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Autore: ireheydu    29/07/2012    4 recensioni
" Sono sicuro che in realtà i nostri cuori ancora si appartengono "
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ricordo una volta in cui il suo sorriso mi si era presentato davanti e io mi ero sentito il ragazzo più fortunato sulla faccia della terra, tanto che le mie mani tremavano e non riuscivo ad aprire bocca. Mi aveva detto che mi amava e poi aveva sfoggiato il sorriso più bello che potesse esistere sulla faccia della terra, e lui.. lui sapeva che io morivo per il suo sorriso, lui ne era a conoscenza. Forse ero stato troppo scontato negli ultimi mesi, ma era ovvio che mi stessi innamorando di lui e quando scoprii che anche lui si era innamorato di me io mi sentii in paradiso.
Quanti anni erano passati? Cinque? Sei? Eppure sembrava ieri quando avevo stretto quella mano e poi avevo preso il suo viso per poterlo baciare e lui aveva ricambiato senza spingermi via, senza urlarmi contro. E il secondo dopo confessò di amarmi.
Io mi sentivo completo, come mai lo ero stato in vita mia.
 
 
**
-Fa freddo, non trovi?-
Harry non rispose immediatamente. Il loro balcone era enorme e loro quando erano stanchi dopo una giornata di lavoro si ritiravano lì a chiacchierare, a parlare e poi finivano sempre per baciarsi abbracciarsi, guardare le stelle ed esprimere i loro desideri quando passavano delle stelle comete. Harry esprimeva sempre lo stesso, ed era quello di vivere la vita più felice del mondo con il ragazzo che amava.
-Abbastanza, eppure siamo quasi a giugno- ammise stringendosi nella sua maglietta. Louis poggiò la testa sulla spalla del suo fidanzato e poi afferrò la sua mano carezzandola dolcemente credendo che fosse davvero soffice. Harry poggiò l’altra sua mano su quella di Louis, toccandola con delicatezza, come se fosse fatta di porcellana e lui avesse paura di romperla.
-A volte vorrei che gli altri sapessero di noi- sussurrò Louis guardando le loro mani unite, senza alzare lo sguardo. Harry era fermo che lo guardava nella speranza che il suo ragazzo alzasse gli occhi. Amava guardarli erano così profondi e dolci allo stesso tempo.
Azzurri poi, lui amava l’azzurro, era il suo colore preferito.
-Hai ragione, chissà se mai lo sapranno- sussurrò e a quel punto allungò la mano per carezzargli i capelli e a quel punto Louis alzò il viso, perdendosi negli occhi verdi di Harry che lo fissavano con sguardo totalmente innamorato.
-Magari un giorno glielo diremo noi, no?- disse poi guardandolo e beandosi della mano del suo ragazzo che gli carezzava la nuca.
-Sì, anche se ho un po’ paura.. tu no?-
-Un po’.. l’importante è che noi ci amiamo però-
Harry sfoggiò un sorriso. –E tu mi ami?-
-Come non ho mai amato nessun altro, e tu?-
-Sei l’unica persona che ho davvero amato, quindi.. sì- sorrisero entrambi e a quel punto Harry si spinse in avanti per poter baciare le sue labbra soffici e morbide e Louis sorrise nel bacio ed entrambi sentirono i loro cuori pulsare dentro di loro.
 
**
Mi affaccio alla finestra. Ho un attico adesso e la mia casa sembra incredibilmente vuota e silenziosa, ma ci sono assolutamente abituato, ormai va così da un bel po’ di tempo. Non ricevo più le stesse visite di prima e il campanello della mia porta non suona più così frequentemente.
La tazzina del mio caffè è calda ed è anche tardi per poterne bere uno, ma non ho voglia di dormire, questa sera mi vengono in mente tante cose che fanno parte del mio passato. Fa freddo da morire, e tra poco dovrò comprare i regali di Natale, ma non ho voglia.. credo che lo farò soltanto a mio padre, mia madre e a mia sorella.
Dopotutto.. non saprei a chi altro farlo.
Avevo passato la mia adolescenza ad inseguire l’amore, a cercarlo continuamente, senza rendermi conto che era davanti a me. Poi me ne sono reso conto e adesso ho capito che in amore vince chi fugge.. ed evidentemente io ho perso. Ho sbagliato tattica, forse avrei dovuto giocare in un altro modo, o forse il destino aveva deciso così.
Semplicemente sto cominciando di nuovo a pensare a cose che non mi balenavano per la testa da troppi mesi quando per un certo periodo erano stati il centro della mia vita.
 
