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Autore: willbeyoungforever    29/07/2012    2 recensioni
Quinta storia che fa parte del progetto Disney!Gay, ossia la trasposizione con le ship di Glee (Faberry - Brittana - Klaine) delle storie Disney. Questa volta saremo alle prese con Rachel e Quinn nei panni di Rapunzel e Eugene.
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Rachel sogna Broadway. Come regalo di compleanno decide di chiedere ai suoi papà di portarla a NY, ma loro inspiegabilmente si rifiutano.
Quinn è la bad girl che tutti noi ricordiamo, capelli rosa e look punk...
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Santana Lopez | Coppie: Quinn/Rachel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Disney!Gay'
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Capitolo 4: Tu mi proteggerai
 
Rachel e Quinn scesero dalle scale antincendio senza rivolgersi la parola. Rachel era troppo agitata per pensare a qualcosa di diverso da New York e dal fatto che stesse disobbedendo ai suoi genitori e che li avrebbe fatti soffrire molto. Quinn invece stava meditando un piano per liberarsi di quella ficcanaso chiacchierona e per riprendersi la collana. In cuor suo la ragazza dai capelli rosa sperava che nessuno si fermasse per dargli uno strappo, cosicché quella storia sarebbe finita li.
Quinn continuava a guardarsi attorno aspettandosi di incontrare da un momento all’altro Santana, Figgins Sheila o Ronnie. Fortunatamente la via era libera, e le due ragazze si spinsero verso la strada.
Quinn iniziò a guardare divertita Rachel che si sporgeva con il braccio verso le macchine, sventolando le mani.
Era così buffa nel suo tentativo di fare autostop, che era impossibile odiarla.
Purtroppo la ragazza dai capelli rosa abbassò la guardia, e non si accorse minimamente del fatto che due occhi castani la stavano fissando nascosti dietro a una macchina parcheggiata.
Era Santana, che insieme al preside Figgins era accovacciata a spiare le mosse delle due ragazze.
Stranamente un camion si fermò allo sbracciare di Rachel e le due ragazze, dopo aver spiegato che erano dirette a New York (era un viaggio di circa 11 ore) salirono e iniziarono la loro avventura.
Santana, con il suo udito sopraffino, era riuscita ad origliare la destinazione e non appena le due ragazze si chiusero la porta alle spalle, ordinò al preside di prendere la macchina per iniziare l’inseguimento.
 
Il conducente del camion era un uomo sulla cinquantina, pieno di tatuaggi e con lo sguardo burbero. Rachel era particolarmente intimidita da costui ed era proprio quello che desiderava Quinn.
Eppure dopo una mezzora buona di silenzio, Rachel riuscì a fare amicizia addirittura con quell’uomo, iniziando a tempestarlo di domande sulla sua musica preferita, sui suoi hobby, sulla sua famiglia…
Quella ragazzina sapeva essere davvero petulante, ma era impossibile odiarla.
Purtroppo il camionista non era diretto verso la grande mela, quindi dopo quasi 8 ore di viaggio ininterrotte (dove Quinn cercò di dormire senza successo in quanto Rachel a un certo punto iniziò a cantare tutte le canzoni dei Miserabili, duettando con il guidatore, che non aveva proprio una voce melodiosa) le due ragazze vennero lasciate in un piccolo motel sulla strada.
Ormai era buio e stava diluviando; era decisamente ora di cercarsi una stanza. Rachel aveva con se la carta di credito, ed era evidente il fatto che avrebbe dovuto pagare lei per entrambe.
Il giorno successivo avrebbero cercato un passaggio da qualcun altro.
Quinn e Rachel entrarono nel motel e vi trovarono la Hall stracolma di gente.
E che gente.
A Rachel sembrò di essere stata catapultata in un film horror. La sala era piena di uomini dalla faccia cattiva, per di più camionisti, ma c’era anche una buona dose di homeless.
La puzza era insopportabile.
La ragazzina mora si nascose dietro Quinn, che nel frattempo aveva iniziato a pensare che quella fosse la situazione perfetta per demotivare Rachel.
“Qu..Quinn…che brutta gente…non c’è un altro posto dove passare la notte?”
Quella alzando un sopracciglio rispose “per strada?”
Rachel scosse la testa in modo vigoroso, nascondendosi sempre di più dietro l’amica.
“Che profumino!” disse Quinn in tono divertito, spingendo l’altra ragazza dentro la stanza
“fa un bel respiro profondo con il naso, che l’odore penetri! Cos’è per te? Perché per me è un po’ profumo di uomo, e un altro po’ profumo orribile di uomo! Direi a metà tra cane bagnato e bue muschiato…” continuò a scherzare la ragazza, volteggiando attorno a quel gruppo di uomini, senza perdere di vista Rachel. Negli occhi della morettina poteva leggere solo paura e terrore.
“Oh Rach, che brutta cera! Sarebbe meglio rinunciare a tutto e tornare a casa, no?” continuò ad insistere la ragazza con i capelli rosa.
Nel frattempo Rachel stava per scoppiare a piangere.
“Ehy, aspettate un momento” disse all’improvviso un uomo alto e robusto, cercando di richiamare l’attenzione dei suoi compagni “Questa ragazzina con i capelli rosa, non è per caso quella che hanno fatto vedere al telegiornale qualche ora fa?”
“Oh si! Mi sembra proprio lei!” rispose un altro uomo, avvicinandosi a Quinn.
Tutta la sala iniziò a mormorare discorsi sconnessi a proposito dell’annuncio fatto da un uomo indiano e da una cheerleader, a proposito di una ragazzina scappata da scuola. Segni identificativi: capelli fuxia e un caratteraccio.
 
