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Autore: MusicInTheAir    30/07/2012    4 recensioni
Kiseop si piegò leggermente in avanti, per fissare quel bambino seduto sull’ erba secca ed ingiallita, con le spalle curve ed affiancato da un cane enorme.
-Io mi chiamo Kiseop, e tu?-
Silenzio.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4

 

Era incredibile come, nonostante fosse dicembre, lei lo avesse convinto a fare una passeggiata a piedi nudi lungo il lago, stranamente non ancora ghiacciato per la neve.

-Non è romantico? Anche se non è il tramonto.-

-E’ meglio, così il sole riscalda di più.-

Joohyun lo guardò e sorrise, prendendogli la mano.

-Sei di poche parole, oggi. E’ successo qualcosa?-

Kiseop scosse la testa, per poi abbassare lo sguardo, pensieroso.

Qualche ora dopo la litigata del giorno precedente, si era chiuso nella sua stanza ed aveva camminato su se stesso, cercando di capire come poter risolvere la situazione con Kevin, ma l’ unica cosa che aveva prodotto la sua mente era stato un forte capogiro con cui si era addormentato.

La verità, era che non gli importava che si fosse innamorato di lui, gli sarebbe rimasto accanto e non avrebbe più guardato nessuna ragazza, se avesse voluto, pur di renderlo felice.

Era una scelta difficile.

Qualcosa che nessuno avrebbe mai fatto, nemmeno se fossero stati amici d’ infanzia.

Ed ulteriori dubbi erano sorti in lui.

Aveva iniziato a chiedersi cosa provasse realmente per lui, cosa volevano dire quei baci che si erano scambiati, quale nome potesse dare al loro “rapporto”, troppo stretto per la semplice amicizia, troppo intimo per il rapporto fraterno.

Allora cosa erano?

-Kiseop, ti stanno chiamando.-

Lo riscosse la voce della ragazza, facendolo sussultare.

Guardò davanti a lui, nessuno.

Guardò a destra ed a sinistra, non c’ erano volti familiari.

-Sono qui.-

Disse una voce dietro di lui, e subito dopo qualcuno gli diede una dolorosa pacca sulla spalla destra.

Si girò, incrociando quello sguardo furbo e vispo.

 -Ciao, Eli.-

Salutò senza alcun accenno di entusiasmo.

Eli era un ragazzo che frequentava il suo stesso corso di scienze.

Non si erano mai rivolti la parola, se non per cose necessarie, e non gli piaceva affatto. Era una di quelle persone egoiste, che usavano gli altri per i propri scopi, inoltre, si diceva in giro che si fosse portato a letto metà della classe, tra uomini e donne.

-Ciao, Kiseop. Fai una passeggiatina romantica con la fidanzata?-

-In realtà non è la mia fidanzata.-

-Ma lo sarà presto.-

Intervenne Joohyun, afferrandogli il braccio e stringendoselo al petto, per poi sorridere nervosamente.

Anche lei lo conosceva, dato che frequentava la loro stessa scuola.

Il biondo alzò un sopracciglio, guardandola scettico.

-Certo. Senti, Joohyun, perché non vai a sbavare dietro qualche vetrina, io devo parlare con il tu amico.-

-Scordatelo, oggi voglio stare con lui.-

E, detto questo, la ragazza scosse l’ altro per il braccio con l’ intenzione di farlo camminare, ma lui non si mosse.

-Scusami, Joo, ma io ed Eli siamo in coppia per un progetto di scienze, credo che quello che deve dirmi sia davvero importante.-

Sussurrò Kiseop, senza guardarla negli occhi.

Joohyun si umettò le labbra, senza che il lipstick ne risentisse, per poi scompigliare i capelli al ragazzo ed allontanarsi quel che bastava per non sentirli.

-Allora, cosa vuoi?-

-Ti va di uscire insieme, questa sera?-

Il rosso sgranò gli occhi, guardandolo sorpreso.

-Eli, io sono davvero colpito, ma tu…Non sei esattamente il mio tipo.-

-Se è per questo, nemmeno tu sei esattamente il mio tipo.-

Ripetè, imitandone il tono.

-Ma sei di certo il tipo di molte persone, soprattutto ragazze.-

-E allora?-

-Allora mi servi.-

-Ti servo per abbordare ragazze?-

-Esatto.-

-Mi dispiace, sono una persona fedele.-

-Fedele a chi? Tu e Joohyun non siete nemmeno fidanzati, ed uscite solo da tre giorni.-

Fedele a te…

Pensò Kiseop, mentre il pensiero volava alla mattina precedente, quando si erano abbracciati tra la neve.

Gli mancava terribilmente.

-Avanti, Kiseop! Non devi fare altro che stare seduto e bere gratis, alle ragazze ci penso io. O ragazzi, se preferisci.-

-D’accordo.-

-Perfetto, allora ci vediamo al bar alle sette e mezza, ok?-

-Al bar alle sette e mezza?-

-Si, perché? Non ti va bene.-

-No, anzi, è perfetto. Solo mi aspettavo qualcosa come “allora ci vediamo in discoteca alle tre di notte” o cose così.-

Eli scoppiò a ridere.

