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Autore: valehina    30/07/2012    7 recensioni
“Ehm, Naruto?”
”Sì, Hinata?”
”…non ho capito bene l’ultima regola. Non è che potresti rispiegarmela?”
Il ritorno di una poveretta nel mondo narutiano. Con una NaruHina, perchè sì u_u
[DA&Quotes][Alla mia Nee, il mio antidoto.]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
- Questa storia fa parte della serie 'I love you. Randomly, but I love you.'
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Che spettacolo quando giochiamo noi

Che spettacolo quando giochiamo noi

 

 

 

“Ecco, ecco! Oddio, ha preso la rincorsa! Dai dai dai…sì, è goal! Grandissimo!”
Naruto schizzò in piedi, agitando in aria i pugni, gridando e schiamazzando. Accanto a lui, una silenziosa Hinata per poco non cadde dalla sedia, spaventata dall’esultanza del ragazzo e di tutti gli altri uomini nel bar.
Era l’unica donna presente in quel maledetto locale che trasmetteva in diretta la partita del secolo, tra due squadre che lei aveva sentito nominare solo un paio di volte.
Ma in fin dei conti un sacrificio poteva farlo. Perché proprio quella sera Naruto Uzumaki le aveva chiesto di uscire.
Lui, il suo amato, quello che aveva sempre spiato da lontano. Non perché avesse manie da stalker, beninteso. Quando si è timidi a livelli patologici ci si deve accontentare di queste cose, sperando nel meglio.
E quel meglio era arrivato, in un modo o nell’altro. Altrimenti Hinata non si sarebbe mai trovata seduta ad un tavolo con Naruto, mentre sorseggiava un drink dal nome impronunciabile che non le piaceva un granchè e osservava l’amato concentrato più sui movimenti sul campo da calcio che su di lei.
Chiunque altro avrebbe detto che, per essere un primo appuntamento, Naruto si stava comportando da cafone. Hinata avrebbe dovuto tirargli un ceffone e andarsene di corsa dal pub.
Ma lei era paziente. Non le importava: per Naruto questo e altro.
Il ragazzo, dopo essersi scambiato qualche abbraccio e parecchie pacche sulle spalle con gli altri tifosi e dopo aver intonato un paio di cori dedicati al goleador, si sedette ridendo.
“Hai visto che cannonata, Hinata? Porca vacca, e chi se lo aspettava! Anche perché quello che ha segnato è appena entrato nella rosa, quindi nessuno si poteva aspettare da lui un colpo del genere, visto tra l’altro l’assist un po’ impreciso che gli è arrivato…ma ce l’ha fatta! Che grande: altro che ala destra. dovrebbe essere la punta!”
La ragazza si chiese se Naruto prendesse mai fiato mentre parlava. Si domandò poi quando il ragazzo si sarebbe reso conto della totale ignoranza di Hinata sul gioco del calcio. A sentire termini come ‘rosa’, ‘assist’ e ‘ala destra’ le girava la testa, per l’imbarazzo e forse anche per quello stupido drink.
Non voleva però passare per stupida, quindi sorrise e annuì nella maniera più innocente possibile.


Naruto non se la bevve.
“Non ci capisci niente di calcio, vero?”
Hinata avvampò fino alle orecchie, mentre un sorso del drink le andò di traverso. Si trattenne dal vomitare l’anima sul tavolo e si limitò a tossicchiare timidamente.
“Ecco, io…n-no, ma n-non è che non mi piaccia, anzi! Ma…il fatto è che…io, non so, è che…”
Il ragazzo la interruppe con una sonora risata. Un suono angelico, se non fosse che lui stava ridendo di lei. Hinata tacque, mortificata.
“Oh, ma non devi preoccuparti!”, esclamò poi lui, asciugandosi gli occhi. “Non è un problema, assolutamente. Anzi, sai cosa? Ho deciso che ti insegnerò le basi del calcio, proprio in questo istante!”
La ragazza spalancò gli occhi. “Ma…ma in questo modo…”, mormorò. “No, ti farei perdere i momenti più emozionanti della partita. Non posso, dai…”
Naruto sorrise. “Il tuo altruismo è lodevole, ma non mi farà cambiare idea. Quando mai io, Naruto Uzumaki, avrò più l’occasione di insegnare a te, Hinata Hyuga, qualcosa? Mai! Quindi approfittiamone subito!”
Facendo un occhiolino, si alzò dal tavolo, andando a cercare un foglio di carta e una penna.
Hinata rimase lì, pietrificata dalla gioia.

 
I due passarono le successive due ore chini sul tavolo. A vederli, sembravano due studenti presi da uno studio matto et disperatissimo per qualche esame.
La verità era molto differente.
”Dunque, signorina Hyuga.” Naruto la fissava con serietà. “Mi dica quanti modi ci sono di riprendere il gioco dopo un’interruzione.”
”Allora…” Hinata fece la conta sulle dita. “Calcio di punizione, rigore, rimessa dalla linea laterale, calcio di rinvio, calcio d’angolo…cinque!”
“Ottimo, ottimo. E…quanti giocatori ci sono in campo?”
”Oh, questa è facile!”, esclamò Hinata. “Undici per squadra, quindi ventidue!”
”Bravissima! Ma questo non basta. Sto per farle la domanda più difficile sul calcio, su una regola che nessuna donna ha mai pienamente compreso.”
La ragazza sudava freddo. Sapeva cosa la aspettava.
“Mi parli…del fuorigioco.”