**
-Vieni, fai piano!- Harry stava lentamente entrando dentro la camera d’hotel di Louis, cercando di non farsi sentire o scoprire da nessuno dei loro compagni di band o da qualcuno dei loro manager. Erano arrivati alla conclusione che avrebbero aspettato prima di confessare tutto, e poi questi sotterfugi erano davvero eccitanti e divertenti e davano un certo senso di avvenuta. Harry andava pazzo per l’avventura.
-E’ stato terribile non poterti baciare per tutto il giorno- tra interviste e concerto i due non erano riusciti a stare un momento da soli per potersi anche solo sfiorare. Louis prese Harry mettendolo sul letto e a quel punto lo affiancò carezzandogli il viso pallido e soffice, fatta eccezione per quel poco di acne che aveva sulla fronte e sul mento. Ma a Louis piaceva, chissà perché. Ma in realtà a Louis piaceva qualsiasi cosa di Harry, lui avrebbe potuto anche indossare un sacchetto per la spazzatura e sarebbe stato comunque spettacolare agli occhi del suo ragazzo.
Erano innamorati, e nessuno dei due poteva negarlo, il loro amore era più forte di qualsiasi altro, dicevano sempre durante i loro momenti intimi. Il riccio si catapultò sulle labbra del suo fidanzato, cominciando a carezzargli delicatamente i capelli.
La maglietta di Harry toccò il pavimento, seguita da quella di Louis e i loro corpi aderirono tra di loro con leggerezza. Il riccio poggiò una gambe su quella di Louis mentre le loro labbra, desiderose l’una dell’altra, non avevano intenzione di staccarsi nemmeno per un secondo.
-Voglio che tu.. sia attivo stasera- sussurrò Louis guardandolo dritto negli occhi e tenendolo dai capelli. Andava pazzo per quei ricci, pazzo. Harry non rispose si limitò a sfoggiare un sorriso mozzafiato, tornando sulle labbra del suo ragazzo, poggiando le mani dietro le sua schiena. Alzò il suo busto facendo ancora unire i loro petti, mentre Louis aveva cominciato già a sbottonare i pantaloni di Harry.
Louis si era fatto trovare in boxer, probabilmente per la temperatura che stava cominciando a salire dopo un periodo di freddo davvero strano in un periodo quasi estivo. Manchester era così, loro ci erano abituati per fortuna. Ma Harry quando aveva visto Louis in boxer non appena gli aprì la porta, non si eccitò, semplicemente sentì solo una scarica di amore e di passione pervadergli il corpo all’improvviso, come se avesse bisogno di stare con lui, non di fare sesso, solo di poterlo stringere a sé e stare con lui, con o senza pantaloni. La situazione poi si era conclusa in quel modo, ma Harry si sarebbe anche accontentato di stare al suo fianco e parlare del più e del meno. Poi sapeva come finivano quei momenti, cominciavano a ridere, a solleticarsi e a scherzare, e lui amava quei momenti.
Nessuno aveva la risata di Louis, era un suono così leggiadro che avrebbe fatto invidia ad ogni strumento musicale. Quasi senza rendersene conto si ritrovarono nudi uno sopra l’altro, ma quella sera non si sarebbero dati da fare con i preliminari, avevano solo cominciato a sfiorarsi le intimità delicatamente, oppure Harry aveva cominciato a baciare il collo di Louis ed entrambi cercavano di non gemere o almeno di soffocare i loro ansimi con dei baci. Nessuno doveva sentirli.
-Harry.. aspetta- si fermò Louis prendendogli il viso con le mani.
-Che succede?-
-Mi prometti che rimarrai per sempre, qualsiasi cosa succeda?-
-Te lo prometto, ma solo se lo prometti anche tu-
Louis sfoggiò un sorriso, facendo girare in un dito un riccio di Harry. –Te lo prometto- sussurrò.
Si stamparono un bacio sulle labbra e a quel punto Harry allungò la mano verso i suoi pantaloni, ma Louis lo fermò. –Che c’è?- chiese il riccio.
-Senza- disse secco.
-Vuoi farlo senza protezione?- Harry sembrava un po’ sconvolto da questa proposta, anche se l’idea lo allettava parecchio. Louis annuì alla sua domanda ed Harry ubbidì senza farselo ripetere più di una volta e così si bagno due dita con la lingua per poi avvicinarle all’apertura di Louis che aveva già cominciato a stringere forte il lenzuolo tra le dita. Faceva male ed Harry riusciva quasi a percepire il suo dolore a distanza.
-Se.. se faccio troppo male dimmelo- sussurrò spaventato.
-Va tutto bene- ammise Louis annuendo e stringendo i denti. Le dita di Harry andarono ancora più a fondo e a quel punto Louis fu costretto a lasciarsi andare in un gemito liberatorio, fregandosene delle persone che avrebbero potuto sentirli.
Harry spinse ancora le sue dita, prima di prendere il proprio membro con una mano sostituendolo alle sue dita, e Louis gemette ancora più forte di prima, quasi fino a strappare le lenzuola del letto, che stava stringendo con forza tra le dita. Il riccio era già sudato sulla fronte e il suo respiro era affannato per la fatica. –Amore.. sei stretto- sussurrò semplicemente.
-Scusa..- Louis diventò rosso. Quando Harry entrò completamente dentro di lui con fatica, si avvicinò al suo viso con un sorriso a trentadue denti. –Non devi scusarti, è anche una cosa eccitante, sai?-
-Oh.. d..davvero?- chiese con la voce che gli tremava per l’eccitazione.
Harry annuì semplicemente, cominciando poi a spingere dentro di lui con decisione. Fecero l’amore, fecero l’amore con tutto la passione che avevano in corpo, con tutta la voglia che avevano di amarsi, con tutti i loro sentimenti che si stavano sprigionando in quella stanza per poi incontrarsi e formare un enorme fuoco d’artificio di emozioni.
Emozioni, che solo loro conoscevano veramente.
 
