Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Mary West    31/07/2012    3 recensioni
Harry teneva gli occhi ben chiusi, un sorriso beato stampato lungo le labbra piene. Ancora trentasei ore e il suo viaggio avrebbe finalmente avuto inizio.
Ten songs challenge: sfida.
1 - Scegli un personaggio, una coppia o un fandom.
2 - Apri la tua cartella di musica e seleziona la modalità di riproduzione casuale e fai partire.
3 - Scrivi una drabble-flashfic che sia collegata alla canzone che sta andando. Hai tempo fino al termine della canzone per terminare la drabble/flash: inizi con l’inizio della canzone e finisci quando finisce, niente esitazioni! Non importa quanto scombussolata è la tua storia.
4 - Scrivine dieci, poi pubblicale.
[Dieci flash per augurare buon compleanno a Harry]
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Une formidable tête


1. Without borders  – ‘Breakaway’ by K. Clarcson
Il sole era sorto da poco nel cielo azzurro terso del Surrey, quella mattina di fine Estate, e mentre la maggior parte delle persone rimaneva ancorata a letto, aggrappandosi quasi con disperazione a quegli ultimi giorni di vacanza e libertà, un ragazzo di poco più di undici anni era ben sveglio, steso a pancia in già nel letto della sua stanza, in una delle graziose villette di Privet Drive.
Harry teneva gli occhi ben chiusi, un sorriso beato stampato lungo le labbra piene.
Era perso nei meandri più profondi della sua immaginazione, intento nel conto delle ore che mancavano al suo viaggio. Ancora trentasei. Trentasei ore e finalmente sarebbe partito, lontano da lì.
Una piccola parte di sé, lo ammetteva suo malgrado, avrebbe sentito la mancanza del Surrey: il sole, le temperature sempre abbastanza alte, il rifugio nel parco, le passeggiate lungo la piccola riva sabbiosa del Mole…
Ma Hogwarts lo stava aspettando: una vita nuova, diversa, migliore, dove avrebbe potuto fare qualsiasi cosa gli fosse passata per la testa; e comunque sarebbe tornato Little Whinging tutte le Estati per poter ancora sentire il caldo sulla pelle e la rena sotto i piedi.
Ancora trentasei ore e il suo viaggio avrebbe finalmente avuto inizio.
 
 
2. Xmas’ holidays – ‘C’è chi ti vuol bene’ by Lilly ‘n the Tramp II
La pioggia cadeva feroce sui prati immensi dei giardini attorno al Castello, batteva seccante sui vetri delle finestre, scrosciava tediosa dilatando i limiti del Lago.
Harry guardava malinconico quello spettacolo dal davanzale della sua stanza, con la testa posata sulle braccia incrociate. Di lì a cinque giorni sarebbero iniziate le vacanze di Natale e la maggior parte degli studenti era impegnata nel preparare le valigie per tornare a casa, dalla famiglia.
La famiglia. Il solo pensiero gli faceva mordere il labbro inferiore in un gesto nervoso, pur di evitare che si piegasse in una smorfia di tristezza che, poi, si sarebbe diffusa in tutto il suo volto.
Era impegnato ad osservare attentamente le gocce creare argentee increspature sulla superficie vivace del Lago, quando Ron entrò nel dormitorio con Fred e George al suo seguito.
“Harry! Che fai lì? Non hai ancora preparato il baule?”
Harry rivolse loro un’espressione perplessa.
“Il baule?” chiese stupidamente.
“Sì, il baule. Non vorrai lasciarlo qui! Mamma vorrà lavarti i vestiti; dice sempre che qui siamo lasciati troppo liberi di fare quello che vogliamo per curarci di questo” rispose Fred ingoiando tre Cioccorane in un sol boccone.
Harry aprì la bocca, poi sorrise. Per la prima volta, pensò che fosse bello non poter fare quello che voleva, almeno per la durata delle vacanze d’Inverno.
“Lo preparo subito.”
 
