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Autore: Le Regine di Ghiaccio    31/07/2012    2 recensioni
E se i buoni non fossero mai stati buoni in realtà?
E se Harry Potter fosse il figlio di una Black che è scomparsa all’età di tre anni? E se Hermione Granger avesse un fratello gemello che studia con lei ad Hogwarts? E se i due gemelli fossero i figli del male?
E se Bellatrix avesse fatto scelte sbagliate nella sua vita? E se i suoi sbagli fossero aver messo al mondo: due gemelli figli di Voldemort? Due gemelli e un figlio più piccolo figli di Rodolphus Lestrange? Ed infine una figlia, figlia di Sirius Black?
E se Voldemort avesse un fratellastro? Figlio di Merope Gaunt e di Orfin Gaunt? E se il suo fratellastro avesse una figlia? E se la figlia fosse la strega più potente del Mondo Magico?
E se arrivasse proprio nel momento esatto in cui Draco sta per ricevere la marchiatura e fermasse suo zio?
Leggete e scoprite! :)
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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I Mangiamorte si trovavano all'interno di una sala cupa e spaventosa. Lord Voldemort sedeva sul suo trono e guardava uno ad uno i suoi seguaci, soffermandosi sull'unico ragazzo minore di vent'anni.

Il ragazzo aveva capelli biondi e occhi grigi come il cielo in tempesta. Si sentiva osservato, ma non aveva il coraggio di alzare lo sguardo sull'Oscuro Signore.

Solo una persona poteva salvarlo dall'essere marchiato. Peccato che lui accecato dal suo orgoglio non aveva avuto il coraggio di scrivere una lettera a quella persona, l'unica che lo conosceva per quello che era: solo un ragazzo di una nobile famiglia costretto a diventare un Mangiamorte per non mettere in pericolo la sua famiglia.

Venne risvegliato dai suoi pensieri da un sibilo: << Draco Malfoy venga avanti >>

Il ragazzo tramante avanzò verso il centro della sala, proprio di fronte al trono di Colui-che-non-deve-essere-nominato. Si inginocchiò, mise il braccio sinistro in avanti e scoprì l'avambraccio.

Voldemort si alzò dal suo trono, si diresse dal ragazzo e lo guardò con disgusto per la sua codardia. Quei pochi secondi in cui lo guardò al ragazzo parvero ore, estenuanti ore.

Tu-sai-chi, molto lentamente, per torturare ancora di più il giovane ragazzo, alzò la bacchetta, stava per pronunciare l'incantesimo che avrebbe marchiato il giovane, quando si sentì una porta aprirsi e richiudersi e dei tacchi avanzare verso il centro della sala proprio al fianco di Draco.

Tutti i presenti al suo passaggio si spostarono formando due file, non sapevano nemmeno loro perché lo facessero ma sentivano che quella ragazza anche se giovane era potente. Tutti cercavano di guardarla in viso per vedere chi avesse tanto coraggio da sfidare in questo modo il loro signore, peccato che la ragazza avesse un cappuccio che lasciava vedere solamente la bocca, ma dal suo fisico si capiva che era giovane.

La ragazza arrivata di fronte a Voldemort si fermò, incrociò le braccia appena sotto il seno ed incominciò a sbattere la punta del piede sulle mattonelle verdi della sala.

Voldemort la guardò aspettandosi che parlasse, ma vedendo che la ragazza non diceva nulla tornò a guardare il giovane ragazzo, rialzò la bacchetta, pronto per pronunciare l'incantesimo quando...

<< Credevo che le persone potessero essere marchiate solo dopo i vent'anni. >> disse la ragazza.

Voldemort la guardò.

<< Come? >> sibilò.

<< I ragazzi sotto i vent'anni non possono essere marchiati o almeno così avevo sentito dire. >> disse con nonchalance la ragazza.

Voldemort stava per rispondere ma la ragazza non glielo permise.

<< Comunque fa lo stesso... >>

Voldemort si girò dalla parte di Draco rialzò la bacchetta, ma qualcuno si mise davanti al ragazzo.

<< Ma non ti lascerò marchiarlo >> rispose tranquilla la ragazza.

Le persone presenti pensavano che quella ragazza volesse la morte, come poteva solo parlare in questo modo al loro signore.

Voldemort stava per dire qualcosa ma venne fermato da una voce che non apparteneva ne a lui ne alla ragazza che aveva davanti.

