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Autore: Kim_HyunA    31/07/2012    2 recensioni
Kibum voleva un amore come quello dei film, in cui le coppie si incontrano per caso in un bar o in un parco e si innamorano perdutamente l’uno dell’altra. Voleva credere che qualcosa del genere potesse esistere veramente
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonghyun, Key, Minho
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Kibum uscì nel caldo del pomeriggio, ma non lo avvertiva nemmeno, anzi, sentiva freddo, freddo in ogni tratto del suo corpo, ma soprattutto freddo dentro.
 
Gettò le borse nel bidone sotto casa, pensando a che spreco fosse, pensando a come avrebbero potuto farne un buon uso, ma no, Minho aveva rovinato tutto. Quasi non riusciva a credere a quello che aveva potuto fargli.
 
Vagò senza meta e poi i suoi piedi andarono in automatico verso la spiaggia, era il suo luogo preferito, magari l’avrebbe fatto sentire meglio, ma ne dubitava.
 
Seduto sulla sabbia di fronte al mare, si accorse che la sua vita si era sgretolata. Non gli rimaneva più niente. Era completamente solo.
 
Non aveva nemmeno un posto in cui stare e non aveva intenzione di tornare a casa dei suoi genitori. Ma poi si ricordò di quel piccolo appartamento della sorella, adesso era vuoto visto che si era trasferita all’estero per lavoro, quindi avrebbe potuto stare lì fino a quando non avrebbe trovato una sistemazione migliore. Per fortuna aveva preso la propria borsa prima di andarsene da quella casa, così aveva con sé il portafoglio e le chiavi che gli servivano.
 
Alzò gli occhi verso il cielo per impedire che le lacrime gli scorressero sul viso. Continuavano a susseguirsi nelle orecchie quelle voci, li vedeva davanti agli occhi, non riusciva a levarseli dalla mente.
 
Si strinse le ginocchia al petto, la vista si perdeva nell’orizzonte e il leggero vento della sera gli accarezzava le guance. Il cielo intorno a lui si stava scurendo, non sapeva da quanto tempo fosse lì, ma non gli importava. Non aveva più una casa in cui tornare la sera, non aveva più orari da rispettare, non aveva più un fidanzato che l’aspettava impaziente a casa.
 
Si sentì incredibilmente solo.
 
Poi arrivarono le domande.
 
Perché Minho l’aveva fatto? Aveva sbagliato in qualcosa? Non era stato un buon fidanzato? Era troppo assente? Troppo presente? Richiedeva troppe attenzioni? Kibum non sapeva quale fosse la sua colpa. Non riusciva a capirlo. Se c’erano dei problemi, perché non ne avevano parlato? Perché Minho aveva sempre finto che andasse tutto bene se c’era qualche questione da risolvere?
 
Gli stava scoppiando la testa.
 
Poteva essere una delle serate migliori delle loro vite, ma Minho aveva deciso di portarsi a letto una sgualdrinella qualunque, non aspettandosi minimamente che Kibum rientrasse prima.
 
Si chiese se sapesse che era il giorno del loro anniversario e se se lo fosse dimenticato.
 
Il solo pensiero che erano nel loro letto, in quel letto in cui avevano passato tanti momenti insieme, in cui avevano fatto l’amore e si erano fatti delle promesse, gli faceva rivoltare lo stomaco.
 
Se mai Kibum avesse voluto tradire qualcuno (ma mai l’avrebbe fatto, perché se ami una persona, pensava, quel pensiero non ti attraversa nemmeno per un istante), non l’avrebbe mai fatto nella casa che condivideva con qualcuno. Mai. Se possibile, era un’ulteriore mancanza di rispetto.
 
Se mai non fosse tornato a casa prima e non li avesse scoperti, Kibum avrebbe fatto la figura del completo idiota, rimanendo all’oscuro di tutto. Minho avrebbe continuato a fingere di essere il fidanzato perfetto, godendosi la serata che Kibum gli avrebbe organizzato, omettendo il piccolo particolare di averci dato dentro con una biondina sconosciuta soltanto poche ore prima.
 
Non avrebbe mai pensato che potesse comportarsi così.
 
Voleva dire che in quell’anno che avevano trascorso insieme, non l’aveva conosciuto per niente, non era riuscito a capirlo come invece pensava di aver fatto.
 
Aveva tradito la sua fiducia e non c’era cosa peggiore che gli avesse potuto fare.
 
