Storie originali > Introspettivo
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Autore: Dipsy    31/07/2012    1 recensioni
tratto dal capitolo 4:
"Mi fece cenno di accomodarsi accanto a lui sugli spalti, stava osservando una classe che giocava senza impegno a calcio : -Sei la più fanatica giocatrice che abbia mai conosciuto a livello dilettantistico. I tornei scolastici sono quasi sempre presi così alla leggera. Tu invece mi hai aiutato sin dall’inizio dell’anno scolastico e sei stata preziosa. Hai raccolto una squadra efficiente unendo per una volta tutti gli indirizzi scolastici del nostro campus* e se non fosse stato per te io non avrei potuto condurre neanche gli allenamenti. Sei diventata un toccasana per le tue compagne: basta un tuo incoraggiamento e cambiano radicalmente modo di giocare. Tu però sei inquieta: va bene la competizione, ma c’è dell’altro. Ti va di parlarne?
Lo sapevo che me l’avrebbe chiesto prima o poi. Sono mesi che suscito la curiosità di tutti. Sono mesi che vagabondo per i corridoi con lo sguardo privo di espressione, in cerca di qualcosa che non c’è. Forse riuscirò ad accettare il tutto. Ma solo dopo la partita. Il mio è rancore puro verso la scuola di Ianus’ Land perché quella scuola mi ha privato di tutto il mio mondo che avevo trovato qui a Countbear. Forse prof, se lei avesse solo visto l’anno scorso come realmente stavano le cose (perché gliel’avrei confidato, siete il più comprensivo fra questo branco di zombie quest’anno), sarebbe stato anche lei un mio “complice”. Ma ora non ce la faccio. Ancora non riesco a spiegare questa ferita ancora aperta.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una volta scrissi per caso due parole che riassumevano il mio stato perenne:"Respiro ricordi".
La sostanziale differenza è che allora queste due parole rappresentavano il mio modo di salvarmi da un periodo di smarrimento del mio essere e della mia realtà, oggi invece, non so come, rappresentano il mio modo di distruggermi. 
E mi distruggo da sola, proprio per il mio continuo e combattuto attivismo nel portare avanti, nel modo più naturale possibile, qualcosa che mi sta a cuore. 
Ma, purtroppo, un altro problema è questo: ormai non si tratta più di portare avanti, ormai sono costretta a SALVARE qualcosa. La vedo così difficile: un tempo non avrei pensato neanche lontanamente a qualcosa di negativo da accostare a qualcosa che mi completava.
Eppure oggi mi ritrovo CONSAPEVOLMENTE a maledire la mia sensibilità, il mio bisogno di avere altre persone accanto nella mia vita, il mio bisogno di essere protetta come una bambina, il mio cuore che nel corso degli anni ho donato gratuitamente a troppe persone (di cui oggi della maggior parte non resta neanche l'ombra!), la mia ingenuità, quel qualcosa che mi rendeva diversa...
Non sono IDIOZIE, come direbbe qualcuno, sono riflessioni che si ricavano dall'esperienza, dalla quotidianità avversa, dalla situazione decadente che hai visto. O se vogliamo, sono "idiozie" di una che ha avuto prima tutto quello che per molto tempo aveva  desiderato, sognato,aspettato poco per volta, costruendo una dimensione così forte e pura agli occhi della gente, e poi ne è stata privata. Mi sembra tanto di rivivere giorni che ho cancellato con grande fatica dal mio cuore e dalla mia mente, ma non voglio sbagliare ancora: prima che sia troppo tardi, voglio riparare, voglio capire dove ho sbagliato questa volta, e cosa più importante, non voglio rimanere sola ancora una volta.
Perchè , dopo tutto quello che ABBIAMO PASSATO, stavolta davvero non ce la farei!
  
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