Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: _bomersgirl    29/07/2012    3 recensioni
Voi credete nei vampiri?
Voi credete che i vampiri sono solo quelli in versione Dracula?
Beh, anche io credevo che esistessero solo in versione Dracula ma invece..
Il mondo è pieno di misteri, più vai avanti con la vita e più scopri cosa emozionanti di essa.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Pov Bella:
Passai la notte a pensare se avessi fatto la scelta giusta o no, se avessi fatto meglio a lasciarla morire.
Edward sosteneva che avevo fatto la scelta giusta, anche se fosse diventata un mostro, avrebbe potuto continuare la sua vita, insomma aveva sedici anni, aveva tutta la vita davanti! E’ stato come Carlisle aveva fatto con lui quando stava morendo di spagnola. Carlisle, dopo averla trasformata, le controllò la testa, lo stomaco e se il cuore pompava come doveva. Domani si sarebbe risvegliata.
Intanto era Sabato e, verso le otto, decisi di andarmi a preparare, mentre Edward era a caccia. Avrebbe voluto che io andassi per quello che era successo, ma mi ero rifiutata; sapevo di essere in forze. “Semmai ci andrò con la ragazza quando si sveglia” gli avevo risposto.
Lasciai dormire Renesmee e le lasciai un foglietto con su scritto “Sono dai nonni, se ti dovessi svegliare, fammi uno squillo con il telefono di casa.” Scesi le scale di corsa, presi le chiavi e chiusi a chiave la casa. Andai verso la casa dei Cullen con un umore pessimo, pensai che se qualcuno mi avesse detto qualcosa che non mi stesse bene, avrei risposto sicuramente con una parolaccia bella e buona. Salii le scale dell’ingresso e mi diressi alla porta dove Esme mi aprì con dolcezza.
«Ciao Bella!-mi disse, dandomi un bacio sulla guancia-Tutto bene? » Entrai in casa e mi diressi dove gli altri stavano guardando la partita di Baseball.
«Bene tu, tutto bene? » risposi, sorridendo. Lei annuì e ci andammo a mettere sedute vicino a gli altri. Catturai l’attenzione di Carlisle con la mano e feci il gesto di andare di là. Mi alzai verso il luogo dove avevamo lasciato la ragazza a trasformarsi. Aveva già preso il colorito biancastro ed il cuore batteva all’impazzata. Carlisle mi segui e venne dietro di me.
«Ho fatto il test del DNA, si chiama Danielle Stoner ed ha 16 anni.» mi disse Carlisle, venendo verso di me. Io mi girai per guardarlo meglio.
«Era un’emorragia celebrare e cosa? »
«Stomaco, piuttosto danneggiato dal vetro. L’hai trovata in tempo, Bella. » mi confortò. Io sbuffai.
«E se invece non fosse così? E se era meglio lasciarla morire, invece di farla diventare un vampiro? » dissi, a bassa voce. Lui mi abbracciò e mi strinse, accarezzandomi i capelli. Poi si allontanò, lasciandomi sola con lei. Mi avvicinai di più accarezzandole la mano e la testa. Era una ragazza meravigliosa, se lei avesse accettato, avrei voluto farle da madre. Ma di certo non avrei mai rimpiazzato la sua vera madre.
«Ehi! » disse, avvicinandosi con un sorriso, Alice. Ricambiai il sorriso e la guardai.
Mi squillò il telefono e vidi che era casa, Renesmee si era svegliata.
«Nessie si è svegliata, è meglio che vada. A dopo. » dissi, mentre andavo verso la porta di casa Cullen. Appena uscita, presi respiro ed annusai l’aria. Jacob era in vista. Mi diressi verso casa. Presi le chiavi che avevo in tasca e, quando andai ad aprire, mi accorsi che era aperto. Avevo chiuso la porta a chiave, me lo ricordo!
«Nessie? » la chiamai per accertarmi che ci fosse, mentre buttavo le chiavi nel portachiavi.
«Siamo qui, mamma! » “Siamo?”
Salii le scale di corsa ed andai in camera sua e vidi che c’erano Edward e Jacob, vicino a Renesmee.
«Guarda! E’ venuto anche Jake! » disse contenta Renesmee, giocando con una bambola.
Sorrisi e mi misi seduta vicino a lei. Edward mi si avvicinò, mi diede un bacio in fronte e si rimise al proprio posto.
«Ciao Bells. Come va? » mi salutò con la mano Jake. Sorrisi e mi alzai per dargli un bacio sulla guancia.
«Bene, oh! Vieni di sotto, mi serve una mano per mettere la roba in frigo. » dissi, alzandolo per un braccio. Scendemmo le scale e, arrivati in cucina, mi disse: «Non devo aiutarti a mettere la roba dentro il frigo, vero? A meno che non sia sangue. » Si mise seduto ed io mi appoggiai al lavello.
«Si tratta di una ragazza. Ieri, in un incidente vicino al curvone, ho visto questa ragazza dai capelli arancioni, che era sopravvissuta, ma era in condizioni penose. L’ho portata da Carlisle e lui l’ha fatta diventare come una di noi. Non so se ho fatto la scelta giusta.. »
 
