'Ecco.'
Louis tende le mani verso Harry, uno scintillio strano negli occhi liquidi.
Harry si sporge oltre il bordo del divano per guardare cosa tiene fra le mani l'altro, e tutto ciò che riesce a vedere è una manciata di bustine anonime.
Tende i muscoli del viso e apre le labbra, soffiando.
'Che cosa sono?'
'Droga.'Louis abbassa le braccia, il pugno stretto intorno alla plastica delle bustine.
'Roba forte, me l'hanno assicurato.' sorride, lo schernisce.
'Non hai mai visto della droga in vita tua, piccolino, vero?'
Harry sbuffa e non risponde, lo sguardo fisso sui propri piedi che affondano nella moquette bianca.
'Louis, perché fai tutto questo? Io sono solo stanco.'
E stavolta è Louis a non rispondere.
Si avvicina al riccio, sedendosi al suo fianco, e parla piano senza guardarlo negli occhi.
'Simon ci ha cacciati. Ha sciolto la band.'
Il piccolo sorride, mentre l'acido gli si fa strada nella gola corrodendogli i tessuti.
'Siamo liberi.'dice Harry, poco convinto.
Louis lo fissa, imperscrutabile.
Ha gli occhi spenti, sciolti, di chi è già morto dentro, e Harry capisce in un secondo ciò che anni di discorsi non avrebbero spiegato.
Capisce che non sono liberi, perché il mondo lì fuori è freddo e solo sono solo in due e troppo esili per riscaldarsi a vicenda.
Gli viene in mente una canzone del suo migliore amico, Ed.
It's too cold outside for angels to fly.
Harry sa che le loro ali sono troppo fragili, e che la prima raffica gelida di vento li spazzerebbe via senza pietà.
Capisce, con un tremito che si fa strada dal cuore al cervello di nuovo al cuore percorrendolo tutto, che non saranno mai, mai liberi di amarsi, perché li giudicheranno e sputeranno sulle loro ali e li condanneranno a non volare mai più, a rimanere per sempre ancorati a quel mondo di merda.
Capisce che quello è un punto di non ritorno.
E con le lacrime agli occhi apre le mani di Louis, e strappa con i denti la prima bustina.
Poi bianco.
Bianco nei suoi occhi, nel suo naso, nella sua gola.
Bianco, come Londra sotto la neve fuori dalla finestra.
Bianco come lo sperma di Louis fra i suoi capelli, bianco come la sua pelle pallida, bianco come le sue labbra cadaveriche, bianco, ha il cervello bianco.
E poi ancora bianco fra le sue mani, polverina candida che si fa strada nel suo corpo.
Harry vuole diventare bianco dentro, vuole purificarsi da tutto il male che c'è, perché è troppo fragile il loro amore per fargli affrontare il buio del mondo.
C'è Louis accanto a lui, le iridi chiarissime e spalancate, e c'è la sua mano sulla propria, e Harry sa che si possono amare in un mondo migliore.
You know I'll take you to another world.
E fanno l'amore un'altra volta, disperatamente avvolti dal bianco.
Strappo. Bianco fra le mani. Bianco dentro il corpo. Strappo. Bianco fra le mani. Bianco dentro il corpo. E ancora e ancora e ancora.
L'ultima cosa a cui pensa Harry mentre si arrende al bianco, con la mano di Louis stretta nella propria, è ancora quella stupida canzone.
Angels will die, covered in white.
E insieme si distendono sulla moquette candida, le mani allacciate, le anime anche, con gli occhi che si spengono verso il soffitto.
E il cielo è azzurro solo per loro.







ANGOLO AUTRICE
Ciao. Ehm sì, è un po' triste, e non ha molto senso, ma ieri notte ero un po' addolorata per fatti miei e mi affascinava parecchio l'idea di scrivere una fanfiction del genere.
Non so se l'esperimento sia riuscito, questo lo lascio giudicare a voi. 
Per favore, lasciate una recensione, anche piccolina, anche negativa, voglio rendermi conto di cosa ne pensate.
E' una ONE-SHOT ma efp non me lo faceva mettere negli avvertimenti :S
Grazie di aver letto.♥
Chiara