ROSA
BIANCA
Draco Malfoy è vanitoso:
lo è sempre stato e lo sarà per sempre.E' nel suo
DNA, è una di quelle cose che, nemmeno impegnandosi a fondo,
si possono modificare. Non che a lui dispiaccia, sia chiaro. Draco ama essere vanitoso, ama compiacersi
degli sguardi ammirati, nutrirsi dei sogni, quelli sul suo sorriso, sul
suo corpo, quelli che qualsiasi studente di Hogwarts ha fatto almeno
una volta.
Ma c’è un
giorno, uno soltanto, su trecentosessantacinque, in cui Draco non
è soddisfatto di se stesso. San Valentino. E non
perché è solo, mentre tutti i suoi compagni di
casa, perfino Goyle, la ragazza ce l’hanno: quella della
solitudine è una sua scelta. Non è insoddisfatto
perché mancano il cioccolato, gli
appuntamenti, le ragazze, ma perchè si rende conto,
a San Valentino, che nessuno lo conosce, non davvero.
E’ tutta la vita che
Draco sogna una rosa bianca, perché è il bianco,
per lui, il colore della passione.. Il rosso è troppo
acceso, troppo violento, per essere passionale e la passione non
è violenza. In realtà non sa nemmeno lui che cosa
sia, ma l’ha sognata così tante volte che ormai la
conosce come una sorella, come uno qualsiasi dei suoi compagni di Casa.
Lui ama la passione, ne è follemente e irrimediabilmente
innamorato. Eppure non ha mai ricevuto quella rosa. Non ancora, non
adesso, un giorno, un giorno…si ripete. Ma le speranze
cominciano a vacillare, dopo anni di deludenti attese. Poi, quando
ormai tutto sembrava perduto, la mattina del 14 febbraio la vede, sul
suo banco; incredibilmente piccola, tra tutte quelle rosse,
terribilmente bella, come una regina, candida come la neve.
Sa di buono, quella rosa, di
delicato e di dolce.
Chiunque gliel’ha
regalata dev'essere una persona meravigliosa.
Non si rende conto che
c’è una sola persona, in tutta la scuola, forse in
tutto il mondo, che riesce a comprendere i suoi sentimenti.
Draco ha visto suo padre rinchiuso ad Azkaban, sua madre impazzire dal dolore alla sua morte, i suoi sogni cadere in pezzi. Eppure resta sempre così ingenuo, Draco. Così ingenuo da non vedere quegli occhi, che non lo lasciano nemmeno per un minuto, mai, durante tutto il giorno. E' così chiuso in se stesso da non sentire quella mano fremere quando, distrattamente, la tocca. E' così impaurito dalla vita da non capire che solo chi ha visto il sangue, chi l’ha procurato, chi l’ha fatto scorrere, chi l’ha perso, può odiare quel colore violento, ma amarlo al contempo.
Il ragazzo che gli ha lasciato
quel fiore odia il rosso, perché è il colore che
ha fatto morire tante persone, è il colore che lui ha sempre
combattuto, è il colore dei capelli di sua madre, quello
degli occhi dell’uomo che gli ha tolto parte della vita e ha
lasciato un segno indelebile sulla sua fronte. Ed è per
questo che capisce Draco, solo per questo. Perché
l’ha osservato così tante volte da sapere quanto
odia il sangue, quanto ne ha paura.
E mentre Draco accarezza con
riverenza i petali della rosa bianca che qualcuno gli ha donato,
capisce che chiunque sia, lui non lo lascerà scappare. Lo
troverà, ovunque.
Povero Draco, è
così cieco da non vedere il sorriso innamorato che
Harry gli sta rivolgendo.
Promettimi
una cosa, Draco.
Quando
avrai aperto gli occhi,
che sia
ora,
che sia
un giorno,
che sia
presto,
che sia
tardi,
vorrei
solo una cosa,
da te.
Un
bacio.
Me lo
daresti un bacio, Draco?
Perché
so
che se
sarai tu a darmelo
potrà
essere vanitoso, altero, sprezzante,
ma
sarà passionale.
Sarà
La Passione,
quella
che solo io e te conosciamo,
quella
che solo io e te possiamo capire.
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