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Autore: nevaeh    01/08/2012    2 recensioni
!OneShot partecipante alle prime #TheGayslimpiadi; giorno #1: Harry Potter AU.
«Hai una sigaretta?» chiese allora, mettendosi comodo contro la spalliera del letto. La testa gli girava davvero tanto, ma grazie a un infuso di Madama Chips - che sperava vivamente essergli stato somministrato con un cucchiaio diverso da quello del ragazzo delle pustole - già si sentiva meglio.
«Tomlinson, eh? Quel bolide ti ha preso proprio in pieno, avrei scommesso che saresti svenuto almeno per tre giorni.» il nuovo arrivato si avvicinò al letto sorridente e con una mano tra i capelli.
Harry alzò gli occhi al cielo «avresti perso un sacco di soldi. E voglio una sigaretta.» si decise a ripetere.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie '#thegayslimpiadi'
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Titolo: One night

Pairing: Niall/Harry

Conteggio parole: 1580

Totale punti: 17

One Night


Era successo, ancora. Harry guardava il soffitto che si muoveva piano, mentre veniva scortato in infermeria in barella. Cosa aveva fatto di male per meritarsi quella spina nel fianco di Louis Tomlinson, che gli rendeva la vita un inferno? Prima c'era stato il mezzo infarto per il serpente nel suo letto -si diceva che il Grifondoro avesse una speciale abilità nel parlare con i rettili, tanto che Devine, del settimo anno, poteva giurare di averlo visto sfogarsi con una lucertola dopo un Troll in Incantesimi -, poi la scopa impazzita, per cui si era slogato il polso due settimane prima. Poi, alla prima occasione utile - partita Serpeverde-Grifondoro, ovviamente - era stata la volta del bolide vagante, che lo aveva colpito alla testa. E meno male che il cattivo doveva essere lui.

Harry si guardò intorno, non appena venne depositato sul materasso duro e gelido del secondo piano, accanto a un ragazzino con seri problemi di pustole sul viso.

«Ehy, Styles! Tomlinson ti ha fatto ancora, eh?» lo saluto allegramente quello, prima che l'infermiera gli cacciasse in bocca un cucchiaio di sciroppo senza troppi complimenti. Harry represse una bestemmia tra i denti, cercando di mettersi a sedere. Che poi, non gli bastava semplicemente avvicinarsi e chiedergli un appuntamento? No, a quanto pareva; preferiva di gran lunga sfogare la parte dodicenne che albergava in lui. Con le relative conseguenze. Per entrambi. Fatto stava che così, con lui in infermeria per almeno tre giorni e Louis costretto a pulire la voliera per i prossimi due mesi, non c'era proprio aria di un appuntamento. Meglio, si disse Harry sorridendo al ragazzo che usciva, perché lui, un tipo del genere, lo avrebbe sopportato a male pena un pomeriggio. In quel momento si aprì la porta e fecero capolino un ragazzo del penultimo anno di Corvonero, con i capelli scuri e i bottoni della camicia slacciati bel oltre il buon costume, e un altro più basso e sicuramente meno avvenente, che Harry era quasi sicuro di aver visto al tavolo dei Tassorosso.

«Sono qui per ritirare gli esami che ho fatto stamattina.» disse il più grande rivolto a un inserviente, che annuì e apri la porta di un ufficio. Il Tassorosso, costretto a rimanere fuori, cominciò a bighellonare per la corsia, senza far caso a nulla. Harry rimase a fissarlo per un po', prima di sgranchirsi la voce.

«Hai una sigaretta?» chiese allora, mettendosi comodo contro la spalliera del letto. La testa gli girava davvero tanto, ma grazie a un infuso di Madama Chips - che sperava vivamente essergli stato somministrato con un cucchiaio diverso da quello del ragazzo delle pustole - già si sentiva meglio.

«Tomlinson, eh? Quel bolide ti ha preso proprio in pieno, avrei scommesso che saresti svenuto almeno per tre giorni.» il nuovo arrivato si avvicinò al letto sorridente e con una mano tra i capelli.

