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Autore: SlytherinsQueen    01/08/2012    5 recensioni
Una ragazza è riversa sul pavimento del bagno, in posizione supina.
Suda freddo.Trema.Ha sballato ancora.Ha vomitato tutta l’anima insista in se stessa. Il trucco le scivola via dagli occhi rigandole di nero le guance arrossate. Sembra una bambola gotica.Non vede niente.Non sente niente.Tutto gira.Tutto è bianco.Tutto la soffoca.
- Hermione! -Una voce femminile ha parlato, lontana.Si sente sollevare.“ Volo!”
... curiosi?
Genere: Introspettivo, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Pansy/Theodore
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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I remember black skies
The lightning all around me
I remembered each flash
As time began to burn
Like a startling sign
That fate had finally found me
And your voice was all I heard
That I get what I deserve
 
{ * }
 
 
 
 
Una ragazza è riversa sul pavimento del bagno, in posizione supina.
Suda freddo.
Trema.
Ha sballato ancora.
HA vomitato tutta l’anima insista in se stessa.
Il trucco le scivola via dagli occhi rigandole di nero le guance arrossate.
Sembra una bambola gotica.
Non vede niente.
Non sente niente.
Tutto gira.
Tutto è bianco.
Tutto la soffoca.
- Hermione!
Una voce femminile ha parlato, lontana.
Si sente sollevare.
“ Volo!”
 
E’ mattina.
La ragazza si desta con un sussulto.
Non sa cosa è successo.
Come al solito.
Non sa dove si trova.
Come al solito.
Non cosa ha fatto.
Come al solito.
Prova a muoversi. I suoi movimenti lenti vengono bloccati da dei tubicini in plastica.
Fa per guardare meglio: è in infermeria , attaccata a due flebo, con un respiratore nel naso.
“ Vaffanculo!”
Spinge la testa indietro sul cuscino.
- Buongiorno signorina Granger. Dormito bene?
Non risponde a questa stupida domanda. Chiude gli occhi e si ripara dietro il suo silenzio.
La donna continua:
- Ecco beva questo!
La ragazza lancia uno sguardo maligno all’infermiera che non batte ciglio ma continua a sorridere come una stupida.
Si avvicina al bicchiere e subito dopo ne sputa il contenuto sul camice della donna.
-Questo lo beva lei!- soffia malevola.
La donna è stupefatta dal comportamento della ragazza, un tempo migliore studentessa della scuola.
Indignata va via lasciandola sola.
Hermione socchiude gli occhi nervosamente stanca.
“ Perché non mi lasciano in pace!”
LA porta dell’infermeria si apre: Ginny, Harry, Ron.
I suoi “ migliori” amici.
- Hermione!- la chiama Harry
-Tesoro, come stai?. Le chiede Ginny prendendole la mano
La ragazza non risponde. Fa finta di nulla, fissando un punto fermo deitro di loro.
Il Rosso la guarda perplesso voltandosi nella direzione studiata dalla ragazza.
- E’ fusa!- sussurra algi amici.
-Ah si?- sussurra la ragazza- Sono fusa eh?
- No.no- Hermione! Scu-scusa io…
- IO cosa Ron? Hai la minima idea di cosa è la mia vita ora?No, vero!?
- Ma Hermione io…
-Sparisci!Anzi sparite tutti voi!
I tre non se lo fanno ripetere due volte.
“ Vaffanculo pure a loro!”
 
 
E’ pomeriggio inoltrato.
L’infermiera le ha dato il permesso per uscire.
« Vada subito nella sua stanza!”
“ Contaci vecchia stupida!”
Indossa la felpa, si alza il cappuccio fin sopra gli occhi ed esce sotto il portico,
E’ quasi fine ottobre, l’aria è leggermente più frizzante.
Si siede sotto l’arco più isolato assicurandosi di essere completamente sola.
Fuori dal mondo.
Caccia fuori dagli skinny neri attillati un pacchetto di sigarette.
Se ne accende uno con lo Zip di acciaio su cui è inciso un tribale.
Lo sfrigolio della carta è udibile solo alle sue orecchie.
E’ sola.
Completamente sola.
Cosa le resta?
Loro sono morti.
Non ha più una casa.
Non ha più senso vivere.
Non ha nessuno a parte i suoi amici.
Già, ma loro dov’erano quando tutto ciò è accaduto?
Non c’erano.
“Per me non ci sono mai stati. Sempre tutti pronti a criticare, criticare, criticare.”
Mai un segno di approvazione.
“ Non sono l’amica di comodo di nessuno!”
Si porta al petto le ginocchia appoggiandovi sopra un braccio.
Osserva rapita l’orizzonte, cambiare colore: dall’arancio all’azzurro. I monti aspri e scuri stagliarsi e perdersi lungo le rive del Lago Nero.
Oltre vi è la libertà.
Quanta voglia di correre via.
Di scappare.
Di volteggiare libera e spensierata.
Quanta voglia di vita.
“ Ma io una vita ce l’ho! E’ questa. E fa maledettamente schifo!”
 
