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Autore: HildaGreen    30/07/2012    6 recensioni
"Ginocchia alte, petto in fuori, sguardo che punta sempre in alto… si, era perfetta!
Si fermò in cima alle scale, guardò la Shibusen, sicura che l’avrebbe fatta cadere ai suoi piedi, dopotutto, cos’era impossibile per lei?
Respirò a fondo, poi si avviò verso l’entrata a passo sicuro, facendo ondeggiare i lunghissimi capelli azzurri, dei ciuffi legati in una piccola treccia accanto al viso, adornato da un fiorellino rosso.
Inoltre, i capelli non erano la sola cosa a muoversi… Ai ragazzi l’occhio cadeva sempre lì, sui suoi grandi seni, sempre in vista, dopotutto, perché nascondere una simile bellezza?
Sembrava una ragazza come tante… finché non le parlavi."
Ecco a voi l'arma più potente e bella (ed egocentrica...) di tutta la Shibusen!
Avete indovinato chi è?
Ovviamente l'adorata figlia di Black Star!
Si chiama Sora e, come i suoi amati genitori, dovrà fare i conti con kishin, bulli e streghe, ma la sfida più grande per lei, sarà l'amore!
Intanto la Shibusen, tredici anni dopo la sconfitta del primo Kishin, si prepara a combattere una nuova guerra.
Come andrà a finire?
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Death the Kid, Liz Thompson | Coppie: Black*Star/Tsubaki, Soul/Maka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Le Stelle non sono niente senza Cielo!'
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Una speranza per il futuro


Rimasero tutti in totale silenzio. Nessuno sapeva cosa dire in quella situazione, parole di conforto avrebbero potuto peggiorare la situazione, soprattutto Liz era combattuta, continuava a fissare Kid tormentandosi le labbra.
«Smettetela di commiserarmi» ruppe il silenzio lo Shinigami, con tono freddo e distaccato.
Si allontanò dal gruppo, tenendo le mani in tasca.
Patty guardò preoccupata la sorella, che deglutì e mosse qualche passo in avanti, ma Soul la bloccò mettendole il braccio davanti.
«Lascialo stare per ora, penso che abbia bisogno di restare da solo.»
«M-ma...!» provò a protestare Liz, interrotta dall’arrivo di Eis, che chiamava Maka.
«Cos’è successo?» chiese la meister.
Eis cercò di riprendere un attimo fiato, quella corsa lo aveva stancato, si sentiva ancora debole nonostante le cure a cui era stato sottoposto.
«I bambini stanno per nascere!»
«Che tempismo!» commentò Soul, dato che la situazione non era già abbastanza complicata.
«Ma non può trattenerli?» Chiese Patty.
«Dovresti saperlo Patty? Hai avuto una figlia anche tu...» sospirò la sorella.
«Oooh!»
 
