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Autore: Rosie Bongiovi    29/07/2012    3 recensioni
“Cosa vuoi da me?” chiese la ragazza, con voce rabbiosa.
“Volevo vedere.. Se la mia creatura era diventata una cacciatrice degna di questo nome.. E mi fa piacere che sia così”. Quelle parole lasciarono disorientata la ragazza, che si sedette di fianco a lui, guardandolo in maniera confusa.
“Di che cosa stai parlando?” domandò, senza smettere di essere sulla difensiva.
“Oh è vero, che stupido. Non puoi ricordarti di me” rispose, massaggiandosi il petto e facendo un altro colpo di tosse. “Cara la mia Nightmare, sono Jonathan Phoenix, l'uomo che ti ha trasformata in quello che sei una trentina d'anni fa"
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Quindi, fammi capire, non hai vinto per colpa di un orsacchiotto?".

"L'orsacchiotto che stava per farti fuori, vorrei ricordarti" replicò Paul, aiutando Nightmare a sedersi su una grossa roccia, in un lato in ombra, sulla spiaggia. Tutto sommato non c'era bisogno di cercare chissà quale nascondiglio, siccome erano rimasti veramente in pochi.

"Oh, come sei pignolo" rispose la ragazza, mantenendo comunque un tono di voce divertito. Quel biondo con i capelli alti più di lui era una brava persona. Inoltre, c'era qualcosa, in lui, che le ricordava qualcuno.. Ma ancora non aveva capito chi.

"Allora, dimmi, Nightmare.. Per quale motivo una ragazza delicata e carina come te si è iscritta ad un torneo di persone brutte e cattive?" domandò incuriosito, sedendosi di fronte a lei e dando un morso ad una pesca.

"La storia è.. E' veramente lunga" disse lei, sospirando. Paul inarcò un sopracciglio.

"Staremo qui per mezza giornata, se non di più, direi che c'è tutto il tempo per le storie lunghe, non pensi?".

: - Paul 1, Night 0 -.

"Preparati, stai per assistere alla noia nel suo stato più puro".

"Sono decisamente pronto".
"Bene.. Diciamo.. Parecchi anni fa, mi sono recata a casa di mia nonna, esattamente come ogni giorno, per allenarmi a karate. Lei era la mia insegnante e, molto probabilmente, la migliore che ci sia mai stata. La prima ora è trascorsa tranquillamente, poi..". Tirò un lungo respiro, per sciogliere il nodo che si era formato in gola. "Poi..".

 

"Josette, fila a nasconderti là, dietro al mobile. Non devi uscire per nessuna ragione al mondo, mi sono spiegata?".

"Nonna, ma chi sono?" domandò la nipote, scombussolata tanto quanto spaventata.

"Delle persone. Vai, muoviti" replicò, con lo stesso tono di voce duro che utilizzava durante le lezioni, davanti al quale non si poteva replicare in alcuna maniera, per nessun motivo. Nightmare corse a nascondersi, in un posto da cui poteva vedere tutto ciò che succedeva. La donna aprì la porta, ritrovandosi di fronte ad un uomo alto, estremamente elegante, con degli occhiali da sole scuri ed i capelli che ricordavano vagamente quelli di John Travolta nella Febbre Del Sabato Sera.

"Signora, dovremmo chiederle di seguirci” disse, con voce insopportabilmente gentile e palesemente falsa.

Cosa volete?”.

Lei sa perfettamente per quale motivo deve venire con noi e sa benissimo quanto sia urgente”.

Io non verrò da nessuna parte, devo chiedervi di lasciare immediatamente la mia casa” replicò decisa.

Deve farlo. E' per Heihachi Mishima. Non si ammettono 'no' con lui. Lei è coinvolta nell'organizzazione del signor Mishima, non può prendersi certe libertà, nonostante mi rendo conto che sia passato parecchio tempo” insistette quello.

A maggior ragione perché si tratta di quell'essere schifoso” rispose la sua interlocutrice, sputando odio insieme alle sue parole.

Signora.. Non mi lascia altra scelta”. Tolse il guanto di pelle che indossava sulla mano destra e fece schioccare le dita. Subito dopo, comparvero due uomini, coperti da testa a piedi, e con delle mitragliatrici in mano. Con un pugno nello stomaco, costrinsero l'anziana donna ad inginocchiarsi. Le puntarono le armi alla tempia e, successivamente, l'uomo in smoking le mise delle manette ai polsi, avvicinando le labbra al suo orecchio e parlando sottovoce.