**
Ricordo ancora ogni singolo battito del mio cuore di quella notte, lo ricordo per tanti motivi. Primo perché lì ci facemmo la nostra prima promessa e poi perché.. perché ricordo ogni singolo istante passato con lui, quindi è per forza impresso nella mia testa.
Sembrano passati davvero dei secoli, ma da quel momento in poi, tutto accadde così velocemente che la situazione mi sfuggì di mano. Comincio ad agitarmi, ricordarlo non fa bene né alla mia testa, né al mio cuore. Le ferite aperte e profonde non si rimarginano nemmeno a distanza di mille anni, e ora sono passati appena sei anni, come posso pretendere che tutto sia passato? Ero abituato ad un’altra rutine e poi.. tutto è cambiato all’improvviso.
Io non ero pronto, eppure fui costretto ad affrontare così tante cose. Ero solo un ragazzino, avevo appena diciotto anni.
Non che ora io sia un uomo, ma di certo adesso ho un po’ di barba sul mento e ho delle esperienze alle spalle e un cuore a pezzi. Poggio la tazzina sul tavolo con una forza così grande che quasi non si spacca, ma sono nervoso.
Non dovrei pensare a lui, non dovrei pensare al mio passato. Il passato è passato, e non tornerà mai indietro e io non posso fare nulla per cambiarlo.
 
**
-Voi due cosa?!- urlò Paul sbattendo i pugni sul tavolo. Harry e Louis trasalirono, e lui ormai era diventato rosso dalla rabbia e due vene enormi gli stavano quasi per scoppiare sul collo. Harry sapeva che non era il momento adatto per dire a tutti ciò che era nato tra di loro.
Zayn, Liam e Niall stavano dietro Paul con le braccia conserte e lo sguardo basso. Ogni tanto guardavano Harry e Louis senza parole.
-Lasciami spiegare Pa..- cercò di dire Louis.
-Non ti lascio spiegare un bel cazzo, Louis!- tuonò Paul che ad ogni frase o parola di Louis si arrabbiava ancora di più. Harry aveva quasi paura, non aveva mai visto il suo manager in quelle condizioni, e le sue gambe tremavano sotto il tavolo.
-Paul, sono cose norm..-
-La smetti?! Non capisci niente, sei solo un ragazzino, la vostra carriera andrà a monte appena i paparazzi sapranno ciò che succede tra di voi! Sarà tutto finito! Ho donato l’anima per voi, e voi ricambiate così- si voltò dall’altro lato con una mano poggiata sulla fronte, ormai esasperato. Harry era rimasto fermo a contemplare il legno del tavolo, senza trovare una singola parola o anche solo una sillaba da dire.
-E’ questo che pensi? Allora è tutto per il successo, non te ne frega niente di noi!- urlò Louis scattando in piedi e spingendo il tavolo di qualche centimetro.
-Non mettermi in bocca frasi che non ho detto ora-
Louis puntò il dito verso la faccia del loro manager e cominciò a parlare in tono minaccioso. –Tu non mi vedrai mai più, scordati di me, per sempre Paul-
-La metti così? Bene, allora mandiamo a monte tutto ciò che abbiamo creato!-
-Non mi interessa, okay?- Louis fece per andarsene ma la voce di Paul lo fermò di nuovo e fu costretto a voltarsi. –Va bene allora! I One Direction finiscono qui, quindi?-
Ci fu un momento di silenzio in cui i cinque ragazzi si guardarono tra di loro e riuscirono a leggersi negli occhi a vicenda, senza bisogno di parlare. Nessuno voleva quello, nessuno, ma erano tutti troppo spaventati, o almeno lo erano Harry e Louis ed entrambi avevano visto un tono di rimprovero negli occhi degli altri tre.
-Lo prendo per un sì- concluse Paul.
 
