Il
pubblico e la presentatrice risero di gusto, credendo che la storia
“Chris
Colfer Faccia D’angelo si comporta da Diavolo”,
fosse uno scherzo.
-guardate che ne è davvero capace, non fatevi ingannare dal
suo faccino
d’Angioletto- li avvisò Darren, indicando il
“faccino” in questione.
Rimasero un attimo in silenzio, e i due fidanzati pensarono che
finalmente
avessero capito. Ma poi ripartirono a ridere.
-siete un vero spasso ragazzi!- rise Effie –Chris Colfer
“diabolico”!-
I due ragazzi capirono che non ne avrebbero cavato piede, quindi
preferirono
lasciar perdere.
-proseguiamo con le domande!- e un sacco di mani si alzarono tra il
pubblico
–tu, ragazza con le trecce e gli occhiali fucsia!-
Darren prese un attimo il microfono –complimenti per gli
occhiali!- esclamò
sorridendo.
La ragazza gli
sorrise raggiante –qual è
stato il sogno più strano che avete mai fatto?-
-caro
mio, questo è campo tuo!- esclamò Chris, alzando
le mani in segno di resa.
-vero, i sogni
strani me li becco tutti io!- confermò, facendo ridere il
pubblico. Poi si rivolse alla ragazza
-allora, non mi
ricordo quale sia stato il più strano di tutta la mia vita,
ma
ti posso dire quello di quest’ultimo periodo…..
Capitolo
4
I
Giochi della Fame
Ero
in una casa con il mio amico Joey, e stavamo
guardando la tv, quando apparve Effie di Hunger Games, che stava
sorteggiando i
tributi per l’Arena. E disse il mio nome.
Me la stavo facendo addosso, terrorizzato all’idea di dover
combattere.
Mentre tutti i miei amici, compresi alcuni colleghi di Glee,
continuavano a
festeggiare. Non chiedetemi se lo facevano perché erano
felici di liberarsi di
me, o perché credevano seriamente che ce l’avrei
fatta.
Mi auguro con tutto il cuore la seconda!
Comunque sia, mi allenai tutti i giorni con Sue Sylvester (si, lei e
non Jane
Lynch) che era la mia Mentore, e mi costringeva a mettermi una tuta
come la sua
per ogni alleamento, che orrore.
Passai una settimana facendo allenamenti per l’Arena con la
coach mentre Joey e
gli altri continuavano a festeggiare ininterrottamente.
Che poi era del tutto sbagliato, visto che quando vieni sorteggiato
come
tributo ti portano subito a Capital City. Ma che ci volete fare? Il
sogno è
mio!
Comunque
sia arrivò venerdì e venimmo portati nella
Capitale, dove incontrai gli altri tributi. Non ricordo chi fosse il
tributo
femmina che mi accompagnava, ma mi ricordo di un certo Chris Colfer del
distretto 4.
All’inizio si era comportato molto male con me,
perché continuava a guardarmi
male e ignorarmi, mentre io lo volevo a tutti i costi come mio alleato.
Gli avevo persino mostrato la mia abilità nel tirare
l’arco pur di
impressionarlo, ignorando
gli ordini della Sylvester.
Non era servito a nulla, continuava a preferire la compagnia di un paio
di
coltelli.
Non
ricordo molto di come andarono le interviste e la
sfilata dei carri, ma ricordo quando entrammo nell’arena.
Era un complesso di edifici moderni, molto simile a Capitol City.
Bhè anche se
non credo che a Capitol City vivano Ragni-Coleottero giganti e Muppets
sputa
fuoco, era molto simile.
Eravamo in una piazza, e mi affrettai a raggiungere la Cornucopia, prendere qualcosa e fuggire
via prima che
qualcuno mi uccidesse.
Non avevo la minima ambizione a vincere, ma volevo provare a
sopravvivere il
più allungo possibile.
Mentre vagavo tra gli edifici alla ricerca di un riparo, incontrai
Grant
Gustin. Tirai fuori il coltellino che avevo recuperato alla cornucopia,
e mi
preparai a combattere. Ma lui non mi voleva uccidere, voleva allearsi
con me.
Non sapevo se fidarmi, ma aveva l’aria simpatica e accettai.
Alla fine della giornata erano morti 10 tributi, e io e Grant avevamo
trovato
rifugio in un grattacielo abbandonato.
Stavamo per metterci a dormire, quando sentimmo un urlo provenire da
qualche
piano sopra il nostro e andammo a controllare.
