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Autore: Nana Kudo    31/07/2012    3 recensioni
“che cosa mi succede? E ME LO CHIEDI PURE?! Sherlock Holmes di qua, Sherlock Holmes di là.. SEI UN MANIACO SHINICHI! UN MANIACO DI SHERLOCK HOLMES!” rispose una Ran che ormai aveva perso il controllo.
(tratto dal 1° capitolo)
piccola collezione di fic sulla coppia ShinxRan, sono tutti "missing moments" tratti da prima e dopo la trasformazione di Shinichi in Conan.
se l'introduzione vi ha incuriositi almeno un pochino allora non rimane che leggere e farmi sapere!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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                                     BuoNataleRan
                                            (P.T.)
 

Un anno, cinque mesi, tre settimane e due giorni.
Tempo in cui Ran non vedeva i suoi genitori insieme, e che non vedeva sua madre.
A volte andava a dormire sperando di risvegliarsi al mattino e scoprire che tutto questo era solo un incubo,
ma purtroppo non era così. Purtroppo la realtà era un’altra, che lei lo volesse o meno non poteva farci niente.
Ma perché poi si sono lasciati? Va bene, litigavano spesso è vero, ma perché arrivare a lasciarsi quando potevano fare pace e risolvere tutto? Perché?
La sua unica consolazione era il suo amico Shinichi, che ogni mattina andava a prenderla per andare a scuola sorridendole così dolcemente da farle dimenticare per un attimo tutto quello che stava passando; che dopo la scuola l’invitava sempre a casa sua a giocare e a leggere qualche libro, rigorosamente di Sherlock Holmes (ha sempre avuto questa ‘fissa’ ^^” Nd me); che tutte le sere la riaccompagnava a casa salutandola con un “ti voglio bene” per poi correre via verso la sua.
Lui faceva di tutto pur di non farla sentire sola, lei questo lo sapeva bene e gli era grata.
Ma malgrado i suoi sforzi, quando vedeva un bambino camminare per strada tenendo la mano alla madre si rattristava di colpo, perché anche se passava molto tempo con lui, non sarebbe mai stato come passarlo con la propria madre, anzi coi propri genitori insieme. Non lo diceva al padre, ma in cuor suo a lei la madre mancava, e anche tanto. Ogni sera prima di andare a letto guardava fuori dalla finestra, alzava lo sguardo al cielo e sperava che le sue preghiere servissero a qualcosa. Poi una sera notò una stella cadente. Appena la vide chiuse gli occhi per poi esprimere un desiderio. E fu proprio da quella sera che una catena di eventi iniziò senza che lei neanche se ne accorgesse….
 
“Ran dopo domani è la vigilia di natale! Che programmi hai te?” le chiese la bambina che le camminava accanto in quella gelida mattina di dicembre.
“non lo sò…” rispose con lo sguardo basso lei. Era il primo natale senza la madre. Il primo natale che avrebbe passato da sola data l’assenza del padre (che doveva partire per lavoro) e della madre, di cui non aveva più notizie da tempo.
“lo passerà con me” rispose il bambino di fronte a loro guardando la piccola karateka sorridendo.
“che cosa?!” esclamarono sorprese Ran e Sonoko.
“si, tuo padre sta sera parte giusto?”
“si, ma tu come lo sai?”
“semplice, ha chiesto ai miei se potevi restare da noi fino al suo ritorno”
“ah non lo sapevo” rispose sempre più sorpresa lei. Ma poi abbozzò un sorriso: non avrebbe passato il natale da sola almeno.
“tu Sonoko? Che farai, parti?” chiese Ran sorridente, ormai le era tornato il buon umore.
“si, andiamo a Kyoto. Mio zio ha appena aperto un parco divertimenti la”
 “sono contenta per te” disse lei di rimando, per poi guardare il bambino di fronte a sé e tornare a sorridere.
 
Il tempo era quasi volato: Kogoro era già partito, Ran era andata da Shinichi per le feste, e natale era sempre più vicino.
“Shin-chan! Quante volte ti devo dire che i nastri vanno più in alto!?” sbottò furiosa Yukiko.
23 dicembre, si erano ricordati la mattina stessa di fare l’albero e tutti gli altri addobbi natalizi.
Yusaku si era inventato qualcosa tipo “ ho una commissione urgente tesoro, mi dispiace ma non posso aiutarvi”; il figlio inizialmente aveva risposto con un “no” deciso, ma dopo l’attacco d’ira della madre ci aveva ripensato e risposto con un “allora quando cominciamo?”, eh già, certe volte quella donna faceva davvero paura; mentre la piccola Ran accettò sin dall’inizio.
“allora perché non li metti tu mamma?” rispose seccato il piccolo Kudo.
“perché io devo preparare il karaoke! E poi devo ancora decidere cosa cucinare, sai!”
“non potresti almeno darmi una scala? Così magari ci arriverei più in alto!”
“è lì nello sgabuzzino”
“davvero servizievole” mormorò in uno sbuffò.
“come scusa?!” l’attacco d’ira era tornato.
“niente niente!!”
 
