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Autore: ronloveshermione    31/07/2012    3 recensioni
devo ammetterlo: il bello e dannato affascina sempre. rory e dean? troppo comuni. rory e logan? troppo stravaganti.
ho sempre preferito rory e jess.
e se in un'ipotetica ottava serie un incontro riaccendesse in loro la passione?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jess Mariano, Rory Gilmore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cari lettori, prima di lasciarvi al nuovo capitolo volevo raccontarvi una cosa che mi è successa e di cui sono rimasta piacevolmente sorpresa.
Su La5 stanno trasmettendo la serie e adesso sono arrivati alla seconda stagione. Ieri sera hanno mandato in onda la puntata A lezione da Rory (per chi non ricordi è quando Luke chiede a Rory di dare ripetizioni a Jess e poi finisco con il fare un incidente.) e in una scena c’è Luke che chiede e Jess dove finirà se continuerà a trascurare gli studi. E sapete lui cosa gli risponde? Perché cambiare? lavorerò in un locale come questo! Cioè vi rendete conto? Io ero con una faccia mista tra una del tipo 0.o e una :O, seriamente! Ci sono due opzioni: o la mia mente, nel migliaio di volte che ho visto la serie, ha assimilato informazioni che saltano fuori nel momento giusto, oppure non lo so… saranno coincidenze, ma se volete posso anche sceneggiare un’ipotetica ottava serie XD. 
Ok, ora ho finito. Volevo solo comunicarvi il mio shock/sorpresa/felicità nell’essere venuta a conoscenza di questa cosa. Vi lascio alla lettura.
 
Capitolo X – Stars Hollow
 
Quando avevo diciassette anni pensavo che non ci fosse nulla per cui valesse la pena vivere. O meglio pensavo che vivere al meglio fosse provare il brivido ogni giorno, rubare nei negozi, fumare e stare fuori a non fare nulla: ero convinto che buttarsi via fosse meno impegnativo, ma sicuramente più figo, del costruirsi una vita vera, di quelle che valesse la pena di essere vissuta.
Poi un giorno Liz non aveva più voluto avere nulla a che fare con me e mi aveva spedito in un buco di città, a passare le mie giornate in un buco di appartamento con zio Luke che borbottava dalla mattina alla sera e che mi diceva di fare qualcosa per rendere la mia esistenza degna di questo nome: lui che nella vita non aveva visto altro che quella città mi voleva spronare a fare qualcosa, lui che non sapeva nemmeno prendersi una donna.
Lui, però, era finito per essere il mio modello, da seguire e emulare, perché era la persona più buona e onesta che avessi mai incontrato.
Così quando un giorno conobbi la ragazza che poteva dare un senso alle mie giornate, quando l’avevo guardata dentro quei suoi occhi blu, quando l’avevo vista piangere, ridere, studiare, amare, solo in quei momenti ero riuscito a capire il senso della parole di Luke: dovevo salvare la mia vita per lei, anzi volevo che fosse proprio lei a salvarmi. E fu così: Rory mi tese una mano e mi strappò via da quelle tenebre che pian piano, senza che io me ne potessi accorgere, mi stavano risucchiando e rosicchiando l’esistenza. 
Oggi, che ho venticinque anni, sono diventato proprio come mio zio: magari borbotto meno di lui e ho venduto un paio di copie del mio libro, ma lavoro in un locale e non ho saputo tenere con me la donna che mi aveva permesso di vivere. Per questo non avevo saputo resisterle quando mi aveva chiesto di andare con lei a Stars Hollow ed ero finito a passare il Giovedì notte seduto sul sedile passeggero.
“Spiegami di nuovo perché non posso guidare io!” le chiedo per la centesima volta. “Almeno mi distraggo e impongo alla mia mente di non pensare che presto mi ritroverò in prigione.”
“Ma quanto la fai lunga!” lei ride, io no. Sono serio e non sa quanto: questo viaggio mi sta uccidendo! “Comunque ti ricordo che mi hai già distrutto un auto una volta e il tragitto era sicuramente più breve. Preferisco evitare: per la macchina e per la mia vita!”
“E per la mia no?” chiedo guardandola mentre lei non mi degna di uno sguardo, tutta presa dalla guida.
“No! Tu la stavi buttando via, una volta, la tua vita; magari questa è l’occasione buona per avverare i tuoi desideri.” Mi guarda. E io la guardo. E stiamo lì a guardarci, mentre le sue mani stringono forte il volante. 
“Guarda la strada, va…” le dico mentre distolgo il mio sguardo per fissare gli alberi sfrecciare ai lati della strada.
 