Lei verrà con noi. Le consiglio di non urlare per nessuna ragione al mondo, mi sono spiegato?”. Poi si rivolse ad un altro uomo in divisa. “Sai cosa devi fare”. Quello annuì, poi appoggiò una valigetta a terra, premette un pulsante e cominciò a sentirsi un 'bip' ininterrotto, ogni secondo.

Conto alla rovescia per l'esplosione dell'ordigno, attivato. 20 secondi”.

No! Josette!”.

 

“Poi uno sparo. Volevo, volevo andare da lei e fare qualcosa.. Sarei morta in ogni caso, perciò.. Non ne vado fiera, per niente, ma sono uscita dalla porta sul retro. Sono scappata, più veloce che potevo, chiedendomi cosa c'entrasse mia nonna con Mishima, cosa volesse da lei e mille altre domande, che qualunque persona si sarebbe fatta in un momento simile. Quindi eccomi qui. Tu invece? Sei nel Tekken per fare pellicce di orso?”. Paul, che era rimasto in religioso silenzio sino a quell'istante, parlò.

“Ora è Jin Kazama che è al potere. Ma ne sono passati parecchi di anni da quando c'era suo nonno nella Mishima Zaibatsu.. Mi chiedo quanti anni tu possa avere”.

“Anche qui le cose sono un po'.. Difficili da spiegare. Posso solo dire che Jonathan, un mio amico, mi ha aiutata a diventare decisamente più forte..” rispose, rimanendo sul vago: sì, era vero che Paul le ispirava fiducia, ma era anche vero che non avrebbe mai voluto sbilanciarsi più di tanto.

“Jonathan.. Posso.. Posso sapere il suo cognome?”.

“Phoenix.. Perché?”. Il ragazzo spalancò gli occhi e ci mancò poco perché non cadesse a terra. “Paul, è tutto sotto controllo?”.

“Devo.. Io devo andare a bere dell'acqua, a dopo” concluse lui, allontanandosi velocemente. Nightmare lo squadrò, stranita, infine fece spallucce e appoggiò la schiena al tronco di un albero, chiudendo gli occhi per qualche istante.

: - La gente è strana.. -.

“Io non ce la faccio più! Questo posto è schifoso e il mio vestito preferito è in condizioni pessime! Ahh, perché acciderbolina non potevano organizzarlo nello stadio, come ogni anno?”.

: - Accide che? -.

Nightmare aprì gli occhi: a qualche metro da lei, stava camminando una ragazzina alta, dai lunghi capelli biondi, lisci e sciolti, con una frangetta. Indossava un abito bianco, corto, a maniche lunghe, che le ricordava lo stile vittoriano. Come accessori aveva un bavero rosso a scacchi neri ed un paio di guanti senza dita, bianchi. Ai piedi portava degli stretti stivali con il tacco, alti fin sotto le ginocchia. Aveva in tutto e per tutto l'aspetto di una principessa. E anche una vocina piuttosto sgradevole all'udito.

“Tu chi cavolo sei?” domandò Night; si era ripresa dalle ferite ma, ovviamente, di fronte a Paul doveva fingere di essere la moribonda senza forze, altrimenti sarebbe passata per quella veramente strana.

“Emilie Lili Rochefort. O 'quella che vincerà il torneo', a tua scelta”.

“Oh, ti vedo parecchio sicura di te stessa. Che dici, proviamo a smettere di farti parlare?” propose Nightmare, scendendo dalla roccia sulla quale era seduta, e mettendosi in posizione, con le braccia all'altezza del petto ed una gamba in avanti.

“Hai firmato la tua condanna a morte! Un attimo solo”. Lili tirò fuori una limetta per unghie e si aggiustò quella dell'indice della mano sinistra

: - Ma questa da dove salta fuori? Da un uovo di Pasqua? Mi chiedo come abbia fatto ad arrivare fino a questo punto -.

Formulato il pensiero, la biondina diede un calcio sul viso di Nightmare, facendola cadere a terra e causandole un dolore atroce alla mandibola, con conseguente fuoriuscita di sangue. Il segno del tacco dello stivale sarebbe rimasto sulla sua faccia per la settimana successiva.

: - Okay, ora ho capito come ha fatto -.

“Forza, fatti sotto, ragazzina dalle doppie punte!” strillò la biondina, saltellando da una parte all'altra.

“Come mi hai appena chiamata?”.