 
3. Marauder – ‘Adrenalina’ by Finley
Erano le dieci passate ed Harry era ancora lì seduto a fissare la pergamena ingiallita con espressione scettica.
Sin da quando era entrato a far parte a tutti gli effetti del mondo dei maghi, gli era stato insegnato – anche attraverso esperienze piuttosto avventate – a diffidare degli oggetti magici dotati di una propria logica.
Il signor Weasley lo diceva sempre: “Non fidarti mai di una cosa che non sai dove ha la testa.”
Eppure, Harry non trovava nulla da obiettare alla Mappa. Dopotutto, lui voleva solo usarla per uscire dal Castello, non intendeva far del male a nessuno; se poi, facendolo, violava una ventina di regole della scuola, be’, pazienza. Di certo quella non sarebbe stata una gran novità.
Era perfettamente  conscio che la maggior parte delle persone che conosceva – Hermione, Lupin, la McGranitt – gli avrebbero sconsigliato di seguire la Mappa, ma Harry non era mai stato particolarmente famoso per dar retta alle teste altrui piuttosto che alla propria.
Estrasse la bacchetta dalla tasca dei jeans e la batté sulla pergamena, sussurrando sommessamente.
Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.
 
 
4. Love’s obsession – ‘E penso a te’ by L. Battisti
Era notte fonda e Hogwarts era profondamente addormentata. Una sola persona era del tutto sveglia, nella sala comune dei Grifondoro.
Harry girò l’ennesima pagina dei Magnifici Sette e cercò di concentrarsi sulla figura di un Cacciatore che segnava un gol spettacolare.
Si era svegliato circa un’ora prima e, incapace di riprendere sonno, aveva afferrato il libro dal baule e si era rifugiato nella sua poltrona preferita vicino al camino ancora acceso.
Il pensiero che non l’aveva fatto addormentare, lo stesso che lo torturava ancora in quell’istante, riprese ferocemente possesso della sua testa e Harry serrò gli occhi, come per chiudere la mente a quello.
Era ridicolo, completamente insensato e molto – moltissimo – imbarazzante. Imbarazzantissimo.
Lui non era affatto il tipo di ragazzo che si faceva prendere da certi pensieri persecutori.
Eppure, si trovava in difficoltà: lui, che aveva sempre fatto qualsiasi cosa gli passasse per la testa senza rifletterci due volte, era costretto, per chissà quale assurdo e pateticamente altruistico motivo, a mettere un limite, per la prima volta, al suo istinto.
Perché lui sapeva benissimo cosa gli suggerisse la sua testa e l’idea di seguirla aveva un fascino irrinunciabile e proibito.
Pochi minuti dopo, l’oggetto del suo pensiero ossessionante si materializzò dietro di lui.
“Harry! Che ci fai ancora sveglio?”
Harry la guardò e i suoi occhi venerarono quella visione senza tempo.
“Vado a dormire subito. Grazie Hermione.”
 
 
5. I trust you – ‘Grazie perché’ by G. Morandi
La folla infinita di persone che erano venute da ogni parte del mondo si estendeva senza limiti nei giardini di Hogwarts, Harry poteva vederla dalla finestra dello studio deserto del Preside.
Come se temesse che qualcuno lo potesse avvistare dal parco, si allontanò dal davanzale e raggiunse traballante la scrivania. Si lasciò cadere sulla sedia, la stessa da cui Silente l’aveva osservato così tante volte, attraverso i suoi occhiali a mezzaluna, riuscendo a vedere in lui molto più di quanto non lasciasse trasparire dagli occhi infinitamente azzurri, e abbassò le palpebre con uno sbuffo insofferente.
Era finita: Silente era morto, giaceva senza vita nella bara bianca attorno alla quale la folla di maghi si stava stringendo proprio in quel momento, e lui era rimasto solo.
Una sola, piccola lacrima gli rigò il volto perfetto e la sua mano si strinse convulsa sul manico della sedia. Il solo pensiero che Silente – anche lui – l’avesse abbandonato per un suo errore lo faceva sentire lacerato.
Era colpa sua, ancora una volta. Sua, e della sua maledetta voglia di fare sempre quello che gli dicesse la testa.
Un rumore improvviso spezzò il silenzio che lo circondava e lui sobbalzò: Fanny era entrata con un morbido frullo di ali dall’unico spiraglio aperto nella finestra e si era posata sul bracciolo.
Harry la osservò e vide Fanny ricambiare il suo sguardo. La fenice sbatté le palpebre e fece scivolare un’ala attorno alla spalla di Harry. Lui sorrise e carezzò il becco dorato dell’animale, come se volesse ricambiare quell’abbraccio impacciato.
Alla zampa, portava legato un foglio di pergamena; Harry lo afferrò con forza e vi riconobbe la grafia sottile e obliqua tanto cara.
Fidati del tuo istinto come ho fatto io. Non esiste altra persona in cui abbia creduto di più.
Improvvisamente, non si sentì più solo.
“Grazie Fanny.”
 
