Un grido prolungato, straziante, agonizzante irrompe dalle mie labbra. Non potete farlo, no. Lui è tutto ciò che mi rimane.
 
L’uomo è animale. L’uomo è capace di amare, ma è capace anche di odiare, è capace di violenza, di ripudio. L’uomo è la peggiore delle bestie.
 
Mi dimeno ma non serve a niente. E’ la fine. Il suo corpo straziato riverso in un lago di sangue è immobile.
 
L’uomo odia. L’uomo è ignorante. L’uomo è la peggiore disgrazia di questo effimero mondo.
 
L’ombra scura di chi ha usato violenza campeggia su di lui. Anche gridare è inutile ormai. Non può più sentirmi.
 
Se muori tu muoio anch’io.
 
Bastardi.
Lui era la mia vita. Lui mi ha salvato dalla misera, inutile esistenza che conducevo. Lui, lui era il mio amore.
 
Se muori tu muoio anch’io.
 
L’ombra scura mi si avvicina minacciosa, l’oggetto metallico stretto saldamente tra le mani, macchiato di sangue. Il suo.
 
Se muori tu muoio anch’io.
 
Due braccia mi stringono da dietro in una morsa straziante. Quando si ferma di fronte a me guardo il suo volto sfigurato da una gioia perversa.
 
Se muori tu muoio anch’io.
 
Luce maligna negli occhi. La sua eccitazione è palpabile nell’aria. Grido ancora, inutilmente, ma continuo a farlo. Grido al mio amore che è lì fermo, immobile.
 
Se muori tu muoio anch’io.
 
Avanti pezzo di merda.
Ammazzami.
Poni fine a quest’inutile esistenza, che senza di lui non sa più di niente.
 
Se muori tu muoio anch’io.
 
Altre figure, oltre alla sua, si muovono attorno a me.
Figure armate, figure assetate di sangue.
Senza scrupoli, senza umanità.
Bastardi.
 
L’uomo è male, dovrebbe sparire, per il bene del mondo.
 
Un colpo raggiunge il mio viso. Le labbra sanguinano, i denti si rompono. Guardo l’ombra di fronte a me, pronta a colpire per la seconda volta, come un cobra affamato, potrebbe scattare da un momento all’altro.
 
Saremo potuti essere felici insieme, vero?
Vero?
 
E’ tutto così sbagliato, così privo di logica. Guardo l’ombra colpire per la seconda volta, con più rabbia, con più violenza, l’eccitazione che cresce febbrilmente.
 
Sarebbe stata finalmente degna di essere chiamata Vita.
 
Guardo l’ombra che ora solleva la sua arma di ferro macchiata di sangue. La guardo ma non c’è, non vedo l’ombra assassina, c’è il mio amore al suo posto.
 
Ti amo, lo sai vero?
 
L’ombra incombe su di me, ma io continuo a vedere solo lui. Lui che in questo momento è immobile a terra.
 
Se muori tu muoio anch’io.
 
Ed ecco che arriva, che si abbatte su di me senza pietà. Mi accascio a terra, la vista annebbiata dal sangue. O sono forse lacrime queste?
 
Come può il destino farci uno scherzo tanto crudele?
 
Le onde s’infrangono sulla spiaggia. La sabbia leggermente umida si appiccica alla mia pelle insanguinata. Un attimo di pace, poi la violenza si abbatte nuovamente su di me, più spietata che mai.
 
Non è giusto. Non era così che sarebbe dovuta andare.
 
Quanto tempo è passato? Un’ora? Due ore? Giorni forse?
La luna piena dall’alto mi osserva, assieme alle sue compagne, le stelle.
 
Cos’è un cielo senza stelle? Solamente un buco nero che inesorabile inghiottisce tutto quanto.
 
E io? Che sono io senza te?
Sono un mare senza pesci.
Sono uno specchio che non ha volto da riflettere.
Sono un armadio senza vestiti.
Un libro senza lettori.
Uno spettacolo senza spettatori.
Un teatro vuoto.
Un camino spento.
Senza di te… non so di niente.
 
Se muori tu muoio anch’io.
 
L’ultimo colpo giunge violento sul mio corpo esanime. Sento le ossa frantumarsi, come ogni progetto, ogni speranza per il futuro. Sento i battiti di questo cuore rimbombare nelle orecchie, battiti che si affievoliscono, contati. Lacrime amare mi solcano il viso, che reca i segni della recente violenza.
 
Ti amo.
Sempre.
Per sempre.
 
Affido la mia dichiarazione alle stelle. Loro sapranno che farne.
Il prossimo colpo sarà l’ultimo, lo so.
 
Se muori tu muoio anch’io.
 
Chiudo gli occhi.