Eis rimase ad aspettare fuori, la schiena contro il muro e continuava a sospirare con nervosismo.
Il battito del suo piede contro il pavimento, riecheggiava nel corridoio.
La luce si accendeva e spegneva in continuazione, gli infastidiva gli occhi ed aveva la sensazione che la testa potesse esplodergli da un momento a l’altro, non sosteneva più quella tensione.
Dopo un po’, smise di muovere il piede e sopirò ancora, portandosi una mano sulla spalla ferita.
Diventò pensieroso. «Dovresti esserci tu al mio posto...»
Si lasciò cadere a terra con il viso tra le mani
Trascorsero svariate ore, la lancetta dell’orologio nel corridoio sembrava muoversi alla velocità di una lumaca, ma lui attese pazientemente, fin quando, un grido entrò con forza nei suoi pensieri.
Deglutì, poi, sorrise a labbra strette.
In seguito, altri gridi riempirono l’appartamento usato temporaneamente dalla Shibusen come infermeria.
La porta davanti a lui si aprì e gli apparve una Maka sorridente, che lo invitò ad entrare.
Insieme a lei, nella stanza, vi erano Liz, Patty e, naturalmente, Tsubaki.
La madre teneva in braccio uno dei due bambini, mentre Liz stava facendo il primo bagno all’altro, il maschio tanto desiderato da Black Star.
«Sorellona, scommetto che sei impaziente che nasca anche il tuo» affermò Patty.
«Eh già, mancano ancora quattro mesi» sospirò Liz.
«Non si direbbe che sei incinta...» giudicò Maka. «Quando lo ero io, Soul mi prendeva sempre in giro dicendomi che ero grassa...»
«Liz, sai se sarà un maschio o una femmina?» Domandò Tsubaki.
«Probabilmente sarà un maschio» rispose Liz. «Kid avrebbe voluto dei gemelli.»
«Quando lo ha saputo, ha avuto un’altra delle sue crisi» disse Patty divertita.
 Eis rimase a guardare. Cosa ci faceva lui là in mezzo?
Però, doveva ammettere che era divertente, immaginò che avevano molte cose da dirsi, erano amiche, ma avevano poche occasioni per stare insieme spensieratamente, almeno, tutti gli avvenimenti tragici degli ultimi giorni, avevano portato anche qualcosa di positivo.
Probabilmente, in futuro sarebbe stato così anche per lui...
«Vuoi tenerlo?» Gli chiese Liz, riportandolo sulla terra.
Lui alzò lo sguardo, leggermente imbarazzato. «Sicure che posso? Non ho mai tenuto in braccio un bambi...»
Prima ancora che finisse di parlare, Liz glielo aveva scaricato, probabilmente la sua era stata una scusa per liberarsi di quel peso. La conosceva bene e si chiedeva come avrebbe fatto a sopportare un figlio.
Abbassò lo sguardo ed incrociò gli occhi blu del bimbo, somigliava molto alla madre, anche per i capelli corvini dai riflessi blu.
Sorrise, gli ricordava un po’ suo fratello. Chissà come sarebbe stato se ci fosse stato anche lui in quegli anni. Chissà...
Provò ad immaginare la scena, lui, Sora e... Hias che rompeva le scatole, era quello il ruolo dei fratelli minori, ma avrebbe preferito che stesse con lui.
Il sorriso che aveva scomparve e gli divennero gli occhi lucidi mentre tutt’attorno era calato il silenzio, interrotto a tratti dai versi dei neonati.
Vedendolo, Maka, andò verso di lui con una busta e riprese in braccio il bambino. «Adesso dovrebbe essere l’orario delle visite, dovresti andare.
Eis annuì con un sorriso a labbra stette. «Grazie.»
Detto questo, corse via senza chiudere la porta.
«Ma che è successo?» Domandò Liz a Maka.
«Ah... è vero, voi non conoscete la sua storia. Credo stesse ricordando la sua famiglia...»
A quelle parole, Liz pensò immediatamente a Kid...
 
L’arma raggiunse lo shinigami da dietro e, senza sapere bene cosa fare, si fece coraggio e tentò.
«Come stai adesso?» Chiese Liz a voce bassa.
Kid rimase immobile e lei attese a lungo una risposta che non arrivò mai. Sospirò.
«Non c’è nulla che nulla che posso fare per cancellare il tuo dolore, ma se esiste qualcosa, anche la più piccola ad insignificante, che può farti stare meglio, vorrei che me lo facessi sapere... e io la farò.»
Era stato difficile per lei fare un discorso del genere ma sembrava che lui non l’avesse neanche ascoltata ma, prima che potesse avvicinarsi, lo vide a terra con le gambe raccolte sotto il corpo che batteva il pugno a terra.
«C-che...»
«Guarda com’è ridotta la Shibusen... quella perfetta simmetria... è tutto distrutto... rovinato... perduto... voglio morireeee!»
Liz accennò appena un sorriso, ma poi, gli occhi le si riempirono le lacrime e si piegò a terra, accanto a Kid e lo abbracciò.
Stava piangendo anche lui e sapeva che non era per la simmetria.
Gli mise una mano tra i capelli, invitandolo ad appoggiare la testa sul suo petto.
«Dipende tutto da te ora, non lasciare che anche mio figlio, pianga la morte di suo padre...»
Lui respirò profondamente per tranquillizzarsi e le mise una mano sul ventre.
«Ti amo Liz...»
 