 
6. Infinity – ‘La più bella’ by A. Tatangelo
Harry non ci era mai entrato prima di allora. Aveva appena varcato la soglia quando un strano fiotto di calore sembrò invadergli il petto, familiare e bruciante.
Respirò profondamente e si avvicinò alla libreria vicina: su una mensola, accanto a volumi impolverati e spaginati sul Quidditch, c’era una foto con quattro ragazzi dalla cravatta scarlatta. Harry si morse un labbro tremante e diede la spalle a quell’immagine, iniziando a salire le scale.
Lanciò uno sguardo distratto alle stanze, intravedendo alcuni oggetti di poco valore, ed entrò nell’unica stanza con la porta chiusa. Lì era successo, si poteva ancora vedere la culla ribaltata e il parquet bruciato.
Harry scivolò sul pavimento e afferrò un lembo della coperta azzurra fra le mani; a terra, giaceva un piccolo ciondolo dorato a forma di L.
Harry serrò gli occhi e le mani, fino a sentire le unghie graffiare la carne.
Perché? Perché non era scappata, non si era fatta da parte, non l’aveva consegnato?
Non sarebbe mai dovuta morire.
Prese quel ciondolo e lo fece scorrere fra le dita, avvicinandolo alle labbra bagnate dalla lacrime, e un sorriso amaro gli increspò la bocca quando capì da chi aveva ereditato la sua maledetta testardaggine.
 

7. Home – ‘Salvami’ by Sonohra
La polvere impregnava l’aria di una tensione palpabile, la stessa che ogni persona nel Castello poteva percepire senza difficoltà.
Nella notte oscura, le luci scarlatte di maledizioni e torture si scagliavano contro le vite innocenti dei ragazzi che combattevano per difendere la propria patria, la propria famiglia, i propri amici.
Un incantesimo particolarmente violento colpì la torre vicino alla quale Harry e Luna si stavano battendo contro Greyback e Bellatrix Lestrange. Nello schianto, entrambi finirono dietro alla colonna in frantumi.
Harry si sollevò, tossendo e il suo sguardo cadde inevitabilmente sulla tragedia che si consumava davanti ai suoi occhi; per un istante, desiderò non aver seguito la sua testa e di essersi consegnato.
La frase infantile gli salì alle labbra prima che riuscisse a frenarla.
“Voglio andare a casa.”
Luna lo guardò con dolcezza e gli strinse la mano con vigore.
“Harry, noi siamo a casa.”
Harry annuì e riprese la bacchetta.
 