“Hai sentito bene. I tuoi capelli sono crespi e poco curati, si vede lontano un miglio” la stuzzicò, incrociando le braccia al petto e sorridendo sorniona. 
“Te le faccio vedere io le doppie punte, viziata che non sei altro” rispose Nightmare, che si attaccò ai capelli della bionda, tirandoli a sé con forza, ritrovandosi con due ciocche in mano. “Oh oh oh, a quanto pare qui c'è qualcuno con le extension..”.

“Rimpiangerai quel che hai fatto!” urlò Lili, cercando di tirare un altro calcio, che venne sapientemente evitato dalla sua avversaria.

“Ora tutte le persone hanno visto le tue extension.. Sai quanti milioni di ragazzi sono di fronte alla televisione in questo momento?” disse Night, continuando a punzecchiarla.

“Oh, e smettila!” replicò, per poi incassare un pugno all'altezza dell'intestino, un altro al naso ed un calcio nel ginocchio, cadendo a terra, con la pancia in giù. La “ragazzina dalle doppie punte” ne approfittò immediatamente, rompendo i tacchi degli amati stivaletti bianchi di Lili.

“Uh uh, in diretta nazionale con la metà dei capelli di prima e con le scarpe rotte. Come la mettiamo, miss mondo?”. Le gote di Lili, d'un tratto, si tinsero di un rosso acceso; la ragazza si alzò di scatto e, dopo aver fatto una piroetta, colpì Nightmare con entrambi gli avambracci.

: - Nulla di grave, ho ricevuto colpi ben peggiori in questa settimana -.

Continuò, abbassandosi e tirando alla nemica un calcio a rasoterra, con un'evitabile caduta di Night, che dovette ricevere una pedata nel mento. Sputò a terra saliva mista a sangue. La bocca era decisamente il suo punto debole. Deglutì rumorosamente e si pulì le labbra con la mano destra, ma Lili proseguì, saltando e schiacciando il braccio sinistro di Nightmare, che le rivolse uno sguardo di sfida, mista a dolore. Finalmente pose fine a quel continuo incassare colpi, si era stufata di prenderne, per quella giornata. Di certo non voleva che arrivasse un altro concorrente a salvarle la vita, aveva sufficienti conti in sospeso. Prese la caviglia della bionda, che aveva l'intenzione di premerle la testa a terra; si aggrappò con tutte le sue forze, riuscendo a farle perdere l'equilibrio e, quindi, ad invertire le posizioni. Non servì a molto, siccome Lili aveva un'agilità invidiabile e, come aveva toccato la sabbia, era riuscita a rialzarsi.

“Ballerina, mi dispiace davvero, ma non intendo farti proseguire il viaggio qui”. La afferrò dal polso, per poi girarglielo e ottenendo un sonoro 'crack!', seguito da un urlo di dolore. Le diede una gomitata alla gola, smorzandole quel fastidioso grido, poi un fortissimo gancio destro – Nightmare stessa si stupì per la forza con la quale l'aveva tirato - per concludere il tutto.

“Lili è stata eliminata dal torneo”.

“Beh, sto via dieci minuti e tu dai una festa senza nemmeno invitarmi?” chiese Paul, che era appena ritornato con una noce di cocco in mano.

“Scusami, la prossima volta prometto di avvisarti” rispose Nightmare, ridacchiando.

“Sarà meglio”.

“Come mai te ne sei andato così sconvolto prima?”.

“E' una lunga storia..” replicò il biondo.

“Staremo qui per mezza giornata, se non di più, direi che c'è tutto il tempo per le storie lunghe, non pensi? Citazione”. Paul arcuò le sopracciglia.

“Non vale!”.

“E' inutile che fai il bambino. Ora mi racconti, altrimenti.. En garde!”. Il ragazzo scoppiò a ridere.

“D'accordo. Cambiamo posto però, mi fa strano raccontare la mia vita di fronte ad una ragazza senza sensi”.

“Affare fatto”.

 

Nota dell'autrice:

Chiedo venia per la noia mortale che ha suscitato in voi la prima parte del capitolo, che riportava per l'ennesima volta ai ricordi di Nightmare, legati alla nonna.. Però vedrete che non è stato del tutto inutile riprendere quel discorso.

Grazie mille a Orsacchiotta Potta Potta, Lady Phoenix e Angel Texas Ranger.

Ci leggiamo al prossimo capitolo!

 

Rosie

  
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