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Autore: _Frame_    28/07/2012    3 recensioni
Naomi Misora ha lasciato il sentiero.
Si è addentrata nella parte oscura della foresta.
Ogni bosco... nasconde i suoi lupi.
Genere: Dark, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Light/Raito, Naomi Misora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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GUARDATI DAL LUPO
 

-Piccola Cappuccetto Rosso, vai dalla tua nonnina che è tanto malata e portale questo cestino con dentro la focaccia ed il vino.

Lui è morto.
Nulla lo porterà più in vita.
Ma lo ha giurato a se stessa, Naomi Misora. Ora la vita non ha più certezze. Il mondo le è crollato sotto i piedi, sgretolandosi come una fine lastra di ghiaccio.
Ma deve andare, deve proseguire. Se la vita di Raye è stata stroncata, la sua continuerà inesorabilmente a scorrere.
Non deve fare altro che seguirne il flusso.
 

-Segui il sentiero che porta fino alla casa della nonna.
 

Andrà alla polizia.
Ormai può permettersi di giocare tutte le sue carte, anche quelle più azzardate. Non ha nulla da perdere.
Sono passati anni da quando lei… da quando loro hanno lavorato insieme per rinchiudere B dietro le sbarre. Misora era stata solo una marionetta nelle mani di L? Questo le bastava. Era sicura che ora non avrebbe rifiutato di farla partecipare alle indagini o, perlomeno, di lasciare che lei gli fornisse le informazioni necessarie, anche senza vederlo di persona. Non che fosse mai successo.
Andrà tutto bene.
Lei incontrerà L e Kira farà la fine che merita.
 

-Mi raccomando, Cappuccetto Rosso, non addentrarti da sola nel bosco, non lasciare il sentiero! Oppure il Lupo Cattivo ti mangerà in un sol boccone!
-Non ti preoccupare, mammina. Sarò prudente!
Le promette lei.
 

La Misora non è una semplice ex agente dell’ FBI.
Un intuito fuori dal comune. Tenacia e coraggio da far invidia anche ai più tosti e validi poliziotti in circolazione.
Sa che dovrà essere prudente. È già riuscita abilmente ad entrare nella testa di Kira. Un volto ed un nome. Il primo sarebbe alquanto sospetto da nascondere, ma il nome…
Kira non riuscirà mai a far roteare la falce sopra la sua testa. La cosa più importante è arrivare incolume dinnanzi ad L.
Ma, solo dopo potrà dirsi davvero al sicuro.

-Il quartier generale ora è vuoto, mi dispiace, signorina. Se vuole lasciarmi un nominativo, però, la farò richiamare al più presto.
-Ma io devo parlare con L ora. È una cosa urgente! Si tratta del caso Kira, ho delle informazioni che potrebbero essere utili per le indagini.
 
Un paio di occhi animaleschi la osservano. Famelici, ma al tempo stesso cauti e, soprattutto, ammaliatori.
Due lanterne nel buio di quella che sembra la notte più oscura di tutte.
 

-Ciao, bella bambina. Dove stai andando di bello con quel cestino?
-Vado a casa della nonna a farle visita.
Risponde lei, orgogliosa.
Nessuno può farle del male.
 

-Scusi se mi sono permesso di ascoltare, ma ho sentito che parlavate del caso Kira, e che aveva delle importanti informazioni a riguardo.
Misora lo osserva, prendendo le distanze. Rilassa il viso, continuando a guardare la reception e la figura di L si fa sempre più lontana.
Sospira. In fondo, è solo un ragazzo. Il figlio di un sovrintendente, per di più, da quel che ha potuto capire.
-Forse questo non è il luogo più adatto per discuterne.
Continua lui, con una naturalezza così spontanea che viene davvero da chiedersi se non sia finzione.

 
-Prendi l’altro percorso, arriverai più velocemente.
La bambina s’incammina tutta contenta.
Questo lupo è davvero una cara e brava persona, pensa tra sé e sé.
 

Nulla può farle del male.
Prima o poi, qualcuno arriverà al quartier generale. Una chiacchierata con questo ragazzo potrebbe davvero far passare il tempo più velocemente. Se anche lui, come sostiene, sa qualcosa di importante sul caso Kira, potrebbe essere una conferma delle sue intuizioni.

