosa che lo rese adorabile come non mai. “Mantenni la promessa ovviamente, per quanto fosse difficile non urlare come una fanciulla in calore alla vista della mia Dea terrena. Sul set quel giorno si verificò un problema: uno degli attori era a casa con la febbre a quaranta. Avrebbe dovuto interpretare uno studente in un contesto in cui Jennifer Aniston era un'insegnante, e quando le dissero che il suo coprotagonista mancava all'appello, Jennifer andò su tutte le furie. Finché non mi vide – ricordo il contatto visivo con lei come se fosse successo ieri – e chiese a mamma se fosse possibile farmi sostituire l'attore ammalato. Mia madre era perplessa, mi chiese cosa ne pensavo e io colsi l'occasione al volo. Casualmente il personaggio avrebbe dovuto avere un anno meno di me, quindi non fu un problema rendermi credibile. Quella fu la prima volta in cui mia madre mi diresse come regista, e io capii subito che quella era una strada da considerare per il mio futuro. Avrei lavorato nel suo campo, avrei avuto la possibilità di recitare in televisione, magari girare il mondo e diventare... qualcuno. Sai, no, lasciare il segno. Così iniziai a prendere lezioni di recitazione, seguii la mamma nel suo lavoro come una sorta di tirocinio, lei da esperta del mestiere mi consigliò di provare anche col canto per aumentare il mio potenziale ed allungare il mio curriculum... Sembrava davvero contenta che le cose avessero preso questa piega inaspettata. E lo ero anch'io...” sorrise tra sé con fare nostalgico.

Chris si accigliò. “Non lo sei più?”

Certo, mi fa piacere lavorare di nuovo con lei, ma non capitava da un po'. Ora le cose sono diverse, sono più indipendente, non serve più che lei tolga tempo al suo lavoro per occuparsi di me”

Per qualche motivo, stavolta non riuscì a frenare la sua lingua: “Ma non ti sembra che a volte cerchi lo stesso di... controllare la tua vita?”

Inaspettatamente, Darren non sembrò sorpreso da questa domanda. Forse non la considerava inopportuna. O forse lui non era il primo a porgliela. “Veramente, no. Non ho mai fatto nulla che andasse contro il suo volere, ma questa è una pura coincidenza. Ho sempre agito secondo il mio senso di correttezza, almeno credo. E lei non chiede altro”

... A parte che tu non sposi un uomo” aggiunse Chris, e si morse subito la lingua per averlo detto ad alta voce.

Anche stavolta, l'altro reagì in modo diverso dalle aspettative: non si concentrò sulla sfacciataggine di un'affermazione, volendo, offensiva. Piuttosto, notò: “Perché un interesse tanto insistente sul parere di mia madre? Non è che ti stai prendendo un cotta per me?” rise.

Chris lo fissò un istante, per poi ridere anche lui, in ritardo e per di più in modo più energico di quanto non fosse necessario, a mascherare l'infarto improvviso nel sentire quelle parole. Cercando di tappare tutte le falle create in soli dieci secondi, gli diede persino un pugno sulla spalla.

Le risate alla fine scemarono, e Darren tornò a sorridere quasi con malinconia. “So che è un'idea severa la sua. Ti ho detto che non ha niente contro i gay, e tecnicamente è vero. Finché non adottano un bambino. Lei ritiene che una figura femminile serva nel crescere un figlio. Per questo ci tiene così tanto che io sposi una ragazza e abbia figli miei. Io non condivido del tutto questo parere” aggiunse, come fosse una giustificazione. “Non so come avrei fatto senza mia madre, non so se sarei stato lo stesso con due padri a crescermi... Ma d'altronde, l'amore di due genitori non ha nulla a che fare col loro sesso, no?”

Chris sorrise, confortato. Se non altro, lui aveva un po' di sale in zucca. Effettivamente, aveva pensato una volta o due come sarebbe stato avere un compagno per tutta la vita e un bambino da crescere insieme. Ed era arrivato alla stessa conclusione di Darren.

Comunque non mi riguarda” concluse questo, fissando il vuoto con un che di serio e strano negli occhi. Sembrava quasi spaventato. “Il parere che ha mamma a riguardo è solo un dettaglio della sua mentalità che non può toccarmi. E anche se io fossi gay, penso che sarebbe disposta a rivedere queste idee per rendermi felice”

Chris esitò. “Ne sei convinto?”

Darren annuì all'istante, senza nemmeno guardarlo. “Mi vuole bene. Capirebbe”

  
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