-Sono molto più diverso di come mi descrivono a scuola. Chissà, forse io e te potremmo anche andare d’ accordo.-

Sorrise, dandogli le spalle ed incamminandosi.

***

Aveva passato tutta la giornata con lei, eppure si sentiva strano.

Delle volte faticava a seguire i suoi discorsi, la testa iniziava a girargli e gli prendevano delle piccole fitte allo stomaco.

Erano dolorose, ma non abbastanza da preoccuparlo.

-Siamo arrivati.-

Avvertì la ragazza, stringendogli maggiormente la mano.

Kiseop alzò lo sguardo dalle sue scarpe, e lo posò su un palazzo di otto piani, tutti con il balcone e di ottimo aspetto.

-Vivi qui, allora.-

Rise, accompagnandola fino al portone.

Joohyun tirò fuori dalla borsetta un mazzo di chiavi, e temporeggiò un po’ nel trovare la chiave giusta.

-Sono stata bene oggi.-

-Anche io, grazie mille per avermi chiesto di uscire.-

Lei alzò le spalle.

-Mi ci è voluta una buona dose di coraggio, ma alla fine ci sono riuscita.-

Scherzò, posando la mano sul suo braccio.

-Mi dispiace doverti salutare. Perché non vieni con me, così ti faccio vedere casa mia. I miei genitori non ci sono.-

-Mi piacerebbe…-

Mentì.

-…Ma ho un appuntamento con Eli.-

-Capisco.-

Fece, delusa, ma subito ricomparve il suo sorriso raggiante.

-Allora ci salutiamo qui. Ci vediamo domani a scuola.-

Kiseop non fece in tempo a ricambiare il saluto, che Joohyun si era sporta verso di lui e lo aveva baciato.

Un bacio a stampo che durò troppo, per lui.

Quando si staccarono, la ragazza aveva le guancie arrossate. Non perse altro tempo, aprì il portone e corse verso l’ ascensore.

Quando si voltò, Kiseop se ne era già andato.

E camminava per la strada con lo sguardo perso nel vuoto.

Si sentiva strano.

Pesante e spossato, come se fosse un traditore, eppure non aveva tradito nessuno.

Quel bacio era stato privo di qualsiasi sentimento, al contrario di quelli che dava a Kevin.

Sorrise, ripensando a quel vero primo bacio.

Quello che si erano dati a sei anni, quando quel legame stretto ed indissolubile si era iniziato a formare.

Arrestò i passi.

Gli mancava.

E tanto.

Sentiva il pulsante desiderio di stringerlo a sé, quando sentiva freddo, ed aveva voglia di riassaporare quelle labbra, il cui sapore dolciastro non si era intaccato col passare degli anni e voleva specchiarsi in quegli occhi scuri così vivi da riuscire ad esprimersi.

Il cellulare vibrò due volte nella tasca dei jeans chiari.

Lo prese e lesse il messaggio.

 

“Qui è entrato un ragazzo che dire bello è troppo poco. Però sembra molto chiuso, se arrivi mentre sono in azione, avvicinato con calma, e dopo che ti ho presentato teletrasportati al tavolo e non rompere.

Eli.”

Sorrise, nonostante un bruciore allo stomaco gli desse fastidio.

Infilò nuovamente il cellulare in tasca e si incamminò con calma verso il bar, guardando distrattamente le vetrine.

Si fermò davanti ad un negozio di peluche.

Su di un alto scaffale, c’ era un piccolo cagnolino dal folto pelo bianco, con lucenti occhi neri. Era in piedi, con la linguetta di stoffa rosa che spuntava dal musetto, appena sotto un piccolo naso di plastica.

Entrò nel negozio senza accorgersene minimamente e camminò, come preda di un incantesimo, verso il pupazzo.

Gli ricordava Saclia.

Si allungò, alzandosi sulle punte dei piedi, e lo prese, rigirandoselo tra le mani.

-E’ per la tua ragazza?-

Gli chiese una voce simpatica alle sue spalle.

Si girò, e dietro di lui c’ era un ragazzo, più o meno della sua età, con dei capelli neri tagliati in un modo piuttosto particolare.

Da primo della classe.

-No, è per un mio amico.-

Il ragazzo piegò leggermente la testa.

-Regali un peluche ad un tuo amico? E’ piuttosto insolito.-

-E’ perché, quando eravamo piccoli, lui aveva un cane a cui era particolarmente legato. È morto cinque anni fa, e questo peluche le somiglia molto.-

-Capisco. Questo amico deve essere molto importante.-

-Più di ogni altra cosa.-

 

+Manicomio+

Ebbene, ecco il quarto capitolo ^-^ non è questo granchè, ma devo ammettere, che l' ultima parte mi piace xD Spero anche a voi, vi ringrazio sentitamente per le recensioni che mi lasciate, perchè mi rendono davvero felice ^^ comunque u_u c' è Eli!! Ah, quanto lo stimo quel ragazzo?! Non c' è nessuno, e dico nessuno, in grado di imitare un piccione meglio di lui xD detto questo...Nulla, ci sentiamo nel prossimo capitolo XD ALLA PROSSIMAAAAAAAAA!!

<--Lei è Joohyun delle SPICA xD

  
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