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Autore: palanmelen    12/02/2007    8 recensioni
1 di farina, ½ di sale, ½ d’acqua. Ma non sono sicura che le proporzioni siano giuste.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Snape'
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Pasta di Sale


Sei già tutto sporco di farina. Sei adorabile!
Affondi gioiosamente le mani in quella poltiglia che dovrebbe essere pasta.
1 di farina, ½ di sale, ½ d’acqua. Ma non sono sicura che le proporzioni siano giuste.
Qualcosa prende sostanza tra le tue ditina sottili. Sei più bravo di me ad impastare.
-Bleeaah!! Piccicata!- Alzi le manine ricoperte.
Ridendo, te le prendo e le strofino assieme, pulendole dal più grosso. Ridi anche tu e con una pallina di pasta raccogli tutte le briciole cadute sul tavolo.
-Cosa vuoi fare?-
Continui a girarti la pallina tra le mani e fissi pensieroso il muro.
-Uuhm… coniio.-
-Bene. Ora faccio il corpo.-
Prendo anch’io un pezzo di pasta iniziando ad ammorbidirlo.
Guardi con attenzione le mie mani e ti gratti di sfuggita il largo cerotto sul nasino.
Mi si stinge il cuore.
Continuo a sorridere, ma te ne accorgi.
Mi fermi imbronciandoti. -Mami, cosa c’è?-
-Niente, piccolino,- ti sfioro la guancia -Niente.-.
Mi credi e ti rassereni. Mi mostri la tua pasta: -Io, testa!-
Continuiamo a lavorare silenziosamente, ma io mi distraggo, guardandoti respirare con la bocca.
Non ha lasciato che ti medicassi con la magia.
Non ha lasciato che ti portassi al nostro ospedale.
Ha osato colpirti, ma non ha lasciato che ti curassi.
Sembri quasi non ricordare quel che è successo ieri sera.
Quante volte ti ho detto di stare chiuso nella tua stanza, quando io e lui litighiamo?
-Mami? Pecché piangi?- … Non me ne sono accorta.
-Nulla, tesoro, scusa.- Mi asciugo le guance col polso, sporcandomi.
-Mami…-
-Davvero Sevie. Fai le orecchie, ora, da bravo.-
Mi alzo, raggiungo il lavandino e mi lavo mani e faccia.
-Così?-
Mi volto. Le hai attaccate un po’ storte. Sono… espressive.
-Sei bravissimo, amore. Davvero bravo.-
Mi asciugo velocemente.
-Lo mettiamo qui sul davanzale, per un pochino. Poi accendo il forno e lo facciamo asciugare lì, OK?-
-Sì!-
Non faccio in tempo ad appoggiarlo che sento le chiavi girare nella toppa della porta principale.
Sospiro.
La porta che si apre. -Eileen!- Più che un saluto sembra una minaccia.
Ti irrigidisci, spaventato, e ti sfiori ancora il naso.
-Sì, Tobias, siamo in cucina.- Dico ad alta voce rivolta all’altra stanza. Mio Dio… se riuscissi a trovare un lavoro… potremmo andarcene di qui.
Guardi la porta della cucina mordicchiandoti le labbra, ma sai che adesso si butterà in poltrona e non si alzerà per ore.
Ti tranquillizzi un poco.
Vengo da te e ti abbraccio.
-Sei il mio piccolo eroe. Lo sai, vero, Sevie? Ti voglio un mondo di bene.-

  
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