24 dicembre
Finalmente quel giorno tanto atteso era arrivato. Casa Kudo era ornata di decorazioni dentro e fuori.
L’atmosfera era diversa, serena. Anche se per qualcun altro invece no. Chi? Yukiko e il figlio.
“allora, vi è piaciuto?”  chiese sorridente la donna appena finita la cena.
“era davvero buono Yukiko!” le disse di rimando Ran tutta contenta.
“tesoro, era ottimo!” le rispose invece il marito mentre si puliva il viso con un fazzoletto.
“e tu marmocchio, non dici niente?”
“tsk, la pasta è salatissima, l’oca è troppo grassa…”
“Shinichi ma è mai possibile che non hai niente di meglio da dirmi?!” sbottò furiosa lei.
“sei stata te a chiedermi che ne pensassi, cosa ti aspettavi che ti dicessi?”
“ah non so, qualcosa tipo “brava mamma!” o “sei sempre la migliore quando si parla di cucina!”, è mai possibile che tu devi sempre trovare un difetto in tutto?!”
“ehm… quand’è che proviamo il karaoke?” cercò di cambiare discorso la piccola ospite.
“oh adesso cara!” tornò normale l’altra.
“allora” iniziò la signora appena seduta sul divano “chi comincia? Tu Shin-chan?”
“io? Non se ne parla”
“perché?”
“dopo quello che mi avete fatto l’anno scorso non toccherò mai più un microfono!”
 
“allora? Come vi sono sembrato?”
“cantavi proprio come un usignolo” rispose il padre tra le risate.
“con il mal di pancia!” finì la madre con le lacrime agli occhi da quanto aveva riso.
È vero, il figlio era stonato come una campana, però ci rimase talmente male che andò a prendere uno dei suoi libri e leggerselo fino alla fine della serata.
 
“oh quella storia… peccato” rispose lei nascondendo la telecamera che aveva preparato per l’occasione sotto il cuscino del sofà.
“puoi sempre cantare tu mamma” disse sorridente il piccolo.
Se io sono stonato, pur da qualcuno devo aver preso.
“e va bene”
Prese il telecomando e selezionò una canzone a caso. Dopo qualche secondo la musica iniziò insieme al suo canto.
I presenti erano rimasti a bocca aperta da quanto era brava, tanto che Ran iniziò a battere le mani.
Tsk, abbiamo costatato che non ho preso da quella donna.
La serata passò in fretta, tra giochi, battutine, discorsi e altro.
Era quasi mezza notte e fra poco si sarebbero scartati i regali.
Stavano pensando ad un posto dove andare il giorno dopo, quando alla porta bussò qualcuno.
Din Don… Din Don…
“chi è?” chiese il piccolo di casa.
“sono io Shin” rispose una voce familiare da dietro la porta.
“entra pure” le intimò il bambino sottovoce.
“Shin chi era?” gli chiese la madre vedendolo tornare.
“il dottor Agasa”
“ah ma è il momento di scartare i regali!” urlò contenta Yukiko.
“certo! Ran prima però vieni un attimo con me?”
“ok” rispose semplicemente l’altra con un filo di curiosità.
“dove staranno andando quei due?” chiese Yusaku alla moglie.
“è un segreto” gli rispose la moglie ridendo.
 
“Shinichi cosa devi farmi vedere?”
“puoi uscire adesso”
Da dietro il corridoio uscì una donna, bella e dai capelli ramati legati in una coda.
Come la vide, una lacrima solcò il suo viso.
Dopo tutto quel tempo, finalmente sua madre era lì, davanti a lei.
“mamma…” fu l’unica cosa che riuscì a dire.
“tesoro mi sei mancata” disse la madre stringendola in un abbraccio.
Entrambe avevano sentito la mancanza dell’altra, entrambe in quel momento stavano piangendo, ed entrambe erano felici nel vedere che l’altra stava bene.
“dove sei stata per tutto questo tempo?”
“sono stata in giro per lavoro tesoro”
“mi sei mancata tanto, mamma”
“anche tu piccola mia”
Passarono altri minuti abbracciate, quando alla fine l’abbraccio si dovette sciogliere per permettere alla donna di tornare al suo lavoro.
“ora devo andare Ran”
“quand’è che torni?”
“non è ancora il momento tesoro, ma ti prometto che tornerò” le rispose sorridendo malinconicamente lei.
“abbi cura di lei Shin”
“va bene”
Aprì la porta, e prima di andarsene salutò la figlia con un “buon natale Ran”.
“grazie Shinichi”
“di niente”
“allora, avete finito di fare i piccioncini voi due? Io devo aprire il mio regalo non ce la faccio più ad aspettare!” urlò Yukiko dall’altra parte dal salotto.
“arriviamo!”

Blacky's Corner: (dopo tre capitoli finalmente mi sono ricordata di metterlo ^^")
Konnichiwa!!!!!
come vi è sembrato il capitolo? è sdolcinato? vi è piaciuto? troppo triste? così così? fa schifo?
vi prego ditemelo!!!!
natale... mi è venuto in mente questo capitolo quando un'amica ieri mi ha chiesto cosa le avrei regalato per natale (si, lei ad agosto già pensa a natale ^^").
comunque spero vi piacerà :)
passiamo ai ringraziamenti:

un grazie speciale a Just a little wizard per aver recensito anche lo scorso capitolo, grazie Paddy!!!!
un grazie a chi ha messo la storia tra le preferite e le seguite :D
ed in fine un grazie anche a chi legge solamente.

al prossimo capitolo!!!

XXX,
Black_Princy
   
 
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