 
Gli occhi dell’uno si incollarono e si persero in quelli dell’altra per secondi che sembrarono eterni.
Poi Hinata parlò.
“Un giocatore è in fuorigioco quando è più vicino alla linea di porta avversaria sia rispetto al pallone, sia rispetto al penultimo avversario. Diventa una posizione d’infrazione quando il giocatore in fuorigioco tocca la palla, entra in contatto con un avversario o ha un qualche vantaggio dalla sua posizione. Ma non si tratta di fuorigioco se il giocatore si trova nella propria metà campo o se riceve il pallone da un rinvio, da un calcio d’angolo o da una rimessa laterale.

La ragazza annaspò: non aveva preso fiato mentre parlava, e per di più il diretto contatto con gli occhi di Naruto non faceva bene alla sua respirazione.
Prese un sorso del drink –sì, non l’aveva ancora finito- e tornò a guardare il ragazzo.
Era impassibile.

Oh, cavolo. Ho sbagliato. Forse ho confuso il fuorigioco con il rigore. Ma no, stupida: sono due cose diverse! E allora che ho fatto? Oh, ora mi odierà a morte. Maledizione!
Il flusso dei suoi pensieri venne interrotto dal sorriso che, poco a poco, andava a illuminare il viso del ragazzo.
“Sei meravigliosa, Hinata Hyuga.”
La ragazza sospirò di sollievo, assumendo in viso una tonalità ai limiti dell’umanamente possibile.
“G-guarda che è tutto merito tuo, Naruto. Sei un maestro formidabile, e…sono felice di essere qui, con te.”

Il ragazzo sorrise, sinceramente compiaciuto. Poi si battè una mano sulla fronte. “Oh, che scemo! Ho dimenticato una cosa super-importante!”
Fece segno alla ragazza di avvicinarsi e bisbigliò: “E’ una regola segretissima, che solo i più grandi esperti calcistici  conoscono. Mi raccomando, stai bene attenta: non
la ripeterò due volte!”
Hinata annuì decisa, fiera di tutta quella fiducia che le veniva concessa. Nel frattempo Naruto, guardandosi tutt’intorto, si era sporto sul tavolino, coprendosi la bocca con una mano per non farsi vedere.
Il ragazzo mormorò qualcosa di impercettibile.
Hinata accennò un “Aspetta, non…” che non valse a molto. Anche perché le sue labbra si trovarono sigillate a quelle del ragazzo.

 
Si separarono, entrambi increduli di quanto era appena accaduto.
Hinata non disse una parola, mentre Naruto sorrideva compiaciuto della sua tecnica, semplice ma efficace.
Non era pronto però alla replica della ragazza.

 
“Ehm, Naruto?”
”Sì, Hinata?”
”…non ho capito bene l’ultima regola. Non è che potresti rispiegarmela?”
Il ragazzo arrossì, colpito da quella malizia così innocente.
“…è una regola complessa, Hinata. Ci vorrà del tempo, dovrò ripetertela molte volte.”
La ragazza sorrise, in estasi.
“Non preoccuparti. Abbiamo tutto il tempo del mondo.”, disse, avvicinandosi a Naruto.

 
Cosa importa chi vincerà,
perché in fondo lo squadrone siamo noi.
 

 

 
~Fine

***

*si schiarisce la voce*
Salve, o fandom di Naruto! Salve, o Oranges in the Sun! Me è tornata!
*balle di fieno*
...c'è nessuno?

Ok, la pianto di fare la cretina. Era solo un modo per sottolineare che manco dal mondo narutiano da circa...due anni. Oddio, così tanto?! o_o
Vabbè, l'importante è che io sia tornata. E il merito di tutto ciò è quella meravigliosa creatura quale è la mia Nee, che è riuscita a sconfiggere la mia pelacusaggine ('non è scarsa ispirazione. E' pelacusaggine!' *fugge* [cit.]) e farmi tornare nel magico mondo arancione.
Grazie splendore. Senza di te tutto questo - e intendo tuuuuuuuuuutto questo- non ci sarebbe.

Finalmente aggiungo un'altra storia alla mia serie "I love you. randomly, but I love you." che, poverina, era stata miseramente abbandonata a due storielle ç.c
L'immagine che mi ha ispirato in questo caso mi è stata fornita dalla Nee sovracitata, ed è questa <3 
Adorabile .w. mentre la frase e il titolo vengono da 'La dura legge del goal', degli 883. Oh, che bei ricordi **

Niente, che aggiungere?
Io sono molto capra nel gioco del calcio, quindi capisco perfettamente Hinata. Infatti ho dovuto cercare le regole su Wikipedia, che imbarazzo ._.
Beh, Naruto non sembra tanto triste dal dovergliele spiegare, no? :3

Bene, dire che concludo qui.
Grazie a tutti coloro che commenteranno, leggeranno, insomma '-anno'. :3
Speriamo che la mia Ispirazione si mantenga sulla retta via .w.
Un bacio,

Vale

   
 
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