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Autore: Poppy    11/02/2007    5 recensioni
Tutti avevano capito che da qualche tempo le cose fra quei due erano un po’ diverse. Si sorridevano ogni volta che i loro occhi si incrociavano e ogni scusa era buona per sfiorarsi le mani. Insomma, Ron non poteva più nascondere a nessuno quello che stava succedendo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Ron/Hermione
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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World in my eyes

 

Tutti avevano capito che da qualche tempo le cose fra quei due erano un po’ diverse. Si sorridevano ogni volta che i loro occhi si incrociavano e ogni scusa era buona per sfiorarsi le mani.

Insomma, Ron non poteva più nascondere a nessuno quello che stava succedendo.

In quella sera di marzo, poi, fu praticamente impossibile cercare di sviare l’argomento più scottante e interessante: le ragazze.

Più o meno tutti in fondo avevano qualcuno di cui parlare, e soprattutto di cui sfogarsi, e allora in mano le bottiglie e la schiena riposata sul letto ognuno disse la propria.

In primis Dean.

-Va tutto bene… cioè, mi piacerebbe avere un po’ più di tempo da passare con la mia Ginny- fremito di Ron – ma entrambi siamo tanto impegnati. Lei ha il quidditch e il suo strano club.-

-Quello di recitazione?- chiese Neville.

-Esatto, e io non vado bene di pozioni e se voglio fare qualcosa di decente nella vita è meglio che mi muova subito!-

-Mi sa allora che per quello che ti stai impegnando farai lo spazzino da grande, Dean!- lo punzecchiò Seamus.

Risata generale.

-E tu, Harry?-

-Oh, io Neville… ho incontrato una persona.-

Ron drizzò le antenne.

-Ma dai? E chi è la ragazza fortunata?-

Harry si portò le mani alla bocca con un sorriso sfrontato.

-Top secret!-

-Così ci togli tutto il divertimento, Harry!- brontolò Seamus con gli occhioni lucidi.

Harry non ebbe pietà di lui e gli buttò addosso un cuscino.

-Piantala, scemo! Dicci qualcosa tu, invece!-

Seamus ghignò.

-Io? Ho una bellissima e dolcissima ragazza al mio fianco, cosa potrei volere di meglio?-

Partì un’ovazione.

-Wow, allora è proprio una cosa seria!-

-Vai forte, amico!-

Seamus chinò la testa, ora imbarazzato.

-Eh già.-

Qualche altra battuta scherzosa seguì ma Ron non ci prestò molta attenzione.

Cosa poteva dire quando il turno sarebbe stato il suo?

-Ehi, Ron, manchi solo tu!-

Ecco, appunto.

- Neville non ha ancora parlato!- tentò di prendere tempo.

-Dove sei stato fino ad adesso? Ha appena detto che sta dietro ad una! Adesso tocca a te, Ronnuccio puccio.- lo prese in giro Seamus.

-Non chiamarmi in quel modo!-

Oddio, e adesso cosa avrebbe detto?

-Su, non devi vergognarti di niente, Ron.- gli disse Harry al suo fianco. –Puoi anche non dire di chi ti sei innamorato come abbiamo fatto io e Neville…-

Qualcosa nel suo sguardo fece pensare a Ron che i suoi amici avevano già capito tutto da tempo.

Allora utilizzò l’ultima tattica.

-Io non ho preso una cotta per nessuno!-

Vide Harry scambiarsi un’occhiata saputa con gli altri.

-Va bene.- disse poi accondiscendente guardandolo dritto negli occhi –Avete visto comunque quella del quinto?-

-Quella di corvonero?-

-Si, stupenda!-

Ron soffocò un sospiro nel cuscino ringraziando silenziosamente il suo migliore amico che aveva in fretta cambiato discorso.

 

Il giorno dopo iniziò normalmente.

Sveglia alle nove, era sabato per fortuna, e colazione in Sala Grande.

Salutò Hermione con un bel sorriso e si sedette al suo fianco servendosi poi di latte e cereali.

La ragazza rispose caldamente al suo sorriso e senza parlare continuò a leggere la Gazzetta del Profeta.

Tutto normale.

Ovviamente però ad Hogwarts nulla poteva girare bene per più di due giorni consecutivi e quindi Ron quasi se lo aspettava quello che in effetti successe.