La situazione si ribaltò in pochi secondi.
Quinn si trovò accerchiata da quegli uomini che, con fare minaccioso, si avvicinavano sempre di più a lei, aspettando il momento giusto per acciuffarla.
Il più alto le aveva già messo le mani addosso, quando Rachel, sfoderando tutto il suo coraggio, iniziò a gridare: “Ehm…Ehy! Ehy! Lasciate stare la mia guida! Lasciatela!”.
Ma nessuno sembrava intenzionato ad ascoltarla.
La morettina decise quindi di sfruttare per la seconda volta in quella giornata il potere della sua borsetta (contenente diversi libri particolarmente pesanti), scagliandola con forza contro la testa dell’uomo che aveva messo le mani addosso alla sua amica.
Riuscì così ad ottenere l’attenzione di tutta quella brutta gente.
Nonostante fosse ancora tremante e sotto shock, decise di tentare ugualmente di esporre le sue ragioni: “ Sentite, io so a malapena dove mi trovo, ma ho bisogno che lei mi accompagni a New York, per vedere le luci di Broadway…perché è il sogno più grande della mia vita! Ritrovate un po’ di umanità! Nessuno di voi ha mai avuto un sogno?” domandò Rachel sfoderando tutte le sue doti di attrice drammatica.
Sentendo quelle parole, la folla attorno a Quinn si paralizzò.
Dopo qualche momento di silenzio, finalmente si fece avanti uno di quegli uomini che afferrando la mano di Rachel domandò “Ragazzina…anche tu sogni New York?”
“…Si…” rispose titubante la mora.
“Era anche il mio sogno da ragazzo…ma non ho nemmeno avuto il coraggio di provare a realizzarlo, e ora guardami qui! E’ il mio più grande rimpianto…” disse quell’uomo con gli occhi lucidi.
“Io invece sognavo di diventare un pianista famoso…” disse un altro uomo, poco distante, confessando i suoi desideri “ma anche io non ho mai avuto la forza d’animo per andare fino in fondo…in più mi sono lasciato condizionare dal giudizio dei miei amici…”
“Hai ragione! Anche io, nonostante fossi dotato per giocare a Basket, non mi sono mai impegnato sul serio negli allenamenti…avrei potuto diventare qualcuno, se solo mi fossi messo sotto…” disse a sua volta un terzo uomo.
Non si sa bene come, ma da quel giro di confessioni, uscì un vero e proprio gruppo di supporto e scambio di opinioni riguardo i propri sogni e desideri più profondi. Rachel era a capo di questo comizio, e tutti gli altri uomini si erano seduti a cerchio attorno a lei, perdendo totalmente l’interesse per Quinn.
“Dai, raccontaci di New York!” chiese uno di quegli uomini, dopo che tutti avevano confessato il loro desiderio più profondo “cosa vuoi andare a fare?”
“Sogno Broadway da quando sono bambina, e poi desidero con tutta me stessa vedere le luci di Times Square…solo che i miei genitori non vogliono lasciarmi andare…così sono scappata…e Quinn è la mia guida! Per cui, ve lo chiedo per favore…non so cosa sappiate di lei, ma non potete portarmela via!” disse implorante.
Quegli omaccioni si commossero sentendo le parole di Rachel, tanto che uno di loro si tuffò ad abbracciarla singhiozzando “Il tuo sogno è così puro…”
“Grazie a tutti!” cercò di ringraziare la morettina “se fino a ieri ho semplicemente sognato New York, oggi ho quasi realizzato il mio desiderio più grande! Non dimenticherò mai questa chiacchierata!”
Il resto della serata passò in tranquillità.
Le due ragazze si erano perfettamente integrate nel gruppo. Rachel in quel momento sorseggiava un the freddo circondata da tutti quegli uomini malfamati, mentre la ragazza dai capelli rosa stava conversando con un altro gruppo di uomini a proposito di tatuaggi e piercing.
Ogni tanto Quinn si distraeva e si disinteressava del discorso per osservare Rachel sorridere e chiacchierare allegramente con quelle strane persone.
La ragazza stava iniziando ad apprezzare le doti di Rachel. Certo era chiassosa e si credeva chissà chi, ma era molto disponibile e non si lasciava condizionare dai pregiudizi. Quinn in sua presenza non si sentiva per nulla giudicata.
Mentre pensava a queste cose, un dolce sorriso comparve sul volto della ex cheerleader, e una sensazione di calore le invase il petto.
Cos’era quello che stava provando?
La ragazza spaventata da quei nuovi sentimenti scosse la testa con vigore per cercare di scacciarli.
Stava per inventarsi una scusa per lasciare il gruppetto e andare a riposarsi in camera quando la porta d’ingresso del Motel si aprì improvvisamente, lasciando entrare due figure che Quinn riconobbe immediatamente.
