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Autore: _ALE2_    11/02/2007    1 recensioni
Angel e Ryan...due vite che si intrecciano per volere del destino...un nuovo pericolo minaccia Tokyo...riuscirà l'amore a vincere sul male?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La nuova cameriera Ciao a ttt… siamo di nuovo qui…nn vi raccontiamo cs abbiamo passato per pubblicare la ff!!! Ma alla fine c siamo riuscite…Speriamo ne valga la pena!!!
Vi raccomandiamo (imponiamo! ^   ^ ) d commentare tanto tanto, per aiutarci a migliorare d più la nostra storia… Cmq abbiamo deciso d inserire subito anche il primo capitolo, solo il prologo era un po’ misero… vabbuò ora vi lasciamo alla lettura COMMENTATEEEEEEE… kiss Ale and Ale
P.S. per chiarire: le frasi scritte in corsivo sono i pensieri dei personaggi!!! Buona lettura!!!


Angel correva per il parco “oh no rischio di fare tardi” accelerò l’andatura, “non si può fare tardi il primo giorno di lavoro…” guardò l’orologio, che segnava le due e un quarto “accidenti devo sbrigarmi!”. Corse a più non posso finché non arrivò davanti al cafè Mew Mew. Si aspettava che qualcuno l’aspettasse per accoglierla, ma all’entrata non c’era nessuno e così si addentrò da sola oltre il cancello. “È permesso? Sono Angel, la nuova cameriera!” trovò la porta del cafè aperta, vi entrò: il locale era vuoto, le sedie erano ancora girate sui tavoli, non si sentiva nessun rumore. “che strano, qualcuno dovrà pur esserci…” camminò lentamente per la sala fino a che, avvertendo dei passi dietro di lei, si girò di scatto “chi sei?” un ragazzo molto alto dai lunghi capelli marroni si parò davanti a lei “Sono Kyle, lo chef del locale. È un piacere poterti rincontrare…tu sei Angel, giusto?” Lei lo guardò negli occhi, riconoscendo in lui la persona con cui aveva parlato il giorno prima. “Ah si… sono io Angel, sono venuta qui come mi avevate chiesto” “Già, scusa l’accoglienza, ma a quest’ora le altre ragazze non ci sono: è per questo che ti ho fatto venire tanto presto”  Kyle si inginocchiò e le prese la mano per baciarla. “La tua bellezza mi lascia letteralmente incantato” Angel sorrise ed arrossì lievemente “Ehm… i dolci che serve questo cafè sono buonissimi, è un piacere conoscere il loro artefice!”disse, cambiando argomento. Kyle sorrise “Vieni con me, ti mostro il resto del locale” “Grazie”. Si diressero verso una porta, il ragazzo l’aprì e fece entrare Angel in una stanza accogliente “Questa è la cucina. È qui che preparo i miei famosi dolci; a proposito, ne ho uno pronto qui per te” Le mostrò un’enorme fetta di torta alle fragole “Ma è stupenda! Davvero la posso mangiare?” “Certo, è un piacere cucinare per una splendida creatura come te” Angel si ritrovò ad arrossire nuovamente, "certo che questo qui è proprio strano, ma è gentilissimo non c’è che dire!"  si sedette accanto a lui e cominciò a mangiare di gusto“È  davvero squisita” “Grazie, ci tengo a testare i dolci che invento” “L’hai inventata tu?” “Si… mi diverte molto sperimentare nuove combinazioni per i dolci” “Sei bravissimo” notò un’altra fetta di torta sul tavolo “Deve unirsi qualcun altro a noi? Un’altra cameriera?” “il ragazzo sorrise “No, si tratta del proprietario del cafè; è un mio amico e vive qui insieme a me” “Capisco” Kyle si alzò e andò vicino al forno. Angel avvertì un rumore di passi che scendevano le scale “Eccolo che arriva” “Kyle, non apriamo il locale oggi?”. La ragazza guardò verso la porta, un ragazzo abbastanza alto e biondo era sulla soglia “Ryan ti presento Angel, la nuova cameriera” Ryan si avvicinò a lei “Piacere, Ryan” le porse la mano, con aria abbastanza seccata “Piacere,  Angel” La ragazza si trovò a fissare gli occhi di lui: erano di un azzurro freddissimo, ma l’attraevano magneticamente. Al contrario, il ragazzo faceva di tutto per non incrociare il suo sguardo, imbarazzato. Kyle si fermò a fissarli un attimo, e sorrise sotto i baffi.
