Il cielo di Parigi
Aeroporto di Parigi, ore 10:30
-è sicura di voler partire signora?
-si, Jacque… c’è una persona che da troppo tempo attende delle risposte.
Giappone
Era una piovosa mattina di Luglio in Giappone, quando Kaori poté finalmente uscire dall’ospedale, in cui era stata ricoverata per circa due settimane. I medici le avevano detto che era disidrata e malnutrita, ma non c’era niente di cui preoccuparsi, per cui in breve tempo è riuscita ad uscire da quel posto bianco e deprimente. Arrivata a casa i nipotini le saltarono letteralmente addosso, facendo scendere dagli occhi dell’ex pallavolista, lacrime di gioia. In quei giorni di assenza quelle due pesti le erano mancate più di ogni altra cosa.
-nonna, che hai avuto?- chiese innocentemente la più piccola dei due.
-niente di grave, tranquilli… volete una bella torta al cioccolato?-
-Siiiii… ti aiuto- “i bambini sono facili da tranquillizzare” pensò Kaori, mentre insieme ai suoi angioletti si diresse in cucina. –nonna, ci racconti ancora di Mila? Come si era rotta il ginocchio?-
-che memoria che avete, già avevo dimenticato dove eravamo finiti la scorsa volta comunque “ come sapete Mila era già entrata nelle Seven Fighters e stava per iniziare il campionato, quando la squadra venne a sapere dell’acquisto di Monia Takami per l’Orient e di Rayaka Omori per Le Sunlight entrambe erano capaci di schiacciare ad un’altezza maggiore ai 3m e questo avrebbe comportato l’uscita delle Seven Fighters dal campionato se non avessero trovato il modo di bloccarle…”
- e a questo ha pensato Mila, nonna?-
-esattamente ” non appena ricevette la notizia Mila si sottopose ad allenamenti durissimi, dal salto con la corda al sollevamento pesi, per arrivare in breve tempo a saltare la bellezza di 3,15m. Tuttavia durante un allenamento è ricaduta e si è storta il ginocchio. Ma volendo continuare il torneo a tutti i costi, non ha detto nulla a nessuno. Credo che il suo più grande desiderio in quel momento era mostrare a tutti quanto fosse migliorata, e non farsi mettere i piedi in testa da nessuno, né da me, né da Rayaka né tantomeno da Monia Takami. Per Mila dimostrare le sue qualità come pallavolista era importantissimo, voleva far vedere che era brava voleva dimostrare al padre che i sacrifici che aveva fatto erano serviti a qualcosa, voleva dimostrare a me che non ero l’unica a migliorare, voleva dimostrare a Shiro che i suoi insegnamenti le erano serviti. Per questo non poteva lasciare che un infortunio al ginocchio le impedisse tutto questo. Purtroppo per lei però durante una partita di campionato, se non sbaglio proprio contro la Orient il dolore al ginocchio divenne sempre più insopportabile, e proprio a causa di questo Le Seven Fighters persero l’incontro, ma per la fortuna di Mila il suo infortunio venne a conoscenza e fu operata immediatamente. Ma la guarigione fu decisamente lunga, più che altro è stata veramente difficile tenere a bada Mila e farle fare correttamente tutti gli esercizi. Provava a scappare in continuazione, pensare alle sue compagne in difficoltà la faceva sentire in colpa e il suo desiderio di tornare in campo si faceva insostenibile. Ma comprese che se sarebbe tornata in squadra, senza concludere la terapia, avrebbe comportato solo un peggioramento delle sue condizioni e quelle della squadra. Pertanto Mila prese la decisione più saggia per la sua carriera e per se stessa. In questo modo con il suo ritorno in piena forma fece vincere alle Seven Fighters il campionato. E fatemi aggiungere per nostra fortuna"
-Che brava che è stata, io ho sonno vado a nanna-
-si anch’io- detto ciò i due si diressero in camera da letto della nonna e nel giro di due secondi si appisolarono. “già che brava che è stata, proprio brava!” Pensò Kaori nel mentre si dirigeva alla porta che aveva appena suonato.
-Kaori Takigawa?- domandò una donna alta, dall’accento francese con capelli lunghi e ricci. A Kaori sembrò familiare quel volto, ma non ricordava dove potrebbe averla vista.
-si, desidera?- chiese piena di dubbio Kaori alla sconosciuta, che stava davanti a lei.
-Bien, sono qui per dirti la verità!- quell’accento francese dove l’aveva sentito? Cercò di fare spazio fra i suoi pensieri, fra i suoi ricordi, ma non le veniva in mente nessuno. La verità su cosa? Solo in pochi sapevano cosa stesse cercando da anni e nessuno di sua conoscenza parlava il francese tranne...
-Catherine Maurel!-
ANGOLINO ANGOLETTO
Salve a tutti come state? è da un po' che non ci si sente vero? e lo so è colpa mia... ma con il caldo la voglia di scrivere è poca... comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto, secondo me non è il massimo, ma per me ciò che scrivo non va mai bene.
Dal prossimo capitolo (forse) si inizieranno a scoprire alcune cose.
Ditemi ciò che pensate
Grazie mille per chi la legge <3
la segue <3
l'ha messa nelle preferite <3
e chi ha recensito il precedente capitolo:
KISSENLOVE
SHESSOMAROJUNIOR
Alla prossima e grazie mille a tutti!
Baci
SaMiNa