All’improvviso infatti uno stormo di gufi spuntò creando ancora più confusione di quanta mille allievi in piena adolescenza potessero fare mangiando insieme.

Un bel caos, insomma, soprattutto contando che molta gente stava chiedendo a sé stessa, ai suoi compagni e agli sconosciuti per quale ragione i gufi quella mattina stessero portando di nuovo la posta, per la seconda volta.

Una cosa del genere non era mai successa!

Le stesse parole vennero dette anche da Harry quando due istanti dopo si sedette accanto agli amici.

-Ma cosa è questa?- esclamò Hermione sorprendendosi nel ritrovarsi una busta rosa davanti portata da un piccolo gufetto spettinato, che sembrava avere tutta l’intenzione di divorarsi la sua colazione.

E non solo lei l’aveva ricevuta, tutti i presenti in sala potevano vantarsi di avere una busta rosa e profumata in mano.

Anche Ron.

Il ragazzo la guardò sospettosamente rigirandola in mano come se si trattasse  di un pacco bomba o peggio di una lettera d’amore.

Infine la curiosità prevalse e Ron decise di aprirla.

Con la sua finezza strappò quasi la carta.

 

L’amore è come una nota suonata al pianoforte, una canzone cantata da bambini.

L’amore è un dono.

L’amore è donare.

L’amore è una forza che rende tutti più forti, un fiore che cresce nella nebbia più spessa.

L’amore è un sentimento potente, l’amore è IL sentimento, l’unico che può fronteggiare e distruggere l’odio.

Perciò è necessario che questa lettera che tu ora stai leggendo serva a qualcosa.

A unire persone, a fare atti di pace e di bontà, ad aprire gli occhi a chi prima non riusciva a vedere.

Questa non è una lettera qualsiasi, è un’iniziativa delle tre Scuole di Magia e Stregoneria d’Europa per far capire che esistono più tipi di amore ma che tutti servono a compiere qualcosa di migliore.

Stasera quando andrete a dormire pensateci.

Avrete sette giorni di tempo per fare un atto d’amore alle persone che vi stanno intorno.

Se avrete fatto anche solo un gesto di bontà sincero e disinteressato fra sette giorni, il 21 marzo, riceverete una sorpresa.

       

I Presidi delle scuole di Beauxbatons, Durmstrang e Hogwarts.

 

La prima cosa che passò in mente a Ron fu “ma che scemenza”.

Davvero si aspettavano che con quella stupida lettera avrebbero fatto qualcosa di buono?

Stava per girarsi verso Harry per dirgli cosa ne pensava di quella roba quando, stranamente, trovò che il suo amico stava ancora riflettendo, la lettera in mano.

- E’ un’idea interessante.- disse Hermione appena ebbe finito di leggere– Non avrei mai pensato che Silente avrebbe usato dei metodi così sottili per instaurare un po’ di pace dopo quello che abbiamo passato con Voldemort… voglio proprio vedere come andrà a finire!-

Harry posò la lettera.

-Penso che la maggior parte delle persone farà qualcosa solo per il gusto di sapere cos’è la sorpresa… in ogni caso è pur sempre un miglioramento, non credete?-

Ron non ne era convinto e così molte altre persone.

La Sala Grande ora difatti aveva la stessa cacofonia di un vespaio, indice che comunque quella lettera qualcosa aveva già fatto.

 

Erano in biblioteca da due ore.

Due ore erano veramente troppe… due ore! Oddio, ormai Ron non riusciva a pensare ad altro oltre che erano due che era dentro alla biblioteca con un libro in mano.

Due ore…

Due ore, l’ho già detto?

-Si, Ron.-

Il ragazzo alzò la testa sorpreso.

Hermione riusciva a leggere nel pensiero?

-Si, Ron, ti ho detto.-

-Cosa?- chiese confusamente.

Hermione sospirò.

-Mi hai appena chiesto se lunedì ci sarà la prova di Trasfigurazione e io ti ho risposto di sì.-

-Ah.-

Ron ingoiò la saliva.