“Allora, Angel, vogliamo aprire?” “Certo!” “Io vado a fare un giro” Kyle sorrise ancora "incredibile..."

Alle tre il cafè era letteralmente pieno e Angel si trovò da sola a servire tutta quella gente: correva letteralmente da un lato all’altro della sala senza fermarsi un secondo. “Cameriera? Ci porta il conto?” “Cameriera, che fine ha fatto la mia crostata?” "Non è possibile che ci sia tanta gente, da sola non ce la farò mai… Arrivo un attimo di pazienza…uff!”. Ad un certo punto, si aprì la porta del cafè e due ragazze vi entrarono: una era bassina con i capelli neri, l’altra, più alta, aveva i capelli verdi. Kyle si avvicinò a loro. “Mina, Lory…posso presentarvi la nostra nuova cameriera?” indicò Angel, le due ragazze le si avvicinarono e quella con i capelli verdi le porse la mano “Piacere io sono Lory e lei è Mina, lavoriamo qui al cafè” Angel sorrise e le strinse la mano “Io sono Angel, da oggi lavorerò anche io qui” Lory sorrise, mentre Mina la guardava in cagnesco. “C’è qualcosa che non va, Mina?” Lory la fissava imbarazzata “Si. Kyle? Ho bisogno di parlare con Ryan, è in casa?” Kyle si avvicinò alle ragazze “È di sopra” Mina si girò di scatto e si avviò verso le scale e, mentre  le saliva, riprese a squadrare Angel. "Però… che tipino simpatico" “Lory, puoi andare gentilmente a cambiarti? Qui c’è bisogno del tuo aiuto”. In quel momento, altre tre ragazze entrarono “Ehi Kyle! La prossima consegna?”. Una ragazza bassina con dei lunghi capelli biondi si avvicinò a Kyle “Si, Berry. È quasi pronta” La nuova sopraggiunta si voltò verso Angel “E tu chi sei?” “Ehm, sono la nuova cameriera. Mi chiamo Angel” le due ragazze entrate con Berry le si avvicinarono “Una nuova cameriera? Che carina! Comunque piacere, io sono Strawberry” Angel le diede la mano esitando “E io Paddy!” “Inizi oggi?” “Si, ho parlato con Kyle ieri e oggi sono qui…” Paddy le si avvicinò “Sei più grande di Strawberry… quanti anni hai?” “Diciotto.” “Ha l’età di Pam!” “Pam? Chi è?” “È un’altra cameriera solo che, per impegni personali, viene raramente al cafè” “Allora Angel, non mi sembra che tu sia di Tokyo, giusto?” “Si… beh… veramente…” Ryan scese le scale, seguito da Mina “Ehi voi quattro, non è il momento adatto per chiacchierare: il cafè è pieno. Dovete lavorare!” le ragazze si girarono verso Ryan e si voltarono di nuovo “È quel brutto antipatico di Ryan! Mai una volta che usasse un tono più gentile! Deve sempre farsi riconoscere!” “Muoviti a lavorare Strawberry, altrimenti ti sottraggo il tempo che perdi dalla paga…” “Corro, corro! Uff… che antipatico!” Angel sorrise, vedendo quella scenetta. "Certo che qui c’è proprio un bel clima…sono tutti amici" si voltò verso Ryan e vide Mina che la squadrava minacciosa "Non tutti…"

“Ah, che stanchezza!” Strawberry si sedette ad un tavolino e stese le gambe. “Mamma mia, certo che qui viene tantissima gente!” Angel si avvicinò a Strawberry e si sedette vicino a lei “Già…non è proprio una passeggiata!” Lory si unì alle due che ridevano, mentre Paddy scivolava sulla scopa, con lo straccio bagnato, per il locale “Mi chiedo sempre come faccia ad avere tutte queste energie…io sono distrutta!” “Come se lavorassi tanto…” Mina si intromise nella discussione “Mina, non essere sempre