Salve a tutti! Questo è
l’ ultimo capitolo! Meglio che
non tenti di scrivere altro perché mi viene da piangere!
Buona lettura!!
Ah, è abbastanza breve
perché era previsto come
epilogo.
Capitolo 9. Ritorno alla
normalità…O quasi!
“La vuoi smettere
Cal?!” dice la donna ridendo e
tirandogli una cucinata in testa.
Da quasi un’ ora si
stanno coccolando nel letto e da
venti minuti buoni lui ha deciso che il suo unico scopo è di
baciarla
ininterrottamente sul collo. Certo, romantico…Peccato che
lei soffra
tremendamente il solletico.
“Vaa bene”
replica Cal; poi le prende la mano ed
inizia a baciarla, percorrendo tutto il braccio, arrivando alla guancia
ed
infine alle labbra. Poi come se non gli avesse detto niente ritorna al
collo.
Gill si dimena ridendo, ma essendo l’ uomo sopra di lei non
riesce gran che.
Afferra con le mani la testa di Cal portandola fino all’
altezza della sua “Le
mie labbra non il mio collo scemo”
“Ti bacerei
tutta” prima che Gill possa replicare si
lancia all’ assalto: sulla fronte, sul naso, sulla guancia,
sulle labbra, sul collo, sulla
pancia…D’ ovunque.
Lei ride, poi lo afferra per le
spalle e lo rigira nel
letto salendogli sopra; rimane per qualche attimo a contemplarlo
divertita, poi
si china per baciarlo…Ma qualcosa la ferma: l’
orologio.
“ACCIDENTI!”
C: “Che succede
tesoro?”
G: “Non avevamo messo la
sveglia sono le otto meno un
quarto e tra quindici minuti dobbiamo essere a lavoro!”
C: “Naah non andiamo a
lavoro stiamo qui” replica
prendendola per mano e ritirandola verso il letto.
G: “No! Ci siamo presi la
nostra vacanza, ora dobbiamo
andare…Dai Cal!” Aggiunge tirandolo su dal letto.
C: “Okay allora non
facciamo colazione cosi siamo
sicuri di arrivare in…”
G: “Stai scherzando vero?
Vammi a preparare qualsiasi
cosa di digestibile o mangerò te, amore”
C: “Quanto è
dolce la mia fidanzata”
G: “Fidanzata”
gli sorride e lo bacia, poi inizia a vestirsi.
C: “Che cosa stai
facendo? Levati quella maglia!”
G:
“Perché?”
C: “E’
scollata!”
G: “Non dire sciocchezze
la ho già messa altre volte”
C: “Ma le altre volte non
eri la mia bellissima Gill, ne
tantomeno dovevo nascondere di trovarti incredibilmente
attraente, quindi
facilitami la cosa. Senza contare che non ho voglia di prendere a pugni
Loker
per i commenti che…”
G: “Okay okay la cambio.
A me basta che ti vesti Capitan America”-aggiunge
ridendo-“Aaaah” l’ uomo cerca di
ricorrerla, ma quella si rintana in bagno “La
colazione amore!”
Per Cal era incredibilmente buffo
vederla mangiare. A
lavoro era la perfetta Dottoressa Foster sempre rigorosa e
‘seria’ (quando non
erano loro due da soli)…Mentre a tavola se aveva fame, il
che accadeva
praticamente sempre, trangugiava qualsiasi cosa di commestibile gli
capitasse a
tiro. Certo lui le limitava il cibo spazzatura…Come quella
volta che la aveva
sorpresa a mangiare strani ravioli in un sacchettino.
Perso in questi pensieri gli scappa
un sorriso, che
non sfugge alla sua compagna.
“Che
cè?”
“Pensavo che sei talmente
bella da sembrare un
cucciolo”
“Come sei
dol…”
“Maa”- aggiunge
con fare malizioso “Quando mangi ti
trasformi in un gormita mangiauomini”
“Un chee?”
“Gromita…Sono
strani esseri, Em guardava quei cartoni
animati da piccola”
Adesso è Gill che si
crogiola pensando alla quantità
industriale di facce buffe o strafottenti che ha visto fare al suo
collega/fidanzato nel corso degli anni.
Anni. Non riusciva a credere come
la loro relazione,
il loro rapporto si fosse evoluto così nel corso del tanto
tempo trascorso
insieme.
Nove anni fa erano entrambi
sposati. Otto anni fa
erano grandi amici. Sette anni fa erano già migliori amici;
il loro rapporto
era rimasto fermo per molto tempo. Poi tre anni fa lei divorzia, cosa
che lui
aveva fatto già da tempo. Da due anni giravano fidanzati e
donne occasionali.
Ora finalmente erano insieme. Che grande scherzo la vita. Nove anni di
condivisione,
nove anni di rapporti amichevoli…E tutto per questo momento.
Nove anni per
essere finalmente felice con l’ uomo che amava.
Durante il breve tragitto che li
separava dal Lightman
Group ebbero poco tempo da dedicare a questi pensieri profondi, troppo
presi da
come organizzare le loro giornate da quel momento. Sotto forte
insistenza di
Cal, Gillian non avrebbe più messo vestiti o camicie troppo
scollate perché
“non so se te ne accorgi ma ti guardano tutti”;
avrebbero mantenuto le
ricorrenti camminate per l’ ufficio abbracciati e i baci
sulle guancie per non
destare sospetti; non lo avrebbero detto ad anima viva; infine i posti
dove
potevano fare i piccioncini erano limitati ai loro uffici e al balcone
se l’
ufficio fosse stato deserto. Durante le ore lavorative avrebbero
cercato di
essere professionali, ma se proprio non resistevano la frase in codice
era “Mi
serve una pausa”.