 
8. I’m with you – ‘You are not alone’ by M. Jackson
Ancora non riusciva a capacitarsi di non averci pensato. Piton.
Per quanto l’idea gli sembrasse patetica, ridicola e snervante, non poteva negare che anche lui facesse parte dell’Ordine – il che, a suo parere, abbassava di molto il prestigio dell’organizzazione. Ma non era il momento di pensare a questo: Sirius era in pericolo e lui aveva il dovere di aiutarlo.
Sollevò il volto e rivolse l’attenzione a Piton, fissando i suoi occhi nei suoi, sperando che capisse.
Piton rimase quasi spiazzato dal suo sguardo e un’espressione diversa da qualsiasi altra Harry gli avesse mai visto si dipinse sul volto tanto detestato: sembrava preoccupazione, disponibilità e, possibile?, affetto.
Harry deglutì e sbatté le palpebre, senza distogliere lo sguardo. Ogni fibra del suo corpo pregava che, almeno per una volta, Piton si fidasse di lui e di quello che aveva deciso di fare. Come se avesse intercettato quel pensiero, Piton annuì e gli strinse la spalla, prima di rivolgersi alla Umbridge.
Grazie.
 
 
9. My roses – ‘Avrai’ by C. Baglioni 
Rosie dormiva beata fra le braccia della madre. Hermione la cullò ancora, stringendola al petto, sorridendole radiosa, il volto limpido, i capelli stretti dietro la nuca.
Finalmente Rose chiuse gli occhi e Hermione adagiò le braccia in grembo. Era totalmente assorta nella sua contemplazione quando Harry entrò. I suoi occhi verdi si fermarono ad osservare ammaliati le due splendide creature davanti a sé.
“Siete bellissime.”
Hermione sorrise e i suoi occhi scuri si riempirono di lacrime. Harry scosse la testa e le si sedette al fianco, prendendole la mano.
“Ehy mammina… siamo già alla depressione post-parto?” la schernì, asciugandole la guancia.
“Sono così agitata. È terribile, avere qualcosa di meraviglioso e vivere nelle costante paura che possa accaderle qualcosa di brutto.”
Harry annuì e le strinse di più la mano.
“Non sarà sola… ci sarà sempre qualcuno a proteggerla.”
Hermione sapeva quanto ci fosse di più vero in quelle parole.
“Speriamo assomigli a sua madre.”
Hermione rise nervosamente, divertita dal senso profondo di quella frase.
“Ma potrebbe avere il carattere di suo padre: coraggioso, audace, che fa sempre di testa sua…”
Harry sorrise di nuovo e si sporse verso quella piccola meraviglia, baciandole delicatamente la fronte. Hermione gliela porse.
“La vuoi tenere?”
Harry la guardò e la prese fra le braccia, infilando un dito nella manina paffuta di Rose. Hermione posò la mano sul loro intreccio e strinse.
 

10. Brotherhood – 'Il più grande spettacolo dopo il Big Bang' by Jovanotti
Harry adorava andare a cena a casa Weasley assieme a tutte le generazioni della famiglia, ma era convinto che nulla fosse comparabile alle serate con Ron a Hogsmeade.
Dopo un giro ai Tre manici di Scopa, amavano camminare lungo il sentiero che conduceva al Castello, ridendo e ripensando alle proprie avventure in quel luogo magico in cui sarebbe rimasta sempre una parte di loro.
Era bello ricordare tutti i momenti passati insieme: i primi giorni a Hogwarts, le discussioni sul Quidditch, le partite a scacchi, i loro pomeriggi di finto studio, le nottate fuori dal dormitorio a girovagare illegalmente per il Castello con la Mappa fra le mani e il Mantello sulle spalle.
E poi i litigi, gli spuntini notturni nelle cucine, le risate dopo gli allenamenti quando si fermavano a parlare percorrendo il campo per ore e ore e ogni volta che si erano ritrovati nei guai e li avevano affrontati insieme.
La loro amicizia era qualcosa di unico e irrinunciabile, l’unica cosa per cui Harry aveva deciso di non seguire l’istinto e aveva lasciato che il cognome di Rosie fosse Weasley.
Ron era suo amico, suo fratello, la sua famiglia, il suo appoggio in ogni momento, il sostegno che aveva sempre avuto. Mai e poi mai avrebbe potuto rinunciarvi.
Quelle serate erano come una propaggine del passato, un momento in cui Harry poteva tornare ad avere quindici anni e poteva tornare a fare di testa propria, quell’abitudine adolescenziale intrinseca nel suo carattere per cui Ginny l’aveva rimproverato più di una volta.
“Ehy, che ne dici se domani ci facciamo un giro a Diagon Alley? Ginny ed Hermione dovrebbero accompagnare i bimbi ad una festa…”
Harry ricambiò lo sguardo di Ron e svuotò la sua Burrobirra, senza riuscire a smettere di sorridere.
“Assolutamente sì.”
Adorava fare di testa sua. 

































