Serie TV > Castle
Segui la storia  |       
Autore: 1rebeccam    30/07/2012    17 recensioni
"Sarebbe tutto così semplice. Non ci vuole niente. Un secondo, un secondo soltanto per perdermi nei tuoi occhi e dirti che ti amo... Vorrei avere la forza di aprire la porta e stringerti tra le braccia, perché lo so che sei ancora qui. Ti sento, sento il tuo dolore e anche la tua rabbia."
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

...Katherine, non farmelo ripetere ancora, o Lucas gli spara un altro colpo e il prossimo sarà in fronte.
Allenta di poco la presa, per darle la possibilità di parlare, ma quando lei resta in silenzio sotto al suo peso,
fa cenno a Lucas, che solleva il braccio puntando la pistola contro Jim.
Guardalo bene, tuo padre sta per morire… Devi guardarlo morire, Katherine!
Sibila Jordan al suo orecchio, fa poi segno a Lucas, che carica l’arma. Lei vorrebbe urlare,
ma non riesce a farlo, perché le braccia del governatore le stringono la gola, fino a farle mancare l’aria.
Improvvisamente sussulta. Lo sparo che rimbomba nelle sue orecchie, le fa chiudere gli occhi e fermare il cuore… 



 

La Resa Dei Conti


*
Faccia a Faccia

*
30° Capitolo 

 

Image and video hosting by TinyPic

 