Il preside aveva parlato con Luke e lui aveva subito provveduto a trovarmi un’insegnante di sostegno: Rory. Mai insegnante era stata più gradita ai miei occhi. Avevo provato a fare di tutto per distrarla dalla sua missione: avevo fatto comparire una mela da un fazzoletto, avevo fatto trucchi con le carte, le avevo proposto di prestarle un libro, ma lei era impassibile e io ero a corto di idee.
“Fatto!” avevo finito di scrivere qualcosa che lei mi aveva chiesto.
“Questo non è Shakespeare!”
“Ah no?” chiedo io, fintamente perplesso.
“Sono le parole di un pezzo dei Clash…” dice, fissando il foglio e con una voce scocciata.
“Ma quale pezzo dei Clash?”
“Non sono io che devo essere interrogata!” Rory protesta e io comincio a fare il conto alla rovescia. Al due lei indovina il pezzo. 
“Hey! Dieci e lode! Brava...” mi complimento io. Adoro il modo strabiliante in cui ci somigliamo in queste cose.
Lei parla, mi chiede perchè ho accettato questa storia delle ripetizioni e poi non avevo studiato per niente. Io non l'ascoltavo già più, mi ero alzato e guardavo fuori dal locale. "é la tua macchina?" le chiedo. lei mi risponde di si. Decido di proporle di uscire a prendere un gelato: un cono, che qui da zio non c'è, e poi studierò tutta la sera come uno studente perfetto. Lei non ci credeva più di tanto, ma aveva accettato lo stesso e mi aveva addirittura lasciato guidare!
"Gocciola! Tieni il volante!" con una mano tengo il cono, ma si è rotta la punta e mi viene male, così lascio la guida e chiedo a Rory di prendere il controllo dell'auto.
"Non posso! Chi guida tiene il volante. é la prima cosa che ti insegnato a scuola guida!" Santo cielo! La detesto quando fa la saputella su tutto.
"Ah! Dovrò frequentarla un giorno o l'altro..." queste semplici parole generano il panico nella mia piccola Rory, che spaventata, mentre minaccia di uccidermi, e progetta il modo in cui farlo, prende in mano il volante.
"Morirai. E sarà doloroso!" dice altezzosa.
"Perchè? Vuoi uccidermi davvero? Pensa che noia la vita senza di me..." e alzo le sopracciglia per evidenziare il tutto. Lei mi guarda, ho magnetizzato la sua attenzione e so che non riesce a staccarmi gli occhi di dosso. Potrei fare qualcosa per rendermi più figo...
"Una domanda seria." Le sue parole bloccano il mio farneticare mentale. "Potresti essere facilmente il primo della classe. Perchè non lo fai?" é seria e nella sua voce sento l'apprensione di chi ci tiene a te, anche se ti conosce da così poco tempo. "Potresti essere quello che vuoi, diventare quello che vuoi..."
"Rory!" la interrompo io. La conversazione si sta facendo un pò troppo seria per i miei gusti. Non personale o intima, perchè sento che con lei posso essere me stesso. Solo seria.
"Non sarà che vuoi fare il ribelle?"
"Non me ne importa niente di fare il ribelle! Non andrò mai al college..."
"Tu sei un tipo in gamba e devi andare al college." 
"No. Tu devi andare al college." Parliamo un pò delle sue ambizioni, del suo sogno di fare la corrispondente estera. Io la prendo un pò in giro, non perchè credo che lei non possa farlo, ma perchè so che sarebbe pericoloso e che ne soffrirei se le succedesse qualcosa. Dio! sto diventando una femminuccia! Alla fine mi propongo di farle fare una prova di sopravvivenza: lei si mette in mezzo alla strada e io le vengo addosso sbraitando in una qualche lingua straniera.
"Dovrai prima impararla una lingua straniera." Dice Rory divertita.
"Allora è un bene che io stia prendendo ripetizioni." La guardo, lei mi guarda. Sembra che ci stiamo leggendo dentro, come due libri aperti. Poi lei distoglie lo sguardo. "Ok. Adesso ritorniamo alla base. Ho promesso di studiare se venivi a prendere il gelato con me. Ma potrei anche svoltare a destra e potremmo girare intorno per un altro bel pò..." le propongo. Ma so che non accetterà mai. Lei ci pensa su, ma per poco: infatti con mia enorme sorpresa mi dice di svoltare a destra. E io lo faccio e rido perchè sono contento che le piaccia passare del tempo con me. 
Ma poi un animaletto ci taglia la strada, la macchina sbanda ed è distrutta, il polso di Rory fratturato. Io mi assicuro che lei stia bene e zio Luke mi spedisce a calci in culo da mamma a New York. E il mio cuore va in frantumi, lo sento mentre si spezza in mille pezzi nel mio petto.
 