antipatica!” Angel la fissò e notò che la guardava nuovamente storto. “Comunque io vado a casa, ci vediamo domani, buonanotte a tutte quante!” Mina si diresse a passo veloce alla porta e uscì dal locale. “Non farci caso, si comporta sempre così, è il suo carattere…” “Sarà… ma temo di non andarle troppo a genio.” “Allora, Angel, dicci un po’ di più sul tuo conto… di dove sei?” “Sono americana, di Boston” “E come mai sei qui in Giappone? “Mio zio doveva trasferirsi qui per affari, e mi ha portata con se”  “Ragazze? Vi ho portato una sorpresa per festeggiare l’arrivo di Angel nel cafè” Kyle arrivò portando una torta al cioccolato “Wow! Kyle sei davvero un angelo!” il ragazzo poggiò il dolce al centro del tavolino e le ragazze si sedettero attorno. Si unì anche Ryan, che si sedette con loro. “Buon appetito!” “Ragazzi! È eccezionale! Mai mangiata una torta buona come questa!” Paddy si lanciò sulla torta e ne prese un altro pezzo. “Calmati Paddy, ce n’è per tutti!” “Complimenti Kyle, è davvero buona.” “Grazie Ryan, ma non sforzarti a mangiarla: so bene che non gradisci il cioccolato” Strawberry si girò di scatto verso Ryan “Non mangi cioccolata? Ecco perché sei così acido…” Ryan sbuffò e continuò a mangiare, Paddy si voltò verso Angel “Allora Angel, hai detto che sei qui con tuo zio e i tuoi genitori?” Angel sobbalzò “Ehm, a dire il vero mia madre è morta quando ero molto piccola e mio padre nell’incendio di Boston, quattro anni fa.” “Oh… scusami! Non volevo metterti a disagio” “No, non c’è nessun problema.” Calò sul gruppo un silenzio imbarazzante che Kyle, dopo un po’, ruppe. “Boston? Quindi sei americana?” “Certo!” “Che coincidenza! Anche io e Ryan lo siamo, però veniamo dalla California” “Mio zio si è dovuto trasferire qui per portare avanti le sue ricerche” “Ricerche? È uno scienziato?” “Si, come mio padre, studia l’inquinamento. È venuto qui, in Giappone, per portare a termine un suo studio sul tasso di inquinamento nell’Est” Strawberry e Paddy si alzarono “Interessante ma, purtroppo, si è fatto tardi. Dobbiamo proprio andare!” “Già, già” “Ciao a tutti!” “Aspettatemi! Vengo con voi.” Lory si alzò “Buonanotte, ci vediamo domani.” Kyle si alzò e iniziò a prendere i piatti, Angel l’aiutò ed andarono in cucina, seguiti da Ryan. “Allora se non c’è più niente da fare, io vado!” “Si, ok… solo un favore: potresti portare fuori la spazzatura?” “Senz’altro” Angel prese un sacco, Ryan ne prese  un altro e, insieme, si avviarono al bidone. “Allora sei americano anche tu…” “No, almeno non propriamente: ho vissuto lì, ma mio padre e mia madre erano giapponesi” “Erano?” “Sono morti anche loro parecchi anni fa, in un incendio…” “Oh…” continuando a camminare, si avvicinarono al bidone; Angel lo aprì e buttò il suo sacco Ryan, invece, ebbe qualche difficoltà. “È pesante, ti aiuto.” Angel lo sollevò e lo buttarono insieme “Però! Sei più forte di quello che sembri” Angel sorrise “Non sai ancora niente di me…” Ryan sorrise e la guardò “Beh…buonanotte” “Buonanotte, ma non preferisci essere accompagnata?” “No… non preoccuparti abito qui vicino e poi, l’hai detto tu, sono forte… so cavarmela” “Ok…allora ciao.” “Ciao” Angel si voltò e si allontanò. Ryan rimase qualche secondo a fissarla e poi ritornò nel locale.