Il giorno seguente stetti tutto il tempo a casa Cullen ad aspettare che Danielle si risvegliasse dalla trasformazione. Le volevo parlare, mi volevo scusare.
E se lei non avesse accettato la trasformazione e si volesse vendicare?
«Sei troppo tesa, rilassati Bella. Vedrai che andrà tutto bene. » mi disse Jasper, appoggiato al muro, davanti al lettino. Mi girai verso di lui ed accennai un sorriso.
Jasper se ne andò e me ne stetti da sola con Danielle, ora che sapevo il suo nome, potevo chiamarla col suo vero nome invece di “ragazza”.
Mi avvicinai per vederla meglio. La trasformazione le aveva fatto diventare i capelli di un bel rosso acceso, la carnagione era bianca e il volto era ancora più perfetto di come era prima. Alice l’aveva curata nel migliore dei modi: l’aveva pulita, truccata e vestita.
Le aveva lo stesso vestito che avevo io al mio risveglio, soltanto di un verde smeraldo, per far risaltare i capelli.
Stetti immobile e non sentii più niente. Il suo cuore non batteva più. Danielle sciolse la mano in cui era stretta nella mia, cominciò a muoversi con le gambe, ma gli occhi erano ancora chiusi.
«Carlisle! » urlai. Danielle aprì gli occhi e rimase così per parecchi minuti, mosse le braccia per portarle davanti alla faccia e si alzò con la schiena. Aveva gli occhi come quelli di una ragazza impaurita, distrutta, di una che aveva visto la morte dei genitori.
Si guardò intorno. Poi portò i suoi occhi impauriti verso le sue braccia, scese dal lettino e andò verso lo specchio.
Allo specchio si portò lentamente una mano sulla guancia.
Si girò verso di me e, con occhi imploranti urlò: «Che... Cosa... Mi avete… Fatto?! ».
 
Pov. Danielle:
Sentivo delle voci, pensavo fossero quelle del paradiso. Volevo urlare il nome di mio fratello per trovare anche lui, ma non ci riuscivo. Non riuscivo a fare niente, d’altronde un morto cosa è capace di fare? Solo di volare in mezzo agli Angeli e guardare dall’alto tutto quello che stanno facendo le persone vive.
Però di solito in Paradiso non si viene bruciati dalla fiamme, no?
Ed allora perchè io ho la netta sensazione di morire una seconda volta?
Sono andata all’Inferno? No l’Inferno sarebbe stato ancora meglio.
Fuoco, sentivo solo fuoco. Le fiamme mi stavano divorando, avrei voluto mille volte morire invece di essere bruciata da quelle fiamme.
 
Sembrava finito lo strazio, come se qualcuno mi avesse buttato in una piscina di acqua fredda. Avrei amato chiunque lo avesse fatto, chiunque avesse messo la parola fine su quello strazio. Mossi le gambe per controllare che riuscissi a farle muovere ed aprii la mano a cinque, mi rilassai con tutto il corpo.
«Carlisle! » urlò qualcuna. Non avevo mai sentito la sua voce prima di oggi.
Aprii gli occhi per la paura e mi alzai lentamente con la schiena vedendo un muro davanti a me. Mi guardai intorno e scesi dalla specie di letto dov’ero e guardai dalla finestra.
Andai verso il grande specchio davanti a me e vidi una ragazza con i capelli rossi e dalla carnagione pallida. Invece dei occhi marroni, vidi dei grandi occhi rossi ed urlai di paura. Portai la mia mano sulla guancia e sentii che era gelida.
Urlai di nuovo.
Mi girai lentamente verso la ragazza con i capelli marroni, con gli occhi castano dorati, che mi stava alle spalle.
«Che…. Cosa… Mi avete… Fatto?!-mi fermai un attimo per poi dire.- Chi sei tu?! » urlai con occhi che imploravano una risposta.
Salirono altre sette persone, tra cui tre ragazze e quattro ragazzi. Un ragazzo con i capelli color bronzo, mi si avvicinò, mentre gli altri erano tutti mano nella mano. Li squadrai uno per uno, in cerca dei miei genitori e di Daniel, mio fratello. Ma niente, lì non c’erano.
Uno dei ragazzi disse: «Non ti faremo del male, Danielle». Aveva dei capelli biondo platino e portava uno di quei golfini da dottori.
«Come fai a sapere il mio nome? » chiesi freddamente.
«Sono un dottore, l’ho visto nel tuo DNA. » mi rispose tranquillamente.
«Che cosa mi avete fatto? » chiesi quasi urlando.
«Ti abbiamo trasformato in una vampira. » mi rispose ed io scoppiai a ridere.
 
Mi sedetti e mi spiegarono ogni cosa, ero davvero diventata una vampira.
Avevo sete di sangue e mi avevano presentato tutti gli altri.
Avevano detto che ci saremmo dovuti trasferire a Londra… ma io non potevo lasciare Seattle, qui c’era Roberta.
«Mi dispiace, non puoi dire niente a nessuno! » mi disse Bella, la ragazza che aveva urlato prima che aprissi gli occhi. Volevo piangere ma mi avevano detto che i vampiri non hanno le lacrime.
Dissero che saremmo partiti il giorno dopo, oggi avremmo cacciato per farmi smettere la sete di sangue.
«Cosa della parola cacciare, non ti è chiara? » chiese ridendo Edward, il marito di Bella.
«Tutto il senso! » risposi, scoppiando a ridere. Edward era il più simpatico di tutti, quello che mi spiegava praticamente tutto.
«Torno subito, non ti muovere! » mi disse. Annuii e lui se andò. Un odore buono mi colpì e mi alzai dalla sedia, corsi di sotto e sentii che l’odore aumentava e che era buonissimo, era come di cioccolata.
Sul divano, c’era una ragazzina che era intenta a leggere un libro; era lei la fonte dell’odore.
Bella le stava accanto e quando mi vide, urlò: «Danielle, no! »
Con la faccia d’assassina, mi capultai verso la ragazzina.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: _bomersgirl