Gli aveva mentito. Tutti quegli abbracci, quei baci, le parole che si erano detti anche quella mattina.. era tutto finto?
 
Da quanto aveva questa doppia vita?
 
Kibum avrebbe voluto chiedergli da quanto se la sbatteva nel loro letto a sua insaputa e si sentì sporco per aver dormito in quelle lenzuola. Ma si sentì ancora più sporco perché quelle labbra che lo avevano baciato, quelle braccia forti che l’avevano stretto, non appartenevano solo a lui.
 
E poi, con una ragazza? Si chiese se Minho l’eccezione l’avesse fatta con quella o con lui. A chi era davvero interessato? Uomini o donne? O forse tutti e due? Sapeva che non l’avrebbe mai scoperto perché aveva intenzione di non rivolgergli più la parola.
 
Da quanto Minho aveva smesso di amarlo? Da quanto si vedeva con quella? Da quanto lo tradiva? Quante volte erano stati in quella casa senza che lui lo sapesse? Quante volte Kibum si era sdraiato abbracciato a Minho sulle lenzuola che fino a qualche ora prima avevano avvolto il corpo di quella?
 
Più ci pensava, più la sua nausea aumentava.
 


Trascorse quasi tutta quella notte in spiaggia, non aveva voglia di andare alla casa della sorella, non aveva voglia di camminare e distrarsi, voleva semplicemente restare lì, quasi sperando che un’onda lo portasse via, o perlomeno portasse via tutti i suoi pensieri, che gli cancellasse i ricordi di quella giornata.
 
Stava iniziando a fare freddo e non aveva niente con cui coprirsi. Aveva addosso solo una canottiera nera e dei jeans. Aveva la pelle d’oca e in quel momento desiderò soltanto di trovarsi al caldo in un letto.
 
Si chiese se Minho fosse ancora con quella. Si chiese come aveva gestito la situazione una volta che aveva richiuso la porta della camera.
 
Minho aveva mai fatto l’amore con lui con il pensiero di lei nella testa? Kibum non voleva farsi tutte queste domande, ma non poteva evitarlo, si creavano nella sua mente come un turbinio continuo.
 
Dopo interminabili ore, Kibum decise che forse non era più il caso di stare lì, decise di alzarsi e di recarsi alla casa della sorella, per fortuna non distava che cinque minuti dalla spiaggia.
 
Le strade erano deserte, non c’era più nessuno a quell’ora, era tutto tranquillo. Mentre camminava sotto le luci fredde dei lampioni, Kibum ripensava a tutto quello che aveva vissuto con Minho. Al loro primo incontro ad una festa, al loro primo bacio davanti alla casa dell’altro ragazzo, a tutte le volte che c’era stato per lui e l’aveva fatto sentire meglio. Non potevano essere state tutte bugie, ci doveva pur essere stato un momento, almeno all’inizio, in cui Minho era stato davvero interessato a Kibum, in cui era stato innamorato di lui.
 
Quando aveva iniziato a svanire l’amore tra di loro? Quando Minho aveva deciso che Kibum non gli bastava più?
 
Voleva che tutte quelle domande se ne andassero e lo lasciassero in pace, non voleva pensarci, non ora.
 
Quando entrò nell’appartamento, la sensazione di essere in un luogo che non gli apparteneva lo colpì subito; sapeva che non ci avrebbe fatto l’abitudine tanto presto nonostante ci avesse passato tante ore in passato.
 
Non aveva sonno, non avrebbe dormito per le ore restanti di quella notte, ne era sicuro. Si accasciò come un peso morto sul divano, l’unica luce quella della televisione. Non stava davvero seguendo il programma che stavano trasmettendo, non gli interessava, la voce del presentatore era solo un rumore di sottofondo. L’unico suono nella sua mente era la voce di Minho e di quella ragazza. Non se lo sarebbe scordato tanto facilmente e anche l’immagine di loro due insieme non avrebbe presto abbandonato la sua mente.
 
Si addormentò piangendo tutte le lacrime che aveva, ripercorrendo ogni momento felice che aveva speso insieme a lui, non riusciva a smettere. Continuava a farsi del male da solo, come se non avesse già sofferto abbastanza.
 

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A/N: non so mai che dire in queste note finali.. vi prometto che tra poco finisce la depressione e inizia un po’ di vita XD il prossimo capitoli sarà venerdì, quindi..a presto (^__^)/

  
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