Lumacone
e PC
Quando
riprese i sensi, Summer avvertì un forte dolore al
lato destro del capo. Aveva tutti i muscoli del corpo indolenziti e poi
non
sapeva nemmeno se era morta o era viva. L’unica cosa che
ricordava era che si
trovava in una stanza ricca di ogni tipo di spazzatura e che lei stava
per
morire soffocata dentro di essa. E poi non capiva il perché
ma ricordava a un
certo punto di aver visto due bellissimi occhi color blu ma adesso non
si
ricordava che tonalità, sarebbe potuto essere un blu
qualunque, si ricordava
soltanto che lei li aveva considerati meravigliosi. Si
mise a sedere sul pavimento,
un movimento che non le costò poco dolore poiché
avvertiva ancora un profondo
dolore al capo. Ora che ci rifletteva la stanza non era buia anzi si
vedevano
chiaramente sia i mobili che le scale davanti a sé. E
infatti adesso che ci faceva
caso c’erano dei pezzi di vetro sul pavimento, doveva essere
caduto dal tavolo
lì vicino, era un tavolo in stile antico, fatto di legno
scuro e aveva tre
cassetti posti sullo stesso piano orizzontale. Ma quello…
quello era simili al
tavolo con il vaso di vetro che c’era anche a casa di sua
nonna ! Com’era
possibile ? No, c’era una differenza, sul tavolo di sua nonna
non c’erano
orologi mentre su quello si e segnava… oh no… non
era vero… Quell’orologio
segnava le 6:15. Il tempo stabilito per uscire da quel posto erano le
6:11,
avevano perso, Julian aveva vinto e lei sarebbe rimasta lì
per sempre.
“Tu sarai la prima a cui
strapperò il cuore dal petto…” Le tornarono alla mente le
parole crudeli di
Julian, cominciò istintivamente a tremare, aveva paura, che
cosa le sarebbe
accaduto adesso ? E poi perché si trovava da sola ?
Dov’erano finiti gli altri
?? Perché non erano con lei ? Summer capì che
stava per avere una crisi
isterica e che sarebbe scoppiata a piangere a breve.
Poi sentì un rumore proveniente dal piano di
sotto che le fece mancare
un battito. Adesso si che era davvero nei guai ! Che cosa avrebbe
dovuto fare
adesso ? Una persona intelligente si sarebbe alzata e avrebbe comunque
cercato
una via di fuga, una persona coraggiosa si sarebbe alzata e sarebbe
andata a
verificare la causa del rumore mentre una persona stupida e codarda
sarebbe
rimasta lì ad attendere l’arrivo di Julian ovvero
l’ora della sua morte.
Purtroppo Summer a quanto pare quella sera sceglieva sempre i momenti
sbagliati
per fare l’eroina e quindi si alzò e
cominciò ad avvicinarsi piano alle scale.
Per fortuna anche il piano di sotto era abbastanza illuminato e poteva
vedere i
gradini delle scale. Scese piano fermandosi poi a metà
scala, da lì poté
distinguere chiaramente le sagome di due ragazzi, entrambi alti e
grossi che le
incutevano leggermente paura. Scese qualche altro gradino per cercare
di
vederli meglio, riuscì a distinguere i loro abiti, uno era
vestito di nero con
una T-shirt. Giacca in pelle e una bandana bianca in testa, mentre
l’altro
indossava una lunga camicia di flanella a quadri neri e blu.
Chissà che erano.
Uomini Ombra ? No, non erano ne belli e avevano
un’espressione smarrita sul
volto. Un momento, lei li conosceva, o almeno conosceva il nome di uno,
uno dei
due si chiamava Lumacone abitava nel suo viale e sua madre si era
sempre
raccomandata di stargli alla larga perché non considerava
una compagnia
affidabile e l’altro pure lo vedeva spesso in compagnia di
Lumacone ma non
riusciva a ricordarsi il nome in quel momento. Comunque quei due
ragazzi erano
umani e benché non si fidasse di loro, si sarebbero comunque
aiutati a vicenda
o almeno sperava. Scese tutti i gradini e andò in contro a
quei ragazzi e poté
sentire anche quello che i due dicevano.