Lo sparo che rimbomba nelle sue orecchie, le fa chiudere gli occhi e fermare il cuore per un attimo, finchè si rende conto che la mano di Lucas sta sanguinando e che la pistola è a terra a pochi passi da lei. Solleva lo sguardo e quello che vede, la fa piombare nella disperazione più assoluta…
Rick!
Pistola in mano, puntata contro il governatore, o meglio contro di lei, visto che lui si protegge con il suo corpo. Ha colpito di striscio Lucas alla mano, prima che potesse sparare a suo padre.
Beckett sapeva che una volta sveglio, sarebbe corso da lei, ma ha sperato fino in fondo che non lo facesse, o che almeno, non arrivasse da solo. Avrebbe dovuto colpirlo più forte.
Rick!
Ripete di nuovo, cercando di chiamarlo, ma non ci riesce. Il nome si forma solo nella sua mente, che si riscuote alla risata tremenda del governatore, dentro il suo orecchio.
-E’arrivato lo scrittore. Il prode cavaliere è venuto a salvare la bella principessa dal drago cattivo… che eroe!-
Sussurra, scandendo lentamente le ultime due parole.
Già… Che eroe!
Quando era arrivato poco prima, era entrato alla stessa maniera di Beckett, scavalcando le inferriate laterali. Naturalmente non gli era passato per la testa di aspettare i rinforzi. Aveva evitato le telecamere, anche se era sicuro che, essendo già dentro, lei le avesse messe fuori uso. I suoi pensieri avevano trovato conferma, quando aveva visto una delle guardie di sicurezza a terra. Dopo un po’ ne aveva notate altre due, tutte tramortite, ammanettate e messe a dormire in posti poco illuminati…
Se ne usciamo vivi, dovrò incominciare a stare davvero attento a non farla arrabbiare e preoccuparmi per la mia incolumità, quella donna è pericolosa…
Non aveva potuto fare a meno di sorridere e sentirsi orgoglioso di quanto fosse in gamba la sua Kate, ma poi il dolore alla testa gli aveva ricordato che non c’era niente di cui essere fiero, perché sapeva essere stupida e cocciuta allo stesso modo.
Si era guardato intorno; sicuramente dopo avere disarmato le guardie, non aveva portato tutte le armi con sé, l’avrebbero solo ingombrata e così, infatti, era stato. Controllando il perimetro, aveva trovato un paio di pistole, due manganelli, un giubbotto e un berretto da uomo, ben nascosti all’interno di un grande vaso contenente una pianta di gardenie. Aveva preso una delle pistole, fatto un sospiro per incoraggiarsi ed era entrato nella tana del drago anche lui.
Beckett aveva 45 minuti di anticipo, poteva già essere morta, ma il suo cuore continuava a ripetergli di non pensarci e cercare di tirarla fuori da quel pasticcio.
Si era ritrovato davanti allo studio del governatore seguendo le voci, la situazione sembrava precipitare e così, senza pensarci, aveva preso la mira per fermare Lucas e lo aveva colpito di striscio alla mano; lui veramente aveva mirato alla spalla, ma, fortunatamente, il colpo aveva comunque avuto l’effetto sperato: salvare Jim.
Adesso si trova all’entrata dello studio, con l’arma puntata su Jordan, sul drago, su suo padre e, nonostante l’enorme ego che in tanti gli attribuiscono, l’ultima cosa che vuole al momento, è avere la parte dell’eroe.
-Lei ed io avevamo un patto governatore.-
Lui per tutta risposta, stringe la gola di Beckett ancora più forte.
-Sulla sua scrivania ci sono i documenti. Adesso lei ci lascia andare e ci dimentichiamo delle nostre rispettive esistenze. A me non interessa che lei finisca in galera, a me interessano solo Beckett, suo padre e la mia vita.-
Il governatore scuote la testa.
-Vede Richard, la sua musa non è stata molto ai patti, visto che tra quei documenti, manca quello più importante.-
Castle serra la mascella, i lineamenti del viso appaiono tesi e Jordan ricomincia a ridere divertito.
-Richard, lei è davvero incredibile… venire qui a farsi ammazzare anche lei, per una battaglia che non è la sua.-
Se solo sapessi quanto ti sbagli papà!
-Questa è anche la mia battaglia.-
La stretta alla gola continua, Beckett respira a fatica, il sudore le ricopre la fronte e scende lentamente ai lati del viso, guarda Castle terrorizzata e non riesce nemmeno ad emettere un suono.
-Ha ragione Richard, dimenticavo che è stato lei a rimettere in movimento l’ingranaggio… è stato lei a risvegliare il drago! E adesso che vuole fare?-
-Portarla via da qui, viva!-
-Ma davvero?! Sono curioso di sapere come intende agire il nostro eroe!-
-Sono sempre stato un fifone, non sono un combattente e nemmeno un eroe, come mi schernisce lei, però la paura di perdere le persone che ami, ti porta a fare tante stupidaggini. Non si può sfuggire al cuore… ma questa è una cosa che a lei non succederà mai, vero signor governatore? Lei non corre pericoli, visto che è sprovvisto dell’organo principale ed essenziale per vivere. Chi invece ne è provvisto, non può sfuggirgli e da quando conosco Kate Beckett, il cuore non mi ha suggerito altro che proteggerla, dai suoi incubi, dai suoi demoni, dalle sue paure e adesso anche da lei… Questa è la resa dei conti signor governatore, ed io non mi asterrò dal mio compito. La proteggerò fino alla fine, anche se dovrò uccidere per questo… o morire!-
Beckett si sente mancare, non riesce a fare dei respiri completi, la mancanza di ossigeno le fa girare la testa, ma gli occhi le si riempiono di lacrime, non per lo sforzo che fa per prendere aria, ma per le parole di Rick. Lo guarda e riesce a sorridergli, lui se ne accorge, perché la sua espressione si addolcisce per un attimo, ma torna serio e concentrato, quando Jordan si scatena nell’ennesima risata.
