EPILOGO

PROLOGO

 

2 anni dopo

 

La porta della camera da letto si aprì ed Allison si trovò di fronte ad una dea in seta bianca. Non le era stata concessa nemmeno una sbirciata, fino a quel momento. Sua nipote, l’unica che fino a quel giorno fosse arrivata ad un passo dal tanto agognato altare, desiderava che fosse tutta una sorpresa.

“In te vedo mia madre, zia.”  Le diceva sempre più spesso. 

Guardandola, sentiva gli occhi, perfettamente truccati, appesantiti dalle lacrime che minacciavano di rovinare l’opera d’arte che Valentina era riuscita a mettere in piedi. Ma quando chiuse le mani a coppa sul visino perfetto e dolce di Lisa, non riuscì più a trattenersi.

“Sei così uguale a lei, piccola.” Prese un respiro, per evitare di rompere definitivamente la diga. “Sarebbero entrambi fieri di te, tesoro. Io lo sono.”

Non era il caso di trasformare il suo giorno più felice in un pagnisteo. 

Si scambiarono un veloce abbraccio e finirono di sistemare il vestito.

La porta si aprì e Lisa cercò di nascondersi dietro il grande specchio. Temeva che Jos entrasse e rovinasse così la tradizione, cui lei teneva particolarmente. 

Avevano fatto tutto al contrario. Poteva almeno salvare quella!

“Mamma…”

Il piccolo NJ entrò vestito tutto elegante, con un piccolo fiore bianco accuratamente posizionato nel taschino. 

“Il signore vestito di nero dice che è tutto pronto!”

“E’ il reverendo Culson, amore.” Gli disse zia Ally mentre si avvicinava a lui e lo prendeva per mano.

Valentina e Candice aiutarono Lisa a sistemare il velo sul viso. Avevano deciso che dovesse essere un abito elegante, sobrio e semplice. 

Si era concessa solo il velo, altra tradizione che in famiglia Maneschi avevano sempre rispettato. E al collo indossava il regalo di nozze della sua testimone, Candice: un collier d’oro bianco di Tiffany. 

“Mami, sei bella più delle principesse che ci sono nella camera di Ash…”

Kerry, quella che ormai era diventata a tutti gli effetti la baby sitter della famiglia Martin, entrò con in braccio la piccola, bionda e incredibilmente somigliante alla madre, che piangeva perché voleva il papà. 

“Shh, tesoro. Dopo ci vai dal tuo papà…”

Vide Lisa e smise di piangere, allungando le braccina verso di lei. 

“Vieni amore…”

La prese e le massaggiò piano la schiena mentre NJ continuava a guardarla estasiato. Era indiscutibilmente innamorato di sua madre. Anzi, no. La venerava. 

Qualcuno bussò alla porta. 

“Lisa, siamo pronti… manchi solo tu.” Era il reverendo Culson che reclamava la sua presenza. La cerimonia doveva iniziare. 

 

Nell’enorme giardino della loro casa era un trionfo fiori bianchi e rosa, di tullè appeso ovunque e grandi archi di rose diafane. 

Le sedie bianche posizionate come in un’arena, ospitavano tutti coloro che nel corso di quei tre anni avevano fatto parte della vita di Lisa. Prima sostenendola nel suo percorso come ragazza madre e poi, quando finalmente la sua vita aveva preso la piega giusta. Quella della serenità. 

Aveva ancora in braccio la piccola Ashley e camminava in mezzo alle persone a lei più care, a braccetto con sua zia che l’accompagnava all’altare. In realtà la piccola aveva appena mosso i suoi primi passi, per cui malvolentieri se ne stava appollaiata sul fianco della madre. Desiderava sgambettare allegramente in pezzo ai petali che erano stati buttati a terra dai paggetti. 

Ma poi si accorse del padre, Joseph, in attesa vicino a zio Ian e zio Paul e allora smise di dimenarsi. Sorrise e puntò imperiosa un ditino verso di lui. 

NJ camminava, tutto fiero, pochi passi avanti portando il cuscino sul quale erano adagiate le vere nuziali. 

Ogni cosa era perfetta.

Candice, avvolta in una nuvola ambra, aveva gli occhi lucidi così come Valentina, in piedi accanto a lei. 

E Joseph, con il tight bianco. Bello come forse non lo era mai stato. Visibilmente emozionato mentre le tre persone più importanti della sua vita procedevano lentamente verso di lui. 

I loro sorrisi non avevano bisogno di commenti. 

“Hi sweethearts…” le salutò con un bacio appena gli furono accanto. Poi prese il cuscino dalle mani del figlio, lo abbracciò forte e lo baciò. 

“Auguri, papà…” poi il piccolo fece altrettanto con la madre mentre Ashely si accomodava con la zia nei primi posti vicino all’altare.

Le loro mani si congiunsero e i loro sguardi si rapirono a vicenda. 

“Ti amo…” le soffiò tra le labbra.

“Ti amo anche io…” fu la risposta di Lisa, con il sorriso che le divideva in due il viso. 

“E’ per questo che siamo qui.” Il reverendo aveva evidentemente voglia di iniziare. 

Tutti risero e la cerimonia cominciò, portandoli ad essere poco dopo marito e moglie. 

E questo è il giusto epilogo di una storia un po’ travagliata, iniziata un po’ per gioco. Un po’ per caso. E anche un po’ al rovescio, ad essere onesti. 

 

“But it’s not the end. It’s just the beginning.” 

 

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Angolo dell'autrice
 

Saaaaaalve,

ecchime qua, come promesso, con l'epilogo di questa storiella, che in principio doveva avere massimo 7 capitoli ma siccome mi sono presa bene a scrivere di JoMo (ahhhh *_* dont miss it....)...sono spuntati altri obrobri...
Mi mancherà Mr. Morgasm, devo essere sincera. Si sa mai che rispunti in qualche Missing Moments....magari dal rating Rosso Sangue xD
Sapete, il caldo può dare letteralmente alla testa! =p
Bene...direi che non voglio prolungarmi troppo con questi saluti perchè già so che Lisa e Joseph mi mancheranno anche se sono stati con me così poco..per cui non vorrei piangere. 
Ringrazio chi ha letto in silenzio, e siete state parecchie, chi ha messo nei preferiti, chi nei seguiti e quell'anima pia e masochista che è la Giuggi, per aver recensito ogni capitolo!!! Grazie perchè questa cavolata, senza te, non avrebbe preso vita! :)

A presto!!! 
Baci bacini bacetti...
 

"Dont miss it!" *___*