<< PC hai idea
di dove siamo ? >> chiese Lumacone
<< Sembrerebbe quella strana casa di ottone
>> rispose PC in
tono stupido
Summer cominciò a tentennare, non era ancora
troppo tardi per tornare in
dietro. Stava appunto per voltarsi quando sentì chiedere da
PC << Ehi !
Chi c’è là ? >>
Summer
cominciò a tremare, si voltò lentamente verso i
due ragazzi.
<< Chi sei ? >> chiesero
avvicinandosi con passo
minaccioso.
Se avesse potuto Summer sarebbe scappata via urlando ma
comunque sarebbe
stato inutile, loro erano in due e sicuramente sarebbero stati molto
più veloci
di lei. Doveva fare un tentativo, non erano bravi ragazzi come Tom,
Michael o
Zach ma non potevano essere nemmeno più pericolosi di Julian.
<< Mi chiamo Summer, e sono rimasta bloccata
in questo posto anche
io >> disse Summer facendosi coraggio.
<< Sta dicendo stronzate ! >>
esclamò PC.
Che linguaggio, pensò Summer con una smorfia di
disgusto sul volto.
<< Non sto
mentendo, Lumacone tu dovresti ricordarti di me, abiti nel mio stesso
viale… >> <<
Io non ti ho mai vista in vita mia nanerottola >>
esclamò Lumacone con
scherno
Summer
cominciò seriamente a tremare adesso. Quei due aveva la
testa vuota più di un
palloncino sgonfio che non aveva neanche l’aria. Ma erano
comunque robusti,
erano in due e adesso si che non aveva davvero vie di fuga.
<<
Sicuramente lei sa
qualcosa. E adesso ce la dirà se non vuole fare una brutta
fine vero ? >>
disse Lumacone cominciando ad avanzare verso di lei.
<< Allora
Sonny… >> iniziò PC
<<
Summer >> lo interruppe lei.
<< E’ uguale. >>
disse l’altro con un tono da scemo.
Summer
cominciò a correre nel
corridoio lì vicino seguita dai due ragazzi. Era stata una
mossa stupida e
azzardata e di questo Summer ne era consapevole, imboccò un
altro corridoio,
totalmente buio in modo che i due ragazzi non avrebbero potuto vederla
in alcun
modo e infatti sentì dire <<
Dov’è andata ? >> e <<
Riesci a
vederla ? >> per poi cominciare a imprecare.
Se c’era una cosa che Summer non aveva mai
tollerato erano proprio le
parolacce, era stanca del loro parlare volgare. Tuttavia
l’idea di restare
ancora a lungo in quel corridoio brutto la spaventava così
aspettò che quei due
svoltassero qualche altra strada per poter trovare un nascondiglio
più sicuro.
Uscì
da quel
corridoio buio e cominciò a camminare silenziosamente.
Fantastico, pensò,
adesso non dovrò preoccuparmi solo di quello che Julian
potrebbe farmi ma anche
di Lumacone e PC, ma perché sempre a me ?
Summer
proprio non lo capiva, insomma nel mondo c’era circa 7
miliardi di persone
perché doveva essere sempre lei quella a finire in
situazioni come questa. Non
era giusto. Cammino fino a quando si trovò davanti a una
porta dove vi era
segnata una specie di X che emetteva dei luccichii. Una runa,
pensò. Come Uruz
per esempio, quella specie di figura simile a un toro al contrario che
avevano
utilizzato per accedere al gioco. Chissà a cosa serviva
invece quella runa.
<< Eccoti qui ! Finalmente
ti abbiamo trovata ! >> disse Lumacone dietro di lei.
Summer a malapena riuscì a
trattenere un grido di paura, quei due brutti ragazzacci erano dietro
di lei e
lei non poteva più fuggire.
<<
Allora biondina che stavi facendo ? Che c’è
lì dietro ? >> continuò
Lumacone che si avvicinava sempre di più affiancato da PC.
<< Guarda Luma !! Quella X segnata sulla
porta brilla, sicuramente
l’avrà segnata lei per una qualche ragione.