-Ah… il cuore… i legami… l’amore… io punterei sulla seconda opzione, vista la situazione... morire! Metta via la pistola Richard!-
Dice con voce bassa, quasi in un sussurro, accompagnato da uno strattone delle braccia al collo di Beckett, che emette un lamento strozzato.
-Potrei anche decidere di non spezzarle il collo, se mette via la pistola e la convince a rivelarmi dove si trova il registro.-
Lei continua a emettere flebili lamenti, il viso è rosso, la bocca aperta in cerca di aria e il collo completamente piegato verso sinistra. Castle resta nella stessa posizione di difesa, non si muove, nemmeno lui respira al momento, sposta lo sguardo di continuo, dalla faccia di Jordan a quella di Beckett. Lucas è dentro la sua visuale, vicino a loro, anche lui immobile. Le carte da giocare, al momento, sono del suo capo e lui aspetta, pronto e vigile, un cenno per intervenire.
Ad un tratto Rick chiude gli occhi e deglutisce, lei non capisce subito il perché, ma dopo un attimo lo vede alzare le braccia e fare un paio di passi avanti, fino ad entrare completamente nello studio. Dietro di lui intravede dapprima un’arma puntata alla sua nuca e subito dopo un uomo in divisa, che contemporaneamente lo disarma. Chiude gli occhi anche lei, dandosi della stupida. La quarta guardia! L’aveva completamente dimenticata.
Passata mezz’ora dall’ultimo collegamento radio con i colleghi, l’agente di sicurezza Logan, li aveva chiamati per chiedere se era tutto calmo, naturalmente, non ottenendo risposta da nessuno di loro, si era messo in allerta. 
Jordan avvicina di nuovo la bocca all’orecchio di Beckett.
-Katherine… che delusione! Ti sei dimenticata di Logan?-
Fa segno con gli occhi a Lucas, che colpisce Castle in faccia, facendolo finire ai piedi di Beckett. Cerca di rialzarsi, tenendosi lo zigomo sanguinante, ma un calcio nello stomaco lo fa desistere e restare a terra. Jordan fa un altro cenno e Lucas si ferma, tenendosi la mano ferita, con rabbia. La presa al collo di lei, si fa più lenta.
-Bene Katherine, adesso mi dici dov’è il registro, sennò ci divertiamo con lo scrittore.-
La tiene per le braccia e lei sta recuperando un po’ di aria, con respiri lunghi e accelerati. Guarda Rick con gli occhi sgranati e continua a inspirare ed espirare freneticamente. Jordan la strattona stringendole ancora di più le braccia.
-Dov’è il registro?-
Un altro cenno del capo e questa volta è la guardia ad avvicinarsi, prende di forza Castle per le braccia, gliele incrocia dietro la schiena e lo tiene in piedi davanti a Lucas.
-Dov’è il registro?-
All’ennesimo silenzio, Jordan fa ancora un cenno al suo braccio destro e Lucas colpisce di nuovo Castle con un calcio bene assestato, questa volta al torace. Lui si piega in avanti per il dolore, Logan lo solleva a forza e un altro colpo gli arriva in viso, nello stesso punto di prima, che ricomincia a sanguinare. Altri calci e pugni allo stomaco, lo costringono ancora a piegarsi su se stesso e a tossire, mentre Logan lo strattona per rimetterlo dritto.
-Posso andare avanti all’infinito Katherine e quando avrò finito con lui, continuerò con tuo padre. Posso uccidervi e fare sparire i vostri corpi nel nulla, come se non foste mai esistiti e nessuno… nessuno arriverà mai a me!-
Beckett riprende un po’ di fiato, guarda suo padre nell’altra stanza, che nel frattempo ha ripreso conoscenza e segue tutto quanto con gli occhi sgranati, poi sposta lo sguardo su Rick, tenuto in piedi dalla guardia, con il viso chino verso il pavimento, che si macchia delle gocce di sangue che scendono dalla sua ferita al viso.
-Allora perché sta ancora perdendo tempo?-
Gli chiede lei, con un tono ironico. Jordan la stringe forte a se, attacca la bocca alla sua faccia, fino a sussurrarle proprio dentro l’orecchio.
-Sei una grande combattente Katherine, devo ammettere che è entusiasmante battermi contro di te, riesci perfino a fare ironia sui vostri ultimi attimi di vita! Brava… non mi sono mai piaciute le donnette piagnucolose! Ma vedi Katherine, lui morirà comunque, prima di te, ed io pretenderò che tu guardi… attentamente! Dovrai avere il suo cadavere martoriato davanti agli occhi, quando li chiuderai per sempre anche tu… romantico, non trovi?!-
Rick solleva la testa verso di lei, i loro occhi si incontrano per un attimo, la magia dei loro sguardi non svanisce nemmeno in quel momento, perchè lui sembra stare meglio al solo guardarla, abbozza un sorriso per darle coraggio e lei risponde con lo stesso sorriso, velato di lacrime.
Jordan le stritola le braccia per l’ennesima volta e lei si lamenta a denti stretti per il dolore.
-Dove hai nascosto quel maledetto registro?-
Lucas colpisce ancora Castle allo stomaco e lei solleva testa, con gli occhi imploranti.
-Io… non…-
-Kate no! Non… dirglielo! Ci… ucciderà comunque!-
Castle parla a fatica, ma riesce comunque ad interromperla. Non le avrebbe permesso di dirgli che il registro non l’aveva nascosto lei, significava un cambio di ruoli. Lei sarebbe diventata la vittima da picchiare e questo lui, non lo avrebbe sopportato. Era vero che li avrebbe uccisi comunque, perché, allora, dargliela vinta? Si guardano ancora e lui in maniera impercettibile le fa segno di no con la testa. Un altro colpo gli arriva al torace, si piega ancora in avanti e Beckett sente il dolore di quel calcio dentro le sue viscere…
