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Autore: Giulsing    31/07/2012    3 recensioni
“So quanto ti ho fatto male andandomene, ma sai quanto i provini mi stessero a cuore, e poi volevo rendere felice mia madre, volevo rendere felice te, sarei tornato prima o poi, lo sai. Sono tornato e non me ne vado più. A costo di portarti dietro a tutti i concerti, non ti lascio. Credimi, Zoe, ti amo come non ho amato nessuno in vita mia e non voglio più vedere i tuoi occhi pieni di lacrime, non voglio sentire gli urli di dolore al telefono, non voglio più. Rimani con me, credimi, picchiami ma… perdonami.”
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Occhi a me! quando c'è questo * ascoltate Ours di Taylor Swift :3
ci vediamo nello spazio autrice di dopo akdjhaskj ciao c:



This love is ours.

 





Giravo da ore, ormai, in quel vialetto contornato da alberi verdi con intorno aiuole colorate.
Era bellissimo uscire di casa, magari solo per andare a fare la spesa, e ritrovarsi davanti alla vera natura di Holmes Chapel.
Vivevo in quella piccolissima città composta da poco più di cinquemila abitanti da tutta la vita, i miei diciannove anni appena compiuti facevano capire quanto amassi quella città per non averla mai abbandonata.
Da piccola avevo pensato parecchie volte di andarmene, soprattutto quando ero nella fase adolescenziale in cui tutto e tutti ti danno fastidio e sembra che ce l’abbiano con te qualsiasi cosa tu faccia.
E’ stressante, tutto questo.
Stressante perché sembra che il mondo ti stia facendo i dispetti pur di vederti stare male.
Ma, una volta passati i momenti bui, si ritorna a vivere tranquillamente da adolescente normale.
Camminai fino alla fine del vialetto e girai in una piccola scorciatoia per arrivare al parco, quel parco.
Il parco che mi ha portato ad odiare la mia vita per la prima volta.
Mai e poi mai avevo pensato che la mia vita fosse schifosa, ma poi lì, incontrai lui.
Luimi sconvolse la vita.
Luimi fece passare i momenti più belli in assoluto.
Luimi aveva fatto stare bene, mi aveva fatto sentire voluta.
Luiera stato la mia prima volta.
Lui…se n’era andato in un battito di ciglia.
Da quando se n’era andato per seguire il suo sogno più grande, avevo iniziato a piangere in continuazione, non trovavo un modo per smettere.
Non trovavo il motivo per cui smettere.
Non c’era una ragione fondamentale per cui smettere di deprimersi, tanto le cose non sarebbero cambiate, lui sarebbe rimasto a godersi la vita, mentre io avrei vissuto da totale imbecille.
Intravidi da lontano le converse rosse di Charlie, la ragazza che mi ha fatto svegliare quando stavo cadendo in depressione.
Che poi la mia non era una vera e propria depressione, era più che altro dolore interno che non mi faceva uscire di casa, che mi portava a rimpinzarmi di nutella come le tredicenni quando si lasciano col ragazzo.
La vedevo più come un chiudersi in se stessi per pensare al futuro e dimenticare il passato.
Anche se, ho imparato, che il passato ti viene a cercare con la torcia accesa, pronto a riapparire, e non sempre si è pronti ad avercelo completamente faccia a faccia.
“Ma guarda che si rivede in giro per Holmes Chapel!” mi prese in giro dandomi un colpetto sulla spalla.
Lei e i suoi modi teneri di dimostrare il bene che vuole alla gente erano commoventi, quel giorno.
“Credevi che dopo gli esami me ne stessi in casa tutto il giorno a fare niente?” chiesi ironica, già la sapeva la risposta.
Scosse la testa in modo buffo. “Non è da te, la secchiona della scuola!” rise divertita.
La guardai in cagnesco pronta ad un'altra battutaccia. “Io intanto l’esame l’ho passato, a differenza di qualcuno da queste parti…” dissi girando la testa in tondo per far intendere che fosse lei la ragazza bocciata.