-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Perfetto buongiorno! E tanti auguri Harry <3
Per il compleanno del mio preferito non potevo non scrivere qualcosina ed è meraviglioso tornare a postare in questo fandom proprio in quest’occasione *-*
Ode a Lily e James per aver prodotto una simile perfezione <3
So, per celebrare il mio Harry, non potevo scrivere una storia qualsiasi, volevo qualcosa di speciale e particolare, così mi sono imbattuta, un po’ di tempo fa, in questa sorta di ‘sfida’ in vari fandom e ho pensato che sarebbe stata carina una cosa del genere *-*
L’iniziativa di scrivere qualcosa in onore di Harry è stata indetta dal gruppo FB “Cercando chi dà la roba alla Rowling [Team Harry/Hermione]” e prevedeva che si utilizzasse una citazione di o su Harry tratta da altre FF per scrivere la storia; la citazione che ho scelto è tratta da una storia di roxy_xyz – Blank – ed è: “Fai quello che ti pare, l’hai sempre fatto, no?
Non nascondo che l’istinto di Harry sia qualcosa di assolutamente meraviglioso e affascinante, che mi fa amare ancor di più questo personaggio straordinario *___________________*
Sarà meglio che spieghi qualcosina sulle storie, ora:
 
1. Il titolo significa ‘Senza confini’ e allude al nuovo mondo a cui Harry va incontro. Si tratta, ovviamente, dell’Estate prima dell’arrivo di Harry ad Hogwarts. L’idea che gli mancherà il Surrey mi ha sempre un po’ stuzzicato: magari non i Dursley, ma lui ha vissuto lì per dieci anni della sua vita e non può non sentirne la mancanza neanche un pochino :D E in quel nuovo mondo potrà fare finalmente di testa sua ;)
2. Il titolo significa ‘Vacanze di Natale’ e tratta di un periodo prima delle vacanze invernali, ovviamente xD Credo sia il primo anno, anche se quando l’ho scritta non pensavo ad un periodo particolare ^^ Qui ho giocato sulla contrapposizione, per quanto riguarda il concetto della citazione: a differenza di Hogwarts, dove, sempre entro certi limiti, i ragazzi possono fare un po’ quello che vogliono, alla Tana ci sono persone adulte – Molly, Arthur, Percy xD – che controllano i ragazzi e dunque non si può fare tutto quello che si vuole. Ammetto che mi sembra un po’ forzato, ma spero non si noti troppo >.<
3. Il titolo significa ‘Malandrino’ e, ohssì, lo ammetto io adoro quando Harry viola le regole *______* Quindi lo adoro piuttosto spesso LOL Il momento è, naturalmente, al terzo anno quando Fred e George gli consegnano la Mappa e lui, stavolta casca a fagiolo, non dà retta a quelli che sa benissimo sarebbero i consigli altrui e segue la sua magnifica testa <3
4. Il titolo della quarta significa ‘Ossessione d’amore’ e qui non ho potuto trattenere tutto il mio spirito Auror *-* Insomma, quando dal cellulare è partita ‘E penso a te’, io ho pensato subito a loro *____*
E devo dire che mi piace vedere come la testa di Harry sia confusa e non possa fare quello che vuole, per ‘qualche assurdo e pateticamente altruistico motivo’ e ovviamente qui stiamo parlando dell’amicizia con Ron e Ginny ;) Ci troviamo, più o meno, nella prima metà del sesto libro.
5. Il titolo significa ‘Io ho fiducia in te’ e il momento è la morte di Silente: Harry non è al funerale con gli altri – la cerimonia vera e propria ancora deve cominciare – e mi piace pensare che si sia rifugiato lassù, prima di dire addio a Silente per sempre, insieme a Fanny. Loro due sono gli unici che veramente soffrono senza riuscire a respirare, magari con la McGranitt e, anche se nessuno lo può immaginare, Piton :’)