Chris era davanti a un Ragno-Elicottero, e usava un arco per
difendersi, ma non
era molto pratico e mancava sempre il bersaglio.
Gli urlai di lanciarmelo, e io lo usai per uccidere il mostro.
Proposi a Grant di far entrare Chris in squadra e, anche se era un
po’
riluttante accettò, poi diedi i miei coltelli a Colfer in
cambio dell’arco, ed entrambi
ci ritenemmo soddisfatti.
Non ricordo molto del resto del sogno. Eravamo noi tre contro gli altri
tributi
che diminuivano velocemente, anche se io ero troppo preso da Chris per
prestarci attenzione.
Ad un certo punto siamo arrivati davanti a questo grande edificio, e
Grant si è
offerto di andare avanti e fare un giro di perlustrazione, mentre io e
Chris
eravamo rimasti indietro.
-devo dirti una cosa- mi aveva detto Chris, rompendo il silenzio.
-che cosa?- gli avevo chiesto io, incuriosito.
E si era avvicinato piano a me, e mi aveva baciato. Per un attimo ero
rimasto
bloccato, colpito da ciò che aveva appena fatto, poi avevo
risposto con gioia.
rimanemmo indietro, continuando a fermarci per baciarci, abbracciarci o
scherzare. Per la prima volta non avevo paura di stare
nell’arena.
Quando arrivammo all’ultimo piano dell’edificio, ci
accorgemmo di quanto
stonasse rispetto a tutta l’arena. Era un attico moderno,
pulito e lussuoso. Una
tv gigante mostrava ciò che vedevano a casa: noi.
Grant era accanto a un divano in pelle, e non era solo. Davanti a lui,
la una
ragazza dai capelli neri, sporca di sangue, teneva due coltelli in mano
e uno
tra i denti.
Solo in quel momento mi accorsi dei corpi a terra privi di vita e
imbrattati di
sangue.
La
voce di Claudius Templesmith
ruppe il silenzio nella stanza e ci annunciò che noi eravamo
gli ultimi quattro
tributi rimasti.
La ragazza, che veniva dal distretto 1, si avventò su di
Grant, e lo uccise
brutalmente, lasciandoci pietrificati dalla paura.
-ora vi ucciderò tutti e due! Devo vincere io!- aveva urlato
la ragazza, con
uno sguardo inquietante.
Mi
ero messo davanti a Chris per difenderlo. La ragazza si
fece avanti, ma prima che potesse fare qualcosa, arrivò un
gigantesco Kermit
che sputava fuoco dalla bocca, e la investì con un getto di
fiamme.
Eravamo rimasti solo io e Chris.
Ovviamente in quel momento ci saremmo dovuti mettere l’uno
contro l’altro, ma
io non toccai il mio arco, e lui non mosse un dito verso i suoi
coltelli.
-uccidimi ti prego, tanto lo sapevo fin dall’inizio che non
avrei vinto!- lo
implorai. Non avrei mai potuto vincere, se implicava ucciderlo.
Lui si avvicinò verso di me e mi abbracciò.
-neanche
per sogno- mi disse, stringendomi forte a
se.
Angolo
autrice
Eccomi
qui, tornata e pronta a distinguermi dalla
massa! Questo capitolo è quello AU, e anzi che fare Harry
Potter (che adoro
comunque, per carità) ho optato per Hunger Games.
Per chi non conoscesse la saga, cerco di spiegarmi in poche parole.
Ci sono 12 distretti, da cui ogni hanno vengono prelevati un
“tributo” maschio
e uno femmina dai 12 ai 18 anni che devono combattere in
un’arena, l’uno contro
l’altro. Questo “gioco” è un
reality show seguito in tutta la nazione,
organizzato dalla Capitale “Capitol City”,
l’unico luogo da cui non vengono
presi tributi. Quindi Darren sogna di essere un tributo, e secondo le
regole
del gioco dovrebbe uccidere Chris perché alla fine solo uno
può sopravvivere. Per
ulteriori informazioni, guardate qui
;)
E ci tengo a precisare che il sogno di Darren, in realtà
è mio ahhaha x’D
Si, ho sognato di finire nell’arena, mentre i miei amici
facevano salti di
gioia. Facevo squadra con Grant *O* che poi veniva ucciso brutalmente
davanti
ai miei occhi ç___ç dalla moretta, che poi
è una mia compagna di classe che
odio :’D
lo so, non sono normale u.u
la frase “nemmeno per sogno” è ironica,
perché in effetti è tutto un sogno
ahahah xD
A
presto
miky