Non si offese per niente, sapeva che avrebbe dovuto ripetere l’anno, ma a differenza degli altri, un motivo valido ce l’aveva.
Non le bastavano i soldi per seguire tutte le lezioni private, più volte cercai di convincerla a farsi aiutare, o da me o da qualcun’ altro, ma non volle assolutamente.
Diceva che quello era il modo migliore per imparare a cavarsela da sola, così –verso Maggio– si cercò un lavoro, che non la portò da nessuna parte.
La pagavano pochissimo e così non superò l’esame.
Ma, in fondo, molto molto in fondo, le faceva ritornare in quella scuola, dove c’era il ragazzo che le piaceva da quando se l’era trovato in classe alle medie.
“Sfotti, sfotti, tanto troverò lavoro prima di te, sappilo.” mi avvisò convinta.
Mi feci sfuggire una leggera risata, una risata così cristallina che assomiglia tanto alla sua, quella di tanti anni fa che rimbombava nella mia testa.
Le mostrai il pollice all’insù per darle ragione. “Certo, Charlie, se sei convinta tu, siamo convinti tutti.”, lei mi diede un colpo in testa e poi si guardò l’orologio che aveva al polso. “Zoe, scusa è tardi, devo proprio andare. Ci vediamo in giro, ti va?” mi chiese poi.
Annuii convinta, mi avrebbe fatto piacere rivederla come un tempo, anche se lei avrebbe dovuto ripetere l’anno. “Va bene, ti chiamo io.” risposi.
Mi diede un bacio sulla guancia e andò dalla parte da cui ero arrivata, la sua piccola statura non la faceva assolutamente sembrare una diciottenne, al contrario, la gente la prendeva per una ragazzina di terza media, e questa la faceva infuriare.
Decisi di continuare la mia passeggiata fino a quando non mi ritrovai davanti al parco più grande di Holmes Chapel.
Certo, non che ce ne fossero così tanti, così come gli abitanti, ma quel parco mi attraeva particolarmente, mi sembrava il posto migliore per passare una giornata in totale tranquillità.
Varcai la soglia del cancelletto e raggiunsi una panchina, purtroppo vicino a una coppietta sdolcinata che si scambiava tenere effusioni in pubblico.
Non che non amassi le storie d’amore, ma a tutto pensavo, in quel periodo, tranne che alle cose dolci e tenere.
Avevo una specie di blocco, psicologico o meno, che mi portava a stare lontana da quelle emozioni che si provano quando ci si innamora.
Emozioni che, tra l’altro, ho già provato e che mi hanno lasciata scottata.
Tiro fuori il libro ‘The last song’ di Nicholas Sparks, libro deprimente ma bellissimo.
Avevo iniziato a leggerlo un anno fa, quando stavo ancora con lui, ma poi mi sono fermata, pensando che fosse troppo da sorbire per il mio cuore.
Da settimane, ormai, avevo ricominciato a buttarmi nella lettura di quel libro che mi ha fatto provare sentimenti diversi parola dopo parola.
Lo strimpellare di una chitarra interruppe i miei pensieri, infatti una figura snella, bionda –probabilmente tinta–, seduta sul bordo della fontana, intenta a provare qualche accordo.
Lo vidi solamente di schiena, quindi non capii subito chi fosse.
Ma, dopo aver sentito la voce meravigliosa con un tenero accento irlandese, mi diedi della cretina per non essermi accorta prima che fosse davvero lui.
Quel luiche mi spezzò il cuore un anno fa.
Quel luidi cui, inizialmente, odiavo per i suoi occhi profondi, ma di cui poi mi innamorai perdutamente.
Non aprii bocca, non respirai nemmeno, non mi venne in mente che qualche persona, magari, potesse pensare quanto stupida fossi in quel momento, ma non mi interessava minimamente.
Mi limitai ad aprire le orecchie, facendo attenzione a non disturbarlo, perché melodia della sua voce, era tutto quello che volevo sentire.