Il pomeriggio dopo, Angel arrivò al cafè in anticipo, aprì il cancello e percorse a grandi passi il cortile, prese le chiavi e aprì la porta: il silenzio totale la accolse. “Ehi, Kyle? C’è nessuno?” si avviò verso la cucina, ma la trovò deserta "strano… a quest’ora Kyle non dovrebbe preparare i dolci?" Angel fissò perplessa il forno spento, poi salì le scale e si avviò al piano di sopra, pensando che almeno Ryan fosse in casa. Arrivò davanti alla porta di una stanza; bussò senza ottenere risposta “Ryan?” Aprì la porta, ma nella stanza non c’era nessuno. Osservò la stanza del ragazzo: era insolitamente spoglia, c’erano solo un letto, un comò ed un computer. Sorrise: era incredibile quante cose avessero in comune e, guardando quella camera, Angel si ritrovò a pensare alla sua, identica eccezion fatta per la presenza di un televisore. Si avvicinò al comò, vide una foto, la prese in mano e la guardò: tre volti felici che sorridevano abbracciati, una felicità talmente profonda da essere riflessa negli occhi azzurriblu che scintillavano, occhi luminosi, vispi, vivi. Angel posò la foto e si allontanò dalla camera; scendendo le scale, si fermò davanti ad uno specchio e si contemplò, fissando con attenzione i suoi occhi: non erano più luminosi, non risplendevano di felicità da tanto tempo "Già… ma da quanto tempo?" Si immerse nei ricordi, cercando di ricordare quello attimo di felicità che le faceva brillare gli occhi; non ci riuscì, anzi, non ricordò nient’ altro al di fuori di quella notte tremenda, in cui il suo mondo crollò, lasciando il posto all’inferno nel quale viveva. Chiuse gli occhi e sorrise "Strano...cerco il ricordo della mia luce, e ricordo solo il momento in cui l’ho persa…" sospirò come per farsi forza, lentamente scese le scale ed arrivò in cucina, dove prese posto su una sedia. In quel momento, la porta si aprì “Incredibile! Abbiamo girato tutta la città, interrogato decine di persone…com’è possibile che nessuno abbia veramente visto quelle creature? Hanno terrorizzato mezza città!” “Non ti tormentare troppo: la gente tende a rimuovere tutto ciò che li traumatizza, senza contare che quello che hanno visto non era neanche normale… avranno pensato ad un errore” “Già… comunque ho deciso di riprovare domani, prima o poi dovrò pur scoprire qualcosa!” “Sei sempre il solito, la parola ‘arresa’ non è mai rientrata nel tuo vocabolario…” “Non posso permettere che delle creature attacchino persone innocenti!” Angel ascoltò la conversazione in silenzio, senza rivelare la sua presenza. “È anche vero che, da quando sono comparsi, non hanno mai fatto del male a nessuno: tutte le vittime sono sempre riuscite a scappare…” Ryan appese la giacca all’appendiabiti “Si, tutte le vittime hanno rivelato, nelle varie interviste, che qualcosa aveva trattenuto quei mostri, dando loro il tempo di scappare”  “È un vero mistero…” “Già…è per questo che devo risolverlo” “A te i misteri non sono mai piaciuti…” “Comunque, non saranno troppo diversi da quelli già affrontati…” Kyle si diresse in la cucina, dove trovò Angel affacciata alla finestra, intenta a guardare fuori. Ryan seguendo l’amico, entrò anche lui e si fermò quando la vide. “Angel?” Angel si voltò di scatto lasciando che il sole le illuminasse il viso sorridente “Oh siete arrivati, non vi ho sentito entrare…” I ragazzi rimasero fermi per qualche secondo, arrossendo: il viso candido della ragazza splendeva illuminato dal sole, gli occhi color dell’oro si confondevano nella luce, ed i capelli verdi pareva brillassero. Kyle le si avvicinò “Scusami Angel, ieri non mi hai lasciato il tuo numero di telefono e quindi non ti ho potuta avvisare: oggi il cafè rimarrà chiuso. Io e Ryan, questa mattina,  abbiamo avuto da fare e non ho avuto il tempo di preparare nemmeno un dolce” Angel sorrise di nuovo facendo tremare leggermente Ryan, che continuava a fissarla, incapace di levarle gli occhi di dosso. “Non preoccuparti… piuttosto, se mi dai un pezzo di carta te lo segno” Ryan si voltò, prese un block notes e glielo porse, Angel lo prese accennando un grazie sottovoce, scrisse il numero e glielo ridiede “Allora, cosa faccio? Vado via?” Kyle sorrise “Certo, hai la giornata libera… non preoccuparti, ti pagheremo l’inconveniente” le prese la mano e la baciò nuovamente “Non ce n’é bisogno…” Angel arrossì imbarazzata “Oh! Che sbadato! Non ho comprato il tè alle fragole!” Kyle si batté una mano sulla fronte “Cosa volete farci… sono uno sbadato! Mi toccherà uscire un’altra volta per prenderlo!” “Non preoccuparti Kyle…vado io” Ryan uscì dalla cucina e scomparve dietro l’anta della porta. “Allora vado anch’io!” Angel si avvicinò a Kyle, gli tirò un bacio sulla guancia e corse verso Ryan. Kyle rimase a pensare un po’, poi scese nel laboratorio.