“Subito li promuovo, da
una settimana a un mese mi
congratulo, fino ai sei sette mesi li prederò in giro a
vita, dopo un anno li
licenzio” sentenzia Cal riferendosi ai suoi impiegati.
“Se siamo bravi non ci
beccheranno fino a che non lo
vorremo noi”
“Detto da che te sei ‘sublime’ a mentire
possiamo stare tranquilli!”
“Davvero divertente!
Comunque non sono molti di cui ci
dobbiamo preoccupare”
“Loker è un
idiota in fatto di relazioni umane, non ci
arriverà mai. Tu stai attenta a Sarah che ti legge come un
proverbio cinese”
“Un che!?? Comunque io
sto attenta a lei, ma tu hai
Ria e Emily da tenere a bada. Tua figlia noterà presto che
sarai più rilassato
e meno rompiballe e Ria…Lei ti legge come
un proverbio cinese”
Alle 7:58 parcheggiano l’
auto e si affettano ad
entrare in ufficio; per le otto in punto entrano.
Quasi tutti gli impiegati appena
arrivati si voltano
per salutarli, ma dei tre moschettieri non cè traccia. I due
si dirigono nell’
ufficio di Cal; “Bene, inizia lo sp…” si
bloccano. Nella saletta dell’ ufficio,
spaparanzate sul divano con tanto di ghigno strafottente sul visto, ci
sono
Sarah e Emily.
G: “C-Ciao
ragazze!”
C: “Non dovresti essere a
scuola Em?”
E: “Ero ansiosa di
vederti”
S: “Allora, vi sedete qui
con noi un paio di minuti
cosi ci raccontate com’
è andata la
vacanza?” azzarda maliziosamente Sarah.
Ma adesso è il turno
della coppietta segreta di farle
arrossire.
G: “A proposito della
vacanza, volete sapere una cosa
strana?”-Le due si lanciano uno sguardo-“Un
impiegata che non conosciamo ci ha
fatto un curioso scherzo, dicendoci che le camere erano finite quando
invece erano
a decine quelle libere. E cosa curiosa, sai che è di origini
italiane? E a più
o meno la tua età…”
E: “Sei di origini
italiane?” le sussurra Emily.
S: “Come milioni di
immigrati, senza contare che sono
qui da anni e anni”
C: “Ah, altra cosa
curiosa. I signori che ci hanno
offerto la vacanza, a quanto ho scoperto ieri, sono stati estradati
dagli Stati
Uniti qualche mese fa. E…non ho potuto fare a meno di notare
che hai prelevato
$500 dal tuo conto corrente…Posso sapere a cosa ti
servivano”
E:
“Hem…Ecco…Per…Un
amica!”
C: “Assi…Quale
amica?”
Improvvisamente entra il postino.
Sarah ed Emily
tirano un sospiro di sollievo, ma per moolto poco…
C: “Derp, razza di idiota
ti dico sempre di non
portarmi la posta in ufficio, cosa che hai fatto appena prima che
partissi. La
prossima volta te la infilo su…”
“Cal!” lo
ammonisce Gillian.
Derp: “M-Mi scusi signore
m-ma la signorina Black ha
detto d-doveva aggiungere una lettera e c-che ci avrebbe pensato
lei”
C: “Vai pure
Derp”. Una volta che il postino esce
Gillian e Cal si voltano verso le due con aria trionfante.
G: “Allora?”
Emily non ce la fa più e
la curiosità prende il
sopravvento sul buon senso “Si okay okay siamo state noi! Ma
adesso vi prego diteci se ha
funzionato”
Cal guarda divertito Gill e poi
replica “Funzionato
cosa?” I due si voltano beffardi per uscire dall’
ufficio.
S: “FERMI LI!”
Si alza e si avvicina a Cal “Sarete
anche bravi a controllare il linguaggio del corpo e la mimica
facciale…Ma ti
sei toccato un po’ troppe volte la giacca” Prima
che qualcuno possa replicare
lei ed Emily si fiondano su Lightman e dalla sua giacca estraggono una
specie
di piccolo raccoglitore.
G: “Che
cos’è?”
C:
“…”
Cal non lo aveva ancora mostrato
nemmeno a Gillian.
Sarah ed Emily lo aprono. Girano un
paio di pagine,
poi si guardano e si mettono ad urlare trionfanti. Subito dopo corrono
ad
abbracciare gli altri due.
“VI LASCIAMO
SOLI!!” Gridano uscendo allegre come mai
dall’ ufficio.
“Si può sapere cos’ era Cal?”
Lui le porge l’ album.
Dentro ci sono poche ma
significative foto.
I primi tre scatti ritraggono due
persone sull’ Empire
State Building prima, durante e dopo un passionale bacio. Nelle altre
due si
vedono le stesse persone in un parco. Nella prima la donna è
appoggiata contro
un albero e l’ uomo davanti a lei le stringe le mani; in
quella dopo si stanno
baciando.
“Che ne dici di un altro
ciac?” sussurra Gillian, poi
si avvicina a Cal e lo bacia mettendogli le mani intorno al collo. Lui
le
attorciglia attorno alla vita della donna, poi ne porta una verso la
testa
“Adoro il profumo dei tuoi capelli”.
E con più di una lacrima
sul viso Sometimes*, la mia
prima storia, termina qui.
Ringrazio infinitamente tutti
coloro che hanno
recensito, ma un grazie speciale va a Kaori e Jane che mi hanno seguito
e
incoraggiato passo dopo passo in questa piccola
follia…Grazie ragazze :’]
A chi va di recensire un’
ultima volta apprezzerei
veramente.
Alla prossima :’]
Jenny