Buongiorno pulcine mie come state?
È vero,
non ho postato per un pochino ma ci sono state le vacanze di mezzo e tutti gli
impicci che solo d’estate si creano senza neanche sapere il perché!
Ora vi lascio al capitolo appena sfornato!
Erano passati tre
giorni da quel maledetto incidente, Niki e i gemelli andavano sempre in
ospedale o meglio Niki non si era mai mossa da li mentre Bill e Tom si davano i
turni per non lasciare mai sola quella povera ragazza.
Una volta al
giorno almeno uno di loro poteva entrare in quella stanza dove di solito c’era
un vetro che li separava da Chanel, Niki entrava quasi sempre ma a volte
lasciava entrare Bill; Tom non era MAI voluto entrare, nessuno degli altri
riusciva a capire perché a volte parlava al telefono con qualcuno o altre si
metteva su quelle sedie a fissare quel maledetto vetro.
-Niki non riesco a
capire cos’abbia Tom è così strano…- affermò il moro con aria preoccupata
-Bill non so che
dirti io non lo conosco bene, dagli occhi riesco a intuire che sia preoccupato
ma non capisco gli atteggiamenti; com’è possibile che sia così preoccupato e
che non abbia la minima voglia di entrare almeno per toccarla o per dirle
qualche parola?- Chiese la ragazza più a se stessa che a Bill.
-Non so che dirti,
non l’ho mai visto così strano-.
-Prova ad andare
da lui, magari se non ti dice esplicitamente quello che ha riuscirai a capirlo
da solo proprio per il fatto che siete gemelli-.
Il moro annuì e si
diresse verso il fratello cercando le parole giuste, Bill si convinceva sempre
di più che lo stato d’animo del fratello era davvero preoccupante.
-Tom…-
-Non ho voglia di
parlare!- affermò il rasta senza distogliere il suo sguarda dal pavimento
-NO! Adesso mi hai
stancato; sono giorni che non apri bocca e che fissi tutto ciò che ti trovi
davanti! Io mi sono rotto, non posso vedere mio fratello in questo stato adesso
mi dici che hai anche controvoglia!-
Il rasta capì
subito che il fratello era davvero preoccupato, allora si convinse e iniziò a
parlare.
-Non so bene
cos’ho ma mentalmente non sto bene, non riesco a vedere Chanel in quello stato,
ci stavamo conoscendo e io vedevo in lei quello che non ho mai avuto io lei ha grinta da vendere ha voglia
di crescere e anche senza accorgersene stava trasmettendo a me quello di cui
avevo bisogno-Spiegò senza lasciare lo sguardo da quel fottutissimo pavimento.
-Allora perché non
vuoi entrare? Perché non vuoi vederla?- Chiese Bill senza capire bene ciò che
stava cercando di dire il fratello anche perché se la pensava veramente in quel
modo era un controsenso…lei gli trasmetteva qualcosa ma lui non voleva vederla…
-Perché ho paura
Bill, paura di affezionarmi troppo a una ragazza, io non ho mai avuto amiche
vere ho sempre usato le ragazze per portarmele a letto, invece a Chanel voglio
bene un bene diverso da quello che provo per mia mamma o per qualsiasi altra
donna che non mi sono portato a letto, ho paura di farla stare male o di
deluderla perché io sono così…io le donne le uso e basta; per questo non voglio
vederla perché so che potrei farle male e poi starci male anche io!-.
Ora era tutto
chiaro ma il moro sapeva che questo non era giusto sia per uno che per l’altra…
-Ok, ho capito ma
provaci almeno quando si sveglierà potrai dirle che anche tu sei entrato e le
sei stato vicino-.
Si alzò e lo
lasciò solo, perso nei suoi pensieri.
Quando arrivò il
momento di entrare dentro quella stanza Niki e Bill stavano decidendo chi dei
sue sarebbe entrato ma da dietro sentirono una presenza famigliare
-Entro io!-
affermò Tom facendo un sospiro.
I due sorrisero e
consegnarono a lui il camice che avrebbe dovuto indossare per entrare dentro
quella maledettissima stanza.
Era tutto verde,
c’erano delle siringhe su un tavolinetto e dei tubi collegati al letto della
ragazza, lui era un musicista quindi potevano significare tutto o niente; prese
una sedia e la posizionò affianco al letto della ragazza, si mise seduto con
molta delicatezza, quasi come se Chanel potesse svegliarsi e le prese la mano.
-Ciao baby, è da
un po’ che non ti parlo o meglio è da un po’ che non sento la tua voce…da una
parte è meglio almeno eviti di perforarmi i timpani! Scherzo, adesso come
adesso darei tutto per farmi rompere i timpani da te, significherebbe che stai
bene e che tutto questo è passato… Il dottore ha detto che il coma
farmacologico è stato interrotto e che questo è un coma normale che hanno la
maggior parte delle persone interrompendo i farmaci, ma non sa quando ti
sveglierai ha detto che potrebbero passare ore oppure mesi, e è una tortura
vederti in questo stato credimi ho voglia di sentirti parlare, di ascoltare i
tuoi discorsi senza senso e di vederti sorridere come facevi sempre con me, ma
non so quando accadrà di nuovo…Avevo tante cose da dirti ma come faccio adesso?
Non potrai rispondermi e non potrai dirmi la tua…Chanel giurami che tutto
questo finirà e che tornerà tutto come era prima…-Si interruppe il rasta
poggiando la fronte sulla mano della ragazza; non sapeva cosa dire, non sapeva
se lo stava ascoltando.