**
Stringo tra le mani l’unica foto che mi è rimasta di noi cinque insieme. Non ne voglio altre, questa va bene, magari un giorno la mostrerò ai miei figli e dirò loro che anche io un tempo ho avuto il mio momento di gloria, fino a quando per amore non ho distrutto tutto ciò che avevo creato in pochissimo tempo.
La lanciò via e ritorno a pensare. Da quel momento sparì, sparì completamente. A quel punto io rimasi confuso. Non capivo più se lo avesse fatto per amore o per chissà che cosa. Se era arrivato al punto di litigare con Paul, se era arrivato al punto di rompere la nostra amicizia e distruggere il sogno che si era finalmente avverato l’aveva fatto sicuramente perché mi amava, no? Ma forse mi sbagliavo. Da quel momento mi mancò incredibilmente.
Non lo vidi per così tanto tempo che mi parvero anni, in realtà non avevo visto più nemmeno Liam, Zayn e Niall. Solo poche volte ero riuscito a mandare loro degli sms, e avevo sentito in radio che Zayn stava lanciando un disco da solista. A me anche solo la carriera da solista mi faceva e mi fa tutt’ora venire il voltastomaco.
C’era un pensiero fisso nella mia testa e doveva sparire.
Quando stavo per auto-convincermi che tutto sarebbe finito presto e che prima o poi sarebbe andato via dalla mia testa il ricordo di Louis lui mi apparve davanti in un locale. Era solo e aveva una bottiglia di birra in una mano e dall’altra una sigaretta.
Fu l’ultima volta che lo vidi.
 
**
Harry sentì una fitta così forte allo stomaco non appena vide la figura di Louis seduta in uno sgabello davanti al bancone del locale che le sue gambe quasi non cedettero. Stava per uscire, fino per puro sbaglio i loro occhi non si incontrarono e un groppo in gola uccise Harry, tanto che si sentì la voce morirgli dentro, come se ora non potesse più parlare.
Andò da lui, spaventato. –Louis- sussurrò.
-Harry! Quanto tempo, come stai?- sentiva dalla voce che era brillo, ed harry quasi ignorò la sua domanda, tanto che fissò soltanto ciò che reggeva tra le mani e il suo alito non era più quello dell’anno precedente, ora faceva schifo e sapeva di alcol e fumo.
-Che ti è successo?- chiese semplicemente.
-Mi sto solo dando alla bella vita!-
-Se questa è bella vita..-
-Tu come stai? Che fai qui in giro?-
Harry abbassò lo sguardo. –Cercavo di scacciare via la depressione-
-Perché così triste?- Louis sembrava aver dimenticato tutto ciò che era stato di loro, ogni singolo attimo, ogni singolo momento. Anche la voce candida con cui gli diceva le cose era sparita, ormai non era più quello che aveva conosciuto, e nei suoi occhi azzurri Harry era riuscito a capire che tutto ciò era successo per una ragione, e non per darsi alla bella vita, ma per scacciare via il dolore causato da ciò che era successo.
-Tu dimmi perché sei sparito-
Louis non rispose, sorseggiò solo un po’ di birra dalla sua bottiglia. Solo in quel momento Harry pensò che non aveva mai visto Louis bere, né tantomeno fumare, diceva che gli faceva schifo.
-Non avrei retto-
-Tutte le promesse che abbiamo fatt..-
-In realtà non avevamo capito un cazzo entrambi, abbiamo mandato tutto a rotoli solo perché eravamo due stupidi ingenui- parlava come se tutto ciò fosse accaduto millenni prima, quando era passato poco più di un anno. Che diamine gli era successo non riusciva a capirlo nemmeno Harry che lo conosceva abbastanza bene da leggere anche ciò che i suoi occhi, le sue parole e le sue condizioni non riuscivano a comunicare.
-Io ti amavo davvero- disse Harry con la voce spezzata.
Louis stette zitto anche quella volta. –Non riprendiamo la storia-
Harry fece spallucce, scuotendo la testa. Non aveva più altre parole, se avesse chiesto ancora una volta a Louis quale fosse stata la causa del suo esilio avrebbe ricevuto ancora una volta una risposta totalmente insoddisfacente, così preferì tacere anche lui. Le sue ferite si sarebbero rimarginate in giorno, il suo cuore avrebbe dimenticato, la sua mente si sarebbe sgomberata da ogni pensiero, il suo corpo sarebbe riuscito a fare a meno del profumo di Louis.
-Hai mandato tutto a monte- sussurrò Harry severo.
-Sei ancora un bambino Harry, lascia perdere, devi ancora chiarirti le idee- rispose Louis con la voce più terribile che Harry potesse mai sentire. Non si sarebbe mai immaginato un tono di voce del genere uscire proprio dalle labbra di Louis. Era ubriaco perso e lui non poteva fare più nient’altro.
 