"Jess? Mi stai ascoltando?" La voce di Rory si fa strada nelle mie orecchie e mi riporta alla realtà.
"Si..." mento spudoratamente; lei se ne accorge e mi guarda con un sopracciglio alzato.
"Cosa ti ho detto?" mi sfida e io cedo. Non so mentirle, purtroppo.
"Ero distratto, scusa..." mi scuso senza nemmeno sapere bene perchè.
"Ti perdono." Mi guarda e si apre in un sorriso. "Comunque volevo dirti che siamo arrivati." Batte le mani, felice; io scuoto la testa, irritato da questa città.
"Non disturberemo a quest'ora della notte?" chiedo, intimorito da Lorelai, più che dall'ora.
"Naaaa! Sono tuo zio e mia madre, mica estranei." dice lei, scendendo dall'auto.
"Appunto!" sussurro io mentre chiudo lo sportello, e so che non mi ha sentito perchè ha già attraversato il giardino, correndo alla porta e cercando le chiavi nella sua borsetta.
"Mammaaaaaa!" Rory urla ripetutamente, cercando di attirare l'attenzione della madre; io, invece, entro piano perchè so che questo non è il mio territorio e, soprattutto, so di essere poco gradito.
"Oddio!" sento la voce di Lorelai provenire dalla trombra delle scale. "La mia Rory! Spero per te che tu sia in compagnia: voglio un pò vedere chi è questo bel fusto che mi hai portato in casa..." la voce le si strozza in gola non appena vede che il fusto sono io, un misero fustino, al massimo, ai suoi occhi. "Jess!" dice con voce scocciata, poi guarda la figlia come a volerla rimproverare. 
"Lorelai!" dico io, facendo un cenno con la mano per salutarla.
"Fai piano perchè tuo zio sta dormendo." dice indicando le valige che sto per mettere giù. "Sai, torna sempre stanco da lavoro..." e lo dice con il tono di chi sa che tu non fai nulla dalla mattina alla sera e quindi non puoi capire. Vorrei dirle che la prima a fare caciara è stata proprio lei, ma non lo faccio.
"Immagino." mi limito a dire io.
"Davvero?" dice lei, sarcastica e ironica, come sempre.
"Si. Ho un locale anche io a New York." Lorelai sbuffa trattenendo dal ridere, guarda Rory che annuisce seria con la testa e poi torna a guardarmi. Non è imbarazzata per avermi insultato, mi guarda solo in cagnesco. "Pensavi che non fossi in grado lavorare?" chiedo. Rory mi stringe un polso, per farmi capire che è meglio non scatenare una guerra.
"No, cioè si..." Lorelai si passa una mano tra i capelli. "E come vanno gli affari?" mentre parla si sposta verso la cucina. Noi la seguiamo e lei mette sopra del caffè.
"Bene!" rispondo, cercando di essere il più cortese possibile.
"Il suo negozio è spettacolare!" Si intromette Rory. "Simile al locale di Luke, ma in più è pieno di libri: proprio da Jess."
"Già, proprio da Jess." dice lei, mettendo delle tazze in tavola.
"Ma cos'è questo trambusto?" Improvvisamente zio Luke entra in cucina: è in pigiama, senza pantofole e senza berretto. Strana visione. Si stropiccia gli occhi e poi si guarda in torno con aria perplessa.
"Oh! Chi si rivede!" dice lui verso Rory. "Ma tu che ci fai qui?" chiede poi a me, veramente sorpeso di vedermi lì a quell'ora della notte. Io mi limito ad indicare Rory con un cenno del capo: con Luke non c'è bisogno di molti giri di parole. "Ah! Ma avete un posto dove dormire?" 
"Rory in camera sua, Jess sul divano?" Lorelai parla con il volto nascosto nella sua tazza. 
"Stai scherzando?" Luke la guarda storto; si allontana, per poi ricomparire qualche minuto dopo con una mazzo di chiavi in mano. "Ci sarà un pò di polvere, ma l'appartamento sopra il locale è a tua, a vostra disposizione." Mi tira le chiavi, che prendo al volo.
"Grazie zio Luke."
"Di nulla!" dice lui. "Sono stanco, torno a dormire." Non appena varca la soglia della cucina, il silenzio regna sovrano. Lorelai, stranamente, non parla; Rory va a recuperare della roba in camera sua e io mi guardo le mani.
"Jess?" fortunatamente lo zio mi chiama e mi dà l'opportunità di sottrarmi a questa tortura. 
"Si?" è affacciato dalle scale, vedo solo la sua testa.
"Bentornato a Stars Hollow!"
 
 
Note d'autrice:
Ringrazio dreams_queen per aver recensito un altro capitolo della mia storia.
Ringrazio jeginnybells, Liil e susina per aver inserito la mia storia tra le seguite.
Ringrazio inoltre tutti coloro che leggono la mia storia.
P.s.: questo capitolo è l'ultimo per questa settimana perchè sono in fase di partenza e non posso scrivere altro o scrivere mentre sono in viaggio. Don't Worry! appena torno metto nero su bianco tutte le idee e vi pubblico un capitolo. kissssssss.
  
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