Angel corse a più non posso ed arrivò di fianco a Ryan “Ohi, Ryan aspettami!” Ryan si voltò e la vide arrivare dietro di se “Devi venire da qui?” Angel gli sorrise “Si… devo fare un salto da una mia amica…” “Capisco…”. Camminarono lentamente e vicini, senza che nessuno dei due dicesse nulla. Angel, ogni tanto, si trovava a fissare Ryan; le piaceva tentare di capire cosa provassero le persone, e in lui vedeva sempre e solo tristezza, una tristezza viva, che non l’abbandonava mai. Ryan guardava fisso davanti a lui in modo palesemente innaturale: faceva di tutto per evitare di guardare la persona che gli stava affianco; ogni volta che scrutava quegli immensi occhi gialli, cominciava a tremare lievemente e non riusciva a far cadere lo sguardo. Angel gli faceva paura, lo terrorizzava e lo attraeva; era convinto che gli leggesse dentro, che capisse cosa si celasse dietro ogni suo atteggiamento, dietro ogni sua frase. Stanco di tenere lo sguardo fisso a terra, si voltò verso di lei, incrociando il suo sguardo e capendo immediatamente che lei lo fissava da parecchio; confuso, la guardò stranito. Nonostante Ryan la fissasse, Angel ricambiava lo sguardo interessata e non accennava né ad arrossire né ad abbassare lo sguardo, cose che invece fece lui improvvisamente. Si fermò di scatto e la guardò nuovamente “Sono arrivato” Angel, che era poco avanti a lui, sorrise e lo salutò con un cenno della mano “Allora a domani” Ryan sussultò non riconoscendo il suo tono di voce, insolitamente freddo. “A domani” Ryan entrò nel supermercato mentre Angel proseguì dritta “Adesso, Ryan Shirogane, vediamo un pò chi sei!”

Angel uscì dall’ascensore, guardò spaesata il pianerottolo del palazzo dove si trovava finquando una porta non si aprì ed una ragazza non la chiamò sorridendo. “Mely, è un’eternità che non ci vediamo!” Angel si buttò al collo della ragazza che rispose all’abbraccio con la stessa intensità “Sono rimasta sorpresa quando ho saputo che ti eri trasferita qui, a Tokyo; pensavo non ne volessi sapere di lasciare l’America…” Le due ragazze entrarono in casa; Mely condusse l’amica in uno studio e la fece accomodare su di una sedia di fronte ad un computer. “Già… mio zio è dovuto venire qui e così ho deciso di seguirlo” “Ho capito! La cosa che mi ha stupito di più è che appena arrivata già mi dai da lavorare!” “Hai ragione…scusa il poco preavviso ma mi serve veramente il tuo aiuto!” l’altra sorrise maliziosamente “Chi è stavolta?” Angel sorrise “Ryan Shirogane, mi devi dire tutto!” Mely si concentrò sul computer e, dopo cinque minuti, alzò la testa fissando la ragazza stranita “Il tuo amico è uno che non vuole farsi trovare, non un indirizzo e-mail, non un contatto o intervento…” “Vuoi dire che non puoi trovare niente?” “Calma, calma, sono un hacker io! Posso fare tutto, solo che sarà illegale, per te ci sono problemi?” “No, basta che mi trovi tutto il possibile” “Mh…” Mely armeggiò vicino al computer ancora a lungo, poi si voltò verso Angel “Ok, ho qualcosa, ma purtroppo se ci entro il tuo amico saprà che qualcuno lo ha cercato” L’interessata si fermò a riflettere e poi disse “Ok, vai lo stesso”. Mely sorrise raggiante e girò lo schermo del computer verso Angel mostrandole una foto “È lui?” l’altra sorrise “Si” Mely la guardò “Allora, anni 19, nato in California dal Dottor Max Shirogane e da Lilith Moss, scomparsi entrambi nell’incendio della loro abitazione il tredici maggio del '93” “Dice qualcosa sull’incendio?” “Si,  fu di natura dolosa, ma non sono mai stati trovati i colpevoli” Angel fissò la foto “Poi?” “Dice che, attualmente, Ryan è sotto la tutela di Kyle Akasaka, un brillante scienziato amico del padre…a quanto pare, questo ragazzo è uno dei