**
Intanto nessuna ferita si è rimarginata, il mio cuore ancora ricorda e se ne avessi l’occasione, ritornerei con Louis, lo abbraccerei ancora. A distanza di anni dovrei provare un odio irreversibile nei suoi confronti, ma in realtà ancora spero che la porta si apra e spunti Louis davanti a me.
Non è mai accaduto in sei anni.
Non accadrà mai.
Mi sono abituato alla solitudine, alla vita nuova.
 
 “Volevo dirti che sto partendo,
andrò via per un periodo di tempo indeterminato e non so nemmeno perché sto scrivendo questa mail proprio a te, ma sei stato il primo che mi è venuto in mente. Andrò a Parigi, chissà se un giorno il destino ci farà rincontrare.
Ti auguro il meglio, Louis x”
 
Dice questo il suo ultimo messaggio risalente a due anni fa e io ancora mi chiedevo quale versione di Louis avrei dovuto ascoltare. Ma il tono che ha usato in quella lettera, non è lo stesso che ha usato quella sera al locale. Ma ormai è troppo tardi per tutto.
Per le promesse, per i desideri e per le speranze.
Sono passati sei anni, e ne passeranno altri trenta, quaranta o cinquanta. Ma quella porta non si aprirà mai con Louis. Ormai non si più nemmeno come sta, se è vivo, che vita fa a Parigi, so solo che io ho amato quel ragazzo come non amerò mai più nessuno in vita mia.
Qualsiasi cosa sia successa, qualsiasi imprevisto, io.. sono rimasto, malgrado le conseguenze. Io non rompo mai una promessa.
 
Sono sicuro che in realtà i nostri cuori ancora si appartengono, e che un giorno saranno destinati ad incontrarsi di nuovo. L’amore è puro, è delicato, è fantastico, è triste, ti distrugge, ma riesce a completarti. E lui era il mio amore e lo sarà per sempre.
Sento che una parte di me appartiene ancora a lui.

note dell'autrice: buongiorno a tutti! sono qui con una nuova larry :) ieri sera mi sono sentita ispirata ma in realtà ho usato il mio vecchio metodo di scrittura, ovvero servendomi dei flashback e utilizzando parecchio angst. Sono abituata ultimamente a scrivere molte cose che hanno come genere primario l'erotico, ma questa volta mi sono lasciata un po' andare nell'angst, era il mio genere preferito un po' di anni fa e in realtà lo è ancora :) spero comunque sia che vi sia piaciuta! l'ho scritta tutta in un paio di orette, e non è stato facile, avevo l'idea iniziale ma non sapevo come continuare, come finirla, fino a quando non sono arrivata a questa conclusione. Per chi me lo chiederà questa storia non avrà una continuazione, è una di quelle OS che lascia il fiato sospeso, che ti lascia lì a bocca aperta e piena di dubbi. Adoro scrivere queste cose, scusate AHAHAH detto ciò, ho finito, spero che vi sia piaciuta e ringrazio come sempre tutte coloro che leggono sempre le mie storie! ♥
  
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