<< Tu lurida ragazzina come puoi rivolgerti in questo modo al nostro signore!! >> disse Fenrir Grayback.

La ragazza stava per ribattere, ma il licantropo fu più veloce e disse, puntandole la bacchetta addosso: << Crucio! >>

La ragazza per nulla turbata dalla maledizione, afferrò la sua bacchetta e con un incantesimo non-verbale annullò la maledizione. Subito dopo disse, puntando la bacchetta verso Grayback : << Crucio! >>

Grayback cadde a terra, si contorceva sotto la maledizione Cruciatus e urlava. Era un urlo disumano. Tutti si stupirono della potenza della Cruciatus della ragazza, non avevano mai visto un Crucio così potente, nemmeno il loro signore era mai riuscito a far urlare una persona come la giovane era riuscita a fare con Grayback.

<< Tu lurido licantropo non osare mai più provare a lanciarmi un incantesimo! Ti diverti sotto la mia maledizione? Io personalmente spero tanto di no. Perché se ti divertissi mi sentirei in dovere di aumentare il tuo dolore... >> disse la ragazza con un sorrisetto sadico sul viso.

Grayback si stava ancora contorcendo sotto la Cruciatus, ma provò comunque a chiedere perdono, a chiedere pietà.

La ragazza rise. Una risata fredda, che fece accapponare la pelle a tutte le persone in sala, compreso Lord Voldemort.

Probabilmente la ragazza aveva molta pietà di Grayback, perché annullò la propria Cruciatus e non gli rivolse più uno sguardo e tornò a parlare con Voldemort.

<< Perché sei qui? >> chiese il Lord Oscuro.

La ragazza sorrise.

<< Quindi hai capito chi sono finalmente? >>

<< Si, dopo questo spettacolino come avrei non potuto capire chi eri... allora? Perché sei qui? >>

<< Mmh... potrei essere qui per salutarti, che in parte è vero. Potrei essere qui per salutare i miei zii e anche questo in parte è vero. O potrei essere qui perché ho saputo che volevi marchiare Draco e questo in parte è vero >>

<< E? L'ultimo motivo per cui sei qui? >> chiese Voldemort che ormai la conosceva bene.

<< Potrei aver scoperto che esistono due “creature” che tu conosci molto bene. >>

Voldemort la guardò stupito. Come faceva quella ragazza a sapere sempre tutto?

<< Come hai fatto? >>

<< Hai presente chi sono? >> il Lord annuì << Allora ti sei risposto da solo, Tom >> rispose la ragazza con un sorriso sincero.

<< Sai anche chi sono? >> continuò lui.

<< No, ma lo scoprirò. >> disse lei sicura.

Voldemort sospirò, era impossibile nascondere qualcosa a quella ragazza. Decise che doveva portarla dalla sua parte prima che scegliesse la parte sbagliata.

<< Ti unirai a noi. >> disse.

Non era una domanda, ma un affermazione.

La ragazza non ne fu per niente contenta, infatti il sorriso, che aveva sulle labbra si tramuto in un ghigno.

<< In cambio di cosa? >> se doveva essere una dei suoi voleva qualcosa in cambio.

<< Non marchierò nessuno che tu non voglia. >> disse Voldemort a denti stretti.

Sapeva che era l'unico modo per tenerla dalla sua.

<< Mmh... direi che abbiamo un accordo, zietto! >> rispose con un sorriso la ragazza.

Aveva avuto quello che voleva, far si che le persone a lei care non venissero marchiate.

I Mangiamorte non avevano sentito nemmeno una parola della loro conversazione, perché i due si erano circondati con l'incantesimo Muffliato, ma la ragazza l'aveva annullato alla sua ultima affermazione.

Tutti i presenti avevano sentito la parola “zietto” e lì si erano bloccati com'era possibile?

Sembrava che gli unici non sorpresi da quell'affermazione fossero i Lastrange e i Malfoy.

L'unico che in quel momento ebbe il coraggio di parlare fu Grayback, perché ormai aveva provato i Crucio della ragazza e non ne aveva più paura, più o meno, e chiese: << Scusi signorina... ma lei chi è? >>

la ragazza rise, ma sta volta era una risata diversa. Più umana. Più calda, più dolce.

<< Signori e Signore, io sono la nipote di Tom Riddle, alias Lord Voldemort >> sotto gli sguardi stupiti di tutti per le sue affermazioni si tolse il cappuccio che le copriva la faccia e continuò:

<< Elisabeth Gaunt >>

 

 
  
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