massimi esperti su gli Uma, gli animali non identificati” “Lo so cosa sono gli Uma…cosa dice in più su Ryan?” “Oh, pochissimo, so solo che il suo quoziente intellettivo è di molto al di sopra della media, a dieci anni il bambino poteva tranquillamente andare all’università, tanto è vero che si iscrisse a quella di Los Angeles, ma non la frequentò mai perché i genitori morirono e lui si trasferì qui a Tokyo, dove frequentò la scuola come tutti i bambini della sua età.” “Mh…” “Non è interessante, vero? A parte questo, il ragazzo è un totale mistero: è un miliardario che potrebbe avere tutto, ma non fa nulla, come se volesse rimanere nell’anonimato. L’unico contatto che ha con il mondo esterno, è un bar aperto circa tre anni e mezzo fa” Angel rimase a pensare un po’, riflettendo la discussione fra Ryan e Kyle, una frase le saltò alla mente, -non saranno diversi da quelli già affrontati- “Mely negli ultimi anni a Tokyo si sono verificate cose strane?” Mely strabuzzò gli occhi “Se sono capitate cose strane? Certo che si! Degli strani mostri attaccavano tutto e tutti tre anni fa, abbiamo rischiato grosso!” “E come li avete sconfitti?” “Delle strane creature, una squadra, cinque ragazze con dei poteri incredibili, si facevano chiamare Mew Mew” “Mew Mew? Hai detto così giusto?” “Si, perché?” Angel sorrise soddisfatta “Mi sei stata di grande aiuto” “Non capisco, non hai ottenuto niente…” “Angel la guardò sorridendo maliziosamente “Ti sbagli Mely, ho scoperto tutto invece!”

Ryan era rientrato al cafè verso le sei e mezzo. Dopo essere stato al supermercato, aveva passeggiato a lungo e non si era reso conto di quanto fosse tardi. Entrò nel cafè “Kyle?” nessuno rispose si avvicinò alla cucina, poi sentì il rumore di un phon e capì che l’amico era di sopra. Si sedette poi, stanco, si abbandonò con la testa sul tavolino di legno. Uno sbadiglio lo colse "Ho sonno, sbaglio a non dormire..." sbadigliò di nuovo "Chissà Strowberry cosa starà facendo? Probabilmente starà a telefono con Mark…" il pensiero di quei due insieme lo infastidì: da tempo era innamorato di lei, forse dal primo giorno che l’aveva incontrata, non si era mai dichiarato perché lei era follemente innamorata di Mark Aoyama, uno suo compagno di scuola, con cui si era fidanzata e nessuno li aveva più divisi. E lui? Lui si era rassegnato, dopo tre anni aveva trovato pace, non soffriva più come un cane, e non era più ossessionato da lei anzi, a mano a mano, il suo amore per lei si era lenito così tanto da tramutarsi in un profondo affetto. Si mosse un po’ e poi chiuse gli occhi blu "sono stufo di lavorare e di dovermi preoccupare di tutto… non ne posso più! Questo mio carattere è terribile… la mia mania di risolvere tutto…" aprì gli occhi di scatto e si alzò: un pensiero gli affollava la testa. Degli occhi, i suoi occhi, gli occhi gialli che gli leggevano l’anima e che lo facevano tremare. Allontanò quell’immagine dai suoi pensieri, poi il telefono squillò. Ryan rispose, mentre Kyle scendeva le scale e lo salutava, dirigendosi in cucina con l’intento di preparare la cena. Dopo poco, Ryan lo raggiunse, con un’espressione turbata “È forse successo qualcosa?” “Erano della polizia: hanno detto che un hacker è riuscito ad accedere al mio profilo e a scaricalo tutto, senza riuscire a fermarlo” Kyle si voltò verso di lui, ridendo “Non c’è da preoccuparsi… sono cose che capitano” “Già, ma non sono troppo conosciuto” “Sarà stata una tua fan” “Una fan esperta di computer, interessante…” Ryan si voltò e uscì dalla cucina. “Stai andando a lavorare?” Ryan non rispose, si limitò a salire le scale e a fissarsi allo specchio, "gli stessi occhi…"
  
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