Altrimenti perché avrebbe così
paura ? >> esclamò PC indicando la X sulla
porta.
<<
No, aspettate… >> provò a dire
Summer ma fu interrotta da Lumacone che le
ordinò di farsi da parte e che la strattono così
violentemente per il braccio
che la fece cadere a terra dietro di lui. Summer istintivamente si
tocco il braccio,
le faceva molto male.
Lumacone aprì la porta e quasi subito la X
sparì. Dopo pochi secondi i tre
poterono vedere chiaramente la sagoma di un ragazzo che si stava
dirigendo
verso l’uscita di quello che poteva essere una specie di
ripostiglio. Summer lo
riconobbe all’istante, capelli biondi quasi bianchi, occhi di
un blu
impossibile, pelle lattea, labbra rosee… Julian. Summer non
seppe se
rallegrarsene o meno. Insomma adesso erano tre i ragazzi contro di lei,
solo
che adesso il suo problema più on grande non sarebbero stati
Lumacone e PC ma
Julian. Chissà che cosa sarebbe accaduto adesso ? Fu la voce
di Lumacone a
distoglierla dai suoi pensieri.
<< PC ma lui non
è… lui non è la sagoma
dell’Uomo Ombra del gioco ? >> chiese con tono
stupido
<<
Si è lui >> rispose PC
<<
Si, sono
io. Che patetico duo. O forse dovrei dire trio >> disse
Julian
riferendosi a Summer << Ti sei trovata un nuovo gruppo di
amici mocciosa
? >>
<<
Lei non è nostra amica. Noi non
frequentiamo nanerottole. >> PC ringhiò
offeso. Julian lo guardò con
sufficienza prima di dire << Siete pronti a morire
scimmioni ? >>
PC e Lumacone lo guardarono pieni di ira e cominciarono ad avvicinarsi
minacciosamente a lui. Oddio, pensò Summer, ora cominceranno
a darsele. In
fondo da Lumacone e PC non ci si poteva aspettare altro. Julian rise
per poi
dire << Sei un idiota davvero sgradevole. Non provare a
toccarmi,
potresti farti molto male >> disse minacciosamente. Poi
Summer vide
qualcosa dietro di Julian, era un serpente e poi c’era anche
un grosso lupo,
Lumacone e PC cominciarono a indietreggiare fino a correre verso una
porta che
conduceva al giardino. A quel punto gli altri Uomini Ombra entrarono in
casa e cominciarono
a torturare i due ragazzi. Summer era pietrificata. Julian ne
approfittò per
trascinare Summer per un braccio sulle scale dove nessuno li avrebbe
visti.
<< No aspetta dobbiamo aiutarli…
>> disse Summer con le
lacrime ali occhi
<< Dobbiamo ? >> chiese Julian
scettico << Per quanto
mi riguarda quei due possono rimanere benissimo tra le braccia dei miei
amorevoli parenti. Non me ne importa niente di loro e neanche di te se
è per
questo. >>
<< E allora lasciami correre ad aiutarli
>> disse Summer con
rabbia cercando di liberare il braccio dalla presa dell’Uomo
Ombra.
<<
Ahaha non fai
ridere nanerottola, cosa potresti mai fare tu contro tutti i miei
parenti ? A
malapena sei riuscita a sopravvivere a degli scarafaggi.
>> disse l’Uomo
Ombra con disprezzo
Julian
aveva ragione. Che cosa avrebbe mai potuto fare lei ? Adesso era da
sola con
Julian e ancora non sapeva quello che le sarebbe potuto accadere. Vide
Julian
tracciare delle rune tra le quali riconobbe Uruz e la X incisa prima
sulla
porta. Poi lo sentì pronunciare il nome di ciascuna delle
rune e poco tempo
dopo si trovava in un posto a lei totalmente sconosciuto.
<<
Dove siamo ? >> chiese Summer con voce tremante.
Julian la guardò e poi sorrise, un sorriso
davvero inquietante per poi
rispondere << Benvenuta a casa mia, Summer !
>>