Premetto subito che questa storia non è rivolta a idoli in particolare, ma a tutti, senza fare distinzioni.
 
 
 
6 settembre
 
Caro diario,
 
ecco un’altra giornata dove ho bisogno di te. Sei l’unico che puoi ascoltarmi, sapere tutto quello che ho dentro senza criticarmi, picchiarmi o giudicarmi.
Ormai sai a memoria qual è la mia situazione, ma ho bisogno di riscrivertela comunque, ho bisogno di dirlo a qualcuno, ma non ho nessuno con cui farlo. Mi vogliono tutti male.
Oggi mi hanno di nuovo picchiata e insultata. Si, di nuovo.
Solo perché ascolto musica diversa dagli altri, solo perché non seguo il rap o la moda di ora. Mi prendono in giro per quello che ascolto, pensano che sia da bambini di due anni.
Io sono sola contro tutti e per difendermi faccio quello che posso.
Non sono solo ragazze a picchiarmi, a tirarmi pugni, calci e schiaffi, ma anche ragazzi. Si anche loro. Sembra strana la cosa eh? Solo perché loro odiano il mio genere di musica.
Solo perché sono cantanti giovani che hanno avuto successo. Ma loro non sanno niente di come hanno riuscito ad avere successo, alle parole delle loro canzoni, perché se le ascoltassero molti cambierebbero parere. Io mi faccio coraggio ogni giorno, andando a scuola e sentendo musica con il mio Ipod. Spero ogni giorno che questa tortura possa finire, che tutti mi lascino in pace, a vivere la mia vita. Perché non me lo lasciate fare? In fondo, io cosa vi ho fatto? Nulla.
Siete solo voi, brutti deficenti che picchiate o offendete per risultare più popolari.
 
Come sempre torno a casa con le lacrime agli occhi. Non racconto nulla ai miei genitori, cerco di non darlo a vedere.
Corro  in camera mia, mi butto sul letto e inizio a piangere, come sempre, come tutti i giorni.
Perché mi fanno questo?
Perché?
E’ a la domanda che mi faccio, dopo ogni litigio, dopo ogni pugno preso.
Come ti ho già detto mille volte non ho nessun amico, apparte te e i miei cantanti preferiti.
Sono loro che ogni giorni mi danno la forza di andare avanti, di resistere, cercando di avere un po’ di felicità.
Prima di ascoltarli avevo molte amiche, ma ora più nessuna, erano tutte false.
Apparte che al giorno d’oggi è difficile trovare amiche vere e sincere. Sono tutte stronze e troie.
 
Studio, studio sempre per non distrarmi per non pensare a quello che mi accade nella giornata.
Cerco di farmi forza ogni giorno, ma prima o poi rinuncerò e cadrò in depressione.
Perché questo? Voglio vivere la mia adolescenza in pace.
 
Ormai questa storia va avanti da un mese. Ho pauta di andare a scuola, giro con la testa bassa e mi copro il più possibile, non voglio essere riconosciuta, voglio sparire dal mondo, voglio essere invisibile, senza che nessuno mi veda, senza che nessuno mi picchi.
 
Ogni notte mi addormento, con le lacrime agli occhi. Faccio incubi. Sento che mi insultano.
 
BAMBINA troia andicappata. Non sai ascoltare musica decente. Rifiuto umano.
 
Queste parole mi rimbombano nella mente quasi ogni notte. Mi sveglio, soffocando un grido e piango.
Soffoco per non far preoccupare i miei genitori.
Di notte non riesco quasi più a prendere sonno, quelle parole mi rimbombano in testa, non riesco a rimuoverle. Vorrei sparire dal mondo. In fondo hanno ragione. A cosa servo io?
 
E con questo per oggi ho finito, un altro sfogo che mi hai concesso. Grazie diario, ti scriverò di nuovo domani.
 
-Chrissy.
 
 
7 settembre
 
Caro diario,
rieccomi di nuovo qui a riempire di nuovo le tue pagine con le mie parole.
 
Oggi di nuovo mi hanno picchiata, mi hanno lasciato enormi lividi sulla schiena. Ho urlato dal male. Non ne posso più.
Sto facendo una vita di merda, indegna.
Oggi avevo messo nel mio zaino la maglia dei miei idoli. Questa mattina l’avevo messa nello zaino, ne sentivo il bisogno.
Loro quando hanno iniziato a pestarmi hanno preso il mio zaino e l’hanno svuotato. Tutti i libri per terra, compresa la mia maglia.
La video, si misero a ridere e la strapparono. Presero le forbici e la tagliarono. Poi la pestarono.
Io non seppi per cosa piansi. Forse per il male? Per la maglia? O forse era un problema mentale? Perché non ce la faccio proprio più.
 
Perché debbo soffrire così tanto?
Penso di essere sempre stata buona, non ho mai fatto del male a nessuno, anzi ho cercato di essere sempre disponibile. Pensavo che fosse questo che serve nella vita, ma mi sbaglio. Perché se non sei stronzo non ti salvi. Se sei debole muori, e gli stronzi ti calpestano.
 
E’ così che va la vita, non c’è nessun’altra spiegazione. Ed io, essendo debole, sia di animo che di cuore sono vittima di violenze.
 
Sono talmente così stufa di questa situazione.
Sono arrivata al culmine della mia pazienza, non ho più forze, le ho esaurite tutte, non ce la faccio più ad andare avanti così. Voglio farla finita. Perché lasciarmi sempre picchiare e soffrire ulteriormente? Così scrissi una lettera ai miei genitori dove spiegai tutto.
 
Così, dopo scesi in cucina, presi un coltello. Tornai in camera. Presi l’Ipod, lo misi sulla mia canzone preferita.
 
Punto al cuore la lama e mi uccido.
Senza più soffenze, senza più botte.
Così, muoio.
Felice. 
 
-Chrissy.
 
 
 
Cari lettori.
Dico subito che questa OS è puramente inventata, io non sono vittima di violenze.
È da un po’ di giorni che mi frulla in testa di scrivere una storia così, triste. Ne sentivo proprio il bisogno e l’ho scritta.
Spero vi piaccia. Io l’ho scritta con le lacrime agli occhi. E se penso che questo accade realmente, mi viene male.
Spero vi piaccia. Vorrei saperlo, magari tramite una rencesione.
-Asia