Maka bussò alla porta ma, dato che non ottenne risposta, entrò comunque, trovando il ragazzo in ginocchio, i gomiti sul letto e dormiva.
Lei gli mise dolcemente la mano sulla spalla. «Su, svegliati!»
Lui riaprì subito gli occhi e la guardò assonnato. «Adesso dovresti andare a casa.»
«Non posso proprio restare?»
«Ne abbiamo già discusso, non si può restare in infermeria dopo le dieci.»
Eis, rassegnato, si alzò. «Buonanotte.»
«Anche a te...»
Mentre lasciava l’appartamento, udì un pianto e tornò indietro, bussando ad una porta.
«Avanti!»
Eis aprì la porta e trovò Tsubaki in piedi, che tentava di calmare i due bambini e non prestò molta attenzione a lui.
«Non sono sicuro di cosa si dovrebbe fare ma... posso esserti d’aiuto?»
 
Tsubaki tirò un sospiro di sollievo e si lasciò cadere seduta sul letto. Era evidente quanto fosse stanca, ma nella situazione in cui si trovavano, non c’era nessuno che potesse aiutarla.
«Ti ringrazio Eis.»
«Ah... non è nulla» disse Eis, leggermente imbarazzato. «Adesso dovrei andare... non voglio disturbarti...»
«Non disturbi. Ho sempre voluto parlare con te, penso che questa sia l’occasione giusta.»
Tsubaki gli fece segno di sedersi e si mise sulla sedia che aveva accanto, dopodiché, nella stanza si creò un lungo silenzio, poi, sul volto della donna, comparve il sorriso di chi ricorda.
«Black Star, per nostra figlia, ha sempre desiderato che avesse un meister molto forte, è anche per questa convinzione, che Sora aveva scelto Kid. Da sempre, ha cercato di non deludere il padre...»
Lei sospirò ancora ed alzò lo sguardo sul ragazzo. «Io penso che abbia trovato un buon meister... e anche un buon amico e volevo ringraziarti per esserle rimasto sempre accanto.»
Eis abbassò lo sguardo.
«Non dovresti sentirti in colpa per quello che è successo, so che hai fatto il possibile.»
Lui rimase in silenzio, non si sarebbe mai liberato dei suoi rimorsi. Tornò a guardare la donna e cercò di cambiare argomento.
«Come si chiamano?»
Tsubaki s’illuminò in volto, come se si aspettasse quella domanda. «La femmina l’ho chiamata Mirai.»
«Cosa significa?»
Lei annuì. «Futuro... penso che, nella situazione in cui ci troviamo, sia il nome che più le sia addice.»
Lui sorrise. «Lo penso anche io.»
«E il maschio... si chiama Hias.»
Eis spalancò gli occhi. Aveva capito bene?
«Sora ha voluto chiamarlo così.»
 
 

So che è un po’ ambiguo scritto in questo modo, ma nel prossimo capitolo sarebbe stato chiaro quello che è successo. In sintesi, Shinigami è morto.
Lettore: hai rovinato la storia in questo modo...
Ho voluto correre il rischio e inoltre, volevo che Kid prendesse il posto di Shinigami e ho voluto correre un altro rischio facendo tornare protagonisti gli "adulti" e spero vi sia piaciuto. ah, penso anche che aggiungerò il combattimento di Shinigami tra i capitoli extra, ma non prometto niente.
questa volta, voglio ringraziare tutti i miei recensori, che adesso sono diventati davvero tanti e anche chi legge senza recensire, non li ringrazio mai perchè non pensavo che leggessero la mia storia in così tanti. più di tutti, ringrazio
Blue-Chan
dato che partirò di nuovo, mi spiace, ma dovreste aspettare molto per il prossimo capitolo che penso sarà uno dei migliori. Andrò in crisi d'astinenza...
alla prossima
Baci
Tsutsu
  
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