Il fatto che Harry si senta in colpa non credo sia tanto campato in aria, ma non mi stupirebbe che Silente lo sapesse a sua volta e avesse voluto incoraggiarlo a seguire la sua testa sempre e comunque <3
6. Il titolo significa ‘Infinito’ e scrivere questa flash mi ha quasi fatta piangere, cosa che detesto profondamente :’) Sebbene la canzone parlasse della mamma – e infatti la storia è prevalentemente dedicata a Lily ;) – ho voluto inserire un piccolo accenno anche ai Malandrini *-* Lily che donna straordinaria <3 Il pensiero che abbia preferito morire e sacrificarsi per Harry piuttosto che avere salva la vita senza lui e James è un gesto incommensurabile che credo non riuscirò mai ad amare abbastanza <3 Ed è dolce e amaro insieme il sorriso con cui Harry capisce da cui ha ereditato la sua caparbietà :’)
Non l’ho collocata in un momento preciso, penso sia più o meno dopo la visita al cimitero e prima di andare a casa della falsa Bathilda ;)
7. Il titolo significa ‘Casa’ e l’allusione è, naturalmente, ad Hogwarts ;) Si tratta della guerra al Castello e non so perché ho inserito Luna, mi è uscita spontanea dalle dita e dai tasti ^^ Ma lei secondo me, capisce profondamente Harry quando si parla di “casa”. Non so cosa centri la canzone precisamente, ma il contatto tra testo e flash mi è uscito istintivo ;) E qui vediamo di nuovo Harry mettere in dubbio la sua testa, per non essersi consegnato, ma – lui ancora non lo sa :D – ha fatto bene *_____________________*
8. Il titolo significa ‘Sono con te’ e questa, lo dico, è la mia preferita <3 Adoro il rapporto fra Harry e Piton, è una cosa assolutamente straordinario, meraviglioso, magico, complesso e fantastico *-* Il momento è subito prima l’avventura all’Ufficio Misteri e ho immaginato, prolungano e riempito di significato uno scambio di sguardi *-* La testa di Harry, ah, Piton se ne fida più di quanto osi ammettere a se stesso <3
9. Il titolo significa ‘Le mie rose’ e allude a Hermione e Rose. Ok, ammetto che potrebbe sembrare un po’ – decisamente un bel po’ xD – fantasioso, ma volevo introdurre un altro poco di Auror in questa raccolta e mi è venuto automatico sentendo ‘Avrai’ <3 E Rose avrà la stessa testa del padre? :D
10. Il titolo significa ‘Essere fratelli’ – precisamente ‘fratellanza’, ma non è la sfumatura adatta u.u – e si tratta di un momento nel futuro, quando Harry e Ron si ritrovano, anni dopo la fine, di nuovo a casa *-*
La canzone di Jovanotti – il mio preferito *_______* - mi ha ispirato terribilmente il ricordo del passato ed è stato meraviglioso ripensare a tutto quello che hanno fatto insieme, vedendo quelle serate fra loro come un ritorno all’adolescenza quando facevano di testa propria – e Harry ancora la fa e lo farà per sempre <3 – con un piccolo accenno Auror al cognome di Rosie *-*
Ed è bello pensare che loro amicizia significhi tanto a tal punto che Harry è disposto, per questa, a rinunciare all’amore della sua vita <3
 
Ah, e il titolo della raccolta significa 'Una testa straordinaria' <3 
Well, spero abbiate gradito questa cosuccia che non mi entusiasma particolarmente, ma posso dire che per lui mi sono impegnata davvero tanto: auguri auguri auguri signor Potter <3
Spero di poter leggere qualche parere ;) Un bacio e alla prossima!
Mary







   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Mary West