Erano Santana e Figgins. I due erano bagnati dalla testa ai piedi ma avevano sul volto uno sguardo soddisfatto.
Ne Quinn ne Rechel se li aspettavano.
Avevano fatto la loro grande entrata in scena.
“Ciao Quinn” sorrise Santana rivolgendosi alla ragazza.
Quinn corse ad afferrare Rachel per un braccio e iniziò a strattonarla. Sinceramente la morettina non capiva cosa stesse succedendo, ma assecondò l’amica iniziando a correre.
La ragazza dai capelli rosa gridò a tutti quegli uomini presenti in sala “Amici, ho bisogno del vostro aiuto! Fermate quei due mentre io e Rachel scappiamo!”
A quel comando una massa di camionisti si alzò e corse incontro a Figgins e Santana. Il preside iniziò ad urlare spaventato, nascondendosi dietro la Cheerios ispanica, che invece non indietreggiò nemmeno di un passo.
Tuttavia Quinn, nonostante avesse la via libera, andò a sbattere contro una ragazza alta e corpulenta.
Sheila.
E affianco a lei c’era Ronnie.
Cosa ci facevano quelle due ragazze lì?
Da che parte erano entrate?
E da quanto tempo erano in quella stanza?
Rachel guardò l’amica sempre più confusa.
Quinn nel frattempo stava cercando di partorire un piano di fuga. Ma si sentiva in trappola.
Guardò velocemente in giro, cercando una porta secondaria o una finestra o qualcosa del genere, ma c’erano solo pareti.
All’improvviso, uno degli uomini che aveva parlato con Rachel, corse verso di loro, e le spinse verso il divano gridando “Belle bimbe, ci pensiamo noi anche a queste due…voi scappate al piano di sopra, c’è una porta finestra, potete calarvi da li!”
“Ma…” cercò di protestare Rachel, non capendo quello che stava succedendo.
“Rachel, ascoltami, vai! New York ti sta aspettando! Il tuo sogno chiama!” la convinse l’uomo, spingendola con forza nella direzione da lui indicata.
Quinn non se lo fece ripetere due volte, e tenendo sempre per mano la morettina iniziò a strattonarla su per la scalinata. Ronnie fece uno scatto verso di loro, ma venne immediatamente bloccata da uno dei camionisti, mentre un gruppo di barboni iniziava a gettarle addosso alcune coperte puzzolenti e pidocchiose.
Rachel decise di non fare domande e nemmeno di voltarsi, non voleva vedere quello che stava succedendo alle sue spalle.
Seguì silenziosamente Quinn, correndo come non aveva fatto mai nella sua vita.
Appena le due ragazze arrivarono al piano superiore trovarono subito la porta finestra. Effettivamente non era troppo alto, ed era fattibile saltare, almeno per una ragazza atletica come Quinn….ma Rachel ce l’avrebbe fatta?
La ragazza dai capelli fuxia si voltò verso l’amica e la trovò con uno sguardo sconvolto.
“Rach, ce la puoi fare! Non è alto come sembra!”
“No! Lasciami qui! Non so nemmeno cosa sta succedendo, vai avanti tu…ti sarei solo d’intralcio!”
“Rachel, smettila di fare la stupida e pensa a New York! Questa finestra ti sta separando dal tuo sogno. Solo questa finestra! Hai intenzione di mollare proprio adesso? Dopo che hai superato un viaggio lunghissimo su un camion di uno sconosciuto? Dopo che hai sorseggiato The e cantato con dei barboni? Ti arrendi per un piccolo salto?”
Rachel rimase paralizzata dalle parole della ragazza. Aveva ragione.
Lei era Rachel Berry e New York era il suo sogno.
Doveva solo saltare.
Così si fece coraggio, e dopo aver preso un bel respiro, andò davanti a Quinn e senza guardare da basso, saltò giù atterrando sulle mani.
Quinn la guardò soddisfatta e poi le gridò: “Tutto ok?”
“Sisi! Salta anche tu Quinn! Avevi ragione, non è poi così alto!”
La ragazza era abituata a salti ben più complessi quando era nelle Cheerios, per questo non ci mise molto a compiere quello. Atterrò con grazia sull’erba e poi riafferrando la mano di Rachel, le due ragazze iniziarono a correre lungo l’autostrada, sotto la pioggia incessante.
Sapevano che era solo questione di tempo prima che Santana e Figgins o Sheila e Ronnie, o peggio tutti e quattro, fossero riusciti a raggiungerli.
Non sapevano di preciso dove stavano correndo, ma l’importante era allontanarsi da quel posto il prima possibile.

Sera a tutti!
Grazie per chi ha votato la copertina! Sta stravincendo la prima all'unanimità!
Mercoledì parto per una settimana, dovrei riuscire ad aggiornare tutte le FF con la connessione della chiavetta vodafone, ma mai dire mai!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto
a presto
Ottavia
   
 
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