Davvero credi che uscirai viva da questa casa?
In effetti, non ci ha creduto molto sin dall’inizio, ma almeno lui doveva vivere, almeno lui doveva restare fuori da tutto, invece è lì davanti a lei, continua a proteggerla anche adesso e lei, vorrebbe essere già morta, per non vederlo soccombere piano, sotto i colpi di quegli animali.
-Dov’è il registro, non farmelo ripetere ancora!-
Urla improvvisamente il governatore, girandola come fosse una trottola, verso di sé e colpendola al viso, tanto forte da farla cadere, rovinosamente, a terra.
Beckett, ha il labbro spaccato e mentre il sapore del sangue s’impadronisce della sua bocca, non può fare a meno di guardarlo con un odio incontenibile.
-Vai all’inferno!-
E’ la sua risposta e lui si abbassa e le tira indietro la testa, prendendola per i capelli.
-Ci puoi scommettere che andrò all’inferno, ma il tuo scrittore ci arriverà prima di me. In un modo o nell’altro, io riavrò quel registro, anche dopo che sarete morti.-
-A meno che domani, un giudice federale, non se lo ritrovi sulla sua scrivania!-
Jordan solleva un sopracciglio, guardando Beckett con interesse, aspettando che continui.
-E’ ben nascosto, e se non torno a casa stasera, con mio padre e con Castle, domani mattina verrà recapitato all’FBI, lei è finito governatore.-
Lui ride ancora di gusto.
-Ma davvero? Ho uomini dappertutto Katherine… anche se fosse vero, cosa che non ritengo probabile, quel registro non arriverebbe mai a destinazione. Perciò,  come vedi, non ho nessun motivo di tenervi ancora in vita!-
Lucas punta la pistola su Castle, ma Jordan lo ferma.
-Aspetta Lucas, non avere fretta. Non vogliamo nemmeno farli salutare per bene i nostri piccioncini? Ci togliamo il pensiero, così, senza un briciolo di pietà?!-
Lucas sorride subdolo, sa quanto Jordan si diverta in queste situazioni, gode della paura delle sue vittime, gode a prolungarne l’agonia; si mette la pistola dietro la schiena, dentro la cintura dei pantaloni e prende Beckett per le braccia trascinandola davanti a Castle, che si trova nella stessa posizione, tenuto alle braccia da Logan.
-Siete pronti a morire l’uno per l’altra, meritate di dirvi addio come si deve. Non sono così cattivo, non posso negarvi un ultimo bacio.-
Sono uno di fronte all’altra, lei con il labbro spaccato, alcune ciocche di capelli attaccate al viso per il sudore e le lacrime di poco prima, lui con mezza faccia ricoperta di sangue e sta in piedi solo perché quell’energumeno lo tiene sollevato.
-Mi devi… una lampada!-
Sussurra lui con difficoltà, ma con un mezzo sorriso.
-Dovevo colpirti più forte a quanto pare! Non saresti dovuto venire Rick, dovevi restare con la tua famiglia.-
Risponde lei con lo stesso sussurro.
-Io sono con… la mia… famiglia!-
Le risponde lui, sollevando solo per un attimo lo sguardo verso il governatore, facendole capire che non si riferisce solo a lei. Si avvicinano fino a essere guancia a guancia e lui finge di lasciarle un bacio sul viso, avvicinandosi più che può al suo orecchio.
-Dobbiamo… perdere tempo Kate… stanno… stanno arrivando. Abbiamo solo bisogno… di un po’ di tempo.-
Lei sgrana gli occhi e annuisce piano, poi si guardano ancora e Castle le poggia dolcemente un bacio sulle labbra, nel punto in cui il sangue si è coagulato.
Chiudono gli occhi entrambi a quel tocco che, anche in mezzo al dolore fisico e alla disperazione, diventa semplicemente magico. Assaporano quell’istante,  consapevoli che, probabilmente, è l’ultimo loro concesso.
-Non sono mai riuscito a capire, come ci si possa rimbambire, per un sentimento effimero come l’amore.-
La voce di Jordan spezza la magia, si separano di poco, restando ancorati con lo sguardo e, nonostante la paura, lei non può fare a meno di sorridergli tra le lacrime; è quasi grata al cinismo di quell’uomo orribile, per avere permesso quell’ultimo tocco, anche se lo ha fatto solo per cattiveria.
-Adesso basta!-
Ruggisce il governatore e la guardia lascia cadere Castle a terra.
-Uccidilo Logan!-
L’uomo prende la pistola dalla fondina e gliela punta in mezzo alla fronte, Castle è in ginocchio, guarda un istante Kate e l’unica cosa che riesce a pensare è che Ryan ed Esposito stanno arrivando e forse per lei c’è ancora una piccola speranza.
Sospira, al tocco freddo della canna attaccata alla sua fronte…
Come siamo arrivati a questo punto? Come abbiamo potuto pensare di poter sopravvivere a tutto questo? E’ assurdo… mio padre sta per ucciderci!
Guarda Kate, come se potesse farle sentire i suoi ultimi pensieri, incatena lo sguardo in quelle pietre verdi, spalancate e velate dal terrore, per dirle, ancora una volta in silenzio, che l’ama e che non si pente di nulla.
Logan carica la pistola e lui chiude gli occhi…



Continua...


Angolo di Rebecca:

Bene...
Ehm... cioè... non bene, nel senso di bene, era solo per iniziare il discorso,
perchè di bene, in effetti, non c'è niente!
Rick ha una pistola puntata in mezzo alla fronte e Jordan è sempre più simpatico!!!

Ok... devo correre anche stasera?!
Comincia a diventare faticosa questa ff!

 

  
Leggi le 17 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: 1rebeccam