Harry alzò gli occhi al cielo «avresti perso un sacco di soldi. E voglio una sigaretta.» si decise a ripetere.

«Non fumo. E comunque qui non è permesso.»

Harry schioccò la lingua «e chi l'ha detto?»

«Nessuno, ma... Come ci si sente a fumare in un'infermeria?»

Di nuovo il ragazzo sorrise «Tu portami una sigaretta e ti faccio vedere.» lo provocò, poi aggiunse «Sono Harry.»

L'altro ragazzo rise «ah, lo so. Credo che qui tutti sappiano della storia tra te e Tomlinson, siete famosi. Come i Brangelina, o...» si fermò, dandosi dello stupido: Harry non era un mezzo sangue come lui, e non avrebbe mai capito la battuta. Idiota, idiota. Idiota.

«Ad ogni modo,» riprese l'altro, togliendolo dall'imbarazzo «non mi hai ancora detto come ti chiami.»

«Niall.» ripose quello, un po' imbarazzato dalle occhiate profonde che continuava subire.

Harry ci pensò su «Niall. Interessante, sei il primo che conosco con questo nome.»

«Almeno è sicuro che non ti dimentichi di me.» dio, stava davvero flirtando con Harry Styles nell'infermeria della scuola, davanti a tutti? Presto il colore delle sue orecchie divenne viola, e riprese a torturarsi i capelli chiari.

«Speriamo non solo per il nome.» sorrise allora il ragazzo a letto, mentre la porta dell'ufficio si riapriva «è il tuo ragazzo?» chiese, riferendosi al moro.

Niall scosse la testa in imbarazzo «Cosa ti fa credere che io sia gay?»

Harry si strinse nelle spalle «forse il fatto che continui a sentirti come una pecorella in gabbia da quando ti ho ricolto la parola. O forse perché hai continuato a parlare con me, nonostante ti stessi provocando» provò ad indovinare «ma sicuramente è perché ricordo di averti visto pomiciare con... Payne, giusto? Carino, ma un troppo pesante per i miei gusti.» quasi scoppiò a ridere, quando vide che Niall si guardava intorno in imbarazzo, mentre le tonalità di rosso sulle sue guance cambiavano sempre più velocemente.

«Niall? Andiamo?» il Corvonero attirò l'attenzione del suo amico, che fu ben grato di girarsi.

«Hai finito, Zayn? Un attimo e ti raggiungo.»

Harry assistette alla scena in silenzio «sei carino, Niall Tassorosso. Dovresti venire a trovarmi più tardi.»

L'altro ragazzo scosse la testa «Io... Devo andare.»

«Ciao ciao.» Harry perse interesse per lui in quel momento, cominciando a fissare una macchia di luce accanto al suo lenzuolo. Niall quasi scappò via, notando Louis Tomlinson che entrava nell'infermeria in quel momento.

 **

Quando, alle undici meno un quarto, Niall aprì la porta della infermeria con una sigaretta sfilata di nascosto dal pacchetto del suo migliore amico e il maglione dell'uniforme sopra ai pantaloni del pigiama a righe, si sentì un vero idiota. Cosa stava facendo lì, soprattutto dopo che quel ragazzo bellissimo e strano aveva passato il pomeriggio con Louis Tomlinson?

«Hai portato le sigarette?» Harry si accorse di lui solo quando notò uno spiraglio di luce dalla porta, e Niall che indugiava sull'uscio e annuiva «e cosa ci fai ancora li?» l'espressione giocosa e la domanda retorica federo sorridere il Tassorosso, che si avvicinò al letto.

«Stai meglio?»