In quel momento
udì un respiro più forte e una voce fioca quasi inesistente
-è…è…tutto finito,
adesso potrai dirmi tutto-
Il biondo spalancò
gli occhi e guardò la ragazza che ancora con gli occhi chiusi muoveva quella
piccola mano dentro alla sua.
-Chanel oh mio dio
Chanel ti sei svegliata!- Alzò la voce guardando il vetro e vedendo Niki
piangere di gioia con la testa poggiata sul petto del fratello
-Dottore Dottore
presto Chanel si è svegliata corra qui!-
Il dottore corse
subito in quella stanza facendo uscire Tom e chiudendo le tende, lui non si
oppose e uscì fuori dal fratello, loro erano finalmente contenti di vedere
Chanel sveglia e Tom sorridente; spiegò loro che Chanel si era svegliata dopo
che lui le aveva parlato; ovviamente non disse a loro cosa aveva detto però spiegò
come si svolsero i fatti.
Tutti e tre erano
contentissimi sapevano che tutto era finito e che il peggio era finalmente
passato; il dottor Kederich uscì dalla stanza e questa volta aveva una faccia
rilassata diversamente dalla prima volta.
-Posso dirvi che
la signorina sta bene e che è uscita dal coma senza problemi; adesso sta
facendo tutti gli accertamenti e non penso sia possibile vederla oggi quindi vi
consiglio di andare a casa e di tornare domani…Ah lei- disse rivolgendosi al
rasta che lo guardò curioso
-Ha fatto un
ottimo lavoro, penso che la sua ragazza si sia svegliata anche grazie alle sue
parole!- Finì voltando le spalle e dirigendosi verso quella stanza che da
giorni era diventata l’incubo dei tre.
Tom era rimasto
basito dalle parole del medico, la sua ragazza? Ma quando mai! lui non aveva
una ragazza e non ne aveva mai avute…o meglio non aveva mai avuto una storia
con una ragazza tantomeno con Chanel.
-Niki penso che
dovremmo ascoltare il dottore, Chan sta meglio adesso non serve a niente
rimanere qui torneremo domani a vedere come sta! Magari ce la faranno vedere
anche a noi non credi?-Domandò il moro con quel sorriso convincente che solo
lui sapeva fare.
-Bill ha ragione,
andiamocene a casa domani è un altro giorno!- Affermò anche il fratello
cercando di convincere Niki a tornare a casa…dopo tutti quei giorni aveva
bisogno di una doccia e di dormire un po’.
-Va bene ok mi
avete convinto ma non riesco a stare in quella casa da sola…vi prego ditemi che
rimanete con me!- In effetti non aveva poi così tutti i torti, non era mai
stata li dentro da sola, tutto le ricordava Chanel e aveva anche un po’ paura
di stare in quel luogo così grande lontana da tutto ciò che le apparteneva.
-Va bene! Ci
mancherebbe…. Basta che ti riposi un pochino!- affermò il moro guardando il
rasta che annuì a sua volta.
Uscirono da
quell’ospedale finalmente e si diressero verso casa Niki-Chanel ormai
tranquilli per le condizioni della loro amica; passarono prima a casa dei
gemelli per prendere il cambio, tanto Niki sapeva qual era il loro lavoro
quindi non si scandalizzò nel vedere quella casa così grande, successivamente
andarono in quella che era la casa del loro primo e serio incontro, Niki corse
di sopra e si buttò sotto la doccia mente Bill e Tom cercarono disperatamente
qualcosa di facile da cucinare.
La mora scese di
sotto e trovò sul tavolo del cibo appena cucinato, certo non era la cucina di
Chanel ma i piatti pronti alla fine non
erano difficili da preparare e se sbagliavano anche quello c’era da
preoccuparsi.
A cena parlarono
del più e del meno, poi uscì fuori il discorso del gruppo e del colloquio a
Chanel.
-Dovremmo scrivere
una lettera che ne dite?- Chiese Bill
-Va benissimo, ma
cosa scriviamo?-Domandò a sua volta il fratello
-Tranquilli ci
penso io!-
Niki si alzò dalla
sedia andò in cucina prese dei fogli con una penna e tornò in salone dagli
altri due.
-Allora io faccio
la brutta, poi voi farete la bella perché se la faccio io Chanel conosce la mia
scrittura!-
Erano anni che si
conoscevano e troppe volte ai tempi della scuola Niki faceva copiare i compiti
a Chanel quindi era normale che conosceva il suo modo di scrivere.
Ci lavorarono su
fino a tarda sera e alla fine riuscirono a creare qualcosa di spettacolare.
-Con David il
nostro manager ci parleremo noi, si incazzerà ma non me ne frega niente! Adesso
andiamo a letto domani mattina dobbiamo andare da Chanel- Affermò Tom
I due non se lo
fecero ripetere due volte e andarono di corsa a dormire…sapendo che quel domani
sarebbe stato diverso.
Ringrazio come sempre chi legge senza
recensire, chi aggiunge la storia nelle preferite, ricordate o seguite!!
Alle recensioni rispondo con messaggi personali altrimenti ci metto troppo tempo a elencare i nomi come facevo all’inizio!
Mi scuso anche per la lunghezza dei capitoli ma sono "capitoli di mezzo! (come li chiamo io) quindi è impossibile farli più lunghi!
Un bacio pulcine alla prossima!
NeNa