Bum! Ed ecco un altro spintone da parte di Jason, il bullo della scuola, che rideva divertito assieme ai suoi scagnozzi. La ragazza pazientemente si abbassò a raccogliere lo zaino e i libri, ormai sparsi a terra. Ma come se non bastasse Jason iniziò a calpestarli, colpendo di proposito anche le mani della giovane, i quali occhi iniziavano a pizzicare. No. Non si sarebbe dimostrata debole dinanzi al bullo e a mezza scuola. “Smettila”una voce alle spalle della ragazza, la fece sussultare. Si girò di scatto per guardare chi avesse avuto così tanto coraggio da sfidare Jason. Ma poi imbarazzata, abbassò lo sguardo. “Cosa hai detto, scusa?” “Sei sordo? Ti ho detto di smetterla” “Di fare cosa? Questo?”calpestò nuovamente una mano della ragazza, prima di ritrovarsi a terra col naso sanguinante. “Me la pagherai”annunciò, prima di alzarsi e andare via. La ragazza, ancora a terra, in fretta prese i libri, li mise nello zaino, e corse verso l’uscita, sotto gli occhi dei presenti, per metà divertiti e metà scioccati.
 
Correva. Non sapeva che strada stava percorrendo, ma correva. Doveva fuggire di lì, si sentiva troppo umiliata, anche se ormai ci aveva fatto quasi l’abitudine. Iniziò a piangere. Sarebbe dovuta tornare a casa, ma cosa avrebbe detto ai suoi genitori? Non si sarebbe potuta presentare con il volto impastato dalle lacrime e una mano gonfia. Doveva assolutamente calmarsi; si sedette sulla prima panchina che vide e chiuse gli occhi, massaggiandosi la mano dolorante. “Dovresti metterci del ghiaccio”riconobbe quella voce e aprì gli occhi. “Sto bene così” “Non sembra” “Cos’è, mi hai seguita?” “No..sesto senso” “Perché lo hai fatto?”. Il ragazzo si sedette accanto a lei, guardando un punto indefinito della strada. “Diciamo che ho un animo gentile e il mio hobby è quello di salvare ragazze in pericolo”rise appena, prima di incrociare lo sguardo della ragazza. “Sei un cavaliere, allora” “Più o meno” “Non hai paura di Jason?” “Chi? Quel tipo che ti ha pestata? No” “Perché? E’ un tipo pericoloso” “Lo e’ con quelli più deboli di lui. Ne ho sentito parlare, tutti nella scuola lo temono, ma io sinceramente lo trovo patetico” “Sei trasgressivo” “Molto”. La ragazze sorrise. “Perché lo fanno?”continuò lui. “Cosa?” “Perché ti trattano così, lui e quei deficienti?” “Potresti chiederlo direttamente a loro” “Si, per poi beccarmi un pugno in faccia?” “Allora hai paura?!” “No. E’ che poi il mio bel visino si rovinerebbe”. La giovane rise divertita. “Non ti stai pavoneggiando un po’ troppo, per essere un cavaliere?” “Non mi sto pavoneggiando, infatti. Dico semplicemente la verità”si giustificò divertito. La ragazza si alzò e prese le chiavi di casa sua dallo zaino. La sua abitazione era non molto distante da lì. “Cosa dirai ai tuoi?”chiese lui, indicando la mano. “Chi ti dice che stia tornando a casa?” “Hai appena preso le chiavi” “Sono del mio motorino”mentì. “Le chiavi di un motorino non hanno quella forma”. La ragazza sbuffò. “Inventerò una scusa”fece per andarsene, ma il giovane la bloccò. “Come dovrei chiamarti, se ci dovessimo incontrare di nuovo?” “Non succederà. La scuola è grande” “E se succedesse?”. Quel ragazzo la innervosiva in una maniera incredibile. “Kimberly”girò i tacchi e iniziò a camminare. “E per gli amici?”urlò appena lui. Lei si immobilizzò. “Non ho amici”disse prima di voltarsi completamente per guardare il giovane, rimasto spiazzato da quella risposta. “Kim, comunque. Tu?”continuò lei. “Zayn” “Per essere un cavaliere hai svelato davvero in fretta il tuo nome” “Chi ti dice sia davvero il mio?” “Sesto senso”lo imitò lei, prima di perdersi tra la gente.


                     



Saaalve (:
Sono Anna e questa è la prima storia che pubblico qui...quindi vi prego, siate clementi con me (?)
spero vi piaccia :3
baci xx