Harry si strinse nelle spalle, in un movimento che -Niall lo registrò in quel momento - era parte di lui «sto bene. Sto qui solo per prassi.» borbottò mentre si alzava e prendeva il mantello. Si diresse direttamente verso lo studio principale, e da lì sul balcone privato dell'infermiera. Mise la sigaretta in bocca e prese la bacchetta per accenderla, poi scivolò soddisfatto a terra guardandone la punta, come a voler controllare se si fosse effettivamente accesa. Niall rimase in silenzio tutto il tempo, quasi incantato da quella figura.

«Io e Louis abbiamo litigato.» se ne uscì d'un tratto, le parole miste al fumo. Niall scivolò a sedere accanto a lui, insultandosi per non aver preso il mantello. Faceva freddo, e il maglione della divisa non aiutava di certo.

«Non avrei scommesso steste insieme.»

Harry represse una risata, dando poi un altra boccata alla sigaretta «e di nuovo, Niall Tassorosso, avresti perso in sacco di soldi.» lo prese in giro, passandogli la sigaretta. Il Tassorosso la guardò per un istante, prima di provare. Si strozzò con fumo e le lacrime cominciarono a sgorgare; Harry scoppiò a ridere scuotendo la testa.

«Allora, tu e Louis?» riprese a parlare Niall, anche se le sue guance erano ritornate viola.

«Non... Non credo mi vada di parlarne. È una bella sera, ci sono le stelle, la nicotina e un bel ragazzo di fianco.» Harry liquidò l'argomento, tirando un'ultima volta prima di ad volare la cicca giù dal balcone. Lasciò il fumo in bocca per qualche secondo, assaporandolo, prima di soffiarlo fuori e tornare a rivolgere la sua attenzione a Niall.

«Secondo me invece ti farebbe bene parlarne. Magari poi stai meglio.»

«Ti offri tu come psicologo? No, grazie.» Harry sospirò e so strinse nel mantello, ne allungò un lembo all'altro e tornò a fissare le stelle.

«Secondo me fai tanto il duro e invece sei uno che ci tiene.» Niall pronunciò quelle parole sotto voce, come se non volesse sul serio che fossero ascoltate da qualcuno.

«Invece secondo me fai tanto il timido e poi sei un impiccione di prim'ordine.» lo rimbeccò il Serpeverde, «mi piace, però. Allora, io e Louis... Niente, lui è un cazzone e io non lo sopporto più, con i suoi atteggiamenti da primadonna.» si decise a parlare alla fine.

«Mh... State insieme?»

«No. Speravo di si, ma credo di essermi resi conto troppo tardi che non è il mio tipo.»

Niall annuì, pensando a sé e a Liam «e adesso?»

Harry sorrise amaramente «faccio il duro, e fingo che non ci tenga.»

«L'ho fatto anche io, ma non porta poi a molto.» confessò allora l'altro, senza nemmeno stare a chiedersi perché stesse parlando con un semi sconosciuto delle rispettive vite private.

«E cos'è che porta a qualcosa?»

Niall ci pensò su, poi si strinse nelle spalle, imitando l'altro involontariamente «aspettare. Sperare di trovare qualcun altro.» tentò di rispondere.

Harry annuì, stringendosi nel mantello a una nuova folata di vento. E poi, semplicemente, voltò la testa e poggiò le labbra su quelle del Tassorosso, acori socchiuse dopo aver finito di parlare. Non fu lungo o appassionato, ma quando si divisero entrambi ebbero voglia di sorridere.

«Bè,» mormorò Harry distogliendo lo sguardo «è meglio che torni dentro.»

«E io al dormitorio.» lo imitò Niall, alzandosi. Non ci furono altre parole, mentre rimettevano a posto la porta del balcone e la chiave dello studio.

«Mi è piaciuto parlare con te.» disse Niall, mentre andava via.

Harry si sistemò tra le coperte «rimanga tra noi.»

Niall sorrise e uscì dall'infermeria, senza guardarsi indietro.

 

N.A. One shot paertecipante alle prime #Thegayslimpiadi, scritta solo a questo scopo alle quttro e mezza del mattino e senza alcun senso logico. Spero vi sia piaciuta :)

   
 
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