-Ultimamente Ron soffre di perdita di memoria a breve termine!- scherzò Harry –E spesso è distratto. Tu lo sapevi, Hermione, che questi sono sintomi di innamoramento?-

La ragazza arrossì leggermente mentre Ron si stava strozzando con la sua stessa lingua.

-Oppure ha la malaria. Insomma, o uno o l’altro.- Stavolta il ghigno di Harry non solo era visibile ma era anche ben sottolineato dalle risatine degli altri compagni.

-Tu cosa ne pensi, Ron? Sei innamorato o ammalato di malaria?-

-Io… - balbettò questi maledicendo l’amico in tutte le lingue che conosceva… ehm, in inglese. –Io, veramente…-

-Zitti voi laggiù in fondo!- urlò Madama Pince salvandolo in corner.

Ron poté riprendere una colorazione del viso umana e approfittando del momento di silenzio per salutare tutti se ne andò dalla biblioteca.

 

Tre giorni erano passati da quel “inconveniente” e Ron non aveva spiaccicato parola con nessuno dei suoi compagni di stanza.

Era troppo offeso con loro per averlo preso in giro davanti alla sua Hermione!

Nel tempo che aveva passato da solo intanto aveva scoperto che ogni volta che si faceva un gesto di bontà una stellina colorata e lampeggiante si accendeva sopra la sua testa.

Una cosa molto imbarazzante, che veniva però mitigata dal fatto che tutti in quei giorni aveva sopra di loro delle stelline al neon.

Perfino Malfoy ce ne aveva un paio!

Il terzo giorno però decise di perdonare Harry per il brutto scherzo alla biblioteca… non ce la faceva più a vedere le stelline del suo migliore amico piangere ogni volta che Harry gli chiedeva di scusarlo e lui rifiutava!

Era uno spettacolo penoso!

E così la sera del terzo giorno si erano trovati di nuovo a chiacchierare insieme nella loro stanza.

Di Hermione.

- E’ una bella ragazza.- aveva detto Seamus.

-Si e anche molto intelligente!-

-E dolce, quando vuole!- aveva aggiunto Neville.

E fin qui tutto bene, Ron era ancora riuscito a tenere i suoi istinti omicidi a freno. Fu la frase pronunciata da Harry che lo aveva fatto infuriare!

-E scommetto che è una tigre a letto!-

Non ci aveva visto più.

Senza preavviso e con uno scatto degno di un centometrista era piombato addosso a Harry.

-Prova a ripeterlo!- aveva ringhiato furibondo.

Harry lo aveva guardato e aveva sfoggiato quel sorriso sfrontato che ultimamente gli capitava spesso sulle labbra.

-Ho detto: scommetto che è una tigre a letto.-

Ron gli aveva tirato un pugno nello stomaco.

-Come osi! Non provare mai più a dire una cosa simile sulla mia Hermione!-

Harry si era piegato su sé stesso con le braccia attorno alla pancia.

Gli altri erano subito entrati in azione: Neville aveva aiutato il povero piccolo Potter e Seamus e Dean avevano calmato la bestia feroce, alias Ron.

Lo stesso Ron che si era reso conto di quello che aveva appena detto: la mia Hermione, la mia.

Era innamorato cotto.

 

Un quarto d’ora più tardi Ron chiese scusa a Harry.

-Non ti scusare, amico. Ti ho provocato apposta, anche se non mi aspettavo il pugno!-

Harry si passò una mano sullo stomaco.

-E perché lo hai fatto?- domandò Ron sorpreso.

-Perché lo abbiamo fatto, vorrai dire! – indicò gli altri compagni di stanza –E’ da giorni che cerchiamo di farti ammettere che sei completamente partito per Hermione!-

-Ma… ma perché?- chiese ancora.

Harry sorrise affettuosamente.

-Per aumentare le stelline, ovvio.-

Ron sorrise.

-Grazie amici.- rispose soltanto.

 

Da quel momento per Ron tutto fu diverso.

Era come se avessero finalmente acceso la lampadina e adesso potesse finalmente vedere le cose attorno a sé!

Prima di tutto si era reso conto dell’effetto devastante che Hermione aveva su di lui; ogni gesto, ogni sua parola si imprimeva profondamente dentro il suo cuore, lasciandolo triste o felicissimo.