 
Il lupo si accarezza la pancia gonfia come un pallone.
Cribbio, pensa, quasi esplode! Ma un po’ di spazio c’è rimasto, e anche quella sciocchina ingenua di Cappuccetto Rosso finirà ben presto tra le sue fauci.
Ma, pazienza, caro mio, continua a ripetersi la belva.
S’infila la camicia da notte, gli occhiali e la cuffia della vecchia. Con un balzo si fa scivolare sotto le coperte, sollevando il lenzuolo fino alla punta del naso.
Travestimento perfetto.
È questo il trucco, continua a pensare il lupo. Prendi ciò che le è più caro e sfruttalo contro di lei.
Perché mai dovrebbe sospettare della sua nonnina?
 

-Avevamo in programma di sposarci in primavera ma, ora che lui se n’è andato, non so cosa sia meglio per me.
Naomi Misora non è tipo da rivelare queste cose ad un estraneo. La sua naturale ed innata prudenza glielo impedirebbe, reduce da anni in servizio.
Eppure, questo ragazzo così all’apparenza innocuo, così sveglio e brillante. Fin troppo simile a Lui per non rimanerne impressionati e, in qualche modo… ammaliati.

-Perché non indaga insieme a noi?
Lavorare… di nuovo di fianco ad L? Per il caso Kira? Colui che le ha strappato via delle braccia Raye?
Per un attimo, Misora perde il controllo. Euforia? Entusiasmo? Sentirsi così vicini alla meta è un’emozione inebriante, che le offusca i sensi in uno schiocco di dita.
 

-Arriverò prima alla casa della nonna, così la focaccia sarà ancora calda al punto giusto. Oh, quanto sarà felice di vedermi, la mia cara nonnina! Anche se la mamma aveva detto di non percorrere altre strade, perché rifiutare l’invito di una scorciatoia? Quel lupo è stato davvero gentile!
 

-Ora avrei bisogno solo di confermare la sua identità. Basterà un semplice documento .
Naomi Misora allunga la mano verso di lui. Stretta tra le dita, la sua condanna a morte già firmata.
 

Cappuccetto Rosso apre timidamente la porta, richiudendola subito dietro di sé.
-Sono arrivata, nonnina!
-Entra pure, cara! Vieni a farti abbracciare da questa povera vecchietta!
Che strana voce, pensa la bambina.
Bah… sarà la malattia. A volte i germi fanno davvero brutti scherzi, le aveva insegnato il papà.
Cappuccetto Rosso arriva ai piedi del letto. La sua adorata nonnina è rintanata sotto le coperte.
È davvero lei, pensa.
Ora è al sicuro.
Il lupo non è più un pericolo.
 

È una strana sensazione.
Erano anni che non sentiva davvero la presenza di L sopra la sua pelle.
È quel brivido che le fa riaccendere una vecchia scintilla ormai smorta,e coperta dalla fuliggine dell’ordinario.
Questo ragazzo… è fin troppo simile a lui. Lo stesso tono rassicurante, da farlo sembrare quasi un predatore di fiducia altrui.
Catapultata di nuovo davanti ad L, Misora non può che cedere.
 

-Oh, nonnina! Ma che occhi grandi che hai!
-È per guardarti meglio, bambina mia.
Risponde la solita voce, che si sta inasprendo ancora di più.
-Caspita, nonnina! Ma che mani grandi che hai!
-È per abbracciarti meglio, tesoro mio.
La voce della nonna si sta accartocciando. Come un disco rotto, che tenta di tornare sulla retta via.
Cappuccetto Rosso guardò meglio.
Ecco perché è così, pensò.
La sua bocca ha qualcosa di insolito, oggi.
 

-Scusa, posso chiederti perché continui a guardare l’ orologio?
Il ragazzo solleva il capo, e gli occhi non nascondono una nota d’impazienza mista a… a…
Non riuscì a capirlo subito, Misora. E non ebbe più tempo per pensarci.

-Questo? Vede il fatto è che…
La lancetta scoccò i quaranta secondi.
 
 

            -È PER MANGIARTI MEGLIO!
 
 

Questa volta, il cacciatore non verrà a tirarla fuori dalla pancia del lupo.
 
FINE
     

   
 
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