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Autore: Marti Lestrange    31/07/2012    8 recensioni
— STORIA REVISIONATA IN DATA 15/1O/2O2O —
❝ James le si avvicina e le si siede accanto sul letto. Le da un bacio e poi Lily volta il piccolo fagottino verso di lui. Due bellissimi occhi verdi lo fissano incuriositi. Due occhi verdi come quelli di Lily.
James volta il suo sguardo verso la moglie, che lo guarda con tenerezza.
«È bellissimo, non è vero?» ❞
[ oneshot dedicata alla nascita del piccolo Harry ]
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Mary MacDonald, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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[storia revisionata in data 15/1O/2O2O]
 




Si chiamerà Harry. 
Harry Potter.

 

 

Godric’s Hollow, 31 luglio 1980

James cammina avanti e indietro lungo il corridoio scarsamente illuminato. L’arancio del tramonto sta lentamente lasciando il posto al blu della sera. Le prime stelle fanno capolino, mentre la luna si appresta a sostituire il disco giallo del sole. James cammina avanti e indietro da ore, ormai. Ore che gli sembrano solo una dannata eternità, fatta di grida sommesse, incoraggiamenti sussurrati e un battere incessante di piedi. 

Sirius se ne sta seduto comodamente su una poltrona sfondata nel piccolo salotto di casa Potter e legge Il Profeta della Sera. Il suo piede dondola avanti e indietro a un ritmo che solo lui sembra conoscere. Il suo volto scorre preoccupato le ultime notizie, così come fanno tutti, ormai: con il timore di veder scritto, nero su bianco, qualche nome conosciuto, di vedere le foto di qualche volto amico, di leggere di tormentati eventi e tremende torture. Remus invece occupa una scomoda sedia di legno presa dalla cucina, i piedi che battono forsennati sul pavimento, senza darsi tregua, le mani intrecciate e lo sguardo fisso. 

Invece James cammina. Cammina e basta. Sirius legge il giornale, Remus fissa le piastrelle, e lui vaga per quel corridoio angosciante come un’anima in pena. Non riesce a stare fermo, dannazione! È troppo difficile starsene semplicemente lì ad aspettare. E invece dovrebbe farlo. Di nuovo, dovrebbe aspettare Lily. Sua moglie è chiusa dentro quella camera da ore. E lui dovrebbe aspettarla, proprio come ha aspettato che lei lo guardasse, gli parlasse, gli sorridesse. Ha aspettato che lei lo amasse.

In quel momento, vorrebbe solo prendere la sua scopa e volare via, senza pensieri e con l’aria fresca a sferzargli le guance. E invece si ritrova bloccato lì, in quell’afosa giornata di fine luglio, mentre la cosa più cara che ha al mondo è a pochi metri da lì, e lui non può raggiungerla. 

Poi, finalmente, come se una luce si sia riaccesa all’improvviso, una porta viene spalancata con veemenza. Remus alza la testa di scatto, mentre Sirius balza in piedi, abbandonando il giornale sul divano. Una Mary Macdonald stanca e tesa si affaccia nel salottino, i lunghi capelli scuri raccolti in uno chignon morbido e ormai disfatto, gli occhi scuri splendenti. James le si avvicina, speranzoso. Il volto di Mary si apre in un sorriso. Sirius è il primo a parlare.

«Allora, Mary?»

La donna sposta il suo sguardo su James, ignorando deliberatamente l’altro amico.

«Sta bene», risponde sorridendo. «Stanno bene.»

Il volto di James si illumina, per poi lasciare il posto all’eccitazione del momento.

«È un maschio, James», continua Mary, abbracciandolo e dandogli due sonori baci sulle guance. James non ha mai visto Mary fare un gesto tanto ardito e fuori dalle righe.

«Un maschio, amico!» esclama Sirius avvicinandoglisi e dandogli una sonora pacca su una spalla. James quasi si piega sotto quel gesto improvviso, continuando a pensare solo a due parole: un maschio. Gli avrebbe insegnato a giocare a Quidditch ancora prima di insegnargli a camminare. Avrebbe avuto un manico di scopa giocattolo e avrebbe volato per tutta la casa distruggendo i soprammobili di Lily, e lei si sarebbe infuriata, per poi ridere insieme a lui. Suo figlio sarebbe finito a Grifondoro, proprio come i suoi genitori, e avrebbe giocato nella squadra. Come Cercatore, ovviamente. 

James scuote la testa, cacciando via tutti quei pensieri inutili. L’importante è che Lily e il bambino stanno bene, tutto il resto sarebbe venuto col tempo. James si gira a guardare i suoi amici. Remus si è finalmente alzato da quella scomoda sedia e sorride come un ebete a Sirius e Mary, che intanto hanno improvvisato uno strampalato ballo sul posto in onore del nuovo nato. Sirius sa fare caos anche in situazioni del genere. Se Marlene fosse stata ancora con loro, si sarebbe unita ai due e il caos sarebbe triplicato. Manca a tutti loro. James ripensa per un momento a Peter: gli ha spedito un gufo, ma non ha ancora ricevuto risposta. Si è preoccupato, ma in quelle ore la sua attenzione è stata tutta per Lily.

«Puoi entrare, James», dice Mary, abbandonando un esagitato Sirius insieme a Remus, che viene irrimediabilmente coinvolto in quella strana danza. 

James annuisce, sorridendole. Percorre il lungo corridoio, che prima gli sembrava cupo e tetro, ma che adesso risplende di una luce nuova. Si avvicina alla porta socchiusa e bussa piano.

«Si può?» chiede, temendo di disturbare Lily.

La stanza è illuminata dalla luce di alcune candele, che rischiarano l’ambiente. Una finestra è spalancata sulla notte estiva e si può sentire il canto dei grilli. James non presta nessuna attenzione alle levatrici che, piano e in silenzio, lasciano la stanza, richiudendosi la porta alle spalle. 

Lily è distesa nel loro letto, appoggiata a parecchi cuscini morbidi. È coperta solo da un candido lenzuolo bianco. I capelli rossi le ricadono sulle spalle, lucenti. Il suo sguardo è rivolto verso James e i suoi occhi risplendono di pura gioia. James può leggere sul suo volto anche la stanchezza, ma l’amore supera tutto il resto. Tra le sue braccia, un piccolo fagottino respira piano. Una copertina azzurra nasconde il suo visetto, ma James può scorgere un ciuffo di sparati capelli scuri. Proprio come i suoi. 

«Ci hai messo tanto», dice Lily ironica.

«Sirius ha improvvisato un ballo strampalato con Mary.»

Lily sorride.

James le si avvicina e le si siede accanto sul letto. Le da un bacio e poi Lily volta il piccolo fagottino verso di lui. Due bellissimi occhi verdi lo fissano incuriositi. Due occhi verdi come quelli di Lily.

James volta il suo sguardo verso la moglie, che lo guarda con tenerezza.

«È bellissimo, non è vero?»

James annuisce, incapace di dire altro.

«Si chiamerà Harry. Harry Potter

 


 

N.d.A.

Piccola shot senza pretese scritta in mezzora, tutta dedicata al compleanno del nostro Harry. Che dire… è il mio primo esperimento con i Malandrini, spero vi sia piaciuta!

 

   
 
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