Si accorse anche che l’amore era come ascoltare una canzone stupenda, una di quelle che vuoi riascoltare mille e mille volte, una di quelle che canti tutto il tempo e con cui ti svegli la mattina.

Quei quattro giorni per Ron passarono proprio così, con una canzone in mente e un sorriso sulle labbra.

 

Era trascorsa una settimana da quando avevano ricevuto la lettera e ognuno era curioso di sapere che cosa sarebbe stata la sorpresa.

Ovunque potevi sentire ipotesi su ipotesi!

Ron non ci pensava neanche a dir la verità… preferiva ricordare il sorriso particolarmente dolce di Hermione la sera prima o il suo bacio della buonanotte sulla guancia.

Fu per questo che non provò delusione quella sera quando tutti videro che in Sala Grande per cena non c’era nulla di speciale o di fantastico.

Era una sera come tutte le altre sere… a parte il sorriso particolarmente allegro di Silente e le stelline che si muovevano come pazze sulle loro teste.

Andò a dormire sereno e fece anche un sogno dove decideva di scrivere una bellissima lettera d’amore a Hermione.

Si ricordava anche qualche parola come… uhm, il mondo nei miei occhi?

 

La mattina dopo si svegliò lentamente.

Sentiva qualcuno parlottare vivacemente ma non se ne curò, si stava così bene sotto le coperte!

Solo dopo un po’, quando percepì un peso accomodarsi sul suo letto, decise di aprire gli occhi.

Quello che vide fu una sorpresa.

-Buongiorno, Ron.- gli disse una voce dolce –Hai dormito bene?-

-Io, Hermione...- balbettò lui preso in contropiede.

La ragazza gli sorrise, si chinò e lo baciò.

-Grazie, Ron.- gli sussurrò quando il bacio finì –Grazie per la lettera! Anch’io ti voglio bene, anch’io voglio provarci a stare con te!-

Non ebbe il tempo per capire, Hermione lo baciò e tutto passò in secondo piano.

Poteva sentire un piano suonare.

 

Era passato un mese, un bellissimo mese con la sua bella Hermione a baciarla e a stringerla tra le braccia!

E tutto era cominciato da quella pazza idea di Silente di creare un mondo migliore dopo la sconfitta di Voldemort partendo dalle generazioni più giovani, una trovata geniale a dir la verità.

Infatti non solo i ragazzi avevano scoperto che si era più felici nel fare atti di gentilezza verso, nel caso di Ron, i serpeverde ma che la ricompensa finale c’era eccome.

L’avevano capito la mattina dopo quando tutti bene o male avevano ricevuto un dono, un pensiero.

Ron aveva avuto Hermione, Harry un primo bacio da una persona ancora sconosciuta, Neville un regalo particolarmente dolce dalla nonna e così ogni alunno e insegnante delle tre scuole.

Ron per di più aveva capito che la lettera che Hermione aveva ricevuto non era altro che quella che lui aveva sognato quella notte.

Una lettera che faceva più o meno così:

 

Hermione,

lascia che io ti porti in un viaggio

Attraverso il mondo e ritorno

E se non vorrai muoverti

Resta semplicemente lì

E adesso lascia che la tua mente vaghi

E che il mio corpo ti parli

Lascia che io ti mostri il mondo nei miei occhi!

Ti amo

Tuo Ron

 

 

 

Hola! Questa storia partecipa alla sfida indetta da Makichan

(qui c’è l’indirizzo di riferimento ma c’è anche un topic sul forum di Efp se volete [url]http://www.immaginifico.com/blog/?page_id=164[/url] )

 

World in my eyes che ho citato nella lettera che Ron scrive a Hermione è una canzone dei Depeche Mode e quindi i diritti sono loro. Io ne ho fatto una traduzione abbastanza libera, nel senso che non ho tradotto proprio alla lettera… ehm ehm^_^!

In ogni caso questa è solo la prima della storie che ho intenzione di fare seguendo le tracce delle canzoni dell’album dei Depeche Mode “Violator”. Ne farò altre, non so bene quante, e con diversi pairing  e quindi aspettatevi anche qualche yaoi^^!

 

Ehi gente, ma vi rendete conto che questa è una delle mie primissime storie non yaoi?? Wow O.ò…

 

Commentini-ini-ini?

 

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