Un ragazzo cammina nella penombra del portico.
Solitario. Altezzoso.
Perso nei suoi mille pensieri, scorge una figura distratta, fumare tranquillamente, seduta al SUO solito posto.
“Ora mi sente quella lì!”
Si avvicina a passo svelto, incazzato. Qualcuno ha tolto il trono al principe.
- Levati, ragazzina!
La ragazza riconosce quella voce fredda e glaciale.
Decide di ignorarla: continua a scrutare oltre il Lago fumando tranquilla.
- Ho detto levati. Quello è il mio posto!
Lui non ha idea di chi sia e a quanto sembra nemmeno la ragazza dato che non sa con chi sta avendo a che fare.
La ragazza continua ad ignorare:
- Senti mi hai rotto…- fa per prenderle un braccio ma quella si volta.
Un attimo o forse più.
Un’ ondata di freddo coglie per la prima volta il Principe delle Serpi, lasciandolo basito: lo sguardo fiero e caldo della ragazza aveva lasciato il posto a due pozze nere e vuote, senz’anima che lo guardano glaciali.
 
Il ragazzo le lasciail braccio, colto da una scarica elettrica continuando a scrutarla…curioso, quasi!Una muta domanda gli muore in gola quando lei, completamente indifferente, si vola nuovamente contemplare il paesaggio, ormai orientato verso l’imbrunire.
Il ragazzo ci riprova, “ Cazzo, sono un Malfoy!”:
- Mezzosangue, no mi ripeterò. Leva il culo da lì, è il mio posto!
La ragazza non si volse. Gettò la sigaretta facendone un altro tiro.
- No!- reclama tranquilla.
Il ragazzo si sente toccato da quella risposta tanto diretta quanto velenosa.
-Come scusa?
- Ho detto di no!
- Mi stai facendo innervosire!- le risponde lui stringendo i pugni.
- Non sei l’unico!- risponde distratta
- Dei tuoi problemi adolescenziali non so che farmene, Mezzosangue!
- Nemmeno io!- risponde quella, involontariamente, in un sussurro roco guardando verso il basso.
Il ragazzo è turbato. Nervoso.
“ Lei non può trattare uno come me in questa maniera!”
- Non mi ripeterò,Granger! Levati!
Lei alza fiera il suo sguardo leonino. Lo fissa con ferocia e decisione. Lui ne rimane sorpreso. Sconvolto quasi. Nulla fa trapelare quello che lui sta provando.
Non è la Granger.
Non lei.
Non è in se.
Sempre fissandolo in quella maniera, si alza avvicinando il suo viso a quello del biondo. L’ oro è pesante, duro. Sembra poter fondere quell’ iride di ferro al solo tocco.
Poi senza proferire parola va via, lasciandolo lì inebetito.
La vide andare via con passo tranquillo,fluido. Totalmente indifferente a qualsiasi fattore esterno.
Una barriera impenetrabile pareva essersi formata intorno al suo essere.
Un muro di cinta invalicabile.
Un aurea gelata.
Lo stesso gelo che il ragazzo aveva provato scrutando quegli occhi orgogliosi. Accesi ora da un qualcosa di tremendamente terrificante.
Indefinibile.
Ne era imparte incuriosito.
Del resto cosa poteva interessare a lui la follia di una stupida mezzosangue.
Peccato solo che la mezzosangue in questione non era uno qualsiasi. Era Lei. La sovrana indiscussa dei Grifondoro scivolata in un pozzo nero e cupo.
Lei. La sua nemesi per eccellenza.
Draco Malfoy sapeva di non aver vinto un bel niente contro di lei quella volta,
La regina dei Grifondoro probabilmente aveva perso il trono ma non la sua corona.
 
  
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