   

   
*Elevator buttons in morning air
Strangers' silence makes me want to take the stairs
If you were here we'd laugh about their vacant stares
But right now my time is theirs
Seems like there's always someone who disapproves
They'll judge it like they know about me and you
And the verdict comes from those with nothing else to do
The jury's out, my choice is you    


Non la ricordavo così limpida, limpida come la sua risata, limpida  come il suo modo di parlare, limpida come i suoi occhi profondi in cui annegavo ogni volta che lo guardavo.
Il suo sguardo, lo sguardo più ipnotizzante che avessi mai visto, si posò su di me, sorrise riconoscendomi e continuò a suonare la canzone di prima, altrettanto meravigliosa.

 
So don't you worry your pretty little mind
People throw rocks at things that shine
And life makes love look hard
The stakes are high, the water's rough
But this love is ours

 
Ma questo amore è nostro…nostro.
Si, lo era.
Ci appartenevamo e tu te ne sei andato come se fosse la cosa più semplice e tranquilla.
 

You never know what people have up their sleeves
Ghosts from your past gonna jump out at me
Lurking in the shadows with their lip gloss smiles
But I don't care 'cause right now you're mine

And you'll say
Don't you worry your pretty little mind
People throw rocks at things that shine
And life makes love look hard
The stakes are high, the water's rough
But this love is ours

 
Si alzò in piedi attirando l’attenzione dei passanti e io con uno sguardo negativo gli feci segno di stare fermo dov’era, ma lui non mi ascoltò e si avvicinò più del dovuto.
Intanto, vidi due o tre ragazze guardarci ammirate.
 

And it's not theirs to speculate
If it's wrong and
Your hands are tough
But they are where mine belong and
I'll fight that doubt and give you faith
With this song for you

'Cause I love the gap between your teeth
And I love the riddles that you speak
And any snide remarks from my father about your tattoos will be ignored
'Cause my heart is yours

 
‘Il mio cuore è tuo’… davvero?
Il tuo cuore è mio?
E perché te ne eri andato come se non fosse mai successo nulla?
Okay che era per la tua carriera, okay che era per seguire il tuo sogno, ma, diamine, tu eri il mio, ed è svanito peggio di quello di cenerentola.
Mi hai fatto male, Niall.

  

So don't you worry your pretty little mind
People throw rocks at things that shine
And life makes love look hard
Don't you worry your pretty little mind
People throw rocks at things that shine
But they can't take what's ours
They can't take what's ours 

 
Si avvicinò, ancora.
Rimasi immobile, ferma, incapace di dire o fare qualcosa, anche perchè non c’era davvero nulla da fare, se non prenderlo per il colletto della camicia e urlargli chissà quante predica, ma mi contenni.
The stakes are high, the water's rough
But this love is ours
 
La gente, ormai intorno a noi a fare da pubblico, subito applaudì entusiasta di quell’interpretazione che di incazzoso aveva ben poco.
Le parole più adatte forse erano amore, gioia, felicità.. tutte emozioni che non provavo da un tempo che mi pareva secoli.
Si tolse la chitarra dalle spalle ben definite, la appoggiò a terra e osservò la folla che ancora applaudiva, fece un inchino veloce e poi incatenò i suoi occhi blu con i miei verde acqua.
Incredibile, a distanza di un anno non era cambiato affatto, ma non solo fisicamente.
Rimasi a fissarlo, sostenni il suo sguardo per parecchi minuti fino a quando lui non si sedette accanto a me.
Il cuore perse un battito.
“Ciao Zoe.” sussurrò.
“Ciao Niall.”
Mi schiarii la voce, pronta a rispondere alle sue domande. “Che… che ci fai qui?”
Si mise a braccia conserte osservandomi cauto. “Sono in vacanza, sai con la band va a meraviglia, ma volevo tornare un po’ a casa mia.” disse in un sussurro.
“Anche se questa non è casa tua.” lo apostrofai.
Annuii e si sciolse in un sorriso. “Già, ma tornare in Irlanda mi avrebbe solo fatto male. Sapere che dopo poco sarei dovuto ripartire mi avrebbe solo addolorato, così sono rimasto nelle vicinanze di Londra.”
Certo, come se non sapesse che io vivo proprio a Holmes Chapel da tutta la vita.
“Ammetto che volevo rivederti, però.”
Quella frase fuori mi fece sorridere, ma dentro mi uccise completamente.
Essere così insensibile dopo tutto quello che abbiamo passato , che ho passato, non è una bella cosa, Nialler.
“Ecco, avresti dovuto dirlo sin dall’inizio.” ammisi scrollando le gambe.
Feci per alzarmi e andarmene ma Niall mi bloccò il braccio e lo guardai allibita.
“Lasciami, Niall. Non ho voglia di parlare dopo quello che è successo.”
“Ma ti devo spiegare, perché non voglio che tu pensi che io sia un insensib…”
“L’ho già pensato e non c’è bisogno che lo ripeti. Sei uno stronzo che se n’è andato lasciandomi sola, e tu sapevi che momento duro stavo passando con la separazione dei miei genitori. Ma te ne sei fregato, giusto? Ovvio, quando si parla dei tuoi sogni, chissene frega dei problemi altrui, no?!” sbottai furiosa lasciando cadere sulla maglietta rossa una o due lacrime salate.
Per quanto i suoi occhi mi sembravano sinceri, i fatti dimostravano tutt’altro e non mi pentii affatto quando gli mollai uno schiaffo in pieno viso.
Si massaggiò la guancia rossa e mi guardò dispiaciuto. “Zoe, ti prego, ascoltami. Picchiami, dammi tutti gli schiaffi che vuoi, ma ascoltami, ti prego.” ripetè sull’orlo di una crisi nervosa.
Annuii confusa, e mi pentii subito dopo per avergli concesso una possibilità.
“So quanto ti ho fatto male andandomene, ma sai quanto i provini mi stessero a cuore, e poi volevo rendere felice mia madre, volevo rendere felice te, sarei tornato prima o poi, lo sai. Sono tornato e non me ne vado più. A costo di portarti dietro a tutti i concerti, non ti lascio. Credimi, Zoe, ti amo come non ho amato nessuno in vita mia e non voglio più vedere i tuoi occhi pieni di lacrime, non voglio sentire gli urli di dolore al telefono, non voglio più. Rimani con me, credimi, picchiami ma… perdonami.”
Lacrime, lacrime e ancora lacrime.
Sia da parte mia sia da parte sua.
Lacrime di dolore, di gioia, di felicità, tutte emozioni che non provavo più per quanto ero diventata fredda, ma poi mi sciolsi al sole grazie ad un biondo tinto con gli occhi cielo.
E pensare che quando ero arrivata al parco, invidiavo da morire quella coppietta di fidanzati che si baciavano.
E orapensai non ho nulla da invidiare a nessuno.
Abbracciai Niall respirando il profumo dei suoi capelli, della sua maglietta attillata, del suo corpo esile, di tutto ciò che mi era mancato in tutto quel tempo.
Si staccò dall’abbraccio sorridendo, e il sorriso si allargò ancora di più quando appoggiò le sue labbra sulle mie, iniziando una danza meravigliosa con le nostre lingue intrecciate fra di loro.
I sentimenti che provai in quei pochi minuti non si potevano spiegare, era un miscuglio di emozioni e battiti accelerati che mi portarono a sorridere ancora di più.
Non ho davvero nulla da invidiare alle altre coppie.
Nullapensai.
Ed era vero. Avevo tutto.
Perché questo amore è nostro.   

 
 












 
 
 
 
 Ma buuuuuuuuuuuonasera!
Come statesss? io bene dai!
oggi parlavo in chat con una mia amica e mi ha chiesto 'perchè non fai una ff dove ci sono io come protagonista?'
perchè no?
Così è venuta fuori questa roba.
Quuuuindi MANU SE STAI LEGGENDO SAPPI CHE QUESTA COSUCCIA QUI E' PER TE E SPERO CHE TI SIA PIACIUTA TI VOGLIO BENE :')
Ok stop.
beee' ditemi che ne pensate, va bien?
io mi diiileguo çç
besos